La sfilata di beneficenza
(Seguito di “Ultima
Possibilità”)
Sono comodamente seduta sulla mia
poltrona rossa, sfogliando svogliatamente una rivista di moda che mi ha
consigliato Fleur. La mia cara
cognata mi ha dato l’onore di fare da
modella alla sua sfilata di beneficenza. Si sa, meglio non contraddire una
stilista molto nervosa per via dei due figli avuti dopo solo un anno di
matrimonio e che la fanno impazzire ogni santo giorno con i loro litigi del
tutto inutili e un nuovo pargoletto biondo avuto da soli due mesi. E poi io non
dico mai di no alla beneficenza, mi ha coinvolto Hermione. Da quando sta
assumendo potere con il C.R.E.P.A. è diventata ancora più motivata nello
spronare persone come me verso le buone cause. E io ovviamente non riesco a
dire di no dopo un’ora che discute su come aiutare la gente fa bene a sé
stessi.
Poggio la rivista sul tavolino
circolare accanto a me e mi alzo stiracchiandomi un poco. Cammino lentamente
verso la finestra lasciata aperta per fare in modo che l’aria primaverile entri
in casa. Le tende bianche svolazzano tranquille, dandomi una calma che non
avrei immaginato di possedere. Sono circa le sette di sera, perché l’orizzonte
comincia a colorarsi di rosso. Guardo le persone che trafficano lungo la strada
sotto il mio appartamento al quinto piano a Londra. Molti uomini stanno
trafficando nell’edificio opposto per un trasloco, nonostante posso vedere
distintamente uno di loro che usa la magia di nascosto per trasportare una
grossa cassettiera. Ma dov’è andato a finire lo Statuto di Segretezza?! All’inizio
della via ci sono due ragazzi abbastanza giovani che appendono dei volantini ad
una bacheca davanti alla libreria. Su una panchina che da sul parco due giovani
innamorati si baciano e si sussurrano frasi all’orecchio. Poi intravedo un
giornalaio, una giovane donna che prende appunti su ogni cosa che vede,
indossante un tailleur nero, probabilmente una giornalista del Times.
Scrollo le spalle un poco, tornando
ad osservare il mio appartamento nella Londra Babbana. Credo di aver fatto bene
a venire a vivere qui, è la cosa giusta dato che ho aperto un piccolo
ristorante da pochi mesi. Prima ho lavorato un po’ all’ufficio di mio padre, ma
poi mi sono resa conto che non volevo rimanere rinchiusa dentro un ufficio per
il resto della mia vita. Bontà divina! E dire che sono uscita con i volti più
alti sei anni fa da Howgarts! Già mi immaginavo una lunga carriera al Ministero
della Magia e poi mi rendo conto che non è quello che voglio. Beh, almeno mia
madre è felice. Ha sempre desiderato che io lasciassi perdere le situazioni
pericolose e mi dedicassi alla cucina come lei. Peccato che si sia messa a
piangere come una fontana quando le ho detto tre anni fa che volevo andare ad
abitare da sola, per di più nella Londra Babbana. Troppe notizie in una sola
volta, forse avrei dovuto dirle con più calma certe cose. Nonostante questo
sono molto felice di questo appartamento. Ha un piccolo salottino con molte
foto sul caminetto ora spento, una poltrona e due divani posizionati
frontalmente, divisi da un tavolino di cristallo in mezzo alla stanza. Dietro
al salotto c’è la cucina, piuttosto larga dato che sono una cuoca provetta. Ho
bisogno dei miei spazi! Poi il bagno, il ripostiglio delle scope e una semplice
camera da letto. Sì. È perfetta per una come me.
Dlin
Dlon
Vado ad aprire alla porta e mi
ritrovo davanti Luna ed Hermione con numerose cartellette in mano. Dietro di
loro c’è Fleur con in braccio la sua ultima creatura.
-Ciao, vi stavo aspettando.- sorrido
scostandomi e facendole accomodare subito dopo in salotto, -Ditemi tutto di
questa splendida sfilata.- dico dopo essermi seduta di nuovo sulla mia
poltrona.
-Molto bien. Io credo sia meglio commincér
dai vestiti per quest’estate.- dice Fleur cercando di calmare quella peste di
Josh.
Annuiamo mentre apriamo diverse
cartellette e in meno di due ore il salotto è immerso in disegni di vestiti
stupendi di ogni tipo. Bevo una tazza di caffé e mi alzo dalla poltrona.
-Scusate, io ora devo proprio andare.
Devo andare al ristorante per confermare il menù dello chef e poi stasera
abbiamo anche un ricevimento di nozze.- dico afferrando il cappotto nero corto,
-Voi se volete potete restare quanto volete. Luna, hai le chiavi vero?- chiedo
all’indirizzo della mia migliore amica.
-Tranquilla.- sorride lei mostrandomi
una chiave nel suo mazzo, -Ci vediamo domani mattina alla Tana per andare a
trovare Harry.
Una morsa mi prende lo stomaco, ma mi
sforzo di sorridere, -Ok, ciao ragazze.- saluto tutte per poi uscire dal mio
appartamento e chiudermi la porta alle spalle.
Scendo gli scalini ed esco nella
fresca sera primaverile, per poi camminare un po’ e apparire davanti ad un
ristorante dai colori tenui. Entro e sorrido apertamente ad un cameriere.
-Ciao, scusa il ritardo. Katrine è
già qui?- domando riferita allo chef.
-Sì, ti sta aspettando per confermare il
menù.- sorride a sua volta il cameriere moro per poi andare a prendere le
ordinazioni ad un tavolo.
Annuisco e cammino spedita verso la
cucina del ristorante. Mi ritrovo davanti un sacco di cuochi che tagliuzzano
erbe di ogni tipo e mescolano zuppe in grossi pentoloni. Mi avvicino alla cuoca
più indaffarata e mi tolgo il cappotto.
-Ciao, Katrine. Fammi vedere pure il
menù.- dico mentre prendo una tartina da un vassoio, lo chef mi lancia
un’occhiata divertita, -Scusa, non ho mangiato niente. Sono stata tutta sera a
discutere della sfilata.- sospiro mentre sento i morsi della fame attagliarsi
contro il mio stomaco.
-Tranquilla, mangia quello che vuoi.-
mi dice Katrine ridendo e portandosi una ciocca di capelli neri dietro
l’orecchio, -Il menù per domani sta vicino al caffé.- aggiunge togliendo dal
forno un arrosto molto invitante.
Cammino verso la caffettiera posta in
un angolo sopra ad un tavolino nero e afferro il menù. Lo sfoglio mentre torno
dallo chef, dopo aver fermato uno dei cuochi e aver preso dal vassoio uno dei
biscotti con scaglie di cioccolato che stanno preparando come contorno del
dolce. Arrivo di fianco a Katrine e chiudo con uno scatto il menù.
-E’ perfetto.- sorrido mentre afferro
una bottiglietta d’acqua, -Vado al bancone a vedere se sono arrivati i drink
che aspettavamo.- dico uscendo dalla cucina un attimo dopo.
Dopo essermi assicurata che le bibite
sono arrivate, mi volto verso i tavoli affollati della prima saletta al pian
terreno. Vicino all’ingresso ci sono molte persone che aspettano che un tavolo
si liberi e questo mi rende fiera di quello che ho creato. Mi tolgo la
giacchetta nera che ho messo sotto il cappotto e rimango con una camicia bianca
e la gonna nera a tubo che arriva fino al ginocchio. Mi dirigo verso le scale e
i tacchi neri creano un piccolo rumore ad ogni passo che faccio e ad ogni
scalino che salgo. Appena arrivata alla seconda saletta intravedo un piccolo
palco sulla destra dove una band classica si sta preparando al debutto della
serata e per tutta la sala ci sono lunghi tavoli con sedute persone vestite
elegantemente. Mi avvicino e mi porto dietro all’orecchio un ciuffo dei miei
capelli rossi tenuti fino a metà schiena.
-Buonasera.- dico ad alta voce,
facendo in modo che tutti si voltino verso di me in silenzio, -Sono felice di
avervi nel mio ristorante. Io sono Ginevra Weasley, la proprietaria, e vorrei
fare le mie più sentite congratulazioni a Sandy e William.- dico osservando i due
sposi al centro del primo tavolo orizzontale, -Spero che vi troviate bene qui e
vi auguro di passare una stupenda serata. Per qualsiasi cosa potete rivolgervi
a me, sarò al pian terreno.- faccio un gesto della mano ed entra una cameriera
che trasporta un carrello pieno di piccole scatole, -Questi sono per voi. Un
piccolo omaggio da parte nostra.- dico mentre vedo la sposa aprire una delle
scatole bianche con il fiocco argentato e ricavarne uno stupendo cigno in
miniatura di cristallo, -Buona serata.- aggiungo con un sorriso, per poi
scendere al pian terreno accompagnata dagli applausi educati dei presenti.
Osservo l’orologio al mio polso
sinistro. Sono le undici e c’è ancora gente che entra nel locale. Mi massaggio
lentamente il collo, ma immediatamente sento qualcuno picchiettarmi sulla
spalla.
-Che c’è Joenne?- chiedo alla ragazza
dai corti capelli biondi, che altro non è che il capo – camerieri.
-Leonardo si è sentito male e non c’è
tempo di chiamare i camerieri che hanno già finito il turno di stasera. Abbiamo
solo cinque camerieri, come facciamo?- domanda nel panico.
Sospiro ed afferro un grembiule
bianco per poi avvolgerlo intorno alla vita. Prendo un taccuino e una penna e
guardo divertita Joenne, -Ora siamo in sei. Dai, al lavoro.- la esorto mentre
vado a prendere le ordinazioni al tavolo cinque.
-Ginevra, al tavolo dodici aspettano
che qualcuno vada ad ordinare.- mi sussurra all’orecchio il cameriere che ho
visto quando sono arrivata, per poi sparire subito dopo dietro ad un altro
tavolo da cinque persone.
Cammino spedita verso il tavolo dodici,
dovrebbe essere quello a cui sono sedute due persone. Una di loro ha lunghi
capelli neri, ma mi da le spalle quindi non posso vederla in faccia. La seconda
persona è un uomo, con capelli biondi tenuti corti, una carnagione pallida e
uno sguardo freddo puntato sulla ragazza di fronte a lui. Allargo gli occhi
d’istinto. Non può essere lui. Faccio per voltarmi, ma l’uomo sembra essersi
accorto di me e mi chiama con un -Cameriera!- a cui io devo ubbidire. Mi
avvicino titubante e faccio in modo di non guardare in quegli occhi.
-Volete ordinare?- domando a bassa
voce, ma con sicurezza.
-Sì. Per me una bistecca al sangue
con contorno di patate al forno.- mi dice la donna che ha un naso all’insù e
piccoli occhi neri, -Tu cosa vuoi, Draco?- chiede poi riferita all’uomo davanti
a lei.
-Lo stesso.- risponde lui guardandomi
poi in faccia, -Ma tu…
-Io.- rispondo solamente con un
sorriso leggero.
-Chi è questa donna?- domanda la mora
osservandomi dai tacchi neri fino alla punta dei capelli rossi tenuti
compostamente in alto da un mollettone nero che ho messo pochi minuti fa.
-Una mia ex-alunna.- risponde Draco
fissandomi, -Ginevra Weasley.
-Lei è Ginevra?- domanda la donna con
un sorriso, poi si volta verso di me e mi porge la mano, -Piacere di
conoscerti, io sono Jennifer, sua cugina.- si presenta mentre stringo la sua
mano.
-Piacere di conoscerti.- aggrotto le
sopraciglia rosse, -Tu mi conosci?- domando confusa.
-Ovvio. Sei uscita con i voti più
alti da Howgarts. Dopo di te non ci è riuscito nessuno.- mi spiega Jennifer con
un sorriso ancora più ampio, -Pensavo che una ragazza con la tua intelligenza
avrebbe aspirato a qualcosa più in alto di una cameriera.
-Io non sono una cameriera.- mi
affretto a precisare, -Sono la proprietaria del ristorante. L’ho aperto da
pochi mesi, ma prima lavoravo al Ministero della Magia.- mi volto verso Draco,
-Aspetta. Draco Malfoy che viene nella Londra Babbana?- chiedo sbalordita e
divertita al contempo, -Chi se lo sarebbe mai aspettato.
-Non farmici pensare. È stata lei a
costringermi.- dice accennando alla cugina.
-Quante storie che fai.- sbotta
annoiata Jennifer.
-Scusate, ma ora devo andare a
prendere le mie ordinazioni. Mi ha fatto piacere conoscerti Jennifer.- mi volto
verso Draco, -Vi auguro buona serata.- dopo di ché mi dileguo dalla loro vista.
Eh, no. No, non potete farmi questo.
Cioè, sono passati sei anni, ora ho 23 anni e mi fate rivedere Draco Malfoy??
Il mio ex-insegnante di Pozioni e l’ex-serpeverde incallito che mi lanciava
ogni tipo di battuta sarcastica prima che Voldemort venisse sconfitto?? Ma
siamo pazzi?? Accidenti, non è cambiato nemmeno un po’. Ha sempre gli stessi
occhi grigi, profondi e freddi al contempo. Sempre gli stessi capelli biondi,
chiari come solo lui li può avere. Sempre lo stesso fascino…
°*°*°*°*°
-Ginny cara, sono così contenta di
rivederti!- mia madre avanza dalla cucina con un grembiule intorno alla vita e
con le braccia spalancate.
Immediatamente le sue braccia mi
stringono e dopo una decina di minuti si decide finalmente a farmi respirare.
-Non ti fai mai vedere.- mi
rimprovera mentre torna in cucina, dove stanno alcune figure seduta al tavolo
di legno.
-Buongiorno.- saluto tutti, che altri
non sono che Ron, Hermione e Luna, -Harry?- domando anche se posso intuire bene
la risposta.
Lo sguardo di Ron si rabbuia e mi
indica il piano superiore. Mi tolgo il cappotto nero e lo appendo
all’attaccapanni in salotto, per poi salire velocemente le scale scricchiolanti
della Tana. Busso ad una porta e non appena sento un segno di assenso la apro
lentamente e me la chiudo alle spalle. La stanza è quella di Percy. Ma se
quando c’era mio fratello la stanza era sempre luminosa e piena di libri, con
la presenza di Harry Potter è calata nel buio. Tutte le tende sono chiuse, la
scrivania è sgombra, le valige che ha usato un anno fa per trasferirsi alla
Tana stanno in un angolo della stanza. Sul letto è sdraiato Harry, gli occhiali
che gli pendono sul naso e i capelli neri sempre scompigliati. Mi avvicino
cautamente e mi siedo sul letto accanto a lui.
-Ciao, Harry. Come stai?- lo saluto
con un sorriso.
-Bene, Ginny.- mi sorride lui a sua
volta alzandosi a sedere.
-Non sarebbe meglio aprire le tende?
È un po’ buio.- lo esorto io, ma lui scuote la testa in senso negativo.
-No, devo rimanere nel buio. Non so
perché, ma sento che è così.
-Harry… Ti ricordi qualcosa?- gli
chiedo con gentilezza, -Non so, qualche avvenimento passato…- lo esorto con un
gesto della mano.
-Niente.- scuote ancora il capo lui,
-Assolutamente niente.
Sospiro silenziosamente. Vorrei fare
di più per lui, per il ragazzo a cui voglio un bene dell’anima nonostante prima
l’amassi. È una di quelle persone che rimarranno sempre nel mio cuore, ma
quello che gli è successo non riesco a perdonarmelo. La memoria. Ha perso la
memoria. Non ricorda niente. Niente dei suoi genitori, niente di Howgarts,
niente dei suoi amici, niente di me. Quando ha sconfitto Voldemort si è
ritrovato senza ricordi, come se avesse voluto cancellare ogni singolo attimo
del suo passato e partire per un futuro nuovo. Ma anche se sa i nostri nomi, se
parla con noi, lui non potrà mai ricordare come siamo in realtà. Ma io adesso
sono stanca. Mi alzo di scatto e tiro le lunghe tende lasciando che il sole
faccia capolino nella stanza.
-Ginny, chiudi!- mi dice lui
mettendosi una mano sugli occhi.
-No.- rispondo semplicemente io, ma
con determinazione, -Devi guardare fuori da questa finestra.- dico mentre mi
avvicino a lui.
Lo prendo per un polso e lo trascino
davanti alla finestra, nonostante lui faccia resistenza. Miracolosamente riesco
a togliere le sue mani dagli occhi e lo costringo a guardare la luce e i campi
fuori dalla Tana.
-Guarda!- ordino quasi con rabbia,
-Guarda! Tu non devi rimanere chiuso nel buio, la tua vita è lì fuori e non in
una stanza. Hai perso la memoria? Bene! Faremo di tutto perché ti torni, ma non
possiamo se tu rimani dentro questa stanza e ti rifiuti di osservare il sole.-
prendo un giubbotto di jeans e glielo lancio, -Mettitelo.
-Perché?- domanda Harry i cui occhi
verdi si stanno abituando alla luce.
-Usciamo.- dico io per poi prenderlo
per un polso e trascinarlo giù dalle scale.
Arriviamo in cucina e gli porgo una
tazza di caffé, sotto gli occhi sbalorditi dei presenti.
-Ginny… come… come hai…?- Hermione è
sul punto di piangere, come darle torto: Harry non è mai uscito da quella
stanza se non per andare in bagno.
-Noi usciamo. Andiamo al ristorante.-
dico con fermezza prendendo la bacchetta che ho incastrato dietro alla schiena
nella cinta della gonna nera a tubo che indossavo ieri sera, -Ci vediamo
stasera alla sfilata.- li saluto per poi prendere una mano di Harry e
smaterializzare me e lui fino al ristorante.
Appariamo nel retro del ristorante e
faccio entrare Harry dalla porta di servizio. Immediatamente ci ritroviamo
nella cucina super-affollata per la preparazione del pranzo. Katrine mi viene
incontro con un’espressione disperata in volto.
-Manca la pasta! Manca la pasta!-
continua a ripetere portandosi le mani tra i capelli e sgridando ogni cuoco che
gli capita davanti, -Manca la pasta!
Harry si avvicina al mio orecchio con
il volto corrucciato e mi sussurra, -Volevi farmi conoscere questa cuoca in
preda al panico?
Lo ignoro e prendo tra le mie mani
quelle di Katrine, -Ehi, fai un bel respiro. Ecco, così. Che pasta manca?
-Gli spaghetti.- mormora lei ancora
nel panico più totale.
-Ok, mando Harry a prenderli.-
sorrido io, -E’ il nostro nuovo cameriere.
-Cosa??- mi domanda scioccato lui,
-Io sono che cosa??
-Un nuovo cameriere del mio
ristorante. Il supermercato è dietro all’angolo, sbrigati!- gli metto tra le
mani dei soldi babbani e lui esce dalla cucina stranito.
Sorrido titubante. Chissà se sa dov’è
il supermercato!
°*°*°*°*°
-Accidenti, quanta gente che c’è
stasera!- dice Luna sbirciando da dietro le tende perlate che ci separano dal
palco.
-Cosa ti aspettavi, Luna?- la
rimbecco io ridendo, -Fleur è la stilista più in voga del momento, è ovvio che
ci sia così tanta gente.
-A questo proposito credo sia meglio
che voi vi andiate a preparare.
Io e Luna ci voltiamo verso tale voce
e ci ritroviamo davanti una Hermione assolutamente stupenda. Ha i capelli lisci
(miracolo!) raccolti in una coda che ricade sulla spalla destra, il trucco è
dei colori della terra. Il vestito che indossa, e con cui dovrà sfilare per
prima, è di un arancione opaco, senza spalline e lungo fino alle ginocchia.
Infine ha un scialle bianco che le contorna le spalle.
-Beh, vi siete impalate?- ci chiede
scocciata, -Muovetevi!
-Agli ordini!- esclamo io in tono
militare, per poi avviarmi verso i camerini con Luna al seguito.
Saluto alcune mie ex-compagne di scuola,
anche quelle degli altri anni, e mi sorprendo di come Hermione sia riuscita a
contattarle tutte e a convincerle a partecipare. Sto chiacchierando
tranquillamente con Annah Abbott mentre mi do un ultimo ritocco al trucco,
quando dalla porta del camerino entra Fleur con un sorriso.
-Allora, i ragazzi sono pronti.-
esclama entusiasta torturandosi le mani, -Dico a vous quello che ho detto a leur
poco fa nel loro camerino: la sfilata inizierà tra due minuti esactlé. Avete tre minuti di tempo ogni
volta che tornate dietro alle quinte per cambiarvi et prepararvi per la vostra prossima sfilata. In bocca al lupo!
Ok, se voleva risultare incoraggiante
non ci è riuscita. Anzi, ci ha fatto entrare nel panico! Mi alzo dalla sedia e
seguo le ragazze formando una fila. Dall’altra parte vedo i ragazzi fare lo
stesso e scorgo in mezzo al gruppo Ron in smoking. Qua ci serviva una macchina
fotografica! Una musica ritmata e senza parole mi fa destare da questi
pensieri. Mi liscio nervosamente il mio abito azzurro con la gonna a balze, per
poi uscire dalle tende subito dopo Angelina Jhonson. La gente, seduta a dei
tavoli circolari bianchi, mi guarda mentre sfilo. Sorrido spontaneamente ad un
giornalista che mi fa una foto e poi ritorno sui miei passi proprio nel momento
in cui Luna esce con un abito lungo bianco e giallo. Appena sparisco dietro
alle tende perlate corro verso i camerini ed Hermione, già vestita per la sua
prossima comparsa, mi aiuta ad allacciarmi la cerniera del vestito blu senza spalline
che cade svasato. Prendo una fascia perlata e me la lego in vita con un piccolo
fiocco e nello stesso momento infilo i tacchi, mentre Lavanda Brown (Hermione è
appena andata a sfilare) mi aiuta a scogliere i capelli e farli ricadere con
dei boccoli. Mi volto e aiuto Lavanda a farsi una treccia, poi la lascio
proprio mentre tornano Annah e Luna.
Ripetiamo questo meccanismo per circa
mezz’ora, senza imprevisti o errori di alcun genere. Proprio quando sto per
uscire dai camerini mi viene incontro Cho Chang.
-Ginny, devi assolutamente ritardare
il tutto!- esclama correndo verso di me mentre si lega i capelli in una coda
alta, -C’è Fleur nel panico perché Angelina si è fatta male una caviglia.
Dobbiamo indossare anche i suoi vestiti e Fleur li sta adattando alle nostre
forme.
-E io cosa dovrei fare? Non posso
mica interrompere la sfilata!- le faccio notare con ironia e preoccupazione
nella voce, -Ok, dai. Vai ad aiutare Annah in camerino, Cho, aveva un problema
con un vestito, io intanto cerco di rallentare il tutto.
Sospiro esasperata ed esco sul palco.
La musica diventa più dolce e rilassante, deve essere stato qualcuno dello
staff, e io cammino lentamente. Faccio ondeggiare la gonna bianca. Cerco di
sorridere mentre un altro giornalista mi fa una foto, arrivo al fondo della
passerella e faccio un giro su me stessa. Incontro lo sguardo di Hermione, che
mi indica con le mani il numero tre. Tre minuti, ma bene! E io come faccio a
stare tre minuti su questo palco??
Appena faccio un altro giro su me
stessa incontro due occhi grigi. Spalanco gli occhi inebetita, mentre vedo
Draco Malfoy farmi un sorriso e salutarmi con un cenno della mano. E’ vestito
con un elegante vestito nero, proprio accanto a Jennifer. Aspetta un secondo…
Mi volto e sorrido, mentre mi fermo a
metà rampa. Scruto un attimo Jennifer e non appena vedo Annah comparire dalle
tende mi affretto velocemente verso Cho, che si sta infilando un corpetto verde
speranza con tante pailettes.
-Cho, vai a dire a Fleur che non c’è
bisogno di riadattare i vestiti!- le dico facendola voltare verso di me.
-Hai trovato una soluzione a questo
casino?- mi domanda Luna apparendo dietro di me preoccupata, -Perché se è così
ti adorerò a vita!
-Allora incomincia a preparare un
altare in mio onore, perché ho trovato la soluzione.- mi volto di nuovo verso
la cinesina, -Cho, sbrigati!- lei annuisce e corre verso il camerino di Fleur.
Scendo velocemente gli scalini e
compaio sotto il palco. Rapidamente devio per i tavoli e raggiungo quello di
Draco e Jennifer.
-Ciao, Ginevra.- mi saluta Draco con
il mento appoggiato su un pugno stretto, -Stai bene vestita così.
Arrossisco di botto, ma appena vedo
Dean e Seamus sfilare accanto ad una Luna preoccupata mi affretto a riprendere
il mio colorito normale.
-Hai mai fatto la modella, Jennifer?-
chiedo evitando giri di parole.
-Beh… una volta ho sfilato in un
concorso di bellezza…- confessa imbarazzata, -Perché me lo chiedi?
-Sei disposta a sfilare? C’è una
nostra amica che si è fatta male alla caviglia e siamo in preda al panico.
Dovreste avere la stessa taglia.- le dico mentre congiungo le mani, -Ti
scongiuro! Salvaci!
-Ecco perché state sfilando così
piano.- commenta Jennifer scrutando Luna che sta abbracciando Dean per
guadagnare tempo, -Ok, ci sto.- si alza dal suo posto velocemente e si affianca
a me.
-Grazie, sei la nostra salvezza!-
rido rassicurata, -Draco, se vuoi sfilare c’è posto anche per te.
-No, lascio questo compito a voi.
Sono pur sempre un insegnante.
Io e Jennifer ridiamo e ci
affrettiamo verso il dietro le quinte della sfilata. Fleur mi raggiunge
disperata.
-Hai trovato une soluzione?- mi domanda con un barlume di speranza.
-Fleur, ti presento Jennifer. La tua
soluzione.- le si illuminano gli occhi non appena vede che la cugina di Draco è
perfetta per indossare i vestiti di Angelina.
La serata passa così. Frenetica e,
per fortuna, senza altri imprevisti. Quando la sfilata finisce Fleur comunica
che ci sarà un piccolo party nella saletta dell’edificio di fronte e la gente
si accalca immediatamente per raggiungerla.
Lascio che i capelli ricadono a boccoli,
la mia testa scoppia se devo raccoglierli per la centesima volta, e calzo i
tacchi alla schiava rossi. Mi liscio, molto più tranquilla, il vestito nero che
indosso. Ha la gonna che arriva a metà coscia e il bustino è senza spalline e
pieno di brillantini. La vita è stretta da una fascia rossa. Seguo Jennifer,
Hermione e Luna verso l’edificio e per la centesima volta ringrazio la prima
per averci salvato.
-Vado da Draco.- sorride Jennifer
dopo che l’ho presentata alla mia famiglia.
-Fallo venire qui, se ci riesci. Non
dovete mica stare da soli per tutta la serata.- le faccio notare, -Vi
annoiereste a morte.
-Provo a convincerlo.- annuisce lei
mentre scompare in mezzo alla folla.
-Ehi, sorellina!
Mi volto e sorrido felice mentre
abbraccio George, -Ce l’hai fatta a venire!- esclamo stringendolo a me.
-Certo, non mi sarei perso questa
sfilata per tutto l’oro del mondo.- si stacca e mi osserva da capo a piedi, -Se
qui ci fosse Fred avremmo già elevato un coro in onore alla tua bellezza!- ride
mentre io mi rabbuio, se ne accorge immediatamente, -Scusa, non volevo…
-Tranquillo, mi mancherà sempre.-
sorrido io, poi alzo il polso ed indico un elastico, -E poi lui alla sfilata
c’era.- rido leggermente mentre George mi stringe in un altro abbraccio, questa
volta consolatore.
Già, perché questa sfilata era
dedicata a lui in qualche modo. Al mio fratello pazzoide di nome Fred!
Quando ormai sono le undici di sera
mi avvio verso l’uscita della saletta, sedendomi stancamente su una panca. Alzo
lo sguardo e mi accorgo di quante stelle macchino il manto notturno. Sorrido
sperando che una di quelle stelle sia Fred.
-Ehi, sei l’eroina della serata.
Mi volto e sorrido imbarazzata a
Draco, -In un certo senso… Non volevo sorbirmi gli attacchi di isterismo di
Fleur.
Draco si siede accanto a me e si
accende una sigaretta, -So solo tre cose su di te: hai un ristorante, partecipi
alle sfilate di beneficenza e aiuti sempre tutti.
-Mmmm… meglio che tu non conosca il
resto.- ragiono lanciandoli un’occhiata, -Io invece so solo una cosa di te.
-Quale?
-Che mangi nei ristoranti babbani.-
rido mentre Draco lascia una boccata di fumo, -Non sai che fumare fa male?
-E tu non sai che ho una voglia matta
di baciarti?- mi chiede con un sorriso così affascinante che mi imporpora le
guance.
-Salta i preliminari, professor
Malfoy?- domando mentre lo vedo lanciare la sigaretta più in là e avvicinarsi
pericolosamente al mio viso.
-Sono passati sei anni da quando ci
siamo visti l’ultima volta.- il suo fiato è sul mio, -Non credi sia meglio
saltarli, signorina Weasley?
Annuisco leggermente, i nostri nasi
si sfiorano. Le nostre labbra si cercano, fino a congiungersi in un bacio che
mi provoca un brivido. Le nostre lingue si incontrano, sento una sua mano che
mi fascia le spalle e l’altra che mi accarezza la schiena. Io di rimando
stringo le mani contro la sua camicia bianca, slacciata nei primi due bottoni.
La sua mano scivola lentamente dalla schiena alla gamba, risalendo pian piano
sotto la gonna.
-Draco…- sospiro, sento un vuoto allo
stomaco, -Draco!- lo scanso fortemente e lui mi guarda accigliato.
-C’è qualcosa che non va?- mi domanda
fissandomi perplesso.
-Non è il posto giusto per fare certe
cose.- sibilo imbarazzata da morire e indicando con un cenno della mano la
porta che da sulla saletta, -E poi non è questo quello che voglio da te.
-Cosa vorresti dire?
-Voglio dire che a me tu piaci da
tantissimo tempo, ma non voglio assolutamente passare a quella… fase, ecco.-
mormoro a bassa voce.
Lui mi alza il viso con un dito,
-Sono andato troppo oltre?
-Decisamente.- annuisco io
rilasciando l’aria che ho trattenuto.
Mi porge una mano e io la stringo
mentre ci alziamo in piedi dalla panca.
-Torniamo dentro, signorina Weasley?-
mi fa con voce sensuale e professionale al contempo.
-Con molto piacere, professor
Malfoy.- sorrido io mentre ci avviamo mano nella mano al party.
Luna mi raggiunge mentre Draco è
andato a prendere da bere.
-A quanto pare avevi ragione.- mi
scuote una spalla, -Quella non era la tua ultima possibilità.
-Ciao, Ginny.- un ragazzo moro appoggia
un braccio sulle spalle della mia migliore amica, -Sei stata bravissima alla
sfilata.
-Grazie, Blaise. Anche tu hai sfilato
benissimo.- sorrido io mentre Draco torna con due bicchieri di quello che
sembra champagne, -Sei venuto per lui?- domando mentre mi pone un bicchiere.
-In effetti sì. Ha invitato me e
Jennifer alla sfilata.- spiega Draco, -A quando il matrimonio?
-Tra un mese.- sospira sognante Luna,
-Ovviamente Ginny ci farà da damigella d’onore e si occuperà del catering.
-E’ il minimo che posso fare per la
mia migliore amica.- sorrido mentre Draco stringe la mia mano destra nella sua
sinistra.
-Allora, avevi ragione.- commenta
Luna con un sorriso furbetto, -Quella non era la tua ultima possibilità.
-Di cosa state parlando?- domandano
in coro Blaise e Draco.
-Spiacente, non lo saprete mai.-
ridiamo io e Luna.
Ci scambiamo uno sguardo e so che ha
capito di aver avuto torto. Quella non era la mia ultima possibilità.
*°*°*°*°*°*
Ooook. Questo era il seguito di
“Ultima possibilità”! Sinceramente non so com’è venuto, però so per certo che
me piasa un sacco (come si dice a casa mia XD).
Posto il seguito solo perché alcune
persone che hanno recensito me l’hanno chiesto e io ho voluto accontentarle. Lo
dedico alla cara zia Rowl che ha finalmente pubblicato HP 7! Non vedo l’ora di
leggerlo!
Mi aspetto tante recensioni! ^^
Baci
Titty90 ^^