Gente, eccomi
qua!! Vi annuncio che siamo all’inizio della fine, purtroppo
^__-.
Questo non è un
periodo serenissimo per me, quindi non stupitevi e non abbattetevi se gli
aggiornamenti hanno scadenze da far pietà…mi raccomando!
Rubo un
angoletto per ringraziare tutti coloro che leggono questa storia e soprattutto
gli storici commentatori, oltre che i nuovi: crici_82, Karen_Love, talpy, Jessire, JiuJiu91,
magnifica Malfoy, INFINITY, the fly, _ayly_, Liserc, carmilla1324, Snow :-) :-),
biba, Lys, schumi95, nicodora, drakina, chichetta e tutti gli altri!!!! Grazie
mille!
Buona
lettura! p.s: navigando in rete ho scoperto che esiste una band punk-rock di quattordicenni (credo americani, ma non ne ho la certezza) che si chiama 'Sweetnightmare'...guarda tu i casi della vita!!^__^
Tess
Capitolo
27
Sonnambuli
Il vociare che
li attorniava sembrava proprio non voler cessare.
A niente erano
valse le gomitate ben assestate, né le pedate, né gli sguardi assassini.
Inutile anche
il look più dark e oscuro del solito.
Quasi impossibile da immaginare di per se stesso.
Già era stato
costretto dalle circostanze a una compagnia che avrebbe volentieri evitato, ma
in questo senso ‘il salvabile’ poteva ancora essere ‘salvato’. Infatti, una
volta dentro allo stadio, ‘ognuno per
fatti suoi e chi s’è visto, s’è visto’. Così era stato deciso
all’unanimità.
La folla che li
attorniava da vicino, invece di diradarsi, si espandeva a vista d’occhio. La
coda dietro di loro sembrava aver ormai raggiunto inquietanti dimensioni
chilometriche.
Toccare la
bacchetta ben riposta nelle pieghe del mantello era una tentazione fortissima;
estrarla e fare una strage, altrettanto.
A niente erano
valse le raccomandazioni di B.B.
A lui non
importava che ‘sarai obbligato a
lasciarla nel guardaroba perché non si può assistere con la bacchetta e sei un
maledetto cocciuto ma ti immagini il macello se tutti decidessero di mirare sui
ragazzi e gridare ‘Accio’ contemporaneamente diventerebbero spezzatino vuoi
rendertene conto?’.
L’avessero pure
costretto a lasciarla nel guardaroba: non si sarebbe mosso da Hogwarts senza la
sua bacchetta!
*Flashback*
-E se ci fosse
un agguato lungo la strada?
-Non ci sarà
nessun agguato, te lo assicuro.
-E tu come fai
a saperlo?
-Lo so e
basta.
-Mmm.
-Dobbiamo solo
arrivare allo stadio. Non credo che da qui alla passaporta nel cortile
attenteranno alla tua vita.
-Parli così
perché sei una Grifondoro qualsiasi.
-E
cioè?
-Bè, lo sanno
tutti. Se qualcuno vuole fare fuori un Grifondoro, mica viene a cercare te. È
matematicamente certo che sarà Potter la vittima
predestinata.
-Ma
davvero?
-Certo. Anche
se per una volta potrebbero fare un’eccezione e far fuori la
donnola.
-Non chiamarlo
così. E se volessero far fuori un Serpeverde?
-Secondo te?
Sceglierebbero il simbolo della Casa. L’esempio della perfezione. Nessun
altro.
-Quindi?
-Me!
Ovvio!
-E mi spieghi
perché qualcuno dovrebbe far fuori un Serpeverde proprio oggi?
-La prudenza
non è mai troppa, donna.
-Non osare
rivolgerti a me in quel modo e non chiamarmi ‘donna’.
-Altrimenti?
-Altrimenti
sarò io a farti fuori.
-Ecco, appunto.
Che ti dicevo? Non si sa mai, nella vita.
*Fine
flashback*
Ora Draco aveva
la spiacevole sensazione di trovarsi nel bel mezzo di uno sciame di Folletti
della Cornovaglia impazziti.
I gridolini e
le risatine erano il meno. C’erano parecchie altre cose che lo
sconcertavano.
Innanzitutto
l’abbigliamento della gente.
Deprecabile
oltre ogni limite.
E sì che B.B.
l’aveva avvertito: di eleganza neanche l’ombra.
*Flashback*
-Draco, ehm…ma
sei proprio sicuro di voler venire vestito così?
-Perché? Cosa
c’è che non va? Sono un gruppo dark,
no?
-Sì, bè, certo,
niente da dire sul colore nero, davvero…
-E
allora?
-Draco, giacca
e dolcevita? Morirai di caldo.
-E quindi? Cosa
consiglieresti?
-Bè, magari una
maglietta o una semplice canot-
-Cosa?! Vuoi
scherzare?
-In che
senso?
-Innanzitutto
l’aggettivo ‘semplice’ e il cognome ‘Malfoy’ vivono agli antipodi. E poi siamo a
febbraio, non vorrai che mi prenda un malanno?
-Ossanto-
-Non roteare
gli occhi a quella maniera, sai? E poi non mi vestirò mai come uno dei tuoi
scialbi amichetti Grifondoro.
-Fai come vuoi,
allora. Libero di morire bollito.
*Fine
flashback*
Le ragazze
avevano di certo dimenticato che a febbraio fa freddo. Infatti lì fuori, in coda,
l’aria era leggermente gelida e
pungente.
Ma loro no, non
si scomponevano. Alcune erano quasi
nude. E quel ‘quasi’ non le salvava dalla volgarità. Anzi, se possibile, le
condannava ancora di più. E il bello era che non avevano un bel niente da mettere in mostra. Alcune poi,
erano truccate da far paura. E quelle vestite ancora peggio. Roba da voltarsi
dall’altra parte e non vomitare guardando il cappello di lana variopinto della
Granger. Il che era tutto dire.
E poi, davvero,
alcuni accostamenti di colore quasi salvavano i maglioni dei Weasley. Quasi. Non esageriamo.
All’aprirsi di
un piccolo varco in mezzo alla folla, il suo sguardo venne calamitato da un
gruppo ben compatto di gente: tutte vestite nella stessa maniera, tutte con gli
stessi simboli disegnati sul viso.
-E quelli chi
sono? – chiese a Bella, indicandoglieli.
-Quelli
chi?
-Quelli lì
davanti, vestiti di blu.
-Oh! Quelli
sono i Sonnambuli.
-I che??
-Oh Draco, ma
non sai proprio nulla! – s’intromise Pansy, il cui obiettivo era portarsi avanti
a gomitate, verso l’inizio della fila.
-I Sonnambuli
sono i fans più accaniti della band! Quelli che li seguono dall’inizio e che
semplicemente li adorano. I ragazzi hanno sempre un occhio di riguardo per loro.
Mica si vanno a mescolare con il resto della babbanaglia.
-Dei malati di
mente, insomma.
-Piantala
Blaise! – il ruggito di Pansy zittì anche le ragazze appena davanti a loro, che
si voltarono a fissarli, malamente, come se fino a qual momento non avessero
fatto altro che ciarlare come delle oche.
-Bè? Bisogno? –
le aggredì sempre Pansy, spaventandole. Quelle arrossirono e, velocemente,
tornarono a badare ai fatti propri.
Ronald Weasley
si trovò stranamente a simpatizzare per Zabini, così volle dargli man forte,
estraendo dal cilindro un’altra domanda inutile.
-E perché
blu?
-Perché i
colori della band sono il blu e l’argento, ecco perché.
-E cosa si sono
disegnati sulle guance?- s’intromise Neville, quasi squittendo, allo sguardo di
Malfoy che lo trapassava.
-Il simbolo dei
Sweet Nightmares – spiegò Bella,
mostrando il ciondolo che aveva al collo. Una luna d’argento con incastonate delle pietruzze
blu che andavano a formare due rune: una a forma di saetta e l’altra a forma di
croce storta.
-Le pietre
sono?
-Topazi.
-Wow, è
bellissimo! Niente a che vedere con quelli tarocchi che si vedono in giro… –
esclamò Hermione, rigirandolo tra le mani.
-Dietro c’è
incisa una dedica di suo fratello – spiegò Ginny, che faceva la saputella, dato
che l’aveva già visto un sacco di volte.
Pansy era come
ipnotizzata.
-Ma…è…è
originale!!- esclamò, come se realizzasse solo in quel momento che
Essendosi
accorta che le ragazzine davanti si erano voltate a spiare Bella con interesse,
Pansy fece loro capire, senza mezzi termini, che stavano esagerando.
Nessun altro
era ammesso nella cerchia degli amici
temporanei della sorella di Will Bothwell.
Bella notò solo
in quel momento che
Esattamente
come Hermione, che in quel momento si era lanciata a spiegare il significato
delle rune alle altre ragazze, che l’ascoltavano a bocca aperta. Serpeverde o
Grifondoro, la passione a volte è in grado di unire persone che difficilmente,
in altri contesti, si rivolgerebbero anche solo la parola.
-Senti, ma
perché proprio ‘sonnambuli’? Non c’era niente di meglio? - polemizzò ancora
Blaise.
-Bè, non è che
sia stata una cosa pianificata a tavolino– spiegò Bella.
-Già.
-Voi non potete
capire.
-Allora, si dà
il caso che una delle canzoni più famose degli Sweets sia Draught of Living
Death.
-Che per chi è
una capra in Pozioni può essere tradotto in ‘Distillato della Morte Vivente’, un
potentissimo filtro soporifero.
-Grazie per le
delucidazioni inutili, Malfoy. Chi credi che non lo sappia
ormai?
-Secondo te,
Granger? Io qualche nome lo avrei.
Ron tossì
astutamente, scambiando uno cenno d’intesa con l’amico
Harry.
-Comunque – riprese Bella, tirando una
gomitata a Draco – è successo che qualche anno fa, mio fratello, in preda a un
delirio di onnipotenza durante uno dei primi concerti, abbia dedicato questa
canzone a ‘tutti i nostri
sonnambuli là fuori’ e da qui…
-…da lì tutti i
mentecatti hanno deciso di formare una setta con quel nome
ridicolo.
-Zabini, vuoi
morire? – mormorò concitato Ron, con una punta di ammirazione nascosta - Dillo
subito e ci togliamo il pensiero. No, perché nel caso tu non te ne sia accorto,
siamo in mezzo a loro.
-Per una volta
tanto, Blaise, sono a malincuore d’accordo con Weasley. Vuoi morire? Ci penso
io, se vuoi. Basta che tu offenda ancora una volta i miei Sweets – puntualizzò minacciosamente
Pansy.
Delle urla
improvvise interruppero il siparietto.
Avevano aperto
i cancelli.
Tutti insieme
fecero un passo avanti.
Draco tornò a
osservare schifato la folla che li circondava, quando alcune voci attirarono la
sua attenzione.
Dei ragazzi,
dietro di loro, stavano commentando ad alta voce ciò che lui stesso aveva
pensato sulle orde di ragazzine infoiate. Non fece in tempo a sospirare di
sollievo, però. Né a ghignare compiaciuto. Né ad unirsi alla discussione.
I ragazzi
avevano infatti cambiato argomento.
Si erano
lanciati in sermoni di apprezzamento su Will Bothwell ‘così carino in quell’ ultima foto apparsa
sulla Gazzetta, quella in paginone centrale, con i pettorali in bella vista, i
pantaloni in pelle di drago e il mantello. Quella dove ti fa
l’occhiolino’.
Bella, che non
aveva sentito i commenti, notò
invece l’espressione di Draco.
-Tutto
bene?
Lui non rispose
e scosse la testa, dicendosi che forse faceva ancora in tempo a tornare
indietro.
Illuso.
Tanto lo sapeva
che non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo.
B.B. lo avrebbe
ucciso sul serio.
Così, tutti
insieme, fecero un altro passo avanti.