Parte
22
Connor lampeggiò con i fari. Vista l’ora, era meglio
non usare il clacson. Tommy arrivò qualche minuto dopo ed entrando in macchina,
sventolò un pacchetto davanti a Connor. “Cos’è?” Tommy sbuffò e lo lanciò nel
sedile posteriore “Era la colazione.
Mia madre non mi avrebbe fatto uscire, senza la sua sana colazione” Aprì lo zaino, e portò
fuori degli snack al cioccolato. Ne lanciò uno a Connor.
“Questa non è sana, ma è più buona” disse Tommy
addentando lo snack.
Connor ruppe l’involucro coi denti, mentre teneva una
mano sul volante. “Allora?” chiese Tommy. “Cosa?” Rispose Connor. Tommy tentò di
intercettare il suo umore “L’hanno bevuta?”
“Macché. Tommy, mi hai fatto fare una figuraccia, lo
sai? La cosa del testamento era troppo..”
Guardò l’amico ed ebbe pietà di lui. Rise “Ok, non è
colpa tua. Se può consolarti, sappi che io l’avrei bevuta. Insomma, può capitare
di dover presenziare alla lettura di un testamento, no?” Anche Tommy rise
“Certo, può capitare” Connor continuò “Non è colpa tua. Il fatto è, che quei due
sono.. beh, diciamo che non sono i Reilly. Quei due sono dei segugi. Ecco si,
segugi..”
“Hai finito?” disse Tommy divertito “Ho capito quello
che stai facendo. I tuoi elogi sinceri, sono davvero molto toccanti.
Sono commosso, amico.. ma questo non
ti esimerà dal dirmi, perché stiamo andando a New York” Connor rise ancora “Per
il testamento, ovviamente. Ok, va bene.. però Buffy e Angel sono sul serio
segugi.. è difficile ingannarli.. e tu ne sai qualcosa, amico..”
Connor poi spiegò che non poteva dirgli molto, ma che
non voleva neppure mentirgli. “Preferisco non dire, piuttosto che inventare
storie, mi sembra più giusto” Disse “È una cosa importante, ma non posso farlo
senza te. Ho bisogno del tuo aiuto. Vorrei dirti di più, ma non credo sia
saggio, sfidare le leggi.. di non so cosa.. credo che riguardi lo spazio-tempo..
o qualcosa del genere..”
Tommy aveva annuito serio e disse che l’avrebbe
aiutato. Aveva percepito la sacralità delle sue parole. Vedeva l’ansia di
Connor, forse centrava la W&H o forse no, ma non aveva importanza. Aveva
quindi smesso di fare domande. Lui sapeva, che nel loro mondo, non si doveva
alterare il continuum spazio temporale. I rischi erano troppo elevati.
“Immagino, che se sapessi, potrei sconvolgere
l’equilibrio cosmico. Non devo sapere e non saprò. Ok.. quindi dobbiamo fare
solo questa piccola cosa. Tu devi recuperare qualcosa e mentre lo fai, io devo
distrarre eventuali scocciatori. Si, possiamo farcela..
però..”
“..Però?” chiese Connor
allarmato.
“Non è una domanda. È una constatazione. Se non devo
sapere, evidentemente sono coinvolto in modo diretto. Questa cosa, ha a che fare
anche con la mia storia personale. Non può essere che così. Studio magia da
sempre, credo di aver imparato a far levitare le matite, prima ancora di
imparare a camminare, quindi so di che parlo. Non fare cose stupide Connor, ok?
Sappi che non puoi alterare il tuo passato. Cioè, in teoria puoi, ma potrebbe
essere un disastro.. perché coinvolgeresti anche tutti quelli che hanno avuto un
legame con te. Volevo solo dirtelo..”
“Grazie Tommy, ma non si tratta di questo. Non devo
alterare niente. Devo solo fare in modo, che una cosa, una cosa importante, non
finisca al macero o all’inceneritore.. tutto qui. Sto solo ricordando alle poste
newyorchesi, che dovrebbero mettere in pratica ciò che dice quella antica
iscrizione. La posta va sempre consegnata alla persona a cui era destinata,
costi quel che costi. Non importa se nevica, se piove o se c’è il sole. Devono
portare a compimento il loro lavoro, come un sacro dovere.. perché da questo può
dipendere il destino di un uomo.. capisci cosa voglio
dire?”
Continuarono a parlare per tutto il viaggio, anche
sull’aereo non parlarono che di questo. Forse era la prima volta, che insieme,
affrontavano discorsi filosofici. Parlarono di destino, di libero arbitrio, e di
anime gemelle. Arrivarono anche a parlare dell’esistenza di Dio. Al loro ritorno
da New York, erano entrambi più sereni. Sicuramente più uniti. Riuscirono nel
loro compito, mentre Tommy faceva il palo, Connor recuperò quel sacco della posta e cercò
febbrilmente il piccolo pacco. Si rese conto che era davvero mal concio. Da
sotto la carta di imballaggio, da un piccolo squarcio, vide che era stato
riavvolto con della nuova carta che copriva l’imballaggio originario. Pensò di
aggiungere lui stesso, un terzo involucro, per evitare che si notasse quanto
quel pacco fosse usurato dal tempo. Si guardò attorno e trovo ciò che cercava.
Carta da pacchi e spago robusto. Avvolse la preziosa reliquia e ri confezionò il
pacco. Ora sembrava nuovo. Sul pacchetto inserì il nuovo cartellino, e scrisse
l’attuale indirizzo di Angel. Per un momento si chiese se suo padre, avesse
riconosciuto la sua calligrafia, e decise di scrivere in stampatello.
Salì subito al piano superiore e raggiunse Tommy.
Indicò il corridoio e Tommy lo segui. “Connor? Hai notato che non ci fila
nessuno? Trovo che sia strano. Nessuno pare notare la nostra presenza, questa
cosa mette i brividi” Connor annuì in silenzio e entrò nell’ufficio che aveva
visto in sogno. Ancora una volta, non poté non notare, la differenza fra il
sotterraneo e questo ufficio. Luce e Ombra. Perfetta analogia della vita di suo
padre.
Inserì il pacco nella posta prioritaria in partenza
per Los Angeles. Oggi è sabato e fra un
po’, qua chiuderanno per la pausa domenicale. La posta non partirà prima di
lunedì mattina. Arriverà a Los Angeles in settimana. Pensò Connor e subito
dopo uscì di corsa per recarsi di nuovo all’aeroporto. Non vedeva l’ora di
essere di nuovo a casa. Si chiese per quale motivo, aveva dovuto fare tutti
questi giri per spedire il pacco. Non avrebbe potuto portarlo con sé e
consegnarlo lui stesso ad Angel? Non sarebbe stato più semplice? Se c’era un
motivo, beh lui lo ignorava, e probabilmente, nonno Doyle non aveva avuto il
tempo di spiegargli i dettagli.
Tornarono a L.A. che era ormai notte, riuscirono anche
a scambiare due chiacchiere con Buffy e Angel. Tommy si fermò a dormire da loro
e dopo cena, crollarono esausti per la stanchezza. Prima di addormentarsi, Tommy
disse qualcosa, che stupì Connor. Solo si rammaricò, perché se le cose fossero
andate bene, presto avrebbe dimenticato le parole del suo migliore
amico.
“Conn? Quelle cose che mi hai detto di Holtz.. Ok, lo
so che è un figlio di.. ma lui pensa davvero, che possa ancora controllare la
tua volontà? È un folle se lo pensa. Però.. lo sai, l’abbiamo studiato, gli
psicopatici sono bravi a leggere il linguaggio del corpo, e sei tu ad inviarli
segnali sbagliati. Lui sa che tu hai una bassissima autostima, lo sa perché è
stata lui stesso a crearla, proprio per controllarti, e la usa per tenerti in
pugno, per manipolarti. La tua bassa autostima è il tuo demone interiore. La
mascheri con la rabbia, con il pensiero rigido. Per te, spesso le cose sono solo
in bianco e nero, perché ti sembra che sia più facile vivere così. Invece penso
che quella è solo una maschera. Tu hai una forza immensa e non sai di averla.
Cavolo, non puoi permetterti di sprecarla così, è un una cosa immorale. Hai
tanta di quella forza interiore, che potrebbe smuovere montagne. Holtz non ha
capito un cazzo di te. Conn? Oggi non avevi bisogno di me, né della mia magia.
Perché hai pensato di.. di non riuscire a fare quelle cose da solo? Te la sei
cavato alla grande.. io me la stavo facendo sotto dalla
paura..”
“..anche io, Tommy. Avevo una paura tremenda.. avevo
paura di.. incontrare qualcuno che..”
Connor aveva avuto paura di incontrare l’anziano uomo
del sotterraneo, suo padre. Un uomo
intrappolato nella sua stessa disperazione. Pensò che la parola di-sperazione, significasse proprio
perdita della speranza. Era terrorizzato al solo pensiero di rivederlo, ma non
poteva dirlo a Tommy. “Per quanto riguarda Holtz.. credo che lui, sia stato solo
un uomo debole. Voleva che il suo odio gli sopravvivesse. Un odio che andasse
oltre la sua morte. Pensava di lasciarmi questa eredità, ma non ha fatto i conti
con la controparte dell’odio. L’amore. L’amore di un padre. Non ha fatto i conti
con Angel. Mio padre non è certo un anima candida, ma ha imparato dai suoi
errori. Angel mi ha salvato, Tommy ..e comunque da quando sei diventato così
saggio? Avevo bisogno di te invece, non sottovalutarti maghetto..”
“Non avevi bisogno di me. Non ho dovuto usare la
magia. Potevi farcela da solo. Hai sempre questa.. questa dannata paura di
perdere la fiducia delle persone. Pensi che gli altri non si fidino di te,
perché pensi di non meritarla. Questa paura ti logora, ti porta via un sacco di
energie, Conn. Hai mai pensato che invece.. sei proprio tu a non aver fiducia in
te stesso?”
“No.. Tommy, io avevo bisogno di te.. abbiamo parlato
un sacco..”
“Tu hai molta forza dentro, molta più di me. Lo so.
Volevo solo che lo sapessi anche tu. Adesso non dire che non è vero, perché ho
troppo sonno per risponderti ..e comunque, ti avverto Connor Angel. Lunedì, tu
prova a dire a quegli scemi di David e Mark, che siamo stati a New York, senza
passare da McDonald’s, e io ti trasformo in ranocchio forever.. e poi non dire che non ti ho
avvertito..”
Connor annuì con il sorriso sulle labbra, ridendo fra
sé al pensiero, che al momento, non aveva neppure uno straccio di principessa,
che potesse, con il suo bacio, trasformarlo da ranocchio a principe azzurro.
Però aveva un amico accanto, un vero amico.
..e con quel pensiero si
addormentò.
Si svegliò presto, Tommy dormiva ancora e Connor
odiava stare a letto a poltrire, anche se era domenica. Odiava stare a letto
senza potersi muovere, Connor era sempre stato un iperattivo, l’immobilità per
lui era una tortura. Non poteva fare rumore in camera, e non voleva svegliare
Tommy così presto. L’aveva già fatto la mattina precedente ed era certo, che due
volte di seguito sarebbero state troppe. Tommy non era certo un tipo mattiniero,
al college era sempre Connor a svegliarlo e spesso doveva usare la forza per riuscire a buttarlo giù dal
letto. Sorrise pensando ai suoi metodi persuasivi. Nominare l’assistente di
biologia, una ventisettenne super sexy, era un metodo infallibile. Tommy ci
cascava sempre.
Scese a preparare la colazione. Si sentiva bene, si
sentiva pieno di energia. Non faceva altro che pensare a quel pacchetto. Cosa
poteva contenere? Era stato dimenticato per anni, nell’ufficio delle anime
perse, l’ufficio dei dannati e dei senza
speranza, come l’aveva ribattezzato lui, e ora sarebbe finalmente arrivato a
destinazione. Era indirizzato a suo padre, ma chi lo inviava? Non c’era un
mittente sul pacco, ma chiunque fosse, conosceva bene Angel. Nonno Doyle aveva
detto, che avrebbe rivisto il pacco una seconda volta. Connor pensò, che solo
allora avrebbe saputo qualcosa di più. Di una cosa era certo, però.
Quel
pacco conteneva la Speranza.
“Spero che sia buona come sembra” disse Buffy,
entrando in cucina “Il profumo è ottimo”
Connor prese una tazza e versò la cioccolata calda,
porgendola a Buffy
“Non è difficile da fare. Basta seguire le istruzioni
sulla scatola. Hai visto dove sono i biscotti? Ah, no.. eccoli”
Prese la panna dal frigo, e ne versò una quantità
generosa nella sua tazza, insieme ai biscotti al cioccolato. Buffy spalancò gli
occhi, guardandolo quasi disgustata.
“Beh, quella non è più cioccolata.. quella è una
specie di.. poltiglia..”
Connor annuì serio. “Ho fame. Ieri non ho quasi
mangiato”
Finì in fretta e lavò subito la tazza. “Salgo a
studiare” disse velocemente, ma lei lo
bloccò.
“Ho fatto domande? Ho chiesto niente? Non scappare,
Connor. Non serve, non con me. Non voglio sapere di New York,
d’accordo?”
Si sedette di nuovo accanto a lei e la guardò meglio.
Non aveva affatto l’aria riposata e si rese conto, che era ancora molto presto.
“Come mai già sveglia?” Buffy prese la panna e ne versò un po’ nel cucchiaino.
“Un brutto sogno” Lo guardò ancora e gli sorrise. “Ricordi il seminario a
Londra? È sempre possibile seguirlo. Qualunque cosa accadrà in futuro, ricorda
che fra noi, le cose non cambieranno”
Connor si sentì morire. Le sue parole erano tristi e
malinconiche, come lo erano i suoi occhi. La tristezza di Buffy, aveva il sapore
amaro di un addio. Lo sapeva che sarebbe successo, il nonno l’aveva avvertito,
ma non pensava che accadesse così presto. “Connor?” lo chiamò ancora Buffy “Va
tutto bene. So di averlo detto altre volte, ma non voglio che tu lo dimentichi.
Io per te ci sarò sempre. Potrei non essere più qui, potrei essere altrove, ma
questo non cambierà le cose fra noi due. Voglio solo che.. che tu non dimentichi
questo. Londra non è poi così lontana. Se seguirai quel seminario, potrei anche
decidere di riprendere gli studi, anche Dawn me lo chiede spesso. Ci pensi? Io e
te a scuola insieme.. sarebbe strano, ma divertente..”
Connor si chiese se avesse già dimenticato di essere
sua madre, ma in fondo non aveva più importanza. Sentiva che lei gli voleva
bene. E aveva ragione nel dire, che fra loro, le cose non sarebbero cambiate.
Sorrise al pensiero di lui e sua madre a scuola insieme, sebbene sapesse che non
sarebbe mai accaduto. “Cosa avete fatto ieri?” chiese Connor, per spostare
l’attenzione altrove. Buffy rise.
“Oh, vuoi dire, a parte aspettare con ansia una tua
telefonata? Abbiamo fatto un sacco di altre cose. Ho preso anche un film in DVD,
lo guardiamo stanotte? Hai promesso che avresti dormito
qui..”
“Scusa. Non c’è stato il tempo. Non ho chiamato, è
vero. Praticamente, siamo stati tutto il tempo sopra un aereo. Tommy è incazz..
arrabbiato, perché non ci siamo neanche fermarti.. a mangiare nei mitici
fastfood newyorchesi. Eravamo proprio di corsa”
Una
corsa contro il tempo,
letteralmente. Pensò fra sé.
Buffy ridacchiò facendo una strana smorfia. “Con somma
gioia di Nina, immagino. Lei è fissata con questa cosa del cibo sano..” Invece, Willow adora il cibo spazzatura,
pensò Buffy.
“Tommy adora il cibo spazzatura, invece” disse Connor
“Forse è meno sano.. ma decisamente più buono.. è vero.. Nina è ossessionata dal
cibo. È vegetariana, credo”
“Per contrastare il lupo” disse Buffy seria “Credo che
sia un modo per controllare la parte lupesca. I licantropi sono attratti dalla
carne umana.. fiutano il sangue..”
“Tu.. tu conosci bene tutte le creature della notte,
vero?” chiese Connor
“È il mio lavoro, la mia missione. L’esperto è Giles,
io sono solo interessata a.. come ucciderli. È quello che voglio sapere, spesso
è tutto ciò che mi serve sapere.. come
ucciderli..”
“Non so quasi nulla delle slayers, siete tutte donne e
tutte molto giovani. Chiesi questo anche a Faith, mi incuriosisce molto il fatto
che siate ragazze così forti. Mi chiedo perché, per tanto tempo, siete state
solo in due. Voglio dire.. era una lotta impari.. tu invece hai attivato tutte
le potenziali e ora siete un esercito.. mi affascina un sacco questa scelta che
hai fatto..”
“Abbiamo cambiato il mondo, Connor. Io e Willow,
abbiamo cambiato il mondo. Non amo molto le regole stabilite da altri. Spesso ho
sovvertito le leggi che regolano il mondo delle creature della notte, come le
chiami tu.. perché anche in quel mondo, non sempre tutto è in bianco e nero..
esistono molte sfumature di grigio.. bisogna solo riuscire a
vederle..”
Connor pensò al discorso che aveva fatto Tommy la
notte prima. Aveva detto che lui era rigido e che vedeva il mondo, solo in
bianco e nero. Ora Buffy diceva le stesse cose, e pensò che non fosse casuale.
Adorava ascoltarla, adorava parlare con lei. Percepiva le sue parole come
fossero lezioni di vita. Quello che lei diceva, era sempre molto importante. O
per meglio dire, era importante per lui. Che Buffy avesse sovvertito le leggi
del mondo soprannaturale, non vi era alcun dubbio. Amare una creatura della notte, andava
certamente contro ogni regola.
“Buffy? Tu ci credi a.. all’anima gemella? Pensi che
sia vera questa cosa? Esiste davvero?”
Notò il suo sorriso incuriosito e si affrettò a
chiarire. “Ne abbiamo parlato con Tommy. Sai, in aereo abbiamo avuto modo di..
sei ore di volo sono lunghe, abbiamo chiacchierato un po’.. su cose serie. Il
destino. Dio. L’Anima gemella. Cose di cui non parliamo mai.. ma che invece sono
importanti.. il destino, cosa è il destino? Ed è vero che al mondo esiste la mia
anima gemella? Se dovessi incontrarla, come faccio a riconoscerla? Come faccio a
sapere che è lei?”
“Il tuo cuore batte più forte” rispose Buffy “No,
aspetta un attimo.. prima smette di battere. Il tuo cuore smette di battere per
una frazione di secondo ..e solo dopo comincia a battere più forte”
Devo
prima morire. Solo così, potrò poi vivere per sempre con lui
accanto.
Pensò Buffy.
Fu in quel momento, che il pensiero che vagava da
tempo nella sua mente, prese forma concreta. Il sogno di poc’anzi, che l’aveva
svegliata di soprassalto, era stato un sogno slayer. Ne aveva tutta l’aria.
Aveva visto il ritorno di Angelus e aveva visto due possibili scenari. Entrambi
terrificanti. Nella prima scena, lei uccideva Angelus per sempre, ma poco prima
che si trasformasse in polvere, aveva visto gli occhi di Angel. Erano pieni di
amore per lei e lui la guardava con stupore misto a sgomento. Nella seconda
scena, era Angelus ad uccidere lei, trasformandola per sempre in vampira. Lì non
vide gli occhi di Angel, ma sentì la risata beffarda di Angelus. Il demone che
indossava il volto dell’uomo che amava. Angelus e Buffy vampira, erano una
coppia terrificante. Avrebbero distrutto il
mondo.
Non voleva raccontare il sogno ad Angel e neppure a
Connor. Perché spaventarli per qualcosa, che lei sapeva non sarebbe mai
accaduta? Lei non avrebbe permesso che accadesse questo. C’era solo un modo per
fermare i due possibili scenari. Lei ed Angel, avrebbero dovuto dirsi addio
ancora una volta. Angelus non doveva tornare a camminare su questa terra. La
felicità. La pura e perfetta felicità, non apparteneva ad Angel e Buffy. Anime
gemelle, destinate a rincorrersi per sempre, senza mai riuscire a raggiungersi.
Essere anime gemelle, non significava necessariamente dover vivere insieme.
Loro, lei ed Angel, erano stati condannati fin dall’inizio. Lo capiva solo ora.
Era forse la punizione, per aver osato infrangere le regole del loro mondo?
Slayer e Vampiro. Due mortali nemici. Loro invece si
amavano.
Non
posso vivere la mia vita con te, Angel.. ma lasciarti, sarà come morire di
nuovo. Lo sarà per entrambi. Non posso vivere né con te, né senza di
te.
Pensò ancora Buffy.
“Buffy?” Connor la richiamò al presente. “Si Connor la
riconosci da questo.."
Lo guardò negli occhi e sorrise “Quando incontri la
tua anima gemella, il tuo cuore si ferma, e poi batte all’impazzata. Sei per
caso innamorato? Per questo vuoi sapere se è quella
giusta?”
“Per caso?
No, direi di no, non al momento. Però.. pensavo che ci fosse qualcosa di più con
l’anima gemella.. voglio dire, il mio cuore batteva più forte anche per Tracy,
ma lei non è la mia anima gemella. Batteva più forte anche per.. beh, anche per
altre due o tre ragazze che conoscevo.. ma nulla di così sconvolgente.
Immaginavo che con l’anima gemella..”
“È
proprio questo il punto. Quando la incontrerai, la riconoscerai subito, perché
sentirai qualcosa che non hai mai sentito prima con nessun altra. Anche se ti
sei innamorato di altre, con loro non riesci a cogliere le differenze, sono
tutti innamoramenti simili fra loro, e quando finiscono, non ti lasciano niente.
Quando
realmente siamo vicini al vero amore, sperimentiamo un sentimento che.. che non
abbiamo mai provato con nessun altra persona. Non puoi sbagliare. Quando la
incontrerai, saprai che è quella giusta. È un incontro Unico e
Irripetibile.”
Connor annuì in silenzio. Non sapeva davvero cosa
dire. Buffy continuò a parlare e lui si commosse
profondamente.
“È come un
migliore amico, ma di più. Molto, molto di più. La tua anima gemella è l'unica
persona al mondo che ti conosce meglio di chiunque altro e nonostante questo,
continua ad amarti, a dispetto di tutto e tutti. È qualcuno, che solo per il
fatto di averlo incontrato, ti rende una persona migliore. No, in realtà non fa
di te una persona migliore. Siamo noi a diventare persone migliori, con le
nostre scelte, ma la tua anima gemella, ti aiuta a compiere quelle scelte,
perché ti ispira, ti guida, ti sta accanto anche quando tutti ti abbandonano. Ti
ispira perché vede in te, ciò che tu ancora non sai di avere dentro. L’anima
gemella lo vede prima, perché ti guarda con altri occhi, e ciò che vede, è il
riflesso della sua stessa anima. È
un esperienza coinvolgente, Connor. Incontrare la tua anima gemella, ti cambia
la vita per sempre. Mai nulla sarà più come prima. L’anima gemella è qualcuno
che porti sempre con te e lo senti dentro te per sempre, anche se è lontano,
anche se muore. Tu non smetterai di sentirlo, e nessuno potrà mai sostituirlo,
perché l’anima gemella è una e una soltanto. È
unico, capisci cosa voglio dire? È una persona che ti ha conosciuto, accettato,
e ha creduto in te, prima di chiunque altro o quando nessun altro l’avrebbe
fatto. E non importa quello che succede, non importa se la vita vi allontanerà,
vi amerete sempre e nulla e nessuno potrà mai cambiare questo. Neanche la morte
può separali. Le anime gemelle, trovano sempre il modo di ritrovarsi, anche dopo
la morte. Loro si completano a vicenda, ed è per questo che non possono essere
pienamente felici con nessun altro.”
Ancora una volta,
Connor rimase in silenzio. Buffy parlava di Angel, era evidente. La conferma
arrivò subito dopo da Buffy.
“Angel dice che mi
ha amato dal primo momento che mi ha visto. Dice che la sua vita è cambiata in
quel momento. È diventato un uomo migliore, alimentato da quel breve lampo di
ispirazione che arrivava da me. Mi ha protetto per mesi, senza che io lo
sapessi. La sua intera esistenza era definita unicamente, dalla sua invisibile
presenza nella mia vita. Prima che sapessi nulla di tutto ciò, sapevo che lo
amavo. Sapevo che lo volevo. Quando ho scoperto quello che era, un vampiro con l’anima, sapevo che non
lo odiavo, io non riuscivo ad odiarlo. Avrei dovuto, ero la slayer, ma non ci
riuscivo. Poi ho conosciuto meglio la sua anima e ho saputo di più su ciò che
lui era realmente. Non era qualcuno che voleva qualcosa per sé, lui non mi ha
mai chiesto nulla in cambio, mi amava e
basta.”
Si fermò un
attimo, come se stesse decidendo cosa dire a Connor, come se volesse trovare le
parole giuste. Gli parlò dei sui primi tempi con
Angel
“Lui combatteva
contro la sua stessa natura. Lui era qualcuno che non si è nutrito di mia
madre, nonostante sentisse il demoniaco bisogno di farlo, ma resistette. Non
saprò mai come ci si sente in quella condizione, ma prima che l'ho incontrassi,
lui ha avuto a che fare con questo per decenni. Combatteva la sua natura e lui
ha a che fare con questo, ancora oggi. La sua natura gli dice di strappare la
mia gola, e il suo cuore gli dice che è abbastanza forte per baciarmi, invece.
Come si fa a andare ad un appuntamento con un vampiro? Come si fa ad amare un
vampiro? Come si fa a mettere un paletto in quell’anima? Come si fa a non vedere
null’altro, se non vero amore? Io l’ho fatto. Perché vedo la sua anima. Nulla di
ciò che è successo tra me e Angel è stato facile. Conosci la storia. Abbiamo
dovuto affrontare mille ostacoli e non tutti sono risolti, non ancora, ma dopo
dieci anni, siamo ancora qui e nulla è cambiato. L’amore non muore
mai”
Connor era a
disagio, ma nelle parole di Buffy, sentì che lei non aveva perso la speranza. Il
modo in cui aveva parlato di suo padre, per Connor era un regalo immenso. Disse
solo “Grazie”
Parlarono ancora un po’, poi Connor salì in camera,
studiò un po’ con Tommy, ma con poco entusiasmo. Era un po’ frastornato da tutto
quello che stava accadendo nella sua vita. Invitò Tommy a pranzo, ma lui preferì
tornare a casa dai suoi. Buffy e Connor pranzarono insieme e Angel si unì a
loro. Anche se non poteva condividere il cibo con loro, Connor era felice che
suo padre fossi lì accanto. Tutto intorno a lui, urlava domenica in famiglia e godette, per quei
momenti trascorsi in loro compagnia. Sapeva, che probabilmente erano gli ultimi.
Ovvero, lo erano in questa esistenza. Angel e Buffy erano tesi, Connor non poté
non notarlo, ma finse di non vedere, non avrebbe potuto aiutarli in alcun modo.
La sera, dopo cena, guardarono il DVD che aveva
comprato Buffy.
“Intervista col vampiro?” sbottò Angel “Dobbiamo
davvero guardare questa stronzat.. schifezza? Non credo proprio..”
Buffy tentò di non ridere, “Ma c’è Brad Pitt..” disse,
come se questo spiegasse tutto “..e Tom Cruise” aggiunse Connor, serio “..e
Banderas? Non dimentichiamo Antonio Banderas ..e scusa se è poco” continuò
Buffy, altrettanto seria. “D’accordo..” disse Angel, “Ho capito. Una bella
sfilata di star hollywoodiane.. e allora? È il contenuto che conta. Sono curioso
di vedere come vengono descritti i vampiri. Scommetto che dormono nelle bare,
che ipnotizzano belle fanciulle indifese.. e stupidaggini simili. Registi e
scrittori, alimentano l’ignoranza della gente, dicendo un sacco di cose non
vere.. non sanno nulla sui vampiri..”
Buffy e Connor non gli diedero tregua.
“Dai papà rilassati. Non è che hai paura, che
scopriamo qualche scomoda verità? Magari l’hai tenuta nascosta per tutto il
tempo” Anche Angel rise “Ne dubito” e Buffy continuò “Sicuro di averci detto
proprio tutto sui non morti?” A metà film, risero tutti e tre. Buffy sbottò “Ma
questa è una scemenza. Ai vampiri crescono i capelli.. usano anche il gel.
Povera Claudia, per tutta l’eternità, con quel taglio
orribile..”
Connor sbadigliò e allungò le gambe sul divano,
cercando una posizione più comoda. Era stanco morto, in quel weekend aveva
dormito davvero poco. Senza rendersene realmente conto, poggiò la testa sul
braccio di suo padre, usandolo a mo’ di cuscino. Angel invece lo notò
sicuramente. Non si mosse e non disse niente, ma gli piaceva quel contatto con
suo figlio.
“Ha vinto qualche oscar questo film?” chiese Connor,
sbadigliando ancora “Perché è un po’ palloso ed è troppo lungo.. manca molto
alla fine?”
Infine, Buffy e Angel ridacchiarono, quando si
accorsero che si era addormentato sul divano. “Oscar o no.. direi che non ha più
importanza” disse Buffy. “Tu di certo non vedrai la fine.. non
stasera..”
Quel lungo e fruttuoso weekend giunse al termine. La
mattina dopo, Connor rientrò al college. Tornò alla sua solita vita e per lui cominciò la lunga e snervante
attesa. Il martedì, pranzando al campus con Buffy, non riuscì a celare la
sua impazienza. “È arrivata posta?” Lei rispose di ‘No’. Infine si salutarono.
Commossa, lei lo abbracciò forte.
Era un addio. Lo sapevano
entrambi.
Ogni tanto chiamava per sapere se c’erano novità. Il
weekend successivo, dovette andare dai Reilly e chiamò anche da lì, ma tutto
pareva immobile. Come se il tempo si fosse
fermato.
Ripensò al silenzio assordante dell’assenza di nonno
Doyle. Lui gli mancava davvero molto. Ripensò a suo padre, alla dolcezza di quei
loro giorni una volta al mese.
Ripensò al caminetto sempre acceso per lui. Ripensò alle lettere per Buffy e
ai suoi disegni e ricordò il suo modo silenzioso di dirgli che lo amava, quando
ordinava del cibo cinese per lui. Ricordò la teiera e il microonde, simboli di
appartenenza e di famiglia, che lui aveva contribuito a riunire. Ripensò alle
parole sagge di Tommy e come la loro avventura newyorchese gli avesse avvicinati
di più. Ripensò al suo primo incontro con Buffy all’aeroporto, e ricordò il suo
sorriso malinconico. Il campus pareva più grigio e cupo, senza Buffy che veniva
a prenderlo per pranzare insieme.
Risentì le sue parole e ricordò il suo abbraccio
triste, di pochi giorni prima.
Quella
fu l’ultima volta che la vide.
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Note:
Capitolo leggero (più o meno) per compensare tutta l’angoscia che arriverà nei prossimi :(
Sappiate
che mi è costato scriverli. Io sono letteralmente innamorata di Angel e Buffy e
vorrei vederli felici, quindi scrivere la parte 23 e 24, per me è stato
difficile.
La
fine si avvicina, e quando saprete tutto, spero tanto che non mi ucciderete
:)
Buon
2013 a tutti