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Autore: thebestefp    23/01/2013    5 recensioni
.... "Fabio… " disse Lidja, ma non fece neanche in tempo a finire la frase che Fabio la interruppe " Sono tornati… " La stanza si riempì di dubbi, domande, paura. " Quindi anche Nidhoggr, Ofnir, Nida e Ratatoskr??? " intervenne Ewan. " Credo proprio di sì " ...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE VISION
Il professore prima di uscire dalla camera di Sofia chiuse finestre e imposte per lasciar dormire la ragazza. Scese le scale e si diresse in cucina. Lì trovò tutti gli altri ex-draconiani che facevano colazione. << Dov’ è Sofia??? >> domandò Fabio non vedendola scendere. Di solito era lei la prima a svegliarsi, anche quando era stanchissima. << Sta male. Ha la febbre alta. Si deve riposare. >> rispose subito il prof. << A questo proposito, potresti andare a comprare questa medicina per Sofia??? >> << Certamente!!! >> disse il ragazzo strappando di mano al prof un foglietto in cui c’era scritto il nome della medicina da acquistare.
Tutti quella mattina erano impegnati: Lidja ed Ewan si baciavano in giardino, Chloe e Karl passeggiavano nel bosco, Fabio si era diretto in farmacia e Sofia stava lottando nel sogno. Sì. Perché si era addormentata. Aveva ceduto alla stanchezza nella  speranza che l’incubo non tornasse di nuovo.
Fabio era appena tornato alla villa e si era offerto volontario per andare in camera si Sofia a darle la medicina. Entrò silenziosamente in camera e si sedette in una sedia posta vicino al letto. Piano, cominciò ad accarezzarle la fronte bollente e i capelli, un intricato cespuglio rosso. Appena la toccò ebbe una visione: c’era Sofia in una lunga strada bianca e davanti a lei Ofnir che cercava di colpirla. Un colpo di coda da parte della viverna la fece cadere. In pochi istanti Ofnir si trovò sopra Sofia con una zampa trasformata in due malvagi serpentelli neri che avevano piccoli denti affilatissimi… Poi la visione scomparve e Fabio notò che Sofia aveva gli occhi spalancati, ma il suo sguardo era vuoto e il verde delle iridi era cristallizzato, come se avesse appena pianto, di paura. << Ti sono andato a prendere questa medicina, prendila. Ti sentirai meglio. >> le disse Fabio per interrompere il silenzio che si era creato, e le porse delle pastiglie. Sofia cercò di mettersi a sedere ma non ci riuscì. Era troppo debole per via delle ferite provocate da Ofnir. Fabio l’aiutò a sedersi per prendere la medicina ed a sdraiarsi di nuovo mentre a lei sfuggì comunque qualche gemito. Poi le diede un bacio in fronte e fece per andarsene quando, ad un tratto, Sofia lo chiamò. Aveva una voce irriconoscibile, assonnata e allo stesso tempo impaurita. Gli chiese di aprire la finestra. Fabio a stento riconobbe la sua voce. Dopo un po’ di proteste l’aprì. Un’ondata di luce illuminò la stanza, l’aria era fresca e gli uccelli cantavano… quello che ci voleva per non sprofondare di nuovo nel sonno. << Ritorno tra circa un’oretta per chiuderla. >> e così dicendo Fabio uscì da quella splendida stanza bianca tanto simile a Draconia. Uscì, anche se in realtà non voleva. Aveva paura, paura per la sua Sofia. Quella visione gli era sembrata troppo vera…

Fabio scese le scale, sempre con i pensieri rivolti a Sofia: “Centrava qualcosa con Draconia e i draconiani? Ofnir era forse tornato?”. Tutto questo gli sembrava impossibile, ma non riusciva comunque a spiegarsi il perché di quella visione, così per schiarirsi le idee andò nel bosco, pensando di essere solo, ma invece, incrociò Karl e Chloe che stavano parlando tra loro, seduti ai piedi di un grosso e vecchio albero. Così Fabio li lasciò in pace; in fondo, anche lui voleva stare solo, o con Sofia. Camminò tra gli alberi, andando verso il laghetto. Solo un anno prima avevano gettato le sfere in quello specchio magico, tutto ciò che rimaneva di Draconia sulla Terra. Passò minuti e minuti a guardare quella bellezza. Riprese il cammino, verso la villa. Il canto degli uccelli interrompeva il silenzio di quel luogo, e il sole brillava alto nel cielo. Quell’edificio, che ora poteva chiamare casa, apparve dietro ad un albero. Oltrepassò l’entrata, diretto verso la camera di Sofia. “Fabio…” Si fermò un momento, si girò. Gli pareva di aver sentito qualcuno che lo chiamava. Una voce che tanto aveva amato e amava. Ma gli sembrava impossibile, anche se quella voce era inconfondibile…

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...e finalmente abbiamo pubblicato il secondo capitolo!!! Scusate se siamo state ancora un po' sintetiche, il prossimo sarà più lungo!!!! E scusate il doppio se non abbiamo aggiornato la settimana scorsa... 
comunque ci auguriamo che vi sia piaciuto...


Alla prossima!!!!!!!!!!!
Beatrice e Greta :)
  
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