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Autore: Cluss    01/01/2013    1 recensioni
-Senta Chirone, non voglio obiettarle nulla..- iniziai -ma non crede siamo leggermente in poche? Nel senso, ok impresa, ok New Jersey, ma siamo in TRE contro Crono, i suoi tirapiedi e contro chissà quanti e quali mostri e sempre in tre dobbiamo “annullare” una specie di “torre di controllo” capitanata e messa su dal titano più inferocito dell’Olimpo. Ho capito bene?-
-Si, Clare- Mi rispose tutto convinto
-Ottimo!- replicai annuendo.
Rimasi in silenzio e parlò il Signor D. che sinceramente non avevo nemmeno visto entrare e sottolineò che dovevamo fare il tutto nel minor tempo possibile.
-Dettaglio irrilevante!- dissi sarcastica interrompendolo.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Crono, Luke Castellan, Nuovo personaggio, Talia Grace
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Un altro anno passato al Campo, un'altra perla sulla collana, e nuovi mezzosangue che venivano portati in fin di vita dai satiri nella loro vera casa. La vita andava avanti, con alti e bassi per tutti, anche per me, che ormai ero una veterana. La mattina a scuola in California, se mi andava, e il pomeriggio un bel viaggetto sul pegaso e tornavo al Campo. Mi allenavo, mi divertivo, stavo con i miei amici e vivevo la mia vita. Andava tutto bene finché un giorno non mi convocó Chirone. Non è che mi aspettavo chissà cosa, insomma mi chiamava sempre per qualche scherzo che avevo fatto, per darmi una punizione o per costringermi ad aiutarlo con i nuovi arrivati. Perció mi misi l'anima in pace, mi infilai la felpa, mi coprii la testa con il cappuccio e mi diressi verso la Casa Grande. Con mia sorpresa vidi che non ero l'unica ad essere stata convocata. Non so perché ma in quel momento qualcosa mi strinse il cuore, come se si fosse svuotato di tutto e avesse lasciato spazio solo all'ansia. Il tutto non aveva senso..insomma Chirone non aveva ancora parlato ma il mio cuore faceva tutto da solo. Non c'era una spiegazione. Ero sempre stata impulsiva e cosí anche il mio corpo si stava a mano a mano adattando.  Cercai di calmarmi, di svuotare il cervello e ascoltare cosa aveva da dirci Chirone, ma visto che non parlava e visto che stavo per collassare, gli diedi una svegliata.

-Ehi, ehm..Chirone, perché ci ha convocate?-

Dissi con la voce tremante.

-Si. Allora ragazze, vi ho convocate perché vi è stata assegnata un’impresa. O meglio l’oracolo vi ha scelte per quest'incarico ed è per questo che voi ora siete qui.-

-Di che si tratta, capo?- Ormai con Chirone avevo preso una certa confidenza anche se a lui dava fastidio. Mi divertivo a farglielo apposta.  

-Abbiamo ricevuto un messaggio d’allarme dal New Jersey dovuto dagli scagnozzi di Crono. Stanno ergendo una struttura a noi ancora non identificabile ed è anche protetta da una serie di mostri che non sto qui ad elencare..-

-E noi cosa dovremmo fare?- lo interruppe Talia. Mi tolse le parole di bocca, stavo per chiederglielo io.
-Entrare nella struttura..O meglio, evitare i mostri all’esterno, vedere cosa ha in mente Crono, PERCHE’- e vi assicuro che sottolineò il “perché” -sta costruendo quella roba e disattivarla, distruggerla o come lo dite voi giovani..- finì.

Ok, ora io ero sempre stata una ragazza abbastanza obbiettiva e lo erano molto anche le atre due convocate, e per carità ero contenta di stare lì, ma Chirone non si rendeva molto conto della situazione. Eravamo tre ragazze, tutte e tre in gambissima, alcune delle migliori del Campo, ma fare quello che stava chiedendo era un po’ fuori dalla portata di sole tre persone.

-Senta Chirone, non voglio obiettarle nulla..- iniziai -ma non crede siamo leggermente in poche? Nel senso, ok impresa, ok New Jersey, ma siamo in TRE contro Crono, i suoi tirapiedi e contro chissà quanti e quali mostri e sempre in tre dobbiamo “annullare” una specie di “torre di controllo”  capitanata e messa su dal titano più inferocito dell’Olimpo. Ho capito bene?-

-Si, Clare- Mi rispose tutto convinto

-Ottimo!- replicai annuendo.

Rimasi in silenzio e parlò il Signor D. che sinceramente non avevo nemmeno visto entrare e sottolineò che dovevamo fare il tutto nel minor tempo possibile.

-Dettaglio irrilevante!- dissi sarcastica interrompendolo.

Mi lanciò un’occhiataccia e da lì evitai di fare commenti e frecciatine. Quando finì di spiegarci tutti i punti principali dell’impresa Talia obiettò qualcosa e incominciarono a parlare lei e Chirone, mentre io continuavo a fissare l’altra ragazza che era stata convocata, una delle ragazze a me più care al Campo insieme a Tals ed altri. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso e mi meravigliava la sua strabiliante calma. Esatto era calmissima, ma da una figlia di Atena non può che aspettarcisi questo..secondo me già stava elaborando nel suo cervellino geniale tutto il piano per l’impresa. Comunque l’oracolo, modestia a parte, aveva fatto davvero una squadra forte ed elaboratissima. Una figlia di Zeus e allo stesso tempo anche Cacciatrice, abile con la spada e con l’arco, una figlia di Atena intelligente e riflessiva e poi me, figlia di Poseidone forte in attacco e impulsiva. Noi tre insieme, se organizzavamo al meglio l’impresa, cosa che sarebbe accaduta, eravamo un’assoluta macchina da guerra.

-Bene signore, quando dovremmo partire?- chiese la figlia di Atena.

-Il prima possibile, ragazze!- precisò Dioniso.

Poi come era entrato se ne uscì, lasciando di nuovo la parola a Chirone che ci illustrò sommariamente come muoverci e dove andare. A dirla tutta non lo stetti nemmeno a sentire, avrei seguito solo quello che mi avrebbe detto la mia testa, il mio corpo, e il cervello di Sophia. E addirittura alla fine cominciò a fare uno di quei discorsi strappalacrime, o almeno quello era il suo intento, uno di quelli che si affrontano quando sai che le persone a cui lo stai rivolgendo molto probabilmente non torneranno, ma non ci era riuscito alla grande.

-Ora sapete tutto. Clare, sei una figlia di Poseidone, uno dei Tre Pezzi Grossi. Sei potente, impulsiva ma anche strategica e riflessiva quando lo vuoi essere, perciò non combinare casini e stai alla larga dai guai. Sophia, tu sei una figlia di Atena e sei tutto il contrario di Clare. Riflessiva, strategica, precisa e non hai bisogno di raccomandazioni. Talia, figlia di Zeus e Cacciatrice di Artemide, forte, abile e sta attenta anche tu. Ragazze avete tutte le capacità per affrontare quest’impresa e io ci credo. E ci crede anche l’oracolo.-

Provò a fare la battutina finale ma io, Sophia e Talia ci guardammo attonite senza sapere se dovevamo ridere apposta per farlo felice o lasciare le cose così come stavano.

-Eheh..- feci una risatina palesemente finta e finii. -Possiamo andare?-

-Si andate. E’ meglio..- si passò una mano tra i suoi riccioli, che sistematicamente lavorava ogni mattina con i suoi amati bigodini, come fanno i sex simbols, ma fatto da lui aveva tutto un altro effetto..terrificante, prendetemi in parola.

Uscimmo insieme senza dire una parola. La situazione non mi piaceva, insomma due delle mie migliori amiche mute.

-Pronte?- intervenì Sophia.

-..No, ma andiamo!- troncai io. Mi diressi verso la mia cabina e fecero lo stesso Talia e Sophia.

“Si, ce la faremo!” mi dissi. Arrivata alla cabina n. 3 aprii di botto la porta e mi rifugiai nel mio angoletto privato, come lo chiamavo io. Interpretando nella maniera più ovvia il “prima possibile” di Dioniso, sia io che le altre capimmo che l’ora di partire era quella, giusto il tempo di preparare qualcosa, mettere giù un boccone e poi partire. In questo caso preparare le valige non era tanto complicato e astruso come per una quindicenne che sta partendo per un’allegra gita con la classe e deve rendersi presentabile con accessori, vestitini firmati e trucchi. Si, stavamo partendo anche noi, ma non esattamente per una gita, più che altro oserei definirla per un’avventura suicida. Perciò di vestiti non ne avevamo bisogno, giusto una felpa in più, ne tantomeno di trucchi..secondo voi le figlie di Afrodite se vengono scelte per un’impresa si truccano?? Bah, vabbè. Per quanto riguarda gli accessori forse io e Sophia si, ne avremmo avuto un disperato bisogno, visto che il mio fermacapelli era Blanca, una spada di bronzo celeste e che il braccialetto della figlia di Atena con il ciondolo a forma di gufo era un’altra bella spada. Presi una sacca comoda, una di quelle che poteva essere portata sia a tracolla che a mo’ di zaino, abbastanza capiente e ci misi tutto il necessario per non farmi uccidere: una felpa, qualche cubetto di ambrosia, lo scudo magico, ovviamente chiuso, donatomi da mio padre in un’occasione speciale, qualche coltello e altre cose che sarebbero potute servirci. Prima di uscire andai in bagno, mi sciacquai la faccia, rimasi qualche minuto immobile a fissarmi davanti lo specchio, non so nemmeno io il perché, forse sentivo solo l bisogno di farlo e mi feci una coda di cavallo alta, abbastanza comoda. Presi la borsa sul letto, tirai su le coperte e presi un bel respiro. -Ci rivediamo!- dissi rivolgendomi al letto, alla cabina e ai miei fratelli e sorelle che stavano lì in quel momento. Uscii di fretta e vidi Talia venire nella mia stessa direzione e insieme andammo a prendere Sophia. Quando uscì portava alle spalle uno zaino pieno zeppo di non so cosa, ma di certo lì dentro c’era anche il suo inseparabile computer. 

-Vi prego andiamo a mangiare qualcosa che sto morendo di fame!- le implorai. E dalle espressioni intuii che anche loro non aspettavano altro. Passammo velocemente al falò e presi qualcosa di leggero. Divorai la mia porzione e alla fine andai a sacrificare la parte più buona della mia cena a mio padre, Poseidone. -Ehm..ciao papi. Non so se lo sai ma sto per partire per un’impresa e mi piacerebbe tanto tornare..- scherzai. -Ti prego fa che vada tutto bene, non solo a me, anche a Sophia e Talia, e soprattutto che la missione vada a buon termine. Grazie!- finii e lasciai che il cibo cadesse sul fuoco. Aspettai le mie compagne che stavano pregando anche loro per poi iniziare la nostra avventura.

Uscimmo dal Campo e da lì dovevamo solo tenere gli occhi ben aperti ed evitare di farci ammazzare.

  
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