Capitolo 4:
Verso Hogwarts
Alex
raggiunse di corsa il Paiolo Magico e ne spalancò con violenza la porta.
Tom, che era dietro al bancone, sussultò per il suono secco, e la fissò
stranito, riconoscendo a stento in quella ragazza assalita dalla furia la
ridente Alex che quella mattina era uscita presto per godersi il sole. Lei lo
fissò "C'è Remus?" chiese in tono brusco. Tom annuì, lentamente,
spaventato dalla rabbia che le si leggeva in volto "E' in sala da pranzo....ha
detto che ti aspettava....ma cosa è...." "Grazie" tagliò corto
lei, avviandosi con passo deciso. Il proprietario della taverna la seguì con
gli occhi, preoccupato "Ma cosa è successo?" sussurrò al vento.
Remus
Lupin si stava gustando la pasta al ragù che Tom gli aveva appena servito,
quando Alex sbattè con violenza le mani sul tavolo, facendolo sussultare e
rovesciando parte dell'acqua contenuta nel bicchiere davanti a lei. I suoi
occhi bruciavano d'ira. L'uomo, pulendosi la biocca col tovagliolo, la fissò
sorpreso "Sembra ci sia qualcosa che non va.....hai bisogno di
parlarmi?" chiese in tono volutamente leggero. Lei annuì, e si sedette,
lasciandosi cadere di botto sulla sedia che le stava davanti. Lui, senza più
badare al cibo, la fissò, aspettando. La ragazza ricambiò l'occhiata "Oggi
ho rivisto Bill Weasley" disse in tono ironico. Lui annuì "E
allora?" chiese, non capendo. Alex fece una smorfia e si sporse verso di
lui "E allora....mi ha chiesto, all'improvisso, dopo che era mezz'ora che
lo aspettavo, perchè evitavo Harry e lo controllavo....e poi ha detto che se
ero dalla parte di Voldemort ci saremmo trovato l'uno contro l'altro".
Lupin sussultò, iniziando a capire "Alex...." tentò di dire, ma lei
era ormai esplosa "Io dalla parte di Voldemort !!!! IO !!!!! Ma te ne
rendi conto??????". Lupin si guardò attorno, preoccupato. Tutti li stavano
guardando terrorizzati. Pronunciare quel nome ad alta voce era una cosa da non
fare....ma Alex era troppo arrabbiata per badarci "Senti, evita di pronunciare
quel nome ad alta voce, va bene? Ho capito, Alex, e mi dispiace, ma...."
"E naturalmente, visto che non potevo rivelare nulla, non potevo nemmeno
discolparmi.....odio tutto questo....lo ODIO !!!!!! Io...seguace di....e va
bene, di tu sai chi.....proprio io......è l'offesa più grave che potesse
farmi.....". Lupin le prese la mano, cercando di confortarla "Cara,
capisco bene, ma.....quel povero ragazzo non poteva
saperlo.....dopotutto.....". Lei gli piantò addosso i suoi occhi luminosi
"Appunto !!!! E io non posso spiegarmi !!!!! Così devo prendermi tali
insulti e stare zitta !!!!!!!!!! Io....io non lo sopporto. E
poi....poi.....cosa ci sto a fare io qui? devo sorvegliare
Harry....sorvegliarlo e riferire....vero?". Lupin annuì, non capendo
"E allora, se succedesse qualcosa? Se venisse attaccato sotto i miei
occhi? Che dovrei fare?" esclamò. Lupin esitò "Ecco...."
"Esatto, niente. Dovrei stare a guardare e riferire. Riferire che
non c'è più nulla da fare.....che stupidata. Mi mandano qui a guardare,
proprio io che sono la più qualificata a fronteggiare un attacco e a sventarne
la minaccia.....". Lupin cominciò a dubitare di aver capito tutto
"Alex, sentì, so che hai fiducia nelle tue capacità, e questo è anche un
bene, ma.....insomma, sei sempre una quindicenne, dopotutto, e fronteggiare i
seguaci del Signore Oscuro...ecco....temo sia troppo....". Silenzio. Alex
si limitò a guardarlo con aria strana, per parecchi secondi. Lupin sostenne lo
sguardo, finchè non ne ebbe abbastanza "C'è qualcosa che non mi hai detto?
Qualcosa che dovrei sapere?" chiese, esasperato. La ragazza si appoggiò
allo schienale della sedia "Silente non te l'ha detto?" sussurrò.
Lupin, stupendosi del fatto che avesse per una volta chiamato il preside per
cognome, scosse il capo. La ragazza lo guardò con aria semplice e disse, in
tono tranquillo "Io faccio parte del corpo d'elité d'assalto e di difesa
di Durmstrang. Sono un ufficiale effettivo".
La
sedia cadde con uno schianto, quando Lupin si alzò di scatto, sbattendo le mani
sul tavolo e guardandola incredulo. Quella....quella ragazzina così fragile e
giovane.....faceva davvero parte di uno dei più segreti ed efficienti corpi
speciali del mondo magico? Ma come era possibile? "Ma...ma
come....Silente....lo sa?" riuscì a chiedere, stupefatto. Lei annuì,
guardando in basso e fissandosi le mani con attenzione "Gli è stato
comunicato quando sono entrata nel corpo, due anni fa" rispose, leggera.
Lui scosse il capo, confuso "E non ha detto nulla? Non ha obiettato?
Insomma, eri una bambina...." "La scelta era mia" rispose lei,
gelida, alzando gli occhi scuri che ora ardevano, alimentati da una scintilla
di rabbia "L'ho solo informato quando tuotto è stato deciso....d'altrode,
dubito sarebbe riuscito a farmi cambiare idea" spiegò. Lui si irritò
"Scelta tua? A....quanti? Dodici? A dodici anni credevi di essere in grado
di compiere una tale scelta da sola? La scelta di entrare in uno dei più
spietati corpi armati del mondo magico? Ma sei pazza? Eri solo una
bambina.....". Alex lo fissò, glaciale, interrompendolo "Io a dodici
anni ero benissimo in grado di fare da sola le mie scelte.....e la scelta di
combattere il Signore Oscuro risaliva a molto prima !!!! Avevo solo 5 anni
quando gli ho giurato odio eterno, credevo lo sapessi !!! Questo era solo uno
dei mezzi con cui mi sono preparata ad affrontarlo !!!!!!!!" strillò,
controllandosi a stento. Lupin la fissò, dispiaciuto, rendendosi conto di come
stavano le cose e rinunciando "Beh.....allora....credo tu sia in grado di
cavartela, certo...ma Alex....gli ordini....l'hai detto tu.....non devi farti
scoprire.....". Alex scosse il capo con veemenza, ma lui non seppe se
interpretare il gesto come un assenso o un diniego. Alex lo fissò direttamente
negli occhi "Starò buona e nascosta finchè potrò, se possibile finò a dopodomani
sera, ma sappi che se Harry venisse a trovarsi in pericolo, io uscirei allo
scoperto. Non ho nessuna intenzione di stare a guardare mentre lo
ammazzano.......gli devo almeno questo". Ecco. Lo sapeva che alla fine si
sarebbe arrivati a questo, pensò sospirando Lupin "Alex? Che intendi dire
con questo?" chiese a bella posta. Lei lo fissò, ferita "Lo sai, lo
sai benissimo !!!! Harry ha perso tutto a causa mia" disse con voce
tremula. Lui scosse il capo "Lo sai che non è affatto così,
bambina...." disse in tono dolce. Lei scosse il capo "E va bene,
allora diciamo per colpa sua ". Lupin le afferrò una mano "No,
senti, Alex...." "Basta, non voglio ascoltare. Lui ha perso tutto per
colpa sua e anche io, quindi.....mi sento affine a lui, voglio aiutarlo....e ora,
se non ti dispiace, vado in camera mia". Si alzò di colpo, scattando in
piedi e spingendo la sedia bruscamente all'indietro "Alex, le cose non
stanno come credi tu....tuo padre....." cercò di dirle. Ma lei stava già
salendo i gradini di corsa, e non rispose. L'uomo sospirò, rassegnato, e guardò
fuori dalla finestra "Sembra che ci vorrà del tempo...." disse,
triste. Lo addolorava che i figli dei suoi vecchi amici soffrissero così tanto,
in quel momento. Harry aveva vissuto un'esperienza tremenda solo pochi mesi
prima, ma a quanto pareva, Alex non era ancora riuscita ad elaborare del tutto
il lutto che l'aveva colpita dieci anni addietro. La sua costante ricerca di
vendetta non gliene aveva dato l'occasione. Tuttavia.....il corpo d'elité di
Durmstrang.....santo cielo....aveva solo quindici anni, e ne era già ufficiale
effettivo !!!! Che diavolo avrebbe detto suo padre se lo avesse saputo....ma
lei non ci pensava neppure....era proprio uno dei pensieri che evitava come la
peste.......comunque, il fatto che una quindicenne militasse in un simile
corpo, era un chiaro sintomo del fatto che la realtà intorno a loro stava
rapidamente cambiando, e tutti si stavano preparando ad affrontare lo scontro
che appariva quantomai inevitabile e vicino....."Accidenti !!!! Perchè
Silente ha voluto complicare le cose a tal punto?" chiese, arrabbiato,
coprendosi il volto con le mani. Non gli giunse risposta.
Alex
si chiuse in camera, sbattendo la porta con violenza e dando due giri di chiave
furiosi. Quando fu sicura di essersi isolata dal mondo esterno, si sedette su
letto, piegando le ginocchia e appoggiandovi sopra le braccia, e sopra di esse
il volto. Si guardò ancora un secondo attorno, assicurandosi di essere sola,
poi nascose il volto tra le braccia, e una lacrima scese dai suoi occhi. Negli
ultimi anni, aveva diovuto sottostare alla rigida regola secondo la quale un
soldato non mostra mai le sue emozioni, e si era chiusa in se stessa ancor di
più di quanto non fosse mai stata, a già da quando aveva 5 anni per lei era stato
difficile mostrare ciò che provava. Sembrava convinta che, se avesse dimostrato
di voler bene apertamente a qualcuno, questi le sarebbe stato portato via. E
per questo, anche nelle due scuole precedenti, aveva avuto un sacco di amici,
ma nessuno di stretto, col quale poter parlare, dal quale dipendere...nessuno
da ferire, da perdere, per cui piangere.....ma anche nessuno che piangesse per
lei.....alla fine, anche l'azione di piangere era diventata una cosa che faceva
a comando, solo quando era sicura di essere sola, come in quel momento, e
cancellandone poi accuratamente le tracce. Ma, per quei pochi minuti, poteva
dar sfogo a tutto ciò che si era tenuta dentro
negli ultimi mesi. A Durmstrang aveva avuto poche occasioni per
lasciarsi andare, così adesso buttò fuori tutto. Pianse. Pianse e pianse, per
la madre, morta quando lei aveva solo 5 anni, per gli amici lasciati a
Beauxbatons senza averli mai vermanete conosciuti, per quelli di Durmastrang,
per la sua vita che veniva sconvolta per l'ennesima volta, per l'incarico
odioso che le era stato affidato, per la rabbia di non poter fare nulla, per
suo padre......per il padre che odiava, e che avrebbe voluto poter cambiare, o
almeno ignorare.....pianse, pianse e pianse, disperatamente. E, alla fine,
tutto sfociò fuori in poche, semplici parole "Sola....mi sento tanto sola,
mamma....."
E
così, il 30 e 31 di Agosto volarono letteralmente via, e arrivò la mattina del
primo settembre, il primo giorno di scuola per Hogwarts. Alex si svegliò di
buon ora, indossando dei pantaloni neri e una maglia dello stesso colore, e
lanciando un'occhiata alle poche cose ancora sparse in giro per la stanza. Era
molto ordinata, e aveva preparato il suo baule già il pomeriggio precedente.
Velocemente, raccolse le ultime cose, il pigiama con cui aveva dormito, il
libro che stava leggendo la sera prima, Storia di Hogwarts, spazzola e
altri effetti personali. Infine, chiuse il baule e estrasse dalla cintura la
bacchetta scura, puntandovela contro ed urlando "Reducio". Il baule
si rimpicciolì immediatamente, diventando grande quanto una comoda valigetta,
che lei afferrò decisa, prendendo sottobraccio invece la gabbia del suo gufo e
mettendosi a tracolla la borsa che conteneva la sua Firebolt; aprì la porta e
scese le scale, posando tutto nell'ingresso. Lupin era già seduto al solito
tavolo, e faceva colazione in silenzio, sfogliando con interesse la Gazzetta
del Profeta . Sentendola entrare, alzò gli occhi con fare amichevole
"Spero tu abbia dormito bene" disse in tono condiscendente. Lei annuì
"Benissimo. Non vedo l'ora di partire" disse, afferrando un'enorme
fetta di pane e marmellata e ficcandosela in bocca. Lui la guardò divertito
"Sembra che tu ti sia ripresa" osservò, e lei annuì, pulendosi la
bocca dalla marmellata "Oh, certo, adesso ho un compito da svolgere, non
ho tempo per perdermi a pensare". Lui sospirò. Sempre la solita. Piegò il
giornale, dicendo in tono sbrigativo "Hai sistemato la tua roba?".
Lei annuì, bevendo un sorso di latte "Allora, appena hai finito, andiamo
alla stazione. Ormai sono le nove e un quarto, e il treno parte alle undici in
punto". Alex annuì ancora "Ecco, ho finito. Come andiamo a King's
Cross?" chiese, interessata. Lui fece un cenno verso la porta
"Taxi" spiegò. Alex annuì "Allora libererò Not, ci raggiungerà
li, eh?". Lupin fissò incerto la ragazza "Not? Ah, il tuo
gufo......si chiama così? Beh, per la verità sarebbe meglio di no....un gufo
libero attirarà l'attenzione.....e poi deve passare conte la
barriera....." Alex annuì "Ah, già. Beh, allora....." disse,
estraendo la bacchetta e puntandola contro il gufo, che la guardò incuriosito.
Lupin assunse un'espressione all'armata "Aspetta, che vuoi far..."
"FERA VERTE !!!!" urlò lei, ignorandolo. Il gufo si trasformò in un
calice d'acqua stupendo. Alex lo estrasse dalla gabbia e lo osservò "Bene,
ora non ho problemi, solo...." puntò la bacchetta sulla gabbia
"Reducio" disse, e quella si restrinse come aveva già fatto il baule.
Lupin la guardò, incredulo "Ma.....eccellente !!!! Incantesimi eseguiti
alla....perfezione !!!!! Incredibile !!!!": Lei gli sorrise, grata
"Caro mio, sono capace di questo ed altra" disse, avviandosi verso la
porta, dopo aver riposto il calice in una borsetta. Lui la fissò, leggermente
preoccupato. Questo e altro.....sentiva odore di guai......
"Qualcuno
mi...anf...anf....mi vuole...spiegare...anf...anf...per...perchè....ci
prendiamo...anf....ogni volta...anf....all'ultimo minuto?" chiese
ansimando Fred, mentre insieme agli altri correva in direzione della colonna
che li avrebbe portati al binario nove e tre quarti. Sua madre si voltò verso
di lui, seccata "Perchè, caro, tu e i tuoi fratelli stamattina alle nove e
tre qurti eravate ancora a letto, se ben ricordi. Quindi non lamentarti e
corri". Il ragazzo gemette, continuando a correre. Finalmente la colonna
apparve davanti ai loro occhi. I gemelli vi si lanciarono contro in rapida
sequenza, scomparendo. Harry e Ron si lanciarono un'occhiata d'intesa, e li
seguirono, scomparendo a loro volta e trovandosi all'improvviso al tanto famoso
binario nove e tre quarti, dove il treno rosso li attendeva. Ginny e Hermione
apparvero dietro di loro, sorridendo nel vedere il treno, quasi stessero
salutando un vecchio amico. I quattro ragazzi stettero un attimo in silenzio,
osservando il mezzo lucente che li avrebbe riportati alla loro cara Hogwarts,
poi Ron disse "Beh, vediamo di trovare un posto per sederci, o saranno
tutti occupati". Hermione annuì, afferrando il suo baule e seguendo
l'amico fino alla porta più vicina. Percorsero tutto il treno prima di trovare
un scompartimento vuoto, dove si sistemarono con gran soddisfazione. Hermione
si lasciò cadere sul sedile vicino a Ron, dicendo "Beh, possiamo anche
metterci comodi, ci vorranno quasi 8 ore.....". Harry annuì, guardando
fuori dal finestrino mentre il treno partiva, immmergendosi nella verde
campagna inglese. Pochi minuti dopo, sulla porta dello scompartimento
comparvero Seamus Finnigan, Dean Thomas e Neville Paciock, tre loro compagni
del Grifondoro del quinto anno. "Harry, Ron, Hermione !!!! Che piacere
rivedervi !!!!" esclamarono. Ginny, vagamente intimidita, fece un cenno
con la mano, e loro risposero con dei sorrisi gentili. Siccome per la maggior
parte di loro erano passati mesi dall'ultima volta che si erano visti, si
lanciarono in vivaci racconti delle loro vacanze; passò così un'ora allegra,
poi Neville, schiarendosi più volte la voce, disse "Sapete per caso chi
sarà il nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure ?". Gli altri si
guardarono, incerti "No" disse Hermione "Nemmeno io" disse
Dean, mentre gli altri scuotevano il capo. Il ragazzo abbassò gli occhi,
riducendo la voce a un sussurro e confessando "Io spero solo che non sia
Piton....". Gli altri lo guardarono, intimoriti e preoccupati. Solo Harry
fece un sorrisetto ironico, che mantenne finchè Hermione, notandolo, esclamò
"Harry, che ti prende? Ti diverte tanto l'idea che Piton possa essere il
nuovo insegnante? O sai qualcosa che noi non sappiamo?". Il ragazzo annuì,
sorridendo ampiamente "Esatto, proprio così. Non ve l'ho detto perchè
volevo farvi una sorpresa, ma a Diagon Alley ho incontrato il prof
Lupin......lui non mi ha detto chiaramente che sarebbe tornato per insegnare,
ma ha ammesso che Silente gli aveva dato alcuni incarichi, quindi
spero....". Una serie di sorrisi smaglianti gli rispose. Il prof Lupin era
stato molto amato dai Grifondoro, e il suo ritorno li avrebbe resi molto
felici. Poi però Dean chiese "Ma....lui è ancora un lupo mannaro, non è
vero?". Hermione scosse il capo "Suppongo di sì....ma sono anche
certa che Silente non lo richiamerebbe se non avesse in lui la più completa
fiducia". Tutti annuirono, sollevati, e il discorso si spostò sulle loro
aspettative per l'anno che stata per cominciare, l'anno che li avrebbe tra
l'altro visti alle prese con i test G.U.F.O.
Passò
così un'altra ora allegra, contornata di visite e apparizioni. Comparvero
infatti altri studenti del Grifondoro, e anche alcuni di Tassorosso che Harry
conosceva, come Ernie MacMillian, che venne a salutarlo, o Hannah Abbot, timida
ragazzina che arrossì come un peperone quando lo vide, ricordando a tutti la
Ginny di qualche mese prima. Ovviamente iniziarono tutti a prendere in giro al
riguardo la piccola Weasley, che però stupì tutti difendendosi strenuamente. Pi
comparvero i compagni di Ginny, del 4 anno del Grifondoro, tra cui c'era anche
Colin Canon, che non appena vide Harry afferrò la sua inseparabile macchina
fotorafica e iniziò a scattare foto a raffica. Suo fratello minore Dennis, che
era al secondo anno, lo imitò egregiamente. Harry cercò invano di ripararsi gli
occhi con una mano, urlando alla fine, esasperato "Colin, non vedo più un
tubo !!!! Piantala !!!!!!!". Tutti scoppiarono a ridere, e Ginny si alzò,
afferrando Colin per un braccio e trascinandolo via, delusissimo, dicendo al fratello
che si sarebbero rivisti a cena. Harry la ringraziò mentalmente,
stropicciandosi gli occhi accecati. poi, quando ebbe recuperato almeno in parte
la visibilità, si alzò, dicendo "Vado un poco in corridoio....ho bisogno
di sgranchirmi le gambe". Gli altri, impegnati in una intricata partita di
gobbiglie, annuirono, ed Hermione, che stava leggendo con attenzione il manuale
di incantesimi volume 5, gli sorrise, alzando momentaneamente gli occhi. Harry,
stiracchiandosi le braccia, uscì. Andò al finestrinò, aprendolo e respirando la
fresca aria della campagna nglese, sentendosi subito rinvigorito. Per qualche
minuto fissò incantato il paesaggio fuori, poi si voltò per tornare nello
scompartimento.....e nel farlo urtò con forza inaudita qualcuno che stava
venendo dalla parte opposta. Gli occhiali gli andarono di traverso, producendo
un sonoro CRACK che segnalò l'ennesima loro rottura, mentre il ragazzo si
afferrava al finestrino per rimanere in piedi e alle sue orecchie giungeva un
tonfo sordo......quando riuscì a rimettere a posto gli occhiali, la cui lente
sinistra era tutta incrinata, capì che il tonfo era stato provocato dall'altro,
che era caduto a terra. Non riuscì a distinguere altro che una figura esile e
scattante e una massa di capelli rosso fuoco "Scusami Ginny !!!!!!"
esclamò, dispiaciuto, recuperando del tutto l'equilibrio e aggiustandosi megli
gli occhiali sul naso. Nel frattempo la ragazza alzò gli occhi....due occhi
scuri e luminosi.....e Harry scoprì che non si trattava affatto di Ginny.
"Ma....tu...." esclamò, incredulo, fissando la ragazza che gli stava
davanti, e che assomigliava terribilmente a quella che un mese prima era
comparsa a casa dei suoi zii, creando tanto scompiglio. Lei ricambiò
l'occhiata, esasperata. Con terrore, lesse un lento ma graduale riconoscimento
nei suoi occhi "Perfetto!!!!!!!!! Ora si che sono nei guai
!!!!!!!!!!!" pensò. Intanto, richiamati dall'urlo di Harry, tutti gli
altri si erano affacciati sulla porta dello scompartimento "Harry, che
succede?" "Harry, tutto bene?" chiesero, fissando la figura a
terra. Hermione sussultò, notando i capelli rossi della ragazza, che intanto
aveva assunto un'espressione rassegnata e, tendendo una mano verso Harry, che
non le aveva tolto un secondo gli occhi di dosso, stava chiedendo in tono stanco
"Scusa, mi daresti una mano a tirarmi su?". Il ragazzo, come perso in
un universo sconosciuto, sussultò "Oh....oh, sì, certo" disse,
afferrando la mano che gli veniva testa e tirando. La ragazza si rimise in
piedi, spazzolando la divisa nera che la identificava come alunna di Hogwarts.
Tutti le puntarono gli occhi addosso, poichè era ben chiaro che non era del
primo anno, eppure nessuno di loro l'aveva mai vista. Lei, assicuratasi che il
vestito fosse del tutto pulito, lanciò un'occhiata circolare, capendo di aver
ormai commesso un'errore. Si era scoperta, e ormai non poteva più far finta di
nulla. Sospirò, allontanandosi i capelli rossi dal volto "Bene, te la
sei voluta....e adesso?" pensò, guardando con aria guardinga il
gruppetto che la spiava dalla porta dello scopartimento. Le risposero vari tipi
di sguardi. Da quelli incuriositi di Dean, Seamus e Neville, a quello confuso
di Ron, che fissava ora lei ora Harry, a quello decisamente sospettoso di
Hermione. Era quello lo sguardo che temeva di più, dopo quello di Harry. Decise
di tentare la fuga, pur odiando l'idea, anche se le possibilità di successo
erano poche "Ecco....beh, grazie. Ora devo andare...." provo a dire,
facendo un passo indietro. Harry si riscosse dal suo stato catatonico, afferrandole
il polso "Aspetta !!!!!!!!" disse, senza nemmeno rendersene conto.
Alex fissò la mano che la stringeva, delusa "Ecco, lo sapevo....oh, ma
perchè mi devo sempre cacciare nei guai?" pensò, chiudendo gli occhi,
mentre tutti fissavano Harry sorpresi e poi tornavano a guardare lei,
aspettando.
Questo
fu il primo vero incontro di Alexandra Lance con i suoi futuri compagni di
scuola
Ma
cosa cavolo ci faceva Alex, in corridoio, quando avrebbe dovuto starsene buona
e non farsi scoprire? Tutto era cominciato pochi minuti prima dell'episodio
appena avvenuto, nello scompartimento in testa al treno, occupato solo da lei e
Lupin. Erano passate neanche due ore da quando il treno era partito, ma lei era
già stufa. Aveva letto un libro dall'inizio alla fine, senza sosta, aveva
sistemato le sue cose, aveva guardato fuori dal finestrino per un tempo
indeterminato, ma alla fine si era veramente scocciata. Per questo aveva
fissato i suoi occhi scuri su Lupin, che stava sfogliando il giornale, finchè
lui non l'aveva guardata. Allora aveva chiesto "Si può sapere quanto
durerà ancora questo viaggio? Io sono stufa.....". Lui le aveva sorriso,
condiscendente "Mettiti calma, arriveremo non prima delle 6 di
stasera" rispose. Alex spalancò gli occhi "Che cosa????? Ma è solo
l'una !!!!!!! Dovrò starmene rinchiusa qui dentro altre 5 ore ???????"
urlò, alzandosi in piedi. Lui la guardò, con una scintilla divertita negli
occhi "Vedi alternative?" chiese, sarcastico, senza sapere che si
stava cacciando nei guai. Lei infatti annuì, decisa "Sì. Vado a farmi un
giro in corridoio". Con un gesto sicuro, si voltò verso la porta
scorrevole e la aprì. lui la fissò, stupefatto "Ma....Alex !!!! Non devi
farti scoprire, ricordi? E' troppo rischioso...." tentò di obiettare, ma
lei si limitò a scrollare le spalle "Starò attenta a evitarli" disse,
uscendo. Lui non potè far altro che guardarla, esasperto "Dio mio, se
quella non è la copia di suo padre...." mormorò, rassegnato, tornando a
guardare il giornale, ma senza riuscire a concentrarsi. Sentiva l'odore di
catastrofe imminente......(Ehi, che ne dici di
prendere il posto della Cooman, a Hogwarts? Ne azzecchi più tu di lei....NdA)
Alex
iniziò a camminare spedita, senza riflettere, verso il fondo del treno.
Passando, vide tanti scompartimenti pieni di ragazzi che ridevano e
chiaccheravano, apparentemente incuranti del tempo infinito che mancava alla
meta. Sospirò "Certo, se si rivedono ora dopo tanto tempo è logico che
per loro il viaggio passi in fretta....ma io non conosco nessuno....nessuno con
cui posso chiaccherare, almeno" pensò sconfortata, continuando a
camminare. Arrivò senza nemmeno accorgersene fino in fondo al treno, dove
qualcuno stava appoggiato al finestrino, guardando fuori. Senza nemmeno
guardarlo, fece per superarlo, ma in quel momento il ragazzo si voltò, e
sbatterono uno contro l'altro. Alex si sentì cadere all'indietro, e urtò
pesantemente contro il pavimento "Ahia !!!!" le sfuggì, mentre alzava
gli occhi per vedere colui contro il quale aveva sbattuto.....vide che era un
ragazzo alto, moro, con gli occhiali che gli erano andati di traverso e
sembravano incrinati..... spostandosi gli avevano sollevato i
capelli.....scoprendo la fronte.....dove spiccava nitida una cicatrice che lei
conosceva troppo bene.....che chiunque nel mondo dei maghi conosceva......Alex
si immobilizzò, riconoscendolo. Il ragazzo, che ancora non ci vedeva bene a
causa degli occhiali, si scusò, evidentemente scambiandola per un'altra, vsito
che la chiamò con un nome sconosciuto, e nel frattempo cinque ragazzi si
affacciarono sulla porta dello scompartimento, richiamati dai rumori e dai
lamenti, ma lei non li vide. Continuò a fissare il ragazzo che le stava
davanti, immobile, conscia di essere davvero nei guai fino al collo. Perchè
quel ragazzo era Harry Potter.
Harry tese la
mano, afferrando quella di lei e issandola in piedi, senza smettere per un solo
secondo di fissarla. La ragazza ricambiò il suo sguardo, rassegnata ma senza
vacillare, come sfidandolo a domandarle se era davvero lei. Harry non riuscì a
spiccicare parola, cercando disperatamente qualcosa da dire ma non trovando
nulla, e limitandosi a fissarla. Dietro di lui, Ron, Seamus, Dean e Neville si
sporsero per osservare meglio la ragazza, scambiandosi gomitate e sorrisetti di
apprezzamento. Hermione sospirò; va bene gli altri tre, ma Ron sapeva della
ragazza strana che Harry aveva incontrato, un minimo di sospetto almeno poteva
anche venirgli....e invece stava li a guardarla come un idiota......seccata,
diede ai quattro una gran spinta che li fece ruzzolare in corridoio e uscì a
passo altero, fissando con sospetto la ragazza, che si voltò verso di lei,
sebbene il suo polso fosse sempre bloccato da Harry, ricambiando l'occhiata.
L'aria tra le due si fece tesissima. Ron deglutì, fissandole con terrore,
mentre gli altri tre cominciarono a capire che c'era qualcosa che non andava.
Le due ragazze continuarono a fissarsi per qualche secondo, poi Hermione ruppe
il silenzio, chiedendo "Scusa, ma tu chi sei? Indossi la divisa di
Hogwarts....stai andando li?". Alex la guardò, sentendo una viva
irritazione nascere in risposta a quel tono sospettoso, e non potè fare a meno
di replicare, in tono sarcastico "Sai, non mi risulta che il treno faccia
fermate intermedie, e di certo non è salutare scendere in corsa, quindi....si,
vado a Hogwarts". Ron gemette. Era uno scontro tra titani, tra due volontà
testarde e incrollabili. Hermione si avvicinò ancora "Sembri grande per
essere del primo anno....dimostri almeno 14 anni....eppure non ricordo di
averti mai vista" dichiarò, incrociando le braccia. Alex non la imitò,
visto che Harry non le aveva ancora lasciato il polso, ma assunse comunque
un'espressione provocatoria "In effetti ho 15 anni, e non frequento il
primo anno, bensì il quinto......solo che gli altri quattro li ho frequentati
all'estero. Per questo sarebbe stato difficile che tu mi avessi visto
prima......soddisfatta?". Seccata, si liberò il braccio con un gesto
deciso, che stupì Harry, rivolgendo tutta la sua attenzione ad Hermione, che
stava digrignando i denti per la rabbia "Ehm.....potremmo sapere il tuo
nome?" chiese intanto una voce gentile. Alex si voltò a guardare chi aveva
parlato, e incrociò lo sguardo di un ragazzo dai capelli rosso fuoco e gli
occhi blu. La stava guardando con fare adorante. Gli sorrise, provando una simpatia
istantanea per lui "Alex....andra.....Lance" disse, lanciando
un'occhiata a Harry mentre diceva il nome. Lo vide sussultare, e si morse la
lingua. Stare zitta mai, eh? pensò, evitando
per un soffio di colpirsi platealmente la testa con un pugno e affrontando
lo sguardo di fuoco di Hermione, che alla domanda di Ron si era fatto ancora
più cattivo "Altre domande?" chiese, provocandola. Hermione ringhiò
quasi, livida, ma fu Harry a parlare "Sì....sei tu? Sei la Alex che ho
conosciuto quest'estate, vero?". La ragazza perse tutta la sua sicurezza,
e lo fissò spaventata "Harry, io non....non posso risponderti....proprio
non posso...." "Ah, non puoi? Prima fai la spavalda, ora la riottosa,
vero? E poi, come fai a conoscere il suo nome????" strillò, puntandole
contro il dito. Alex si voltò e la fissò, glaciale. Si era proprio sufata di
essere sospettata continuamente senza potersi discolpare; avanzò con passo
deciso verso Hermione, spingendola dentro lo scompartimento. Gli altri cinque
le seguirono di corsa, e Ron corse vicino ad Hermione, fissando ora con aria
truce la ragazza sconosciuta "Ehi !!! Lasciala stare !!!!" esclamò,
arrabbiato. Alex lo fissò con aria sorpresa, reprimendo un sorriso che,
nonostante tutto, le stava nascendo dal cuore. Alzò le mani in segno di pace.,
poi iniziò a parlare in tono spedito "Dunque, per quanto possa anche
essere la prima volta che io vedo lui" e indicò col pollice Harry, che
stava alle sue spalle, e che sussultò nel venir chiamato in causa "Non ci
vuole molto nel capire chi è, vista la cicatrice......credo tu sappia che Harry
Potter è molto famoso nel mondo dei
maghi da quattordici a questa parte, visto che non è cosa da tutti salvarsi per
ben quattro volte da Voldemort". Tutti sussultarono nel sentire quel nome,
ma Harry la fissò, incredulo e ammirato. Era la prima persona, a parte Silente,
Sirius e il professor Lupin, che osava nominare quel nome a parte lui. Alex
fece finta di nulla e continuò "Immagino tu sappia anche che è citato in
libri come Storia della magia moderna, Il bene e il male delle arti oscure e
anche in Grandi maghi del ventesimo secolo..... Inoltre, e di questo non
posso essere sicurissima ma tirerò a indovinare, immagino che tu" disse,
guardando Ron, che impallidì leggermente "Sia il suo migliore amico, Ron
Weasley.....anche tu sei parecchio famoso, sai? E tu, invece, dovresti essere
Hermione Granger, la migliore alunna di Hogwarts da oltre cento anni,
insostituibile compagna di avventure dei due.....ci ho preso?". I tre la
fissarono stupefatti, quantomeno per la tranquillità che esibiva. Nemmeno
Hermione riuscì a replicare. Alex ruotò sorridendo su se stessa, fissando ora
Harry, Seamus, Dean e Neville. Si concentrò su questi tre "Mi dispiace, ma
credo di non avere la minima idea di chi siate voi, invece" disse in tono
lieve, sorridendo disarmante. Dean avanzò, arrossendo, e le tese la mano
"Oh, io...io sono Dean Thomas, e questi sopno il mio migliore amico Semaus
Finnigan e Neville Paciock. Siamo tre alunni del Grifondoro, come Harry, Ron e
Hermione...ah, forse non sai cos'è Grifondoro....è" "So benissimo
cos'è, grazie" disse lei "So molte cose di Hogwarts.....mi hanno
informato...." disse misteriosamente. Harry la fissò, incerto
"Ehm....sei qui per frequentare quale anno?" chiese. lei lo fissò,
impassibile, per alcuni secondi, e lui si sentì morire sotto quell'occhiata
indagatrice "Questo non posso dirtelo. In realtà non è detto che
frequenterò la scuola....è solo che il mio tutore mi deve parlare e questo era
il mezzo più rapido per raggiungerlo". Ron inarcò il sopracciglio "Il
tuo tutore?" chiese. Alex guardò lui, stavolta "Sì, è un
professore....oh, beh, a questo punto vi devo proprio
lasciare.....scusate....ci si vede...." fece per uscire, apparentemente
tranquilla, dallo scompartimento, ma una mano decisa si chiuse sul suo polso
"Aspetta !!!!!!!!!!" urlò Hermione, ancora arrabbiata. Alex si voltò,
fulminandola con gli occhi "Lasciami" intimò, glaciale; Hermione non
mollò la presa "Prima dimmi la verità. Chi sei?". Alex ripetè
"Lasciami" in tono che andava crescendo, ma la brunetta scosse il
capo "Non mi convinci, ragazzina....ci sono troppi misteri nella tua
vita.....credo che tu sia una spia.....magari al servizio del Signore
Oscuro....perchè sorvegli Harry?" esclamò. Gli occhi di Alex si infiammarono,
e l'aria intorno a lei parve colorarsi di rosso. "Cosa?" disse, in
tono letale. Harry, sconvolto, indietreggiò, mentre Ron non sapeva che fare
"Hermione...." disse, incerto. Ma la ragazza non accennò a lasciare
la presa. Seamus, Dean e Neville, sconvolti, indietreggiarono fino a guadagnare
la porta dello scompartimento "Harry, qui la situazione si fa un po'
troppo personale....ci vediamo a scuola, eh?" dissero, prima di fuggire
via. Lui quasi non li badò, tanto era preso da ciò che accadeva fra le due
ragazze. Erano in una fragile posizione di stallo, e un minimo cedimento poteva
far esplodere l'una delle due. Hermione sapeva benissimo di cosa era capace, ma
Alex era un'incognita....ed era questo che lo spaventava. Infine, fu proprio
lei a parlare "Come osi insinuare che io sia una spia di
Voldemort?????" sibilò, allungando la sua mano e serrandola sul braccio di
Hermione, quello stretto al suo polso. Si trattenne a stento dal liberarsi.
Sapeva di esserne benissimo in grado, ma ora era così arrabbiata che avrebbe
potuto ferire la ragazza, e non lo voleva assolutamente, nonostante tutto.
"Ti avverto, per il tuo bene, lasciami, oppure...." non finì la
frase. Dal corridoio arrivò il rumore di tre paia di piedi che avanzava verso
il loro scompartimento, e la porta, che Dean aveva chiuso di scatto,
altrettanto platealmente si aprì, rivelando la figura pallida di Malfoy e delle
sue guardie del corpo. Alex guardò, incerta, i tre, poi Hermione, la cui presa
sul suo polso si era affievolita, e che ora sembrava molto meno arrabbiata e
molto più preoccupata. Malfoy, lanciando un'occhiata circolare, sibilò
"Toh, guarda chi si vede.....il grande Potter, Weasley l'amico dei babbani
e la cara secchiona babbana.....a chi hai spezzato il cuore
quest'estate?". Hermione sussultò, mentre le lacrime le salivano agli
occhi. Alex fissò il ragazzo, incredula. Perchè trovava tanto gusto
nell'offendere le persone? Chi diavolo era?Intanto Ron, nel sentire le sue
parole, sguainò la bacchetta, urlò "Cosa le hai detto ????????" e si lanciò contro il ragazzo. Hermione lo
fermò appena in tempo, lasciando Alex e afferrandolo per le vesti, aiutata da
Harry "Ron, no !!! Non ne vale la pena, non per me....ti prego..."
esclamò; il ragazzo si dimenò, arrabbiato, e Malfoy rise "Che c'è, ti fai
frenare da una donna, Weasley? Forse lo stare coi babbani ti ha rammollito,
oppure...ah, no, ho capito !!!!!!! I tuoi sono così a corto di soldi che ti
hanno raccomandato di leccare il più possibile i piedi a lei e al famoso
Potter, così i loro genitori vi aiuteranno...oh, dimenticavo, Potter non ha più
i genitori....si sono fatti ammazzare come degli idioti....come quel
Diggory......". Alex scosse il capo. Come poteva provare tanto rancore,
tanto odio? Chi cavolo era quello? Harry lasciò Ron, arrabbiato nero a sua
volta "Attento, Malfoy. Forse non ti ricordi come ti abbiamo ridotto tre
mesi fa per una battuta del genere...." sibilò. Alex lo guardò, dubbiosa.
Che era successo? Malfoy mantenne il suo sorriso sprezzante, che vacillò solo
un secondo "Oh, mi ricordo benissimo......a proprosito.....io non ho detto
nulla a mio padre, per non dispiacerlo....ma ora potrei farlo...non credo
sarebbe troppo contento.....". Hermione, che stava ancora trattenendo a
fatica Ron, lo fissò, sprezzante "Non è che avevi troppa paura a parlargli
quando ce l'avevi davanti? E aspettavi solo di rivelare la cosa quando fossi
stato al sicuro a Hogwarts? Di certo a tuo padre non farebbe piacere sapere
come ti sei fatto fregare da Harry, da tre Weasley e da una babbana come
me....". Malfoy smise di sorridere, quasi fosse rimasto senza parole, poi
sputò fuori, con rabbia malcelata "Stai zitta, sporca mezzosangue
!!!!!!". Hermione indietreggio, quasi l'avesse colpita fisicamente. Ron,
non più trattenuto, fece per lanciarsi contro Malfoy, che alzò con aria
amorevole la bacchetta, quasi non stesse aspettando altro.....ma all'improvviso
qualcosa gli sventolò sotto il naso: una baccheta lucida e scura, dall'aria
minacciosa, e poco sopra di essa, due occhia altrettanto scuri, luminosi e
carichi d'ira "Provaci" lo sfidò la voce della ragazza che gli stava
di fronte. Malfoy deglutì. Il suo volto era contratto dalla rabbia e pronto
allo scatto, tutto il suo corpo era evidentemente pronto all'azione......cercò
di rimediare "Salve, bellezza. Credo di non averti mai vista prima....sei
nuova? Io sono...." "So benissimo che sei" lo interruppe lei
"A parte che ti hanno chiamato per nome, non ci vuole molto a riconoscere
un Serpeverde....Malfoy, vero? Draco, mi pare....figlio di Lucius Malfoy, ex
amministratore di Hogwarts, licenziato tre anni fa per faccende legate alla
comparsa di un diario di Voldemort finito stranamente in mano a una ragazzina
del primo anno....." Malfoy sussultò, e lei sorrise, sempre puntandogli
contro la bacchetta "Che c'è Malfoy? Ti da fastidio sentir pronunciare il
nome del Signore Oscuro? Eppre credevo che nella tua famiglia fosse venerato
come un dio...... comunque si, io sono nuova, mi chiamo Alexandra Lance....e
credo che il resto non ti interessi". Lui la fissò, sorpreso, intimorito
ma stranamente ammirato. Tentò di darsi un contegno "Sai,
sei....brillante. Ti vedrei bene tra i Serpeverde....se vuoi un consiglio,
lascia perdere questi straccioni, e scegliti con cura le amicizie, ora che il
Signore Oscuro sta per tornare.....averti tra le sue fila non gli
dispiacerebbe.... e ti porterebbe tanto potere e gloria.....". Qualcosa
scattò negli occhi di Alex, qualcosa di duro e crudele, che congelò il sorriso
del ragazzo. Abilmente, lei fece ruotare il polso e disse, in tono tranquillo "Vox
Evaniscat" puntando la bacchetta contro la gola del ragazzo. Ci fu un
secondo di silenzio stupefatto, poi Malfoy si portò le mani al collo, tentando
di parlare, ma dalla sua bocca non uscì alcuno suono. Dietro di lui, Tiger e
Goyle indietreggiarono, atterriti. Lui, dopo qualche istante, si rese conto di
cosa gli aveva fatto e la fissò, furente. Lei ricambiò senza problemi lo
sguardo "Non guardarmi così, se fai un uso così stupido della tua voce è
inutile che tu ce l'abbia. Ora ascolta, visto che non puoi parlare: Primo, le
amicizie me le scelgo da sola, e non starò certo con uno che mi viene a dire
cosa devo fare. Secondo, non osare mai più propormi di allearmi al signore
oscuro. Morirò prima di passare dalla sua parte.....certo, so che gli
piacerebbe avermi con sè, ma non per ciò che credi: perchè così ci sarebbe una
minaccia in meno alla sua vita. Sì, perchè vedi, io ho giurato che il fine
ultimo della mia vita sarebbe stato fargliela pagare per tutto ciò che mi ha
tolto quando avevo solo 5 anni....quindi l'ultima cosa che farò sarà stare con
un mangiamorte !!!!!! Detto ciò te ne puoi anche andare !!!!!!!!!!". Lui
la guardò, furente, e nonostante non riuscisse a parlare, lei distinse sulle
sue labbra le parole "Tu non sai chi sono?" e "Mio
padre". Scosse il capo "Sei sordo, oltre che muto? Ma allora tu
proprio non ascolti..........Ti ho già detto che so chi sei. E quanto a tuo
padre....come avrai capito, non è un mangiamorte a farmi paura. Sei tu,
piuttosto, che hai paura di tuo padre, Malfoy......Hermione ha ragione. E ora
scusami, ma credo di aver detto anche troppo". Lasciandoli tutti immobili
e attoniti, Malfoy compreso, uscì dallo scompartimento, dirigendosi verso
l'altra estremità del treno. I suoi pensieri turbinavano "Cosa ho
combinato? Cosa ho combinato? Dio, che stupida....mai che..."
"Aspetta !!!!" Si bloccò. Harry, vincendo lo stupore, l'aveva
seguita, e ora la tratteneva per un braccio. lei lo guardò "Sei tu? Lo so
che sei tu....sei la ragazza di quest'estate, vero?". Aex si maledisse
mentalmente. E certo, aveva mostrato la stessa sicurezza di allora.....che
scema, si era scoperta troppo "Che posso fare? Che faccio? Cosa
diavolo....oh, idea ! Perdonami Harry, ma....." pensò, puntando di
nascosto, dietro la propria schiena, la bacchetta. Harry non se ne accorse,
anzi continuò a guardarla, aspettando, almeno fino a quando una voce radiosa
dietro di lui non disse "Ciao, Harry !!!!!!". Lui, arrossendo di
botto, si voltò, incredulo, a guardare Cho Chang, che gli sorrideva cordiale.
Non si rese nemmeno conto do aver lasciato la presa, e nemmeno che Alex era
sparita. I suoi occhi vedevano solo la ragazza di Corvonero......e Alex, che
proprio su quello contava quando aveva lanciato l'incantesimo di richiamo, ne
approfittò per scomparire. Ma, quando stava per mettersi a correre, si voltò,
vedendo Malfoy che usciva dallo scompartimento seguito da due pallidi Tiger e
Goyle; sorridendo, gli punto la bacchetta contro e disse "Reverto
!!!!". Il ragazzo sentì uno schiocco, e la voce gli tornò d'improvviso. Ma,
prima che potesse usarla, lei disse "Pensa prima di parlare, d'ora in
poi" e scappò via, incurante della sua occhiata velenosa.
Harry fissò
inebetito Cho che si avvicinava, incredulo, incapace di spiccicare una sola
parola di fronte al sorriso smagliante che lei gli rivolgeva. La ragazza lo
raggiunse, dicendo in tono affabile "Sono mesi che non ci vediamo !!!!
Come stai?". Lui deglutì, poi urlò, con voce stridula ed estremamente
innaturale "Benissimo !!!!!!!!! E Tu ?????????". Il sorriso le vacillò
negli occhi, e la ragazza li abbassò "Beh.....per quanto può andare bene,
non c'è male...." mormorò. Harry si diede dell'idiota. Aveva perso tre
mesoi prima il ragazzo, ucciso da Voldemort per qualcosa che non lo riguardava
affatto, come poteva stare? Ma perchè faceva sempre la figura del cretino con
lei? Anche quando l'aveva invitata al ballo, l'anno prima....cercando di non
pensarci, guardò in volto la ragazza, notando solo allora le occhiaie scure che
le circondavano gli occhi scuri "Ehm, Cho? Sicura di stare bene? Sai,
sembri motlo stanca...." disse, arrossendo. Lei lo guardò, colpita che
l'avesse notato "Sì, sai stanotte non ho chiuso occhio..... il pensiero di
tornare a Hogwarts per la prima volta dopo.....beh, lo sai.....e in treno non
c'è un posto libero....sono riuscita a stento a cacciare da qualche parte il
mio baule.....". Si appoggiò, visibilmente distrutta, alla parete, e Harry
le afferrò un braccio, preoccupato. Senza che se ne rendesse conto, le parole
gli uscirono di bocca spontanee "Nel mio scompartimento ci sono posti
liberi. Se vuoi puoi sederti fino a Hogwarts....ti farebbe bene anche un
sonnellino....". Lei aprì gli occhi stanchi, che aveva chiuso per un
momento, e lo guardò con riconoscenza "Davvero Harry?" chiese. Lui
annuì, arrossendo ma sentendosi via via più sicuro "Certo. Vieni, ti
presento ai miei amici" disse, aprendo la porta e facendole strada. Lei
gli sorrise, felice, ed entrò. Quando entrò, Hermione volse lo sguardo su di
lei, e parve non poco sorpresa nel vedere la ragazza mora invece della rossa che Harry stava rincorrendo.
Fissò incerta Cho che si sedeva, e Harry che la aiutava ad accomodarsi, e
chiese "E lei dov'è?". Harry si voltò verso di lei, assente "Lei
chi?" chiese. Hermione capì cos'era successo "OOOHHHH !!!!!!"
esclamò, alzandosi e andando di persona in corridoio a vedere. Era vuoto,
ovviamente. Imprecò "Ci ha giocato !!!" sussurrò, voltandosi per
tornare dentro, fissando ora Ron, che non sapeva che dire, poi Harry, che
sembrava ricordarsi all'improvviso del perchè era uscito in corridoio. Solo Cho
era all'oscuro di tutto "Che succede?" chiese in tono curioso. I tre
si zittirono, fissandola, in preda al dubbio. Che dovevano fare? Hermione,
riflettendo lucidamente e in fretta, decise di far finta di nulla "Oh,
nulla, una nostra amica......tu sei Cho Chang, vero? La cercatrice di
Corvonero" disse in tono affabile. La ragazza le sorrise "Sì. E tu
sei Hermione Granger, la più brava della scuola, no?". Hermione arrossì,
compiaciuta, annuendo, e Cho si voltò verso Ron "E tu sei Weasley, vero?
Il migliore amico di Harry....il fratello di Fred e George, e di Charlie
Weasley, no?". Ron annuì, incerto. Poi lei tornò a guardare Harry,
sorridendo "Sapete, il treno è zeppo, e io ieri non ho dormito
nulla....così Harry è stato così gentile da portarmi qui, dicendo che c'era
posto......dimmi, Hermione, tu e Harry state sempre insieme, non è che in
realtà c'è del tenero tra voi?" chiese con curiosità genuina. Le reazioni
che seguirono quella frase innocente furono spettacolari. Harry divenne prima
viola, per l'idea che Cho poteva farsi di lui, poi bianco come un cencio, per
le possibili altre implicazioni. Ron fece saettare due occhi di fuoco dalla
ragazza che gli stava davanti all'amico, esclamando "COOOOSA ?????".
Poi Hermione. Hermione si limitò a guardarli entrambi, alternativamente; poi
scoppiò a ridere. Una risata pura, limpida e cristallina che spazzò via ogni
dubbio nella mente di tutti tre. Si voltò, assai divertita, verso Cho, dicendo
"Oh, no, ti assicuro, guarda, già sopportarli così è dura......questa
storia era venuta fuori anche l'anno scorso, ma siamo solo amici,
davvero". Cho rise insieme a lei, divertita. Harry si diede dell'idiota
per non aver negato con la stessa calma di Hermione, poi si voltò verso Ron,
che aveva ancora un'espressione dubbiosa sul volto e guardava le ragazze, e non
riuscì a trattenersi dal dirgli "Hai una faccia da oscar, Ron".
L'amico lo fissò, non capendoci un tubo, e chiese, in tono innocente "E
che diavolo sarebbe un oscar?" chiese. E Harry Potter, colui che era sopravvissuto,
scoppiò a ridere. Rise di cuore, gaio, senza più pensieri, come non glia
ccadeva da mesi, insieme ai suoi più cari amici e alla ragazza per cui aveva
una cotta tremenda e cominciava a piacergli sempre di più. Rise fino alle
lacrime, buttando fuori ciò che teneva rinchiuso da troppo nel suo animo. Ma,
nel suo cervello, in un angolo scuro, restava fissa l'immagine di quei due
occhi scuri....Alexandra Lance rimaneva ancora un mistero.....un mistero di cui
avrebbe dovuto scoprire molte cose.......
Alex entrò
come una furia nello scompartimento dove Lupin stava leggendo ora un libro,
facendolo sobbalzare "Ma che....Alex, cosa......." esclamò, vedendo
che estraeva la bacchetta, la puntava sul baule e urlava "Reducio
!!!!!!". Questo tornò ad essere una valigetta portatile, che lei afferrò,
insieme alla gabbia con il bicchiere d'acqua all'interno e la borsa con la
scopa. Lupin si alzò, non capendo che voleva fare "Ma che ti è
preso?" esclamò, arrabbiato. lei lo fissò con urgenza "Harry mi ha
scoperto. L'ho bloccato, ma mi cercheranno ancora......devo scomparire"
disse. Lui la afferrò per le spalle, dicendo in tono seccato "Vedi che
facevi meglio a startene qui? Ora che hai in mente?". Lo disse con ironia,
sapendo che non poteva mica scendere da un treno in corsa. Ma lei sorrise,
enigmatica, in un modo che non gli piacque per nulla, dicendo
"Questo" e puntandosi contro la bacchetta con la sinistra. Lui,
realizzando con terrore che cosa stava per fare, scattò in avanti per
bloccarla, urlando "Aspe...." "TRANSFERO !!!!!" urlò lei,
svanendo, proprio mentre lui afferrava il vuoto dove lei era stata un secondo
prima. Si era.....smaterializzata !!!!!!!. Lupin, incredulo e infuriato, guardò
lo scompartimeno ora vuoto, a parte per la sua pèresenza, e afferrò le sue cose
"Quella stupida......mai avuto tanti pensieri da quando.....dio
santo.....oh, e ora? Dove sarà finita? La barriera di Hogwarts....accidenti
!!!!" urlò, puntandosi contro la bacchetta e smaterializzandosi a sua
volta. Decise di raggiungere la banchina di Hogsmeade. Magari Hagrid o qualcuno
del villaggio l'aveva vista.....
Alex
ricomparve sopra la piattaforma di pietra della stazione di Hogsmeade,
ricadendovi sopra con un balzo. Si guardò rapidamente attorno, era deserta
"E certo, il treno deve arrivare solo tra 4 ore e mezza...." disse,
dandosi dell'idiota per la decima volta nella giornata....ed erano solo le
due....andiamo bene !!!!!!! Voltando lo sguardo sul bosco dietro di lei, vide
infine una figura gigantesca che stava accarezando qualcosa. Indecisa, provò ad
avvicinarsi "Ehm...scusa?" disse, in tono di scusa. L'omone si voltò
verso di lei, rivelando una barbona enorme che gli copriva òa bocca e un
faccione simpatico. Quando si alzò in piedi, vide che era altissimo,
enorme.....quasi un gigante....."Meglio non dirglielo, questo"
riflettè, dicendo invece "Ehm, scusa, sai mica dirmi come si arriva a
Hogwarts? Devo andarci urgentemente....devo vedere Silente.....". L'omone
la fissò, poi un sorriso si disegnò sul suo volto "Sicuro. Lo so chi sei
tu !!! Sei sua nipote, di Silente intendo, vero?" Io sono Rubeus
Hagrid" disse, tendendo la manona. Lei porse la sua, sentendosela
stritolare, ma sorridendo "Ah, sì, il guardiacaccia, vero? E l'insegnante
di Cura delle Creature magiche. Zio Albus mi ha parlato molto di te....si fida
molto......" sorrise. Lui divenne rosso per l'orgoglio, cascandoci in
pieno "Vero, proprio vero. Guarda, ti piacciono? Sono Schiopodi Sparacoda.
Li stavo allevando per quest'annio" disse fiero, indicando le bestie vicino
a lui. Alex le fissò, dubbiosa, cercando però di sembrare entusiatsa
"Fant...tastiche !!!!!!" esclamò, sorridendo stentatamente. Lui annuì
"Vero? Beh, va bene.....dunque, tu volevi andare a Hogwarts, no? Allora
devi....aspetta un po'. Tu non dovevi essere sul treno?" chiese, di nuovo
sospettoso. Lei, sentendosi nei guai, annuì in fretta, e decise di dire la
verità, o almeno parte di essa "Ecco....sì, in realtà, si...ma Harry....mi
ha scoperto e...." si interruppe, guardandolo. Lui sorrise "Harry,
eh? Lo conosco anche io quel monello.....va bene, vieni. Comunque credo che tu
debba raggiungere al più presto tuo zio". La condusse su per un viale
alberato, in cima al quale c'era una fila di carrozze identiche, prive di
cavalli o altri animali, apparentemente in attesa. Hagrid andò dalla prima e
aprì la porta. Alex guardò prima lui, poi la carrozza, dubbiosa "E con
quella che ci dovrei fare? Io voglio solo sapere la strada per Hogwarts"
ribadì. Lui la guardò, sorpreso "Ma questa ti ci porta, a Hogwarts. Ti ci
porta, e poi torna indietro a prendere gli altri !!!!! A piedi è lunga,
sai". Lei annuì, rassegnata, e salì a bordo. "Grazie" disse,
mentre la carrozza partiva. Lui scosse il capo, e la salutò con la mano, prima
di tornarsene agli animaletti che stava curando. Lei iniziò a guardare fuori,
annoiata, sperando che quella cosa si sbrigasse. Infine, dopo un quarto d'ora,
il tanto famoso castello di Hogarts apparve in lontananza. Lei, che non ne
poteva più, prese la bacchetta dalla cintura, la punto verso la testa della
carrozza e disse "Velocitatem augeo !!!!". La carrozza accellerò,
triplicando la velocità e spingendola all'indietro per il contraccolpo. Lei
sorrise. Hogwarts si avvicinava sempre di più, e con esso la sua nuova vita.
Lupin apparve
a sua volta sulla banchina, pochi secondi dopo; Hagrid stava giusto scendendo
dal viale, e nel vederlo lo salutò allegramente "Professore !!!! Gran
giornata per materializzarsi, vero? Ho appena spedito a Hogwarts la ragazzina
rossa....". Lupin gli saltò quasi addosso, urlando "Hai visto la
ragazza rossa? Dove? Dov'è ora, Hagrid?!!!!!!!!!!". Il mezzo gigante
indietreggiò "Sulla....carrozza.....l'ho spedita da Silente....ho fatto
male?" chiese, preoccupato. Lupin imprecò "Maledetta stupida
!!!!" urlò, poi prese la bacchetta e disse, rivolto a Hagrid "Non una
parola di ciò che stai per vedere. Prometto che stasera ti spiego tutto".
Hagrid annuì, e Lupim urlò "Transmuto !!!!!". Immediatamente il suo
corpo si abbassò, allungandosi, e due secondi dopo dove c'era lui stava un lupo
dal pelo scuro, che scattò in direzione del sentiero, veloce e arrabbiato.
Hagrid, stupito e ammirato, esclamò all'aria "Però !!!!! Che bel colpo
!!!!!!!! Chissà se ora la raggiunge.....chissà come ha fatto....oh, meglio così,
eh?" disse, tornando dai suoi amati animaletti.
Lupin corse
senza sosta, gli occhi lupeschi che cercavano ininterrottamente la carrozza, le
narici dilatate, gli istinti animaleschi di cui era dotato tesi.
All'improvviso, appena prima di perdere conoscenza e fondersi totalmente con la
sua natura di lupo, la sentì. La scia nell'aria era ancora chiara, doveva
essere passata da poco....questo lo aiutò a mantenere coscienza di sè, e con
rinnovato vigore si lanciò su per il pendio, cercando di raggiungere il mezzo
che ora gli era apparso davanti agli occhi. La lingua rossa penzolava fuori, in
segnò di affannò "Ma quanto veloce va quel coso? Non è
normale......vuoi vedere che anche questa è opera sua?" pensò, non
potendo parlare, e accellerò ancora, affiancando finalmente il veivolo. Con un
balzò, riuscì a spalancarne il portello laterale, e ci si buttò dentro,
atterrando sul sedile e accucciandosi, ringhiando. La ragazza, che stava
guardando fuori dall'altra parte, si voltò a fissarlo. Il lupo sentì che c'era qualcosa
che non andava. Qualsiasi ragazzina quindicenne avrebbe come minimo urlato, nel
vedere un lupo maschio adulto che le piombava ringhiando a 30 cm di distanza,
ma lei lo fissava con occhi ridenti, quasi lo conoscesse, divertita.......poi
aprì la bocca, dicendo in tono di scusa "Sì, lo so, lo so, ho sbagliato,
ma che potevo fare?". Lo sconcerto dovette leggersigli chiaro negli occhi
giallastri da lupo, perchè lei li fissò e scoppiò a ridere. Poi, mentre lui la
guardava stupefatto, gli puntò contro con decisione la bacchetta, urlò
"Transmuto !!!!" e lo fece tornare umano. Lui era quasi senza parole
"Sapevi....che ero io?" sussurrò con un filo di voce. Lei,
risistemando la bacchetta nella cintura, annuì semplicemente. Lui si accomodò meglio
sul sedile, ancora sconvolto "Ma come ????" esclamò. Lei incontrò i
suoi occhi e gli sorrise, tranquilla "Andiamo" replicò in tono
allegro "Chi è che ti ha preparato le pozioni in quest'ultimo mese, visto
che tu sei una frana? Credevi davvero che non sapessi cosa stavo facendo? E
credi non mi sia accorta che quando sei sparito in piena notte era, guarda
caso, luna piena? E che il molliccio che ho trovato in cantina si è trasformato
nel globo lunare quando ti ha visto.....credi non l'abbia notato? E
poi....." continuò, facendo un gesto verso di lui, che la fissava sempre
più stupito e ammirato "Hai lo sguardo lupesco". Stavolta lo aveva
totalmente spiazzato, visto che l'uomo scosse il capo a lungo, prima di
guardarla di nuovo e ripetere, incredulo "Lu....pesco?". Ma che cavolo
voleva dire?. Lei rise della sua confusione "Proprio così. Lupesco.
Selvaggio e incontrollabile, puro e sincero.......capito, caro il mio
animagus?". Lui balzò in piedi, sbattendo così la testa contro il
tettuccio della carrozza ma non badandovi. Ora era veramente troppo "Sai
anche questo !!!!!!!!!!" urlò, al limite dell'incredulità. Lei lo fissò,
pragmatica "Beh, sennò come avresti fatto, prima?" rispose. Lui,
zittito, si risiedette, senza abbandonarla con gli occhi, mentre lei spiegava
"E poi lo so da tempo.....ti ho visto che ti esercitavi, la notte, in
giardino......beh, perchè fai quella faccia?" chiese, vedendo una
scintilla colpevole negli occhi di lui "Non crederai mica ci sia qualcosa
di male, vero?". Lui sospirò, rinunciando a capire qualcosa di quella
strana ragazza e sussurrando "Non è forse così?" in tono spento. Lei
scosse il capo, risoluta "Io non credo proprio. Perchè dovrebbe, scusa?
Hai trasformato ciò che per anni è stato il tuo problema in una facoltà,
un'abilità.....io lo considererei un vantaggio. Poi c'è il fatto del
registro....ma di certo non è la prima volta che qui a Hogwarts c'è qualche
animagus nascosto.....". Lui la guardò, sorpreso, ma gli occhi di lei
l'avvertirono di non dire nulla al riguardo, e continuò imperterrità "E poi
credo che in questi tempi sia meglio tenere nascoste certe abilità per i tempi
duri....che purtroppo arriveranno quasi di certo" concluse, triste,
fissandolo. Lui si guardò le mani "Il fatto è che....non so nemmeno come
ho fatto...." mormorò, rivolto più a se stesso che a lei. Per questo lo
stupì sentirla dire, prima di potersi trattenere "Lo so io". In un
attimo una luce squarciò le tenebre che gli annebbiavano il cervello, una
consapevolezza improvvisa lo prese, e tutti i tasselli mancanti andarono al loro
posto, mentre fissava incredulo per l'ennesima volta quella strabiliante
ragazzina dai capelli fulvi, che gli sorrideva indulgente "SEI
STATA.....TU ???????????????" urlò, senza più freni, afferrandola per le
spalle "Ma...ma come?????" urlò ancora, incapace di crederci. Eppure
lei annuiva, sorridendo, lievemente imbarazzata. Lui, lentamente, iniziò a
capire mormorò"Le....pozioni....". Alex annuì "Sai, ho messo a
frutto l'esperienza acquisita a Beauxbatons. Lo sai che li sono dei maestri
nell'arte delle pozioni complicate...... all'inizio ho solo messo un effetto
calmante aggiuntivo, che ti facesse mantenere la coscienza di te stesso. Poi ho
applicato altre modifiche, fino a renderlo un fattore naturale, molto simile
alla trasformazione in animagus. E' una tecnica sperimentale, ma ha funzionato
benissimo". Lui scosse il capo "Spe...rimentale? Mi hai usato come
cavia?". lei sorrise "No, non è esatto. Io sapevo che avrebbe
funzionato"."Lo sapevi? Cos'è, una specie di sesto senso?"
"Se vuoi chiamarlo così...." altro sorriso enigmatico. Lui iniziò a
temere che ci fosse ben altro "Non avrai....delle visioni....."
mormorò, ormai pronto a sentire qualsiasi cosa. Lei si limitò a sorridere
ancora, non negando nè ammettendo nulla. Lui, terrificato, decise di lasciar perdere
"Mi hai...." "Oh, tra parentesi, dal mese prosimo la luna non ti
farà più alcun effetto. Al massimo ti sentirai....lupesco dentro, ma la
trasformazione avverrà solo su comando. E vedo che la padroneggi già
benissimo" Lui la fissò, serio "Sai cosa hai fatto per me?"
disse, commosso. Lei scrollò le spalle "Solo ciò che era in mio potere
fare, quindi non c'è bisogno che mi ringrazi. Non ho fatto nulla di
impossibile......". Lui sorrise, nonostante tutto "Incredibile....sei
veramente incredibile.... tuttavia.....sorvolado sul fatto che padroneggi
pozioni come un'alchimista, che conosci l'incantesimo per riportare un animagus
a natura umana e, scommetto, anche quello per diventare animale, e mi gioco la
camicia se non ci hai provato tu stessa, c'è il fatto che tu ti sia
smaterializzata dal treno per piombare qui....cosa che una ragazzina di
quindici anni non dovrebbe assolutamente conoscere......". Lei sorrise con
aria di scusa "Ehm...ecco....beh, immagino tu l'abbia capito. L'ho
imparato a Durmstrang". Lui annuì "Il corpo d'elité" disse, ma
lei scosse il capo "Certo, per entrarvi bisogna avere una padronanza
perfetta dell'incantesimo di smaterializzazione.... ma non è ciò che intendevo.
Forse non lo sapete, ma li si inizia a studiare la smaterializzazione al terzo
anno, al quarto se ne è ormai padroni......ecco perchè lo so fare
bene....." spiegò. Lui, perplesso, annuì "Questo sarà meglio che tu
lo riferisca subito a Silente....insieme alla lista di altre cose che sai fare
quando non dovresti. Almeno non hai provato a materializzarti direttamente al
castello....." "Ma non si può !!!!!!!!" "Cosa?". Lei
lo fissò, esasperata "Non si può materializzarsi entro le mura di
Hogwarts, lo so benissimo. Ieri mi sono letta tutta Storia di Hogwarts,
so tutto degli incantesimi di protezione intorno al castello......". Lui
sorrise. Alex era una perenne fonte di sorprese....e di guai "Beh, a
quasto punto non ti chiedo perchè l'hai fatto....ma hai visto che facevi meglio
a startene buona nello scompartimento?" ironizzò. Lei sbuffò "Ma
scusa, che noia !!!!! E poi volevo parlare al più presto con zio Albus".
Uno scossone fece oscillare la carrozza, e Lupin si appoggiò allo schienale per
mantenere l'equilibrio "A proposito, com'è che sto affare va così veloce?
Opera tua?". Lei sorrise "Avevo fretta" si limitò a rispondere.
Lui sospirò, ormai rassegnato. "Ok, allora oltre a questo c'è qualche
altra cosa che mi devi dire? Tra parentesi, come hai fatto a distrarre
Harry?". Lei guardò altrove "Ecco....è arrivata una ragazza....mi
pare si chiami Cho Chang...." "E posso sapere come mai passava di lì
proprio in quel momento la ragazza per cui Harry ha una cotta tremenda da due
anni?. Lei mise il broncio "Ho solo fatto in modo che non trovasse posto
altrove e che arrivasse li....non credo che Harry avrà poi tanto da
ridire". Lui, a dispetto di tutto, rise "Quindi glielo dirai".
Lei annuì, seria "Quando potrò, gli dirò tutto". Lui la fissò,
attento "Altre magie che non avresti dovuto fare?" chiese, malizioso.
Lei guardò fuori dal finestrino. Stavano per arrivare "Intendi a parte
aver tolto la voce a Malfoy?" disse in tono noncurante "COSA
????????". Lei si voltò co aria seccata "Non la finiva più di
blaterare, offendeva Harry e gli altri come se si divertisse un mondo....mi ha
fatto venire i nervi......è pure venuto a dirmi che dovrei scegliermi meglio le
amicizie ora che il Voldemort è risorto.....così almeno impara a ascoltare un
po' anche gli altri........non ti preoccupare, poi gliel'ho restituita".
Lupin la fissò, ammutolito senza bisogno di incantesimi. La scomparsa della
voce era un'altra magia di livello elevatissimo, soprattutto per una
quindicenne.....no, ormai doveva saperlo. Lei non era una quindicenne normale.
Era la nipote di Silente, era un 'abile combattente e una provetta alchimista,
e chissà quante altre cose ancora. Ma soprattutto era figlia di suo
padre.....cosa che le dava uno spirito terribilmente libero e ribelle. La
carrozza superò le mura di Hogwarts, rallentando. Lui decise di starsene zitto.
Non era la persona più adatta per risolvere il problema. Ma non potè fare a
meno di preoccuparsi per quella ragazza così straordinaria......oltre ad
ammirarla. Perchè, viste le sue capacità, se era stata richiamata a Hogwarts,
un motivo c'era di sicuro. Come aveva detto lei, i tempi duri stavano
arrivando.....e dovevano essere veramente duri se una delle loro armi vincenti
era una quindicenne....... Lupin sospirò, facendola scendere e andando incontro
alla professoressa McGranitt che si stava avvicinando, sorpresa "Devo
portarla subito da Silente. E' molto, molto importante" disse. Lei lanciò
un'occhiata alla ragazza e annuì "Seguitemi" disse, incamminandosi
con passo spedito. Lupin annuì, voltandosi per dire "Vieni,
Alexandra" e incamminandosi a sua volta. Alex, guardandosi attentamente
intorno, varcò per la prima volta la soglia di Hogwarts.
Scusate per il
ritardo di questo capitolo, ma questo periodo è davvero terribile.....allora;
la storia sta entrando nel vivo, e abbiamo iniziato a scoprire qualcosa di più
sulla nostra Alex.....per quanto riguarda gli incantesimi, me li sono inventati
con l'aiuto del mio fidato vocabolario di latino. Se c'è qualche errore
perdonatemi, ma la grammatica sono du anni che nn la studio, qualche errore è
inevitabile.....per il resto, come vi sembra la storia? Premetto che sarà
lunga, e con parecchi colpi di scena......ah, domanda. Secondo voi chi è il
tanto famigerato padre di Alex? recensite, poi io stilo una
classifica....ma....niente anticipazioni !!!!!!!!!!
Aspetto
commenti, mi raccomando. E grazie a tutti quelli che mi hanno già scritto, mi
ha fatto davvero piacere. Infine, ricordo che la ff andrà avanti lentamente,
anche perchè in contemporanea sto scrivendone una su Capitan Tsubasa (Holly e
benji) sempre pubblicata su questo sito. per chi la volesse leggere il titolo è
Angel's Tears, e siamo già al 23 capitolo....ma anche quella andrà ancora per
le lunghe....bene, credo di avervi detto tutto. Scrivetemi. Grazie, Alewen