Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Polly_poChan    03/01/2013    3 recensioni
"Cinque.
Cinque anni dopo la battaglia finale, tutto ha nuovamente inizio.
Una guerra combattuta per imporre la propria supremazia sul pianeta Terra.
Dieci guerrieri provenienti dal pianeta Andreion pronti a tutto per recuperare l'Acqua Cristallo e riportare all'antico splendore la loro terra.
Cinque amiche dai magici poteri con un solo obbiettivo: proteggere il loro "Pianeta Blu".
Un esercito. Un esercito composto da migliaia e migliaia di guerrieri addestrati per U C C I D E R E.
Ed una storia. Una semplice storia che intende raccontare la vita di questi esseri 'malvagi', ai nostri occhi, diversamente da quanto è stato fatto cinque anni or sono."
Una fanfiction basata sul manga-anime Tokyo Mew Mew, con protagonisti i tre alieni (Kisshu Pie e Taruto), altri personaggi introdotti dall'autrice e le paladine della giustizia terrestre, le Mew Mew :)
Un racconto di amori non corrisposti, crudeltà e dolore, con un "Ending" da far rizzare i peli sulle braccia..
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Taruto Ikisatashi/Tart, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

{*Angolo Autrice*}

okay, lo so.
faccio schifo ç_ç
sono una nullità ç_ç
sono davvero irrecuperabile ç_ç
ma capitemi, ve ne prego, CAPITEMI ç_ç
tra studio, lavoro e studio  a casa, Accademia ed esami non sono proprio riuscita a far prima ç_ç (GRAZIE feste di Natale *_*)
ebbene, eccomi qui, di nuovo, con un capitolo tutto ehm...diverso x'D
ebbene si, DIVERSO.
volete sapere perchè? :3
beh...vi basterà leggere la prima parola dopo il titolo :3
see u soon <3

*



{ Once Upon A Time...

 

“Paddy...”

“Paddy su alzati!”

“sorellona...sorellona...!”

“su, abbiamo fame, Paddy!”

“mmmmmmh, altri 5 minuti...”

“nemmeno per sogno!”

in un lampo, la giovane dalla chioma bionda si ritrovò stesa sul pavimento, a faccia in giù.

“oh, insomma! Ma che modi sono?!”

“i modi dei tuoi fratelli affamati ed in ritardo!”

“aaaaah” sbuffò esasperata “andate di sotto, io vi raggiungo tra un po'...!”

“va bene!”

 

Paddy si rialzò a fatica, sbadigliando ad intervalli irregolari di 20, 30 secondi. Si massaggio' il sedere delicatamente.

“quei mocciosetti...!”

diede uno sguardo fuori dalla finestra, osservando il sole splendente che illuminava la rugiada sulle pochissime foglie verdi rimaste.

Era appena a metà Ottobre e già non ne poteva più.

Dei fratelli, della scuola, del lavoro...

 

“Paddy! Allora?!”

il flusso di pensieri venne interrotto bruscamente da una vocina stridula.

“arrivo, arrivo...” rispose, esasperata, indossò le pantofole arancioni e si precipitò in cucina.

 

Le ultime settimane, in particolare, erano state davvero stressanti.

Oltre a frequentare regolarmente le lezioni, aveva dovuto dire 'addio' alla sua vita sociale, accettando di lavorare in un pub vicino casa come cameriera.

Doveva occuparsi dei fratelli, in un modo o in un altro, e per loro, si sa, avrebbe fatto qualsiasi cosa...

 

Preparò le uova strapazzate, qualche pancakes per la sorellina, mentre il latte bolliva nel pentolino.

“buon appetito!” urlarono in coro i bambini, e iniziarono a servirsi, tutti sorridenti.

Paddy sorrise appena, osservando quel quadretto familiare: i bambini, ormai cresciuti, erano diventati quasi autonomi. Poteva andarne fiera, in effetti...

poi però le tornava in mente quello che aveva dovuto passare LEI a soli 10 anni...

la morte della madre, l'assenza perenne del padre, la scuola, per non parlare del 'Mew Project', e-

ah, sì.

Il Mew Project...

si morse forte il labbro inferiore, chiuse gli occhi e scrollò il capo, come se quel gesto potesse allontanare quel pensiero fisso.

Indossò velocemente il giubbotto rosso primaverile.

Faceva ancora caldo...

“Paddy, dove vai?!”

“devo scappare, voi mangiate e chiudete a chiave casa...”

“ma non mangi nulla?”

“no, mangerò qualcosa lì, non preoccupatevi”

sorrise nuovamente, un sorriso debole, stanco.

Un sorriso che una volta le era costato tanto.

Un sorriso che non portava nulla di buono.

Perchè, a volte, le persone celano le peggiori verità dietro i loro sorrisi.

 

 

*

 

“Buongiorno...”

“BUONGIORNO STRAWBERRY!”

“e non urlate, mi sono appena svegliata!”

una ragazza sui 20 anni, dai capelli rosso fuoco, si stropicciò vivacemente gli occhi castani. Li riaprì e lentamente mise a fuoco il salotto striminzito e i due volti sorridenti ed affaccendati dinanzi a lei.

“ma si puo' sapere perchè tutta questa fretta Mimi?”

“Strawberry, io e Megan abbiamo lezione alle 9 stamattina”

“aaaah...”

“ma cos'hai?”

“nulla, Megan, ieri sono tornata tardi e-”

“e adesso non hai forze, vero?”

“non terminare le frasi! Mi da fastidio, lo sai...”

“a te danno fastidio troppe cose, Straw...”

“cos'hai detto, Mimi?!”

“nulla, nulla” Mimi accennò un sorriso, mise a posto la sua tazza di caffè freddo e si precipitò alla porta “bene, direi di andare, vieni Megan?”

“sì, prendo la borsa”

 

Strawberry sedette al tavolo, sbadigliando e versando un po' di latte nella sua tazza. Il micetto nero dipintoci sopra le sorrideva a 32 denti.

 

“bene, allora noi andiamo, Straw” Mimi le consegnò un ennesimo sorrisseto fasullo, nel frattempo Megan l'aveva raggiunta.

“baci baci” dissero all'unisono, e la giovane 20enne non fece nemmeno in tempo a ricambiare che già erano scomparse dietro la porta.

Strawberry tornò ad osservare la sua tazza felina. Sorrise al micetto.

“beh...'MEOW' anche a te...”

 

 

*

 

 

“You won't find faith and hope down a telescope, you won't find heart and soul in the stars...”

“Lory, amore, potresti smetterla?!”

una tazza si frantumò ai piedi della ragazza, che rimase immobile, pietrificata dalla vergogna.

“oh! Lo sapevo!!”

“n-non l'ho fatto apposta, sc-scusami, io-”

“sì, sì, lo so, tu non l'hai fatto apposta, tu ti sei 'emozionata', tu, tu, tu, TU! Sempre la solita sbadata del cazzo!”

“ma...io, io non-”

“aaaah! Vattene di là, va' via! Qua ci penso io! Va'!”

Lory strinse i pugni, portando le mani al petto, le lacrime le riempirono gli occhi grigi.

In un batter di ciglia, diede le spalle al suo interlocutore e, a denti stretti, percorse il salone di casa sua.

Erano anni, ormai, che conviveva con il bel Ryan Shirogane.

Scienziato 28enne, intelligente, estremamente affascinante, ricco.

Sarebbe stato 'perfetto', se non fosse stato per un piccolo, minuscolo particolare: era insopportabile.

Brusco, impertinente, maleducato nei confronto della giovane ex MewMew, MAI che avesse speso una buona parola per lei...

era sempre 'quella distratta!', o 'che maldestra!', o la 'sbadata!'. Ovviamente, perennemente accompagnata da insulti vari, imprecazioni volgari e chi più ne ha più ne metta...

ma la giovane Midorikawa aveva imparato a sopportare ed 'assorbire' quelle critiche come una spugna, reprimendo le lacrime e fuggendo in un'altra stanza tutte le volte che quel bastardo iniziava la sua tiritera.

Perchè LUI non sopportava quando la ragazza 'piangeva'.

Odiava le sue lamentele.

Era disgustato dalle sue lacrime.

 

Raggiunse lo stanzino e, senza far rumore, vi si chiuse dentro, a chiave.

Lì avrebbe potuto sfogarsi.

Prese la testa tra le mani, affondando le dita fragili tra i lunghissimi capelli verde scuro, e pian piano scivolo' lungo il compensato, ritrovandosi accovacciata a terra con le ginocchia al petto.

Scossa da singhiozzi silenziosi.

Se solo Strawberry avesse saputo, l'avrebbe aiutata.

Se Strawberry fosse stata lì, avrebbe strangolato quel ragazzo a mani nude.

Ma Strawberry poteva solo sognare il Big Bang.

Strawberry era a migliaia di kilometri da Londra.

 

 

*

 

“Buongiorno signorina Fujiwara”

“buongiorno Charles” la giovane donna sorrise dolcemente, poi si mise a sedere. Dinanzi ai suoi occhi una ricca colazione giaceva su di un tavolo da pranzo lungo quasi 3 metri.

“buon appetito, Signorina”

“grazie Charles, puoi andare” distolse lo sguardo dal maggiordomo in nero e prese a soffiare il caffè nella tazzina di porcellana.

Ma Charles era ancora lì.

Il maggiordomo esitò più volte, ma sapeva di non poter rimandare a lungo.

D'altra parte, la signorina Fujiwara era stata chiara sulla faccenda: qualche anno prima aveva imposto ai propri subordinati di eliminare ogni traccia del suo passato, comprese le sue 'amicizie'.

Ma questa era una notizia importante, non poteva non riferirgliela. Lo avrebbe distrutto.

Fece per avvicinarsi a lei, con calma, ma-

“Charles, cos'hai da dirmi?”

il maggiordomo sussultò. Quella voce fredda e gelida era sinonimo di 'guai in vista'.

Prese coraggio (e anche un po' d'aria, a dirla tutta) e riferì.

“stamattina abbiamo ricevuto una chiamata da casa Aizawa, signorin-”

“non ne voglio sapere niente! Quante volte devo ripeterlo?!” Pam si alzò di scatto dalla sedia, rovesciando la tazzina che prese a rotolare pericolosamente verso il bordo del tavolo. Batte i pugni su quest'ultimo e si voltò in direzione del signor Charles “loro sono morte per me, MORTE-”

“la signorina Aizawa è in coma.”

P am si fermò di colpo.

Gli occhi si sgranarono e le pupille si dilatarono, mentre le mani iniziarono a tremarle.

Inaspettatamente, il respiro divenne affannoso.

'in coma'.

Distolse lo sguardo dal maggiordomo, osservando la tazzina che ancora traballava a destra e a sinistra.

Decise di sedersi.

Erano 3 anni che non aveva più notizie delle sue amiche, da quando aveva dato quello stupido 'ordine'.

Ma il dolore per non essere più una 'MewMew' e di aver perso ogni suo potere la stavano uccidendo dentro.

E quelle ragazze le ricordavano solo quanto fosse INUTILE adesso.

'in coma'...

provò a calmarsi, assumendo un tono pacato e controllato “e....e com'è successo, posso saper-?”

“un incidente d'auto.”

ma in realtà avrebbe voluto urlare, disperarsi e correre immediatamente da lei.

'un incidente d'auto'.

Dopo alcuni interminabili secondi si alzò. A testa bassa, percorse la distanza tra lei e il signor Charles. I capelli viola, ormai ridotti ad un elegante caschetto, non avevano perso il loro splendore. Riflettevano la luce del mattino.

“Signorina...?”

“prendi l'auto, Charles”

la tazzina si ruppe in mille frantumi.

 

*

 

“Pronto?”

”Strawberry...?”

“sì Paddy, sono già lì.”

 

l'Ospedale dei ricchi era un posto davvero piacevole.

Le mura erano giallo paglia, così da rendere più accogliente le stanze, ed ognuna di queste ultime era grande almeno due volte la camera di Strawberry.

I dottori erano cordiali e sorridenti, le infermiere sempre disponibili.

'cazzo, i soldi allora fanno davvero la differenza...'

 

“signorina, scusi, ehm...” l'infermiera squadrò la giovane Momomiya dalla testa ai piedi, con aia di superiorità “posso...AIUTARLA?”

Strawberry pensò di darle un pugno in faccia, ma si contenne e fece un respiro profondo, poi le rispose, facendo attenzione al tono di voce che utilizzava

“sì, senta, sto cercando Mina Aizawa, l'hanno portata qui stanotte intorno alle-”

“alle 3, sì, certo... e mi dica, lei è parente?” chiese, con quel perenne tono altezzoso.

Strawberry ripete' a se stessa che era lì solo ed esclusivamente per la sua amica.

“no, sono una sua amic-”

“allora mi spiace, ma non puo' vederla” l'infermiera sorrise con cattiveria, dopodichè le indico' il portone “puo' accomodarsi fuori, arrivederci”

'adesso l'ammazzo!'

“Strawberry...?”

la giovane dai capelli rossi si voltò in direzione della porta, e il pensiero di far fuori l'infermiera scomparve in una nuvola di fumo.

“Pam...”

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Polly_poChan