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Autore: thebestefp    03/01/2013    6 recensioni
.... "Fabio… " disse Lidja, ma non fece neanche in tempo a finire la frase che Fabio la interruppe " Sono tornati… " La stanza si riempì di dubbi, domande, paura. " Quindi anche Nidhoggr, Ofnir, Nida e Ratatoskr??? " intervenne Ewan. " Credo proprio di sì " ...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE NIGHTMARE

C’era una luce accecante, Sofia a stento riusciva a tenere gli occhi aperti, gli bruciavano. Dopo quelli che le sembravano minuti, riuscì a scorgere una lunga strada solitaria, in quella infinita distesa di bianco. Sofia la percorreva, ignara della destinazione. Ad un tratto davanti a lei comparve un uomo, lo vide camminare verso di lei, mutare, contorcersi, per poi prendere le sembianze di una viverna. Solo allora lo riconobbe. Ofnir. Sofia cercò di correre nella parte opposta al mostro, ma la viverna la seguì, sempre più veloce, fino a raggiungerla. Le sue zanne le lacerarono la spalla, mentre gli artigli si conficcarono nell’addome con una presa d’acciaio. Sentì un forte calore al centro della fronte, la dove, circa un anno prima, si trovava il neo verde, l’antico occhio della mente di Thuban…
Sofia si svegliò di soprassalto. Aveva fatto un incubo. Era nella sua solita stanza nella casa del pro. Il soffitto era bianco interrotto da qualche innocua crepa. Si alzò dal letto, appoggiò i piedi nudi sul pavimento gelato, e andò verso la finestra, che si affacciava sul lago di Albano. Le bastava contemplare quello splendido specchio d’acqua per sentirsi di nuovo calma. Ma non questa volta. Vide il proprio riflesso sul vetro della finestra, mentre cercava di aprirla, e notò che nell’addome il pigiama era diventato rosso: stava perdendo sangue. E anche dalla spalla ne usciva molto. Gli stessi punti in cui Ofnir, nell’incubo, la ferì. Solo allora sentì che camminare le faceva male, ma comunque passo dopo passo uscì dalla porta che emettè un piccolo cigolio. Silenziosamente andò in bagno e si curò come potè. Cercava di dare a tutto ciò una motivazione ragionevole ma nonostante quello che si ripeteva, quella notte non chiuse occhio. Pensava all’occhio della mente che bruciava… Thuban non poteva essere ritornato. Durante l’ultima battaglia le aveva detto che il tempo dei draghi era finito e poi aveva sempre desiderato per molto tempo essere normale… Sentiva che dietro a quell’incubo c’era qualcosa di molto più grande e che non era un semplice sogno negativo…
Arrivata l’alba Sofia era ancora sveglia. Il suo sguardo era stato catturato dalla luce rosso fuoco che emetteva il sole all’alba. Le ore passarono lente e il sole era ormai alto in cielo. Sentì bussare alla porta. Dalla porta sbucò il viso sorridente di Lidja che, come ogni mattina, la andava a svegliare. << Buongiorno Sof!!! >> Sofia non rispose, non voleva dirle del sogno. Sapeva che l’avrebbe preoccupata e poi non voleva apparire come “il solito problema”. Tutto questo la faceva sentire debole, come prima di sapere di essere una draconiana. << Sof??? >> Lidja entrò in camera e le si avvicinò. << Sof, ma cos… Sei peggio di un cadavere!!! >> Doveva essere davvero bianca vista l’espressione di Lidja. Le mise una mano sulla fronte. Era caldissima.     << Vado subito a chiamare il prof!!! >> corse fuori dalla stanza gridando: << Prof, dove sei??? Sofia sta male!!! >>. Dopo qualche minuto sentì altri passi  salire le scale di corsa. Entrò il prof, la barba curata, gli occhi piccoli nascosti dietro un paio di occhiali rotondi. La sua faccia non aveva quel sorriso amichevole con cui di solito la salutava. Il suo sguardo ora era preoccupato, come quello di un padre quando vede la propria figlia che sta male, le guancie solcate. Entrò a grandi passi nella stanza di Sofia. Le mise una mano sulla fronte, delicatamente. << Hai la febbre molto alta, devi stare tranquilla e cercare di dormire. >> disse il prof con una voce dolce e calma, ma Sofia sentì che c’era un retrogusto di ordine nelle sue parole. Nel frattempo entrò nella stanza anche Chloe: << Come ti senti Sof??? >> Sofia aprì la bocca per risponderle, ma non uscirono parole, solo qualche sillaba incomprensibile che neanche lei riuscì a tradurre. << Ha la febbre, ha bisogno di riposo, lasciamola dormire. >> In realtà lei non voleva dormire. Aveva paura, paura che succedesse di nuovo, l’incubo. 
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vi è piaciuto il primo capitolo??? aspettiamo tante recensioni, sia nel bene che nel male. ah, e comunque noi siamo Beatrice e Greta!!!!!!! :) e questa è la nostra prima FF!!! prossimamente gli altri capitoli, ma nel frattempo, che cosa ne pensate di questo???-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
alla prossima !!! :P
  
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