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Autore: fanny6    03/01/2013    1 recensioni
"-Grazie, ma credo che nessuno potrà fare niente per questo rottame- la sua voce diceva più di tutti i suoni che avessi sentito prima. La guardai estasiato mentre prendeva a calci una ruota, e la mia prima preoccupazione fu quella che non si facesse male.
-Hei, hei, hei….!- la fermai, tirandola indietro con una mano –Così ti fai male!- protestai.
-Scusa- abbozzò un sorriso.
E il mio mondo ricominciò a girare."
Dopo la nascita di Renesmee, Jacob ha giurato di non amare altri che Bella per tutta la sua vita, nonostante sappia di averla persa per sempre. Le cose, però, non vanno mai come le pianifichiamo.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Joseline
 
 
-Scusa-  abbozzai un sorriso. Il ragazzo sconosciuto somigliava a quelli che avevo visto in spiaggia poco prima: era molto più alto di me, la stessa carnagione bronzea. Aveva i capelli neri, che raggiungevano le spalle disordinatamente, due occhi neri scintillanti e vivi.
Era bello, pensai, mentre ossevai il suo torace muscoloso, così come le braccia. Magari era una prerogativa dei Quileutes essere così giganteschi.
-Cosa ne dici se ti aiuto a sistemare la macchina?- domandò sorridendo, così che notai i denti bianchissimi. Aveva un sorriso davvero rincuorante, forse un po’ malinconico. Era come se si sforzasse di sorridere di meno.
-Dico che se ci riesci ti sarò debitrice per sempre- feci, facendomi da parte e tendendogli una mano –Sono Joseline- dissi con un gran sorriso. Era il minimo che potessi fare, dopo che aveva intrapreso una missione disperata come quella!
-Jacob- sembrava un po’ a disagio adesso, mentre si chinava sul cofano aperto studiando la situazione. Dopo un paio di minuti di silenzio e contemplazione, cominciò a toccare pezzi della macchina di cui non sapevo nemmeno il nome –Prova adesso- suggerì, chiudendo il cofano. Mi sedetti al volante e inserii la chiave,senza spiegarmi la sua aria sconvolta che di minuto in minuto si faceva sempre più evidente.
ROAAARRRR
-Hei! Funziona! Jacob, tu sei assolutamente…- alzai la testa e non vidi più nessuno -…un genio- conclusi, parlando a me stessa. Cos’avevo combinato di così orribile da farlo svanire? Mi  domandai, perplessa, mentre ripartivo alla volta della scogliera. Il suo viso mi era rimasto molto impresso, continuavo a rivederlo davanti a me.
-JOSIE! JOSIE, SONO QUI!- inchiodai. Sovrappensiero com’ero, non avevo nemmeno visto mio padre. Era uno spettacolo piuttosto ridicolo e imbarazzante, sembrava un pulcino bagnato vestito da giovane esploratore –Ci hai messo tanto, tesoro- mi disse, salendo in macchina –Ti sei persa?-
-Uhm, no…il rottame si è piantato di nuovo- spiegai –Se tu ti decidessi a cambiarla, magari…-
-Oh, è solo perché ha preso acqua- tagliò corto lui –E l’hai aggiustata tu? Brava Josie, sono fiero di te!-
-No, veramente è stato un ragazzo- borbottai
-Ragazzo? Che ragazzo?-
-Uno che passava di lì… è uno dei Quileutes, papà. È stato bravo- dissi, con un’alzata di spalle, fingendo indifferenza. La verità era che ci ero rimasta male per come, ogni minuto in più che passava con me, sembrava essere sempre più nervoso e frettoloso di andarsene.
Eppure credevo di essere stata carina. Quantomeno gentile, se non simpatica.
Dovevo rivedere qualcosa?
 
Jacob
 
Correvo nella foresta col cuore in gola, più veloce che potevo, senza trasformarmi perché sapevo che così facendo gli altri avrebbero saputo tutto e subito.
Ogni fibra del mio corpo, e del mio cuore, mi urlava di tornare subito da lei.
Non riuscivo a liberarmi dell’immagine di quei lunghi e ricci capelli castano caldo, gli occhi dello stesso colore, la pelle ambrata… quindi era così, l’imprinting.
Come cavolo potevo essermi innamorato di qualcuno che non conoscevo? Io non amavo quella ragazza, io amavo Bella. Lei e solo lei. Solo Bella era la ragazza per me, quella che mi aveva spezzato il cuore e per cui continuavo a soffrire (dov’era adesso, quel dolore? Perché mi sentivo come se fosse giusto così?).
No. Era sbagliato, punto. Chi era quella per me? Perché invece Bella era la mia migliore amica, era una persona per cui sarei morto, era la ragazza della mia vita. Ed era sposata. Ed era un vampiro.
Nella mia testa alla sua immagine si sovrapponeva continuamente quella di Joseline.
No, basta! Non è così che deve essere: tu ami Bella, Jake, e l’amerai per sempre, te lo sei promesso.
Eppure, nonostante fossi sconvolto per essermi accorto che l’imprinting aveva cancellato il mio sentimento d’amore, mi sentivo meglio. Mi sentivo molto meglio, e non c’era più quel sentimento di tortura che avevo vissuto fino a pochi minuti prima.
Ero ancora preoccupato, certo: ero preoccupato per Joseline.
L’avevo ‘abbandonata’ quando tutto dentro di me mi gridava che dovevo stare con lei per sempre.
Sapevo cosa sarebbe successo non appena l’avessi detto a Sam e agli altri: mi avrebbero detto che finalmente avevo trovato l’anima gemella, che ora potevo essere felice anche io come tutti loro, e che dovevo vivere per proteggerla e starle accanto.
E io non volevo accettarlo. Era Bella la mia anima gemella, continuavo a ripetermi. Non quella sconosciuta, Bella.
Continuai a ripetermi queste due frasi nella testa mentre tornavo a casa. Incontrai gli altri e non potei fare a meno di andare con loro, dicevano che dovevamo discutere qualcosa di importante, e, ovviamente, non appena ci trasformammo, scoprirono tutti.
Jake! Ma è favoloso! Ora puoi capire cosa vuol dire!  Esclamò Quil, che ancora faceva da baby-sitter a Claire
Taci Quil
Ma perché? È fantastico, dovresti sentirti al settimo cielo! Proseguì lui, imperterrito
Io non la voglio questa schifezza di imprinting Dichiarai, categorico.
Tanto non puoi impedirtelo, Jake, lo sai vero? La voce più matura di Sam entrò nella mia testa.
E invece ce la farò Dissi, quasi urlando.
No, non ce la farai. Perché è nella nostra natura. Perché hai la fortuna di aver trovato anche tu la tua anima gemella. Perché tutto quello che vuoi in realtà è proteggerla. Anche adesso vorresti correre da lei E LO SAI
Aveva schifosamente ragione. Merda. Questa cosa della telepatia era una gran rottura di palle.
Ascoltatemi bene: io non ci sto.
Non puoi tirarti indietro, Jake. E non lo dico perché non penso che tu non sia forte, o cose così. Lo dico perché, e te ne renderai conto molto presto, lei sarà la tua ragione di vita. Sarà quella che ti metterà le cose nell’ordine giusto. La lente attraverso cui leggere la tua realtà.
No.
  
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