I raggi del sole irradiarono il volto di Hermione, la quale poggiò delicatamente una mano sul suo viso a mo' di protezione contro l'insopportabile luce diurna. Se il sole era così alto, poteva solo significare che fosse mezzogiorno. Ma Hermione sapeva bene che lei, Luna e Leo avevano lasciato il castello nel tardo pomeriggio e quando erano giunti nella foresta per trovare rifugio e avevano incalzato quella strana conversazione riguardo lei il giorno stava per essere soffocato dalle tenebre della notte. La ragazza allora ricordò che erano stati attaccati e tutti e tre erano caduti al suolo privi di sensi, molto probabilmente colpiti da un incantesimo di Schianto. Allora doveva trovarsi prigioniera delle persone che li avevano messi fuori gioco per catturarli. Nemici? Ma la stanza dove Hermione si era appena svegliata non aveva l'aspetto di una prigione. Sembrava piuttosto una camera da letto piuttosto rudimentale. La ragazza scese dal letto sul quale giaceva, accanto al quale vi era una sedia molto vecchia su cui erano distesi vestiti e una nota. Hermione decise per prima cosa di leggere il biglietto. Un elegante calligrafia recitava: "Dovrebbero essere della tua taglia, non sono riuscita a trovare di meglio mi dispiace. Luna e Leo sono svegli già da tempo, l'effetto dello Schianto deve aver avuto un effetto meno duraturo su di loro. Cambiati e unisciti a noi, ti stiamo aspettando fuori dalla tenda. F." F? Hermione cercò di capire chi fosse l'autore della nota mentre si spogliava per vestire gli abiti datole. Mentre usciva riconobbe la tenda-casa e iniziò anche ad avere un'idea su chi poteva aver scritto il biglietto. Idea che venne confermata non appena mise piede fuori dalla tenda. Davanti a lei, a pochi metri, si ergevano due figure in combattimento. Un uomo ed una donna. Lei aveva corti capelli biondo-argento e vestiva in lattice nero. Lui aveva lunghi capelli rosso fuoco e una barba decisamente non curata. A giudicare dallo stato dei due combattenti, Fleur Delacour stava vincendo alla grande contro il suo avversario che comunque non gettava la spugna. Fleur però si lasciò distrarre dalla vista di Hermione e il suo avversario, ancora ignaro della nuova visitatrice, ne approfittò per metterla k.o. "Questa non vale!", esclamò lei, "mi sono distratta per colpa sua!" e con il dito indicò Hermione al rosso. La ragazza non crebbe ai suoi occhi. "RON!?", esclamò stupefatta. Però lui sembrava confuso. "Come sa il mio nome?", chiese a Fleur. "Oh, è una lunga storia!", tagliò corto lei. "Ron", riprese poi, "questa è Hermione Granger. E come mi hanno già informata Leo e Luna, lei è la "Speranza" di cui aveva profetizzato la Cooman!" "E tu credi davvero alle visioni di quella vecchia lunatica? Aveva anche detto che avresti sposato mio fratello, peccato che Bill sia caduto in battaglia neanche dopo un mese che vi eravate messi insieme!", sbottò Ron. "Però la morte di Bill mi ha fatto conoscere Phoebe e la Cooman aveva anche predetto che mio marito avrebbe rivelato ai miei occhi il mio autentico amore!" "E anche lei tanti cari saluti!", disse cinicamente il ragazzo. Hermione non riusciva a credere che quello che avesse davanti fosse proprio il suo amico. Alla fine in quella realtà tutti erano così diverso, tutto era così diverso. "Comunque", riprese Fluer, "anche io ero scettica all'inizio, ma dopo quello che Leo e Luna mi hanno raccontato ho cominciato di nuovo a sperare nella "Speranza"!". "Credimi, Ron, neanche io credo di essere qualcosa. E' sempre stato Harry il "prescelto", il "predestinato", noi eravamo solo i suoi sostenitori più assidui!", la buttò lì scherzosamente Hermione. Ma Ron non condivise la risata, anzi sembrava più perplesso di prima. "Harry?", domandò come se non sapesse neanche cosa fosse un "Harry". Fleur strinse le spalle, altrettanto confusa. "Harry Potter, il ragazzo che è sopravvissuto!", disse Hermione come se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Ci dispiace, ma non sappiamo davvero di cosa tu stia parlando!", le disse Fleur. "Oh, per la barba di Merlino, questa realtà è più incasinata di quanto credessi se nemmeno è esistito Harry! Ma deve essere esistito, insomma ho incontrato sua madre che dovrebbe essere morta...". Hermione interruppe per un secondo di parlare. "Morta... Lily era con Snape al castello, una regina al servizio di Voldemort.... OH NO!". "E invece è proprio così!", disse una voce alle loro spalle. Era Leo. Lui e Luna erano appena emersi dalla boscaglia. "Luna mi ha raccontato di alcune voci che girano al castello da diversi anni." "Voci riguardo la Regina Lily.", aggiunse Luna. "Insomma, confidenze tra serve. Hannah Abbot, l'ancella personale della regina che è stata mandata via prima del tuo arrivo, mi ha detto che una volta aveva sentito Lily piangere. Non credeva alle sue orecchie, lei credeva quella donna capace di tutto all'infuori di piangere! Eppure era lì, tutta sola, o così credeva, che piangeva a dirotto davanti a uno specchio. Era uno specchio strano, aveva una strana scritta, una lingua straniera forse, ma Hannah non poté badarci troppo perché Lily si accorse della sua presenza attraverso il riflesso dello specchio. All'iniziò temé il peggio, ma quando la regina parlò sembrava una persona completamente diversa. "Sai, ho fatto scelte così sbagliate nel corso della mia esistenza. A volte vorrei essere un'altra persona, anche una serva come te, piuttosto che essere me ed aver fatto quello che ho fatto. Che crimine abbandonare il proprio figlio al suo destino senza combattere! Ed era solo un bambino, un infante di un anno e lui lo ha preso. Insieme a mio marito. Morti, spazzati via dal mondo come foglie secche. Lui è contento che io sia viva, immagino che abbia sollecitato il suo padrone a risparmiarmi... Potrà avere anche il mio corpo, ma non avrà mai i miei sentimenti, quel viscido..." E Hannah capì che Lily si riferiva al Re, Severus Snape." Luna riprese un attimo fiato. "Questo momento confidenziale durò poco, la regina tornò in sé e accusò Hannah di averle estorto quelle informazioni con la magia nonostante fosse stata privata della sua bacchetta. Prima che venisse licenziata e mandata ad Askaban, comunque Hannah mi raccontò tutto e la voce si diffuse anche nel resto di Hogwarts." "Harry Potter, che nella tua realtà ha salvato il mondo da Voldemort", disse Leo, "in questa realtà è morto senza che potesse farlo e senza un salvatore il mondo magico è caduto nella mani del signore oscuro. Neanche le Charmed Ones sono riuscite a fermarlo. Senza Harry, Prue, Piper, Phoebe e Paige hanno dovuto combattere un Voldemort che non era mai stato indebolito e hanno inevitabilmente fallito." Hermione capì tutto e, come Fleur, iniziò anche lei a credere di essere la Speranza. La speranza di eliminare Voldemort e salvare questa realtà, e la sua... Nel suo mondo Voldemort è la sorgente di tutti i mali, un demone padrone dei doni della morte, ma in questa realtà dove Harry non è mai cresciuto per combatterlo e quindi né lui, né Ron, né lei hanno distrutto i suoi Horcrux è solo un mago molto potente. Hermione rivelò ciò agli altri. La speranza accese anche i loro volti e anche quello di Ron sembrò brillare sotto una nuova luce. Più tardi tutti e cinque si riunirono nella tenda insieme ad altri streghe e maghi combattenti che Fleur aveva reclutato formando un vero e proprio covo. Il covo di Fleur preparava ribelli ad allenarsi in una lotta contro Voldemort. Quel tempo sembrava ormai giunto ed Hermione annunciò il suo piano. La battaglia aveva inizio.