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Autore: Rakyr il Solitario    21/07/2007    4 recensioni
Da quel momento si conoscono tutti i principi ed i segreti di questa arcana scienza al massimo, permettendo loro di potere eseguire una trasmutazione senza bisogno di disegnare un cerchio alchemico.
Alcuni di questi sono i fratelli Edward ed Alphonse Elric, oltre alla loro insegnante Izumi, che infransero quell'odiato tabù per riportare in vita le persone a loro più care.
Esistono però anche persone che hanno queste conoscenze in mente fin dalla loro nascita, questi geni dell'alchimia di cui è difficile conoscere il numero esatto sono sparpagliati par tutto il mondo ed è attorno ad alcuni di loro che la storia di cui vado a narrare parla.
Siate pronti a tutto, perché il loro viaggio si perde per le mistiche nebbie dell'incredibile.
Genere: Malinconico, Dark, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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5: Ashes and dust

“Andrò
ai “campi rossi del nulla”
c’è una tomba,
c’è una rosa”
Blind Guardian – Carry the blessed home
 
La sabbia scorreva veloce accanto a lui, eterea, mentre il rombo del motore gli riempiva le orecchie, sovrastando la sferza incessante del vento e lasciando che i pensieri del giovane si perdessero altrove.
 
Quella ragazza…quegli occhi neri in cui aveva letto le sue stesse emozioni, degli occhi così solitari, misteriosi…
Così attraenti…
 
Scrollò il capo ed accelerò maggiormente, tentando invano di seminare dietro di lui quei pensieri, quei sentimenti per cui non aveva tempo, che il suo lavoro gli negava, che gli sembravano sintomo di debolezza…
Delle emozioni a cui non sapeva nemmeno dare un nome…
 
Percorso un breve tratto si fermò innanzi ad un ammasso di ruderi, sabbia e carbone. Travi annerite e incenerite pendevano da muri diroccati e anneriti dal fuoco e dal fumo. Si fece largo a piedi in mezzo a quella desolazione, quella memoria di un tempo che gli sembrava lontano ed i cui bordi sfocavano nel suo passato, intangibili e eterei.
Non sfiorò nemmeno minimamente una di quelle costruzioni in rovina…
Il passato deve rimanere tale…le promesse sono le uniche cose che durano.
-Maestro…sono tornato-
 
Notte, colpi alla porta.
Un uomo sulla quarantina, carnagione scura e occhi rossi, si alzò con espressione seccata dal letto morbido sfiorando con i piedi il duro pavimento di pietra per poi aprire la porta, sbirciando nella semioscurità notturna, illuminata solo dalla luna più piena che fosse mai esistita. Nessuno.
 
Imprecò sottovoce e stava per rientrare quando vide davanti ai suoi piedi un fagottino da cui spuntava il viso addormentato di un bambino che non aveva più di due anni. Era accompagnato dal semplice bigliettino “Rakyr”.
 
Un bambino di cinque anni zampettava per casa, allegro, seguendo i battiti ritmici di metallo su metallo –Signor Celes! Guardi cosa ho fatto con l’alchimia!- mostrò soddisfatto un pugnaletto di raffinata fattura, gonfiando il piccolo petto d’orgoglio.
Tuttavia l’ishibariano storse il naso, colpendo e frantumando la piccola arma con un colpo del maglio da fabbro davanti allo sguardo attonito e triste del pargolo.
-P-perché…-
-Una spada creata senza fatica, senza essere entrato in sintonia con essa non ha un anima…se vuoi diventare un fabbro ti posso far diventare mio garzone ed allievo- il bimbo sorrise un pochino ascoltando la voce ruvida del suo padre adottivo –Avrai un salario normale, come se fossi un mio dipendente, e dovrai lavorare duro per guadagnartelo, inoltre ti posso fornire io le materie prime ed i tomi per la forgiatura-
-Perché mi paghi allora?- chiese perplesso il bambino.
-Perché quei soldi potrebbero servirti per altro…- guardò distrattamente l’impugnatura che giaceva a terra, un corpo deforme e menomato -…tuttavia dovrai trovare il tempo per quell’“altro”-
Rakyr capì che intendeva l’alchimia con “altro” e gli abbracciò la gamba –Grazie maestro-
 
L’altro lo guardò con affetto, carezzandogli dolcemente i corti capelli neri –Di nulla figliolo-
 
Battiti, incessanti battiti, dolore alle braccia, sudore colava dalla fronte –Più forte…- un ragazzo di dieci anni circa immerse nell’acqua il metallo incandescente sbuffando mentre si asciugava le gocce di sudore con il dorso della mano guantata –Finita…- stirò le braccia -…ora manca solo la raffinazione…-
La porta si aprì di scatto ed apparve il maestro –Fammi vedere-
-Ecco…sta raffreddando-
L’uomo scrutò la lama, grattandosi il mento –Buon lavoro figliolo- si esibì in uno dei suoi rari sorrisi, che fece sentire appagato il giovane dopo tutta quella fatica.
-Vai avanti così e tra qualche anno mi supererai-
-Maestro…non dica così- il ragazzino arrossì.
-E con l’alchimia come va?- Rakyr rimase ammutolito –M-ma…-
-Fammi vedere se i tuoi soldi li investi bene- dicendo così uscì all’aperto, seguito dal garzone che, una volta all’esterno, tracciò un cerchio alchemico a terra e lo toccò, facendo apparire una spada a doppio taglio perfettamente bilanciata e porgendola al maestro.
Egli ne saggiò l’impugnatura e sfiorò il lucido metallo, scoppiando a ridere –Si…sono soldi spesi benissimo-
 
Un ragazzo di tredici anni disegnava con un paio di gessetti simultaneamente due cerchi alchemici sul terreno davanti a lui, per poi colpirli con il palmo delle mani, estraendo due spade splendide e lucenti.
-Su, fatti sotto- la voce del maestro lo spronò nell’allenamento di scherma in cui si stava cimentando.
Colpi veloci, affondi, parate, schivate in un turbine di velocità e spietata grazia.
Tuttavia un preciso colpo del mentore gli fece volare via di mano le due lame, che andarono a conficcarsi nel duro terreno.
 
Un ragazzo di quattordici anni stava osservando incuriosito la forgia, dove del metallo grezzo e resistente iniziava a fondere, non voltò nemmeno lo sguardo quando la porta si aprì, ma rivolse un cortese saluto al fabbro.
-Cos’è?- chiese indicando il materiale incandescente.
-L’ho comprato al mercato…dicevano fosse metallo meteoritico, ed in effetti ha una resistenza inconcepibile-
L’uomo lo guardò perplesso –Ti dovrà essere costato parecchio…dove hai trovato i soldi? Non è possibile che tu sia riuscito a comprare sia i tuoi manuali che questi materiali…-
-Infatti non compro più manuali d’alchimia, o almeno…solo quelli più avanzati di ogni tipo di alchimia-
-E come fai per il resto?-
-Odio che mi si dica sempre cosa fare, quindi parto dalle basi e deduco i procedimenti necessari, questo vale anche per l’arte della forgiatura-
-Sei sorprendente…- l’ishibariano era davvero perplesso, quel ragazzo era davvero in gamba…molto più di lui.
-Ah, dimenticavo…non so perché ma ho scoperto che posso compiere trasmutazioni anche senza cerchio alchemico, ma con il semplice battito delle mani-
-Come è possibile? Ho sentito solo di un alchimista di stato con questo potere, come anche suo fratello…se non sbaglio si chiama Edward Elric ed è in cerca della pietra filosofale-
Il ragazzo si grattò la nuca, per poi tornare a concentrarsi sul metallo.
 
Un ragazzo di 16 anni tornava allegro dal mercato –Maestro! Sono riuscito a…-
Le parole gli morirono in gola, la sua abitazione era stata rasa al suolo, bruciata.
Persone in uniforme blu uccidevano i cittadini, incendiandone le modeste case.
-MAESTRO!!!- iniziò a correre, e vide ciò che gli avrebbe cambiato la vita…
Il suo mentore giaceva in una pozza di sangue, davanti a lui c’era un uomo con un fucile in mano.
Non c’era nemmeno una traccia di rimorso sul viso del soldato
-Chi è stato ad ordinare tutto questo?-
Il militare si voltò di scatto, con l’arma spianata, per poi fermarsi alla vista del ragazzo –Non sei autorizzato a saperlo- gli puntò la canna dell’archibugio in fronte.
-Bastardi…- abbassò il viso, lacrime iniziarono a cadere a terra, bagnando il terreno arido –Morirete tutti cani bastardi!- con un movimento del piede tracciò un cerchio alchemico per terra e lo calpestò.
Dieci lame spuntarono da sotto l’assassino, trapassandolo da parte a parte prima ancora che lui se ne accorgesse, e rimase lì, morto, sospeso come una marionetta insanguinata appesa a mortali fili.
Il giovane si voltò, gli altri stavano partendo –Non andrete da nessuna parte…- sussurrò carico di rabbia, per poi battere le mani –Quest’alchimia l’ho nominata gabbia di catene- colpì il terreno e numerose catene imprigionarono i soldati –Crepate da cani che siete!- ripeté il gesto e i corpi sospesi dalle catene vennero trapassati da infinite lame, rimanendo sospesi in aria fino allo svanire delle catene che li intrappolavano.
 
Un ragazzo di diciassette anni toccò dolcemente il muro diroccato del resto di una casa –Sono di nuovo qui, maestro…cercherò i fratelli Elric e la pietra filosofale e tu potrai vivere ancora- i suoi pensieri vennero fermati da un calpestio vicino.
Estrasse un pugnale e, silenzioso, strisciò tra le costruzioni incenerite.
L’intruso era un ragazzo poco più grande di lui, capelli rossi e occhi azzurri, inespressivi ma che, tuttavia, sembravano traspirare malvagità e veleno.
Tutto in quel ragazzo, in quell’essere…tutto ispirava un cinismo ed una crudeltà senza limiti, si notava dall’indifferenza a quel massacro di tempo fa…non si scompose nemmeno minimamente quando il pugnale gli serrò la gola –Chi sei, perché sei venuto a profanare questo luogo?-
-E che te ne frega?- la sua espressione era glaciale, dura…rigida.
-Qui riposa il mio mentore- la maschera dell’altro non s’incrinò nemmeno minimamente.
-Ho saputo che a causa di uno sporco ishibariano tutta questa gente è stata massacrata…- rivoltò una trave incenerita con un calcio, polverizzandola -…si dice che sia stato un certo Erist ad ordinare il genocidio…-
Rakyr lo sollevò di terra fissandolo con occhi di brace –Non osare offendere le memorie del mio nobile maestro-
-Calmati…dicevo solo per dire- la voce trasudava indifferenza, ma venne lasciato comunque –Come ti chiami bamboccio?-
-Rakyr Celes, e sono un fabbro-
-Il mio nome è Arden, e sono un alchimista- ghignò per poi sputare a terra –Disprezzo questo luogo-
Rakyr stava per lanciare il pugnale, ma l’altro era misteriosamente sparito.
-Ci rincontreremo bastardo, ed avrai ciò che meriti…- il fabbro inforcò la moto e s’incamminò
Non si voltò indietro.


Ringraziamenti:
Havoc_fan: Ed eccoti il seguito...pubblicherò a ritmo settimanale ora, o quasi...
The_Dark_Side: Eccoti accontentata, spero ti piaccia!
Romance: Amore sei adorabile!!

Prossimo capitolo: Uno sguardo indietro nel tempo

Postilla: Ho aggiunto un'idea che mi è venuta leggendo una fic originale di michaelcry, mentre la leggete dovrebbero esserci le didascalia ad inizio pagina per ogni capitolo...enjoy^^
  
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