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Autore: Loony Evans    03/01/2013    2 recensioni
Allora, in poche parole questa storia parla dei Mitici Marauders. Sette capitoli per ogni anno. Dal primo viaggio in treno ai M.A.G.O., più uno speciale estate.
Dunque, leggete ma, soprattutto, recensite. Fate felice la vostra Luna!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-         Peter, ti rendi conto che sei un idiota totale?- chiede Sir fissando esasperato il nostro amico mentre io leggo beatamente un articolo sui Ballycastle Bats.
Breve riepilogo: siamo a novembre e una settimana fa, Sirius è riuscito a trasformarsi in un enorme cane nero che mi ha steso con una testata quando l’ho visto per la prima volta.
Ora stiamo cercando di fare in modo che anche Peter riesca a concentrarsi e a dimostrare di essere abbastanza mago da trasformarsi in uno stupido topo.
-         E dai Pet, ormai veniamo qua solo per te!- esclamo alzando gli occhi dal giornale.
-         Mi dispiace! Non ci riesco!- esclama lui.
Io alzo gli occhi al cielo e Sirius sbuffa spazientito.
-         Allora,- dico- ragioniamo. Come è fatto un topo, Pet?-
-         Be’, coda, zampe, muso…-
-         Ah. E nel mezzo cos’ha? Aria?-
-         P-Pancia. -
-         La schiena è un optional Peter?-
-         Be’ sì. Anche quella.-
-         Benissimo. Ora immagina di trasformarti in un topo. -
-         E come faccio scusa?-
-         Immagina te stesso.-
-         Ok. -
-         Ora pensa a un topo. -
-         Sì. -
-         E adesso pensa a entrambi. Come fai a passare da umano a topo?-
-         Non so la risposta.-
-         È una domanda retorica Peter!-
Ormai Sir si sta spanciando dalle risate ed io ho una mezza idea di seguirlo. E un’altra mezza di fare qualcosa di male a Peter.
Okay, è ora di passare alle maniere forti, altrimenti rimarremo qui tutto il giorno, ed io devo fare delle cose importanti, come chiedere alla Evans di uscire, tormentare Mocciosus e tutto il resto.
-         Su Peter, un po’ di coraggio.- lo incita Sirius. Non è molto convincente poiché è ancora scosso dalle sue risate/latrati. In effetti, posso capire perché si è trasformato in un cane.
Peter sospira cercando d’ignorarci e di concentrarsi e per un improvviso slancio di pietà, faccio apparire davanti a lui l’immagine di un topo per aiutarlo.
-         Che ore sono, Jam?- mi chiede Sir.
-         Quasi ora di pranzo, direi. Quali lezioni abbiamo saltato oggi?- replico.
-         Erbologia, Incantesimi, Cura. - elenca lui.
-         Nessun problema. Nelle prime due il G.U.F.O. lo prendiamo di sicuro, in Cura possiamo Confondere Kettleburn.-
-         C’è qualcuno che ci odia più di Kettleburn?-
-         Lumacorno forse. In fondo distraiamo i suoi due cocchi.-
-         Giusto.-
-         Ragazzi, non ci riesco!-
Ci giriamo verso Peter che ci guarda con un’aria di tremenda sconfitta. Sbuffo e guardo Sirius che negli occhi ha il cosiddetto “sguardo alla Black”.
-         Perdonami Pet, ma vorrei uscire da qui. Dunque…- mormora un incantesimo che non sento bene e Peter all’improvviso comincia a tastare l’aria intorno a sé, spaventato. Poi Sir cerca qualcosa in tasca e tira fuori un panino che probabilmente ha fregato a colazione per qualche oscuro motivo.
-         Che succede?- chiedo vedendo che Peter si dimena.
-         Non riesco a uscire!- esclama e capisco che Sir in qualche modo ha chiuso Peter in una prigione invisibile.
Quando poggia il panino davanti a lui, capisco il suo piano.
-         Allora, Pet, è quasi ora di pranzo. Ti ho lasciato un buco per uscire grande quanto un topo. Avrai il panino quando ti trasformerai.-
Peter prende freneticamente la bacchetta ma non riesce a scalfire il muro invisibile che ha attorno. Alla fine si arrende e comincia a concentrarsi tanto che la faccia gli diventa più rossa di un pomodoro.
-         Allora, che scusa abbiamo inventato per tenere a bada Remus?- chiede Sir sedendosi su una poltrona apparsa improvvisamente.
-         Nessuna. Dorcas l’ha invitato a uscire.- rispondo.
-         Dorcas l’ha invitato a uscire? Quanto è messo male quel lupo?-
-         Abbi pazienza con lui. È giovane e inesperto.-
Sirius alza gli occhi al cielo e mi prende il giornale dal bracciolo su cui l’ho appoggiato. Io mi volto a guardare Peter che si sforza sempre di più. Mi alzo e mi accovaccio davanti alla “gabbia”.
-         Peter.- chiamo.
-         Eh?- mi risponde.
-         Tu stai pensando a un topo o a te?-
-         A un topo. -
-         Ah. E tu dove sei finito?-
-         In che senso?-
-         Peter, tu e il topo siete la stessa cosa. Tu sei il topo. Non devi separarti da lui.- spiego.
Peter apre gli occhi e mi fissa sconfitto: - Ma voi come avete fatto?-
-         Io ero incavolato.- dico.
-         Ero stufo di sentirlo vantarsi della sua trasformazione.- borbotta Sir da dietro il giornale.
-         Sono sempre nei tuoi pensieri, eh?- dico.
-         Certo, sei la mia ossessione. - replica lui tranquillo.
-         Lo so, lo so. Comunque, Peter, devi collegare il topo a te stesso, altrimenti non ce la faremo mai.-
Lui annuisce e torna a strizzare gli occhi concentrandosi. Arriva l’ora di pranzo, io e Sir ci stiamo preparando per uscire e rimandare l’esercitazione a dopo pranzo.
Sir fa sparire la gabbia ma Peter non si muove, anzi, si rannicchia sempre di più.
-         Tutto bene?- gli chiede Sirius.
-         N-Non molto.- balbetta Peter.
-         Che succede?- chiedo io.
-         Be’, ci s-sono riuscito credo.-
-         Ma se sei ancora umano.-
Lui sospira, poi si alza lentamente in piedi e si gira rivelando una grossa, lunga e liscia coda di ratto.
-         Ehm, wow! Sei sulla buona strada!- esclamo.
-         Già, che c’è che non va?- aggiunge Sirius.
-         Come si toglie?- chiese Peter con un filo di voce.
Comincio a boccheggiare per lo shock perché io non ho la minima idea di come si tolga quella roba, e a quanto posso intuire dal suo pallore, neanche Sirius.
-         Ok. Calma. Ci sarà un modo, no?- dico dopo un po’.
-         E dov’è?- replica Peter disperato.
-         Non lo so!- esclamo. Stiamo andando veramente in crisi quando Sirius dice le parole magiche: - Abbiamo bisogno di una maledetta soluzione!-
Detto fatto: tra le mani gli appare all’improvviso un grosso libro blu. Lui lo guarda e s’illumina: - Ragazzi, questo è un libro completo sugli Animagus! Amo questa stanza!-
-         Forza cerca!- lo incito.
-         Sì, sì. - sfoglia velocemente le pagine fino ad arrivare a un capitolo intitolato: Errori comuni durante le trasformazioni. Sotto c’è un paragrafo: Parti del corpo alterate.
-         Proviamo con questo?- chiede Peter.
Sir annuisce e comincia a leggere a bassa voce il paragrafo.
-         Allora?- chiedo quando ha finito.
-         Credo…che ce la possiamo fare.- risponde lui.
 

**
 

-         Finalmente dove…che diavolo vi è successo?!- esclama Remus quando entriamo in Sala Grande, totalmente ricoperti di bende. Abbiamo avuto qualche problema a levare la coda a Peter, quindi appena usciti siamo andati da Madama Chips e siamo arrivati appena in tempo per mangiare qualcosa.
-         Niente domande per favore.- mormora Sirius prendendo delle cosce di pollo. Peter ne ha già divorata una.
-         Perché le bende?- dice Remus ignorandolo.
-         Ferite strane, ok?- ribatto io.
-         Ma…-
-         Senti Rem, fai il bravo. Ti spiegheremo…-
-         A oco. - dice Peter con la bocca piena.
-         Eh?-
-         Tra poco.- ripete dopo aver ingoiato.
-         Poco?- chiede Sirius.
-         Sì, poco.- conferma Peter sorridendo.
Speriamo…

  
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