Fanfic su artisti musicali > Eminem
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Autore: RubimJade    21/07/2007    1 recensioni
Ciau a tutti!!
ho rifatto la storia e ci ho aggiunto qlcs!!
spero ke vi piaccia!baci!!*_* "EMINEM,EMINEM,EMINEM!!"La folla non faceva altro che urlare ,non si saziava mai, voleva sempre di più.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultime parole

Ultime parole

Marshall accede lo stereo,alza la musica sentendo una canzone di Kurt Cobain.

Le strade sono quasi deserte e alcuni lampioni sono rotti.

Semaforo rosso.Si ferma e guarda fuori,una ferrari nera si ferma accanto a lui. Gli sguardi dei due uomini si incrociano.

-Ma tu sei Eminem?-chiese alla fine il tizio,Marshall lo guarda per un attimo poi si rigira davanti dicendo -Non sono il suo fratello gemello che vuole uccidere Paris Hilton-.

L'uomo lo scrutò di nuovo e ridacchiò fra se e se.

Marshall lo guardò e sospirò appoggiando la la testa al sedile.

Verde.Riparte.

Dopo un po' si ferma davanti a due colonne con un cancello nero,si sporge per suonare il citofono e l'aria fredda entra dal finestrino.

-chi è?-chiese la voce assonnata di una donna.

-Ohi,scusa il disturbo.. sono Marshall-le rispose.

La moglie del Proof aprì senza neanche commentare.

Marshall parcheggiò e scese,si avviò alla porta che era ormai aperta con l'amico che lo aspettava.

-Ehy bello, tutto ok?- gli chiese salutandolo,Marshall annuì ed entrò in casa.C'erano altri due membri del gruppo sul divano a guardare un film.

-Ehy Em!- dissero Kuniva e Kon Artis vedendolo.Rispose con un cenno del capo.Non provava più niente,avrebbe voluto scoppiare a piangere lì davanti a tutti ma si alzò e si avviò in bagno.

Aprì la porta,la richiuse e si guardò allo specchio.

Non cela faceva più a vivere così,sentiva che tutto era crollato e non c'era più niente ormai che lo rendesse felice.

Si asciugò le lacrime che cercavano di bagnarli il viso,si sciacquò la faccia ed uscì dal bagno.Prima di rientrare nel salotto vide qualcosa scintillare da dentro un armadietto,si avvicinò e aprì l'anta.Prese in mano l'oggetto e lo mise in tasca.

Poi entrò in salotto -Yo man! mi dai carta e penna?-chiese Marshall,l'amico lo guardò stranito,forse più del solito,poi rispose.

-Si certo..- si alzò e dopo un po' torno con l'occorrente.-

-Grazie!-gli disse Marshall e gli passò accanto dandoli una botticina sulla spalla.

Tornò in bagno e chiuse la porta.

Si mise a sedere sul bordo della vasca e mise la penna appoggiata al labbro,poi come se gli si fosse illuminata una lampadina scrisse attentamente sul foglio.

Sospirò e lo appoggiò sul lavandino,poi tirò fuori dalla tasca l'oggetto di metallo che che aveva preso dall'armadio prima, guardò la pistola che gli luccicava dalle mani.Uno strano brivido gli attraversò il corpo.

Se la punto alla tempia,si guardò il tatuaggio che aveva sul braccio destro,sospirò incerto,poi premette il grilletto.

Proof,Kon Artis,Kuniva e la moglie del Proof entrarono di corsa in bagno,la donna urlò e scoppiò a piangere vedendo il corpo di Marshall dentro la vasca contornato di sangue.

Proof rimase bloccato da quell'immagine,poi vide qualcosa che era caduto dentro il lavandino.Un foglio. Lo prese e lo lesse.

"I know is not your foult.. it is'nt your fault!! But the pistol's shankin in my heand and all I Hear is the sound. I'm sorry baby. I love you..."

                                                the end 

  
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