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Autore: LadySherry    02/01/2013    4 recensioni
Ogni volta che decidi, perdi qualcosa.
Quando arrivi alla conclusione che la vita non è altro che un insieme di decisioni prese per ipotesi, capisci che non poteva andare in modo diverso. E quando, alla fine, ti si presenta davanti l'occasione di riscattarti, qualcuno inciampa nei tuoi passi e cambia la direzione. Non sai dove stai andando, eppure vai lo stesso. Andresti anche ad occhi chiusi perchè hai la sensazione di sapere esattamente dove quella strada ti porterà.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Quando ti innamori perdi qualcosa. Perdi quella libertà di scegliere dove andare, con chi uscire. Quella libertà di decidere da sola della tua vita perchè la persona a cui devi pensare sei te e sole te. Ma nel momento in cui perdi quel qualcosa, ricevi molto di più. Ricevi calore, amore, protezione, sicurezza. Il calore di un abbraccio, di un bacio, di una carezza. L'amore incondizionato di quella persona che ha scelto di condividere i momenti più belli e più brutti con te. La protezione di chi sa di poterti proteggere a qualunque prezzo, a qualunque costo, con qualunque mezzo. La sicurezza di poter dire “non sono sola, in due ce la faremo”.

Mentre pensi a tutte queste cose e realizzi che il tuo momento è finalmente arrivato, succede che la vita ti ricompensa di tutte le tue sofferenze regalandoti attimi di gioia, di felicità e di amore.

Non capita molto spesso, non tutti hanno la fortuna di innamorarsi. Ma pensa a tutte quelle volte che hai guardato gli altri desiderando di essere al loro posto, desiderando di avere un briciolo della loro vita, della loro fortuna, desiderando una storia d'amore come la loro.

Alla fine della partita, però, tutto ciò che rimane di quell'amore, di quelle sensazioni, di quegli attimi che in un modo o nell'altro ti hanno segnata per sempre, è l'amaro di quel qualcosa che non c'è più, di quel qualcosa senza il quale avresti detto di non poter più vivere. Invece sei ancora in piedi, magari non sorridi, ma hai ancora la forza di dire “sono qui, non mi butti giù, non più”. Perchè quell'amore, quelle sensazioni, quelle emozioni, quelle sofferenze del dopo, ti hanno resa più forte. Come disse qualcuno: durante la corsa vincere non è importante, ciò che conta è quello che provi mentre corri.

Mi volto un'ultima volta verso casa, osservandola bene per cercare di imprimere ogni dettaglio nella mia mente. Mi mancherà, esattamente nel modo in cui può mancare la casa dove sei nata, dove sei cresciuta, che racchiude talmente tanti ricordi che abbandonarla sembra quasi una sofferenza lacerante.

«Virginia, muoviti o perderemo l'aereo!» mi richiama mamma, prima di salire in macchina.

Sospiro. Per quanto abbia cercato di dimenticare, a volte capita che qualcosa non se ne vada. E so che è lì, nella mia testa, che martellante mi urla che non se ne andrà mai. Sono passati anni, tanti anni, quasi una vita. Eppure a me sembra ieri.

«Arrivo!» sospiro, prima di voltarmi definitivamente e correre in macchina.

Non mi volto più, non credo riuscirei a partire altrimenti. Collego le cuffie all'iPod e mi lascio cullare dalle note di quella canzone, la mia canzone.

 

Turn around, I am here

Doesn't count, far or near

I am by your side

Just for a little while

We'll make it if your try

 

A volte capita di essere salvati da una canzone, a me è successo, più di una volta. Quando sette anni fa mi lasciarono in balia di un paesino dove l'età media non scendeva oltre i settantacinque, l'unica cosa che riusciva a rallegrarmi – per quanto possibile – erano le loro canzoni. Probabilmente conoscerli fu la condanna peggiore che io abbia mai avuto, ma non mi pento affatto di essermi seduta, quel primo giorno di scuola delle superiori, nel banco accanto al suo. Tutti lo guardavano storto, lo prendevano in giro o, nel peggiore ma tutto sommato migliore dei casi, non lo guardavano affatto. Io lo guardavo, eccome se lo guardavo. In un modo o nell'altro sapevo che saremmo diventati amici. Non mi sbagliai di molto, visto che diventai in poco tempo la sua migliore amica e la ragazza di suo fratello.

Ora le cose sono cambiate. Con il loro successo ci siamo persi di vista, e di parecchio. Loro si trasferirono ad Amburgo poco più tardi e man mano che i mesi passavano ci siamo allontanati fino ad arrivare ad adesso. Hanno abbandonato la Germania per trasferirsi in California e ora anche io abbandono casa mia.

L'idea di trasferirmi nella loro città attuale mi spaventa. Per quanto abbia cercato di convincermi che Los Angeles non è esattamente una città come Loitsche, rivederli mi creerebbe solo panico. Panico perchè per quanto desideri rivederli, e per quanto io abbia capito che a loro non importa più nulla di me, se me li trovassi davanti potrebbero rimanere senza qualche arto o qualcosa del genere.

Sospiro, cercando di liberare la mia mente da tutti questi pensieri inutili.

Ogni volta che decidi, perdi qualcosa.

Quando arrivi alla conclusione che la vita non è altro che un insieme di decisioni prese per ipotesi, capisci che non poteva andare in modo diverso. E quando, alla fine, ti si presenta davanti l'occasione di riscattarti, qualcuno inciampa nei tuoi passi e cambia la direzione. Non sai dove stai andando, eppure vai lo stesso. Andresti anche ad occhi chiusi perchè hai la sensazione di sapere esattamente dove quella strada ti porterà. Quindi vai, vai.

Una volta atterrati a Los Angeles, osservo il cartello all'uscita. Welcome to Los Angeles.

My future has just begun.

 

 

 

 

Note: eccoci qui. Il buon proposito per l'anno nuovo: finire questa fan fiction. Che io abbia iniziato dal prologo e finito con l'epilogo è successo solo una volta, su cento tentativi. Perciò... Spero che il prologo vi abbia incuriosito e che leggerete anche i prossimi capitoli. Io ce la metterò tutta per finirla, anche con il vostro supporto :) Fatemi sapere con un commento cosa ne pensate, mi farebbe piacere avere un'idea di come la pensate! God bless you, my dear.

- Sere

  
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