Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: MadAka    03/01/2013    0 recensioni
"Hei no! E' solo il mio coinquilino..."
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo poco più di dieci minuti di lavoro su computer, il campanello posto sopra la porta tintinnò avvertendomi dell’ingresso di qualcuno. Non mi voltai subito perché ero troppo concentrata nel ritaglio al millimetro di una fotografia con uno skater intento ad effettuare un ollie.
Riconobbi chi era appena arrivato quando mi disse:
-Jane, come mai sei qui a quest’ora?-
Mi voltai per vedere Chris in faccia e rispondere:
-Buongiorno-
Lui raggiunse il bancone e vi posò sopra la sua borsa di similpelle così vintage e in tono con il suo stile.
Chris infatti era un Hipster. Lo era da sempre, da molto prima che diventasse una moda. Teneva anche lui un paio di baffi maestosi, gonfi e riccioluti, che trovavo bellissimi. Portava occhiali dalla montatura spessa e nera che gli coprivano i suoi limpidi occhi celesti e vestiva in maniera incredibilmente retrò. Ma lui era così da sempre, non lo faceva per essere attuale. Era cresciuto legandosi alle musicassette, ai film a pellicola, alle biciclette sgangherate e alla televisione a tubo catodico. Non per niente, lui era il nostro esperto di pellicole. Lavorava esclusivamente con la macchina fotografica analogica ottenendo risultati eccellenti. Inoltre, il suo lavoro, oltre che ottimo, era anche molto richiesto e accresceva il prestigio del nostro studio.
Estrasse dalla borsa una grossa carpetta di cartone, prese fiato e mi chiese:
-Allora, come mai sei già qui? Ieri sera eri così contenta di poter dormire, dicevi sempre “Ah, meno male che domani dormo” o giù di lì…-
Io alzai nuovamente gli occhi dallo schermo del portatile e gli lanciai un’occhiata torva dicendo solo:
-Secondo te cosa può essere successo?-
Sollevò le spalle affermando con nonchalance:
-Immagino che centri Taylor-
-Esatto, mi ha svegliato e così sono venuta prima-
Lui ridacchiò e io capii che non serviva aggiungere altro. Infondo lui e Tess conoscevano Taylor e i suoi modi di fare, capitava spesso che uscissimo tutti e quattro insieme, soprattutto nel periodo in cui lui era in cerca di un nuovo lavoro. Erano semplici uscite fra amici, niente di più.
Mentre sistemava le cose nella sua borsa afferrai la carpetta che aveva estratto prima e le diedi uno sguardo:
-Sono loro?- gli chiesi sorridendo eccitata. Lui si sistemò un momento i baffi facendo sì con la testa.
Aprii la cartellina ed estrassi le fotografie.
Rimasi letteralmente a bocca aperta quando le vidi. Erano incredibili, una più bella dell’altra ed erano così vintage. Raffiguravano ciascuna una pin-up differente nelle pose più tradizionali, ma quello che mi colpì di più fu l’effetto che Chris era riuscito ad ottenere. Le fotografie sembravano vissute, le carni morbide delle modelle le facevano apparire come sospese in un tempo passato e la grana della pellicola rendeva tutto indefinito.
-Sono stupende Chris, ti sei superato ancora secondo me!- esclamai consapevole che quel lavoro, richiesto da un privato per un libro sulle pin-up, avrebbe aumentato ancora di più la fama del ragazzo e del nostro studio.
-Ti ringrazio. Ne ho stampate due copie di ciascuna, lì ci sono le migliori. Poi le ho scannerizzate e ne ho fatto una copia digitale da tenere sul portatile-
-Il committente vuole i negativi?- gli chiesi.
Lui scosse la testa: -No no. Ma ne vuole ugualmente una scansione ad alta risoluzione. Verrà oggi in studio per vedere le foto, così potrai parlarci di persona-
-Perfetto. I negativi tienili sempre e se li volessero dirottali da me che glielo proibisco! Al massimo gli facciamo una copia ma niente di più…-
Essendo la proprietaria del negozio l’ingrato compito di essere antipatica con i clienti spettava a me, tuttavia era necessario. Tutti i lavori su commissione per privati o testate giornalistiche internazionali andavano conservati, per evitare che qualcuno si prendesse meriti che non gli spettavano e via dicendo.
Mi voltai nuovamente verso lo schermo del mio portatile e ricominciai a sistemare le foto degli skater. Purtroppo ero piuttosto indietro con il lavoro e la cosa mi stava un po’ snervando. Detestavo ritrovarmi all’ultimo a sistemare le cose, ma per via di una serie di contrattempi avevo sospeso quel lavoro più del dovuto.
Chris intanto continuò a guardare le foto finché non parve rassegnarsi e le rimise nella loro cartellina. Subito dopo il campanello tintinnò nuovamente ed entrò Tess.
Si tolse il cappellino liberando la sua testa, rasata alla Skrillex, dai capelli blu e se li spettinò leggermente, poi si sollevò gli occhiali da sole e si grattò il naso muovendo il piercing che aveva al setto. Era sempre bello vederla entrare al mattino, quando aveva i capelli scombinati e i suoi occhi marrone scuro assonnati.
-Jane, come mai sei già qui?- poi senza aspettare una risposta si rivolse subito a Chris: -Che diavolo hai combinato?-
-Io? Assolutamente niente!- affermò il ragazzo.
-E allora?- chiese nuovamente lei con quella sua voce da donna dura. Lei era la ragazzaccia, l’alternativa. Ascoltava musica pesante, amava l’alcool e usciva spesso, ma diavolo quanto le volevo bene! Era da sempre la mia ancora di salvezza.  Salvai la foto appena sistemata e mi voltai a guardarla.
-Taylor ha fatto un gran casino stamattina e mi ha svegliata. Ecco perché sono qui…-
Lei si tolse la felpa restando con una canotta a righe rosse e nere.
-Che ha fatto questa volta?- domandò mentre appoggiava a terra il suo zaino con l’attrezzatura.
-Aveva un colloquio di lavoro, solo che da bravo genio ieri sera è uscito con gli amici e ha fatto tardi. Questa mattina ha messo a soqquadro la casa, mi ha fatto scendere dal letto con il suo gran casino e alla fine sono venuta per le 9.00- mentre le rispondevo, lei aveva recuperato il suo cavalletto e l’aveva appoggiato al bancone. Poi scoppiò a ridere e disse:
-Che testa! Se fossi in te mi vendicherei in pieno il suo primo giorno di riposo. “Può dormire? Perfetto, allora io lo sveglio!”- fece simulando tutta la scena.
Io alzai le spalle: -Non so se ne avrò l’occasione…-
-Perché scusa?- mi chiese Chris anticipando Tess che si voltò a guardarlo e annuì alla domanda.
-Aveva il colloquio alle 9.00 e alle 8.30 stava uscendo di casa… secondo voi ce l’ha fatta?-
Entrambi fecero una smorfia poco convinta e il ragazzo si limitò a dire: -Dipende…-.
La conversazione terminò lì. Io mi rimisi a sistemare le fotografie mentre Chris gestiva il cliente appena entrato e Tess parlava al telefono per accordarsi sull’esatto orario del suo servizio fotografico di quel pomeriggio.
Alle 10.00 salvai l’ennesima foto e mi alzai. Presi la borsa e dissi:
-Ragazzi, io vado da Joshua. Ha del lavoro per me a quanto pare. Pochi casini ok? Sono qui accanto-
Annuirono entrambi e io uscii. Non è che non mi fidassi di loro, al contrario. Era solo che mi piaceva abbastanza sottolineare che il proprietario del negozio ero io, insomma, una soddisfazione di tanto in tanto me la potevo pur meritare no?
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: MadAka