Film > Le 5 Leggende
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Autore: CarlyFairyTale    03/01/2013    7 recensioni
Com'è nato il mito di Jack Frost? Dove ha origine, come si è diffuso il suo nome?
C'è qualcuno che potrebbe spiegarlo meglio di me, qualcuno che ha vissuto in prima persona...la prima persona che abbia mai creduto in lui.
Lei è una principessa, è scozzese e i suoi capelli sono lunghi e indomabili come il suo animo.... il suo nome è Merida.
[Crossover con Ribelle-The Brave: MeridaxJack]
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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il bastone e l'arco









LO SPIRITO SENZA NOME


Era passato un anno esatto da quando l'esperienza più fantastica e al tempo stesso traumatica della sua vita aveva cambiato il suo destino.
All'alba di quell'anniversario non poteva non festeggiare il fatto che tutto si fosse concluso per il meglio. Nessun matrimonio, nessuna tragedia famigliare...persino il rapporto con sua madre era megliorato.
Quando la luce accecante del sole toccò i suoi occhi la ragazza grugnì leggermente, stringendo le pelpebre e stiracchiandosi.
Dopo essersi presa un attimo per svegliarsi totalmente si tirò su a sedersi, con ciuffi di capelli rossi che svolazzavano spettinati ovunque, donandole un aria sbarazzina e vissuta.
Non attese nemmeno quel che bastava per guardarsi allo specchio e darsi una sistemata. Saltò giù dal letto, prendendo il primo vestito che gli capitava e indossandolo.
Quello era un bel giorno, forse il migliore di tutti, e andava festeggiato per un doppio motivo.
Il primo, come già detto, era che in quel giorno cadeva la data in cui lei un anno prima era andata da una strega a chiedere un certo incantesimo...
Il secondo, ma non meno importante, era il suo compleanno!
Per cui come ogni compleanno che si rispetti sarebbe saltata in groppa al suo cavallo e avrebbe cavalcato scoccando frecce nella foresta e cercando luoghi inesplorati da visitare.
Uscì dalla camera elettrizzata, scendendo le scale rapidamente senza badare ai servi che la guardavano allibiti.
Non gli importava se il suo non era un atteggiamento da principessa, non le importava di nulla, quello era il suo giorno. Aveva intenzione di viverlo fino in fondo.

<<  Merida! >>

Quella voce la fece fermare di botto, come se avesse combinato qualcosa di disastroso solo per il fatto di essere stata chiamata da lei.
La ragazza si girò lentamente, incrociando lo sguardo con quello della donna alle sue spalle.

<<  Si, mamma?  >> chiese sbuffando appena e incrociando le braccia.

<<  Dove te ne vai così di fretta?  >> rispose lei, squadrandola per un attimo, partendo dai piedi scalzi fino ad arrivare ai capelli arruffati.

Già, il rapporto con sua madre era migliorato. Ma lei era comunque sempre la regina, e Merida era pur sempre una principessa, non poteva certo passare sul fatto che la figlia stesse uscendo conciata come una selvaggia.

<<   Oggi è il mio compleanno! Stavo andando a prendere Angus e..  .>>

<<  ..si, lo so che giorno è oggi!  >> la interruppe la donna, avvicinandosi a lei e passando una mano tra i suoi riccioli. Nel tentativo, forse, di domarli.
Le prese il viso tra le mani, facendoglielo alzare lievemente in sua direzione e sorridendole appena.
Merida ricambiò il sorriso.

<<  Allora, posso andare?  >> chiese con voce supplicante.

<<  Mi dispiace cara....ma guarda.  >> rispose la regina, facendo scostare le tende da una serva e lasciando che la figlia ammirasse il panorama.
Panorama che lasciò la giovane principessa di stucco, con la bocca semi aperta.
Si avvicinò lentamente al vetro, quasi credesse di avere le traveggole, e lo sfiorò piano con la punta delle dita.
Tutto il suo regno, tutte le montagne, i boschi, fin dentro alle mura del castello....tutto era ricoperto di neve.

<<  Neve? M-ma come è possibile, siamo in primavera!  >> disse Merida, voltandosi nuovamente a guardare in direzione della madre.

La regina le rispose con una semplice alzata di spalle.

<<  Capita, sono scherzi della natura. Ora vai in camera e cambiati, oggi non posso lasciarti uscire. Mi dispiace ma non posso rischiare che tu ti ammali. Sta sera c'è la festa per i tuoi diciannove anni, lo sai  >> fece la donna sorridendole amorevolmente.

<<  M-ma....  >>

Merida non fece nemmeno in tempo a protestare che la donna si era già ritirata, lasciandola in balia dei servi che iniziarono a farle mille domande su cosa volesse per colazione e cosa desiderasse indossare per il suo compleanno quella sera.
La rossa strinse i pugni, digrignando i denti e ringhiando di rabbia. Risalì le scale senza rispondere a una sola domanda.
Raggiunse la sua camera, chiudendo la porta di botto e facendo tremare i quadri appesi ai muri.

<<  Non è giusto....io odio la neve!!  >>

....

La punta del suo bastone toccò l'acqua del ruscello, quel piccolo contatto bastò perchè mille cristalli ghiacciati penetrassero nell'acqua gelandola all'instante. Persino alcuni schizzi si bloccarono a mezz'aria, rimanendo immobili in quella posizione statuaria e perfetta.
Il ragazzo rimase ad ammirare per un attimo il suo operato, con un sorriso di soddisfazione e ammirazione che increspava le sue labbra.
Gli occhi azzurri e ghiacciati vagarono per la foresta.
Tutto era bianco, c'era la sua firma ovunque guardasse.
Persino le corteccie degli alberi avevano un sottile strato di brina attaccato, che donava a tutto un aria magica e mistica.
Com'era preso da tutto quello che lo circondava non si rese conto di un ragazzino, mingerlino e alto, che stava fissando sbalordito il ruscello che lui aveva appena congelato.
Non appena si accorse di quella presenza trasalì appena, facendo qualche passo indietro.

<<  Ehi, scusa amico, non ti avevo visto!  >> disse il ragazzo ridendo e passandosi una mano tra i capelli.

L'altro non gli rispose, continuò a guardare il ruscello, sempre più dubbioso.
Già, si era quasi scordato che nessuno poteva vederlo.
Ogni tanto gli passava di mente, ma aveva come l'impressione che avrebbe dovuto farci l'abitudine.
Il tempo era molto singolare quando si stava da soli, senza nessuno con cui parlare o confidarsi. Non sapeva quanto tempo fosse passato da quella notte in cui si era svegliato nell'acqua gelida del lago.
Un anno?
Due?
Ma alla fine che importava....giorno più, giorno in meno. Tanto tutti i giorni si assomigliavano, ovunque andava o qualunque cosa faceva, nessuno riusciva mai a vederlo.

<<  Amico...poi sentirmi?  >> chiese ancora.

Non sapeva cosa lo spingesse a provarci, ormai aveva capito che era inutile.
Eppure sperava sempre che la persona con cui parlava si girasse e gli rispondesse "Si, certo che ti sento, scemo!".
Ma anche questa volta non ottenne risposta.
Il ragazzo si alzò e se ne andò, senza degnarlo di uno sguardo.
Il giovane sospirò, reggendosi con entrambe le mani al suo bastone e tirandosi su.
La malinconia durò poco. Un nuovo sorriso comparve sul suo viso.

<<   Bè, troviamo qualcos'altro da congelare. In fondo tutti amano la neve!  >>

....

Merida stava seduta a tavola con tutti i suoi parenti. Un grosso broncio disegnato sul suo viso fine.
Guardava il cibo con noncuranza, giocherellandoci appena con la forchetta mentre teneva il mento appoggiato sul palmo della mano.
Suo padre non badava a lei, come sempre raccontava le sue imprese ridendo delle battute che lui stesso diceva e si abbuffava di carne.
Nemmeno i suoi fratelli si curavano tanto del morale della sorella maggiore, erano troppo occupati a rubarsi a vicenda i dolci e a farsi le boccacce.
L'unica che era frustata dal suo atteggiamento era lei. Ovviamente.

<<  Merida...posso capire che tu ci sia rimasta male perchè non sei potuta uscire, ma ora stai esagerando.  >> disse la regina alla figlia, guardandola accigliata.

La ragazza la guardò per un attimo, per poi tornare a torturare il suo pezzetto di carne con la forchetta.
La regina sospirò appena, passandosi la mano sulla fronte e riprendendo a mangiare.
Non c'era nulla da fare, quando quella testarda metteva su il muso poteva darsi che lo tenesse su per settimane intere.

<<  In fondo sono sicura che non ti sei persa nulla. Con tutto il freddo che c'era non saresti riuscita a divertirti!  >> provò ancora la donna, sorridendole e cercando di metterla sul ridere.

Per fortuna, o forse non così tanto, il marito si inserì nella conversazione.

<<  Oh, a proposito! Uno dei ragazzi che lavorano in cucina ha detto di aver visto una cosa pazzesca oggi!  >>

A questa affermazione Merida lanciò una fulminata con lo sguardo alla madre.
Si, forse era meglio se l'uomo continuava a riempirsi la bocca di carne.

<<  Grazie caro.....  >> rispose la regina, lasciando uscire un leggero sospiro.

<<  E' vero! Ha detto di aver visto sotto i suoi occhi il ruscello congelarsi di botto, nel giro di un secondo.  >> continuò l'uomo, evidentemente non capendo quel che aveva cercato di fargli intuire la moglie.

Eppure con queste parole la ragazza rossa parve come risvegliarsi dal suo torpore, alzò persino la testa dalla mano guardando il padre con occhi sgranati.

<<  Come...ma è impossibile!  >> esclamò.

<<  E' quello che gli ho detto anch'io!  Eppure lui mi ha raccontato che non è la prima volta che succede qualcosa di simile. Dalle sue parti gira una leggenda, che narra di uno spirito senza nome che porta il gelo ovunque vada. Nessuno lo ha mai visto, ma si dice che basti andare nel bosco quando è buio e fa freddo...  >> disse l'uomo con voce cupa, come se stesse raccontando una vera e propria storia dell'orrore, mentre gesticolava con le mani.
Si avvicinò piano ai figlioli, anche loro con gli occhi sbarrati, e chiuse la mano in un pugno facendoli sobbalzare.

<<  ...e BAM! Si verrà ritrovati il giorno dopo morti congelati, senza che nessuno sappia come o perchè!  >> concluse ridendo sommessamente per l'espressione impaurita dei figli.

La regina lo ammonì con un gesto della mano.

<<  Cielo, non spaventare così i ragazzi! E' solo una leggenda, non c'è nessuno spirito senza nome  >> disse tranquilla prendendo il calice e bevendo un sorso di sidro da esso.

I bambini ridacchiarono tranquillizzati dalla madre, ma Merida rimase seria a pensare.
Non sapeva il perchè, ma quella storia l'aveva come risvegliata, si sentiva in qualche modo...elettrizzata.
Certo, fino a poco tempo prima ci sarebbe passata sopra considerandola solo una stupida leggenda.
Ma se l'esperienza di un anno prima le aveva insegnato qualcosa era che a volte le leggende erano vere.
Insomma, anche la storia dei quattro fratelli di un regno dimenticato era inverosimile....ma aveva scoperto che era la verità.
E chi avrebbe mai creduto al racconto di una donna tramutata in un orso? Lei lo aveva vissuto.
Per cui, si, credeva che la leggenda dello spirito senza nome potesse essere qualcosa di più di una leggenda.

Andò a letto con quel pensiero fisso nella testa come un chiodo.
O meglio, stava per andare a letto, quando venne fermata da quei tre monelli dei fratelli, che si pararono davanti a lei con un espressione che aveva tutta l'aria di essere di sfida.
Merida li guardò tutti e tre alzando un sopracciglio.

<<  Che volete?  >>

Uno dei tre fece un cenno con la testa in direzione della finestra, dalla quale si vedeva la foresta innevata.
I ragazzini per qualche buffa ragione non parlavano spesso, ma in fondo non serviva, tutti riuscivano sempre a capire ciò che volevano dire.
E anche in questo caso Merida capì.

<<   Ma dai è assurdo, non andrò nella foresta di notte per fare una scommessa con voi!  >> sbottò incrociando le braccia.

Un altro dei bambini ridacchiò, assumendo un espressione derisoria.
La ragazza lo fulminò.

<<  Credete forse che abbia paura? E di cosa, dello spirito senza nome? Ma per favore!  >>

I tre si guardarono tra di loro con sufficenza, sorridendosi in simbolo di intesa.
Dio, quanto li odiava quando facevano così.

<<  E va bene saputelli, lo farò! E voi dovrete darmi il vostro dolce per una settimana intera!  >>

....

Stava seduto su una pietra fissando la luna. Era piena, proprio come la sera della sua "nascita".
Non gli aveva più parlato da allora.
Avrebbe tanto voluto poter sentire ancora la sua voce, così almeno avrebbe avuto qualcuno con cui parlare.

<<  Bella serata, eh?  >> tentò con un sorriso rivolto verso il cielo.

Ma come ogni notte, la luna rimase silente.
A che scopo metterlo al mondo se pure lui si rifiutava di parlargli?
Forse era stato solo un errore...una specie di esperimento mal riuscito, un figlio abbandonato sul ciglio della strada, un animale scomodo di cui liberarsi.

<<   ...se sono inutile, se sono stato un errore, abbi almeno il fegato di dirmelo. Non mi offendo, prometto, ma almeno dimmelo.  >> chiese ancora, chiudendo gli occhi e stringendosi nelle spalle.

Ma ovviamente, come c'era da aspettarsi, la luna non lo soddisfò nemmeno quella volta.
Il ragazzo si morse appena le labbra, e un altro velo di tristezza lo invase.
Cosa avrebbe potuto fare, solo, senza avere mai bisogno di dormire ne di mangiare....cosa avrebbe potuto fare nel cuore della notte, senza nemmeno dei ricordi a riempirgli la testa?
Improvvisamente un suono attirò la sua attenzione.
Sembrava...uno scalpicio, un rumore di zoccoli che si avvicinavano sempre di più.
Poi un nitrito.
Un cavallo? Cosa ci faceva in giro un cavallo a quell'ora?
Solitamente i cavalli non andavano in giro da soli, con loro c'erano sempre cavalieri.
Ma di notte dormivano tutti...o almeno così facevano di solito.
Il suono si fece sempre più vicino, finchè non riuscì ad intravedere la sagoma dell'animale nel buio.
Indietreggiò lievemente, continuando però ad osservarlo curioso.
Aveva ragione, c'era qualcuno su di lui, sembrava un uomo ma non riusciva a vederlo bene a causa del buio.

<<   Ehi, tu!  >> sentì dire da una voce squillante e cristallina.

Trasalì, sgranando gli occhi azzurri.
Si guardò intorno. Con chi stava parlando quella figura?
Credeva che non ci fosse nessun'altro, possibile che li ci fosse un altro umano e che lui non se ne fosse accorto?
La figura avanzò ancora, arrivando davanti a lui e sotto la luce luminosa della luna, che finalmente ne rivelò l'identità.
Non era un uomo. Era...una donna, anzi una ragazza.
Una ragazza con dei grandi ricci rossi scompigliati che svolazzavano ovunque, e delle lievi lentiggini che adornavano il suo piccolo naso.
Aveva gli occhi azzurri...proprio come i suoi.

<<  Ehi, guarda che sto parlando con te!  >> ripetè la ragazza stizzita.

Lo stava guardando...stava guardando proprio lui.
Non era possibile, come poteva essere che lo vedesse?
Il giovane rimase con la bocca semiaperta, mentre con un dito si indicava, incredulo.

<<  M-me...?  >> chiese balbettante.

<<  Si te! Vedi qualcun'altro in giro per caso?  >> continuò la rossa sbuffando.

Evidentemente stava facendo la figura del perfetto idiota, ma la sopresa era davvero troppa.
Doveva avere un ulteriore conferma.

<<  Tu....puoi vedermi? Puoi...sentirmi?  >>

<<  Si, certo che ti sento, scemo!  >>

Al ragazzo venne quasi da ridere. Si passò una mano sul viso squotendo la testa.
La ragazza evidentemente doveva aver capito che c'era qualcosa di strano in lui. Infatti scese da cavallo andando in sua direzione e scrutandolo dubbiosa.

<<  Sei...sicuro di stare bene? Sei pallido. E sembri spaesato..  .>> disse lei. Adesso non era più esasperata, anzi sembrava quasi preoccupata.

Preoccupata per lui? Possibile?
Un umana lo vedeva e si preoccupava pure per lui?
Prima ancora che se ne accorgesse la mano della giovane era andata a posarsi sulla sua fronte.
La guardò sgranando gli occhi e sobbalzando come se gli avesse appena dato la scossa.
La sua mano era....calda. Incredibilmente calda e soffice.

<<  Accidenti sei ghiacciato! Ti sei perso?  >> chiese ancora la ragazza.

Cavoli, quante domande che faceva, non ci era abituato, era difficile passare dal silenzio totale a tutte quelle domande.

<<  No...non mi sono perso! Insomma, non ho una casa fissa, quindi non posso perdermi!  >> rispose lui di getto, riuscendo finalmente a mettere due parole in fila.

<<  Sei un nomade, quindi?  >> domandò nuovamente la ragazza.

Nomade? Bè, si poteva anche dire che lo fosse.

<<  Si...si, sono un nomade!  >>

<<  Come ti chiami?  >>

<<  ....Jack Frost  >>



Saaalve! ^^ allora, questa idea mi è venuta di getto! Avevo preannunciato che la mia prossima fiction delle 5 leggende sarebbe stata su Sandman, ma ho comprato da poco il DVD di "Ribelle-The Brave" e sta sera me lo sono visto...ed ecco la scintilla! Le mie mani hanno quasi iniziato a scrivere da sole, e non è una cosa che capita spesso, per cui sono contenta così xDD
Spero che una crossover con questi due piaccia, personalmente io li vedo benissimo insieme...a parte tutte le coppie Yaoi che vedo qui (che non guastano, eh! Piace anche a me lo Yaoi xD) secondo me Jack Frost con il suo bel caratterino potrebbe stare bene con qualcuno che ha un caratterino altrettanto ingestibile...ergo, Merida!

Ah, piccola specificazione, la fan Art che ho usato per il titolo non l'ho creata io, a parte la scritta con il titolo della fiction e la neve che scende (che, se avete letto anche "Frozen" noterete quanto io mi ripeta xD)
Dettto questo, spero l'abbiate gradita! ^^
E al prossimo capitolo!

HEILYNEKO
  
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