CAPITOLO 4:Un
piccolo amico
“ma
l’hai sentito?!”
“del
piccolo mostro che è stato scaricato prima dell’estate?”
“sii!!
Ma lo sai da chi?!”
“no!!”
“niente
poco di meno di Monkey D Rufy!!”
Eccoci a
ritorno dalle vacanze estive…e le voci corrono!
E come sempre tutti fraintendono.
Ero bagnata
fradicia, infatti come ormai faccio da qualche giorno, ero andata a dar da
mangiare ad un cagnolino che era stato abbandonato vicino al fiume che scorre
lungo la città. Pioveva, e non volevo si bagnasse, così ho
lasciato a lui il mio ombrello. Lui non sembra mai volermi vicino, come alla
fine la maggior parte delle persone, però a me non importa. Purtroppo io
non potevo portarlo a casa con me; i miei zii non vogliono me, figurarsi un
cagnolino randagio…
Una volta
entrata in classe posai la cartella sul mio banco e tirai fuori un fazzolettino
per asciugarmi un po’. Poco dopo entrò lui, come sempre circondato
da una grande folla, e con mia enorme sorpresa, anche lui era bagnato fradicio.
“che
hai combinato Rufy?!”
“perché
sei tutto bagnato?!”
“ma
niente! Ho solo dimenticato l’ombrello a casa” rispose lui
spontaneamente, continuando ad asciugarsi i capelli con un asciugamano.
“ciao
Robin!” mi salutò.
“c-c-ciao…” gli risposi poco convinta. Come
faceva ad essere così spontaneo e a suo agio anche conciato
così?!
“anche
tu tutta bagnata vedo!” continuava a sorridere “hai un cambio,
no?”
Un cambio…ecco cosa mi manca. Tanto sveglia, ma a queste
piccolezze non ci penso mai. Gli feci no con la testa.
Lui si volta
alla ricerca di qualcuno.
“ohi
Nami!! Tu non hai un ricambio qui a scuola?” chiese lui.
“eh?
Si, perché?” si girò a guardare verso di noi e notandomi
tutta bagnata, saltò sul posto e disse “subito! Ho capito!”
e la si mise a correre verso il suo armadietto.
Nel frattempo
Rufy mi appoggiò sulla testa l’asciugamano con cui si stava
asciugando poco prima lui “è un po’ bagnato, ma almeno
è sempre meglio di quel fazzoletto” mi sorrise e si avviò
verso i nostri compagni di classe.
Finalmente Cocoyashi ritorna con in mano la sua tuta; così
corsi in bagno a cambiarmi e mi sentii come nuova. “Qualcuno mi ha prestato qualcosa di suo…non
era mai successo!” pensai. Mi sentii così felice che qualcuno mi
avesse accettata per quello che sono…fu una
sensazione così bella…
Prima di
tornare in classe volevo trovare un modo per ringraziare sia Rufy che Cocoyashi, così passai dal distributore e presi due
succhi di frutta, così all’intervallo li avrei potuti dare ad
entrambi.
Posai i miei
“doni” sui loro banchi e uscii dalla classe per andare a legarmi i
capelli in bagno. Così bagnati non potevano rimanermi sulle spalle,
avrei rischiato di prendermi un brutto raffreddore.
“ehi
Robin! Questo è opera tua?” sentii la voce di Rufy chiamarmi
mentre sventolava il succo di frutta che gli aveva lasciato sul banco.
“ehm…si, era per ringraziarti”
“ma
figurati!! Anzi…avrei voluto poterti dare una
mano in più…l’asciugamano era pure
bagnato, scusa” si mise una mano sulla bocca e abbassò lo sguardo.
Lui si stava scusando con me…perché?
Ci guardammo
per un po’, molto in imbarazzo…
“tu
cos’hai in mano invece?” chiese cambiando argomento
“del latte…è per un cagnolino abbandonato…”
“un
cagnolino abbandonato?! In riva al fiume?!” chiese lui inclinando la
testa
Rimasi
sorpresa. Non era possibile che era lo stesso cagnolino che stavo accudendo da
un paio di giorni, e invece…
Dopo la
scuola andammo insieme al fiume, fortunatamente aveva smesso di piovere.
“ah
quindi l’ombrello era il tuo, ecco perché eri fradicia”
disse lui prendendo il mio ombrello e esaminandolo.
Il cagnolino
era tutto contento quando lo vide, aveva cominciato a scodinzolare e ad
abbaiare per attirare l’attenzione, così lui lo prese in braccio e
cominciò ad accarezzarlo. Si, il piccolo era decisamente felice.
Era un bel
cagnolino, molto paffuto, tutto marroncino chiaro, un nasino di una strana
tonalità tendente al blu, delle piccole orecchie e una cosa molto corta…nel complesso non sembrava neanche un cane,
sembrava più un procione!
Era un
quadretto molto tenero, il cucciolo che continuava a leccare la faccia di Rufy
e lui che non smetteva di ridere.
“basta
ho deciso! Lo prenderò io! Per te va bene?” disse
all’improvviso lui, guardandomi negli occhi.
Gli annuii
con la testa, non potevo essere più felice se fosse stato proprio lui a
prendersi cura di quel dolce cucciolo, che giusto in quel momento mi stava
ringhiando contro.
“ma no…lei è un’amica, guarda!” disse
lui avvicinandosi a me, portando in braccio il cucciolo “una mia cara
amica!” e come succede sempre quando c’è lui di mezzo, si
creò un’aria di tranquillità attorno a noi, anche il
cucciolo si era calmato e ora mi guardava con aria interrogativa, ma almeno non
mi ringhiava più.
“non
dirlo a nessuno, ok?” disse d’un tratto, ma non capivo a cosa si
stesse riferendo. Cominciò a grattarsi la testa e a guardare verso il
basso, poi notando la mia espressione confusa, continuò “intendo
del cane…non dirlo a nessuno, voglio che
rimanga il nostro piccolo segreto…”
continuava a grattarsi la testa e a guardare verso il basso, vistosamente
imbarazzato.
La vista di
quel viso paonazzo coperto dal cucciolo che s’era portato
all’altezza della bocca, mi aveva fatto intenerire e non potei che
promettergli che sarebbe rimasto solo tra di noi.
Così
ora avevo qualcosa che solo io e lui conoscevamo, qualcosa che era solo nostra
e di nessun’altro, ed era una sensazione meravigliosa, sapere che poco a
poco mi stavo avvicinando, che poco a poco stavo arrivando fino a lui…
Ed eccoci
dal ritorno delle vacanze un bel capitolo fresco fresco!!
:D
Auguro ancora
buon anno a tutti!! :D
E lasciate
un commentino :D un commentino ad inizio anno, un commentino tutto l’anno
:P
Alla prossima
NicoRobin92