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Autore: _Kappa_    01/01/2013    4 recensioni
L’abito che la ragazza indossava avrebbe dovuto portarla all’altare. Era l’abito che aveva scelto per il giorno del suo matrimonio.
Solo che quando la ragazza aveva scelto l’abito, questo non era lacero e sporco, il velo a terra ai suoi piedi. I merletti non erano devastati, e il pizzo era integro. Inoltre, non era coperto di sangue.
Genere: Dark, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 Novembre 1852
Poche persone parteciparono al funerale.
La piccola bara bianca venne calata nella fossa lentamente, sotto la pioggia che cadeva fitta.
Ehlynor piangeva in silenzio. Non faceva altro che ripetersi che tutto quello che era successo era colpa sua, solo colpa sua. Avrebbe dovuto sottomettersi, lasciar fare quel verme, quel bastardo.
Un odio smisurato cresceva dentro di lei, ogni minuto, ogni secondo che passava senza la sua dolce sorellina.
Quando era morta, tutti avevano creduto che fosse caduta da un albero e avesse sbattuto la testa. Nessuno aveva fatto caso all’uomo che era stato visto fuggire scavalcando il cancello, tutti avevano creduto che fosse un ladro, uno sbandato, e nessuno l’aveva fermato. Erano tutti troppo scossi.
Ma Ehlynor sapeva perfettamente chi era, che ruolo aveva nella vicenda
La bambina era stata composta nella bara la sera stessa, ma la sorella aveva voluto restare sola con lei prima che la mettessero nella camera ardente.
Le aveva raccontato tutto quello che le stava succedendo , si era scusata più e più volte, aveva pianto. Aveva giurato che l’avrebbe vendicata. Aveva giurato che non sarebbe rimasta succube di quel mostro, lo doveva alla sua sorellina.
Il giorno del funerale, lui era venuto. Le si era avvicinato, le aveva stretto la mano.
Lei aveva dovuto frenare l’impulso di saltargli addosso e sbattergli la testa sulla ghiaia del cimitero. Era rimasta lì, tremante di rabbia e frustrazione, senza riuscire a piangere.
Era come se avesse versato tutte le sue lacrime la notte prima, e il  dolore per la perdita della sorella si era in qualche modo attutito, per lasciare spazio a una rabbia cieca e violenta.
Non aveva dovuto attendere molto la frecciatina che si era aspettata non appena lo aveva visto comparire.
- Tu sai che la colpa di questo.. tutto questo.. non è altro che tua.- le aveva sussurrato al’orecchio.
Lei non disse nulla, ma in cuor suo decise che avrebbe ammazzato quel bastardo. L’avrebbe ammazzato quando meno se lo aspettava.

*

Dopo che aveva commissionato la morte di Jin, Thomas aveva lasciato la promessa sposa chiusa in una camera da letto.
Era scomparso per tutta la giornata. Solo la sera era tornato a casa, completamente ubriaco.
L’ aveva fatto di nuovo, e lei era rimasta lì, impotente, mentre lui la prendeva.
Era stato allora che aveva capito quello che l’Angelo aveva detto la sera prima. Avrebbe dovuto ucciderlo prima che lui facesse del male alla bambina.
Avrebbe dovuto fermarlo prima che lui agisse. Doveva ammazzarlo, era stata addirittura avvertita, e non lo aveva capito.
Era quindi stata lei, così ingenua, così stupida, a causare quella tragedia, e non solo materialmente, rifiutandosi di obbedire, ma anche indirettamente, fermandolo prima che lo facesse.
Era colpa sua. Solo colpa sua.

*

29 Novembre 1852
Avevano scelto l’abito. Era bello, vaporoso e immacolato. Suo padre lo adorava, anche se lei si sentiva più una meringa. Non aveva importanza.
Ormai aveva deciso. Il matrimonio  sarebbe avvenuto di lì a tre giorni, e lei aveva un coltello nascosto nel suo bouquet.

SPAZIO AUTRICE
bene.. questo capitoletto non spiega molto ma.. quello impostante sarà il prossimo.. ;)
au revoir ;)
  
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