Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: composetomejustin    02/01/2013    7 recensioni
So esattamente di non essere brava con le parole. Di non trasmettere niente quando scrivo ma sappi che il solo fatto che tu abbia letto tutto ciò o che magari tu abbia intenzione di farlo mi rende felicissima. Grazie infinite.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E' uno di quei momenti in cui mi sento completamente nuda. Vulnerabile. Debole. Sola. Fragile. Indifesa. Inerme. Dannegiabile. Emotiva. Svestita di ogni possibile scudo. Esposta di fronta alla mia grande paura. Il giudizio dei miei genitori. 
Tengo basso il capo. Con lo sguardo delineo le piastrelle grigio fumo ormai rovinato del pavimento. Percorro ogni centimetro della stanza. Mi blocco sulle scarpe di Justin. Salgo le sue gambe. Il bacino. Il petto. Le spalle. Scivolo sulle braccia. Incontro la sua mano. Annodata alla mia. Balzo sui suoi occhi. Sono spenti. Cercano i miei. Nessuno dice una parola. Immersa nel mio stesso surreale silenzio non sento nient'altro eccetto il battito flemmatico del mio cuore. Avverto la tensione di Justin nei piccoli cenni che compie. Sta giocando con le sue labbra. Le stringe per poi distenderle alzando gli angoli della bocca. Comincia a mordere il labbro inferiore. Una, due, tre volte. Non smette. Avrei voglia di urlargli contro di finirla. Le sue labbra sono sin troppo delicate per giocarci così. Cerco di distrarmi gingillando con le punte delle mie scarpe. Non serve a nulla. L'angustia mi sta soffocando. Stringo più forte la mano di Justin. Prendo un respiro. Alzo il capo. 
«C-ciao mamma, papà, Hailey e ciao anche a te Loreine.» 
Avverto il loro sguardo abbandonare la figura di Justin e poggiarsi sulla mia.
«Mi siete mancati da morire.» Continuo. 
Lentamente mi avvicino al letto di Hailey. Compio un passo alla volta. Distendo le braccia. Sorrido. Lei non esita un attimo nel mettersi in piedi e corrermi incontro. Le bacio il capo.
«Ti prego non fare mai più nulla del genere, Hay. Non immagini come mi sono sentita.» 
«Sei tu che non concepisci l'angoscia che ho provato io.»
«Ero rimasta bloccata nel traffico, avresti potuto intuirlo. Siamo a NY. Succede.»
Hailey non dice nulla. Di solito non pronuncia più una parola quando si rende conto di avere torto. 
«Pero' adesso è tutto finito, ragazze.» 
Loreine si avvicina. Sorride. Fa lo stesso mamma con le braccia tese. Papà la segue. 
Ci uniamo tutti in un enorme abbraccio. Caldo. Benevolo. 
D'improvviso qualcosa mi richiama dal calore familiare. Mi riporta alla visione di Justin in piedi sull'uscio con lo sguardo fisso su di me ed un enorme sorriso dipinto in volto. 
«Faith, non vuoi presentarci il tuo amico?» Sghignazza Hailey. 
«Si, hai ragione.» Rispondo.
Sorridendo mi sottraggo dalla loro stretta e mi avvicino a lui. Gli metto un braccio intorno alla spalla. 
«Ehm... ragazzi, vi presento Justin. Justin, loro sono Hailey, Loreine, che già avevi avuto modo di conoscere, la mia mamma ed il mio papà.» 
Hailey è la prima ad avvicinarsi. Gli stringe la mano. Lo stesso fanno Loreine e dopo mamma. 
«Piacere di conoscervi.» Sorride.
«Piacere nostro Justin.» Dicono in coro. 
Mamma emette un colpo di tosse. Guarda papà immobile in un angolo. 
«Caro, che ne diresti di venire a presentarti?» 
Lo osservo mentre si riempie i polmoni d'aria ed allarga le narici. Lo conosco. E' infastidito. 
A piccoli passi si muove verso di noi. Non scolla lo sguardo da Justin. 
«Beh, piacere ragazzo.»
«Piacere mio, signore.» 
Papà non lo guarda nemmeno. Mi metto una mano sul viso per coprire il rossore della mia vergogna. Mamma ha appena preso parola. 
«Scusalo, di solito non è così rude. Preferisce conoscere bene le persone. A questo proposito... Ti andrebbe di cenare con noi stasera? Consideralo un invito per conoscerci meglio.» 
Cerco uno sguardo da parte di Justin. Non si volta neppure. Papà mi lancia un'occhiata. Mi tremano le mani.
«Accetto volentieri, signora.» 
«Perfetto. Facciamo alle otto?» 
«Si, per me va bene.»
Justin fa un passo indietro. Sorride. Mi mette un braccio intorno al collo e mi stringe a lui. 
«Ci divertiremo tanto.» Conclude Hailey. 
Loreine da uno sguardo all'orologio. 
«Penso si stia facendo tardi, sarà meglio andare.»
Aiuto Hailey ad arrivare in auto mentre Justin porta la sua roba. Mamma e papà si seggono sui sedili posteriori. Loreine si mette alla guida. 
«Ci vediamo nel mio appartamento alle otto. E questa volta sii puntuale, dolcezza.» Sorride. 
Mi fermo ad osservare l'auto mentre scompare tra i lunghi viali costeggiati da pini. 
«Andiamo. Ti riaccompagno a casa, piccola.» 
Non dico una parola durante tutto il viaggio. Quel ragazzo è stato avventato e incosciente. Avrebbe dovuto parlarne con me prima di accettare. Avrebbe dovuto almeno chiedermi un parere. Questa serata sarà un completo disastro. Ho visto perfettamente come papà lo guardava. O meglio come non lo guardava. Le narici allargate. Le guance infuocate. Non è stato amore a prima vista. Ho paura. Ho paura di quello che potrebbe succedere. Eppure non dovrei averne. Justin non è il mio ragazzo. Pertanto anche se mio padre dovesse odiarlo, questo non comporterà alcun danno nella mia vita. Non devo preoccuparmi. E' solo una cena. E Justin è solo un amico. 
«Siamo arrivati.» Justin accosta. 
Scendo dall'auto e chiudo la portiera. Non lo degno di uno sguardo. Nonostante sono sicura che andrà bene, quel ragazzo ha sbagliato. Mi avvicino all'uscio di casa. Introduco le chiavi nella serattura. Spalanco la porta. Entro in casa e getto in terra la borsa. Faccio come per chiudere il portone. Justin me lo impedisce. 
«Aspetta, ti prego. Dobbiamo parlare.» 
Picchietto con le dita sulla porta. Cerco di guardare oltre Justin. Oltre i suoi occhi luminosi e le sue labbra perfette. Oltre il suo ciuffo color del grano. Oltre il... Dannazione, non ci riesco.
«D'accordo. Entra.»  
Si è appena seduto sul divano. Si passa una mano tra i capelli. Resto in piedi con le braccia incrociate sul petto. 
«Per favore Faith, siediti.» 
Prendo un respiro. Con la lingua mi inumidisco le labbra. Sciolgo le braccia dal petto. Mi avvicino a lui. Slaccio i bottoni del cappotto e lo lascio cadere sulla poltrona. Mi siedo. 
«Ti ascolto.» 
Justin si schiarisce la voce. Mi prende la mano. 
«So perfettamente che avrei dovuto rifiutare l'invito di tua madre. E So anche di averti infastidito parecchio. Il fatto è... che mi sono accorto dell'antipatia che tuo padre nutre nei miei confronti, ed è esattamente per questo che ho accettato. Voglio farlo ricredere.»
«Cosa comporta per te il fatto che mio padre ti trovi amichevole o meno? Sono più che certa che un semplice giudizio non muti la vita.»
«Il giudizio dei tuoi genitori sta completamente mutando la tua, Faith.»
Non dico una parola. Ha ragione lui. Come posso interrogarmi sul perché un'opinione conti tanto, quando sono io stessa la riposta ad ognuna delle mie domande? 
La mano di Justin trema. I suoi occhi guizzano. 
«Okay. Vuoi sapere qual è il reale motivo per cui tutta questa faccenda mi importa così tanto? Vuoi saperlo, Faith?» E' in piedi. Il suo tono di voce è alto ed imponente. Ritraggo la mano. 
«Il motivo sei tu. Sono io. Il motivo siamo noi due.» Inarco le sopracciglia. 
Justin si rimette seduto. Prende un respiro. 
«Faith, devi sapere che...» Si avvicina. Mi prende la mano. 
«Mi piace il modo in cui sorridi e quello in cui piangi. Mi piace il tuo profumo ed il sapore delle tue labbra impregnate di rossetto. Mi piacciono i tuoi ricci e le piccole fossette che albergano proprio agli angoli della tua bocca quando sorridi. Mi piace il modo in cui ti copri il viso per nascondere la vergogna. Mi piace come prepari le fritelle. Mi piace come ti prendi cura di me. Mi piacciono i tuoi abbracci ed i tuoi baci. Tu faith, Mi piaci da morire.»
Si avvicina ancora. Mi scosta i capelli dal viso. Ci guardiamo negli occhi.
«Volevo dirtelo da un po' ma avevo paura.» La sua voce trema. 
«Cosa ti spaventava?»
«La tua reazione.»
Mi avvicino ancora a lui. Gli prendo la mano e la stringo. La porto sul mio petto. La posiziono sul cuore. Gli sorrido. Scorgo gli occhi di Justin illuminarsi per una frazione di secondo. 
Con la mano accarezzo il suo viso sino a fermarmi sul suo petto. Tendo il capo premendo le labbra sul suo collo. Lentamente salgo sul viso baciando entrambe le guance. La fronte. Il naso. Poggio la mia fronte sulla sua. Sta sorridendo. Trattengo delicatamente tra i denti il suo labbro inferiore. Justin osserva le nostre bocche giocare. Annodo le braccia dietro al suo collo. Premo le labbra contro le sue.
«E' di questa reazione che avevi paura?»
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: composetomejustin