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Autore: Fiery    22/07/2007    4 recensioni
Appena faccio un altro giro su me stessa incontro due occhi grigi. Spalanco gli occhi inebetita, mentre vedo Draco Malfoy farmi un sorriso e salutarmi con un cenno della mano. E’ vestito con un elegante vestito nero, proprio accanto a Jennifer. Aspetta un secondo… Nuova Shot, è il continuo di "Ultima possibilità" che in tanti mi hanno chiesto! Dedicato alla zia Rowl XD Buona lettura e fatemi sapere ^^
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Seguito Ultima Possibilità

La sfilata di beneficenza

(Seguito di “Ultima Possibilità”)

Sono comodamente seduta sulla mia poltrona rossa, sfogliando svogliatamente una rivista di moda che mi ha consigliato Fleur. La mia cara cognata mi ha dato l’onore di fare da modella alla sua sfilata di beneficenza. Si sa, meglio non contraddire una stilista molto nervosa per via dei due figli avuti dopo solo un anno di matrimonio e che la fanno impazzire ogni santo giorno con i loro litigi del tutto inutili e un nuovo pargoletto biondo avuto da soli due mesi. E poi io non dico mai di no alla beneficenza, mi ha coinvolto Hermione. Da quando sta assumendo potere con il C.R.E.P.A. è diventata ancora più motivata nello spronare persone come me verso le buone cause. E io ovviamente non riesco a dire di no dopo un’ora che discute su come aiutare la gente fa bene a sé stessi.

Poggio la rivista sul tavolino circolare accanto a me e mi alzo stiracchiandomi un poco. Cammino lentamente verso la finestra lasciata aperta per fare in modo che l’aria primaverile entri in casa. Le tende bianche svolazzano tranquille, dandomi una calma che non avrei immaginato di possedere. Sono circa le sette di sera, perché l’orizzonte comincia a colorarsi di rosso. Guardo le persone che trafficano lungo la strada sotto il mio appartamento al quinto piano a Londra. Molti uomini stanno trafficando nell’edificio opposto per un trasloco, nonostante posso vedere distintamente uno di loro che usa la magia di nascosto per trasportare una grossa cassettiera. Ma dov’è andato a finire lo Statuto di Segretezza?! All’inizio della via ci sono due ragazzi abbastanza giovani che appendono dei volantini ad una bacheca davanti alla libreria. Su una panchina che da sul parco due giovani innamorati si baciano e si sussurrano frasi all’orecchio. Poi intravedo un giornalaio, una giovane donna che prende appunti su ogni cosa che vede, indossante un tailleur nero, probabilmente una giornalista del Times.

Scrollo le spalle un poco, tornando ad osservare il mio appartamento nella Londra Babbana. Credo di aver fatto bene a venire a vivere qui, è la cosa giusta dato che ho aperto un piccolo ristorante da pochi mesi. Prima ho lavorato un po’ all’ufficio di mio padre, ma poi mi sono resa conto che non volevo rimanere rinchiusa dentro un ufficio per il resto della mia vita. Bontà divina! E dire che sono uscita con i volti più alti sei anni fa da Howgarts! Già mi immaginavo una lunga carriera al Ministero della Magia e poi mi rendo conto che non è quello che voglio. Beh, almeno mia madre è felice. Ha sempre desiderato che io lasciassi perdere le situazioni pericolose e mi dedicassi alla cucina come lei. Peccato che si sia messa a piangere come una fontana quando le ho detto tre anni fa che volevo andare ad abitare da sola, per di più nella Londra Babbana. Troppe notizie in una sola volta, forse avrei dovuto dirle con più calma certe cose. Nonostante questo sono molto felice di questo appartamento. Ha un piccolo salottino con molte foto sul caminetto ora spento, una poltrona e due divani posizionati frontalmente, divisi da un tavolino di cristallo in mezzo alla stanza. Dietro al salotto c’è la cucina, piuttosto larga dato che sono una cuoca provetta. Ho bisogno dei miei spazi! Poi il bagno, il ripostiglio delle scope e una semplice camera da letto. Sì. È perfetta per una come me.

Dlin Dlon

Vado ad aprire alla porta e mi ritrovo davanti Luna ed Hermione con numerose cartellette in mano. Dietro di loro c’è Fleur con in braccio la sua ultima creatura.

-Ciao, vi stavo aspettando.- sorrido scostandomi e facendole accomodare subito dopo in salotto, -Ditemi tutto di questa splendida sfilata.- dico dopo essermi seduta di nuovo sulla mia poltrona.

-Molto bien. Io credo sia meglio commincér dai vestiti per quest’estate.- dice Fleur cercando di calmare quella peste di Josh.

Annuiamo mentre apriamo diverse cartellette e in meno di due ore il salotto è immerso in disegni di vestiti stupendi di ogni tipo. Bevo una tazza di caffé e mi alzo dalla poltrona.

-Scusate, io ora devo proprio andare. Devo andare al ristorante per confermare il menù dello chef e poi stasera abbiamo anche un ricevimento di nozze.- dico afferrando il cappotto nero corto, -Voi se volete potete restare quanto volete. Luna, hai le chiavi vero?- chiedo all’indirizzo della mia migliore amica.

-Tranquilla.- sorride lei mostrandomi una chiave nel suo mazzo, -Ci vediamo domani mattina alla Tana per andare a trovare Harry.

Una morsa mi prende lo stomaco, ma mi sforzo di sorridere, -Ok, ciao ragazze.- saluto tutte per poi uscire dal mio appartamento e chiudermi la porta alle spalle.

Scendo gli scalini ed esco nella fresca sera primaverile, per poi camminare un po’ e apparire davanti ad un ristorante dai colori tenui. Entro e sorrido apertamente ad un cameriere.

-Ciao, scusa il ritardo. Katrine è già qui?- domando riferita allo chef.

 -Sì, ti sta aspettando per confermare il menù.- sorride a sua volta il cameriere moro per poi andare a prendere le ordinazioni ad un tavolo.

Annuisco e cammino spedita verso la cucina del ristorante. Mi ritrovo davanti un sacco di cuochi che tagliuzzano erbe di ogni tipo e mescolano zuppe in grossi pentoloni. Mi avvicino alla cuoca più indaffarata e mi tolgo il cappotto.

-Ciao, Katrine. Fammi vedere pure il menù.- dico mentre prendo una tartina da un vassoio, lo chef mi lancia un’occhiata divertita, -Scusa, non ho mangiato niente. Sono stata tutta sera a discutere della sfilata.- sospiro mentre sento i morsi della fame attagliarsi contro il mio stomaco.

-Tranquilla, mangia quello che vuoi.- mi dice Katrine ridendo e portandosi una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio, -Il menù per domani sta vicino al caffé.- aggiunge togliendo dal forno un arrosto molto invitante.

Cammino verso la caffettiera posta in un angolo sopra ad un tavolino nero e afferro il menù. Lo sfoglio mentre torno dallo chef, dopo aver fermato uno dei cuochi e aver preso dal vassoio uno dei biscotti con scaglie di cioccolato che stanno preparando come contorno del dolce. Arrivo di fianco a Katrine e chiudo con uno scatto il menù.

-E’ perfetto.- sorrido mentre afferro una bottiglietta d’acqua, -Vado al bancone a vedere se sono arrivati i drink che aspettavamo.- dico uscendo dalla cucina un attimo dopo.

Dopo essermi assicurata che le bibite sono arrivate, mi volto verso i tavoli affollati della prima saletta al pian terreno. Vicino all’ingresso ci sono molte persone che aspettano che un tavolo si liberi e questo mi rende fiera di quello che ho creato. Mi tolgo la giacchetta nera che ho messo sotto il cappotto e rimango con una camicia bianca e la gonna nera a tubo che arriva fino al ginocchio. Mi dirigo verso le scale e i tacchi neri creano un piccolo rumore ad ogni passo che faccio e ad ogni scalino che salgo. Appena arrivata alla seconda saletta intravedo un piccolo palco sulla destra dove una band classica si sta preparando al debutto della serata e per tutta la sala ci sono lunghi tavoli con sedute persone vestite elegantemente. Mi avvicino e mi porto dietro all’orecchio un ciuffo dei miei capelli rossi tenuti fino a metà schiena.

-Buonasera.- dico ad alta voce, facendo in modo che tutti si voltino verso di me in silenzio, -Sono felice di avervi nel mio ristorante. Io sono Ginevra Weasley, la proprietaria, e vorrei fare le mie più sentite congratulazioni a Sandy e William.- dico osservando i due sposi al centro del primo tavolo orizzontale, -Spero che vi troviate bene qui e vi auguro di passare una stupenda serata. Per qualsiasi cosa potete rivolgervi a me, sarò al pian terreno.- faccio un gesto della mano ed entra una cameriera che trasporta un carrello pieno di piccole scatole, -Questi sono per voi. Un piccolo omaggio da parte nostra.- dico mentre vedo la sposa aprire una delle scatole bianche con il fiocco argentato e ricavarne uno stupendo cigno in miniatura di cristallo, -Buona serata.- aggiungo con un sorriso, per poi scendere al pian terreno accompagnata dagli applausi educati dei presenti.

Osservo l’orologio al mio polso sinistro. Sono le undici e c’è ancora gente che entra nel locale. Mi massaggio lentamente il collo, ma immediatamente sento qualcuno picchiettarmi sulla spalla.

-Che c’è Joenne?- chiedo alla ragazza dai corti capelli biondi, che altro non è che il capo – camerieri.

-Leonardo si è sentito male e non c’è tempo di chiamare i camerieri che hanno già finito il turno di stasera. Abbiamo solo cinque camerieri, come facciamo?- domanda nel panico.

Sospiro ed afferro un grembiule bianco per poi avvolgerlo intorno alla vita. Prendo un taccuino e una penna e guardo divertita Joenne, -Ora siamo in sei. Dai, al lavoro.- la esorto mentre vado a prendere le ordinazioni al tavolo cinque.

-Ginevra, al tavolo dodici aspettano che qualcuno vada ad ordinare.- mi sussurra all’orecchio il cameriere che ho visto quando sono arrivata, per poi sparire subito dopo dietro ad un altro tavolo da cinque persone.

Cammino spedita verso il tavolo dodici, dovrebbe essere quello a cui sono sedute due persone. Una di loro ha lunghi capelli neri, ma mi da le spalle quindi non posso vederla in faccia. La seconda persona è un uomo, con capelli biondi tenuti corti, una carnagione pallida e uno sguardo freddo puntato sulla ragazza di fronte a lui. Allargo gli occhi d’istinto. Non può essere lui. Faccio per voltarmi, ma l’uomo sembra essersi accorto di me e mi chiama con un -Cameriera!- a cui io devo ubbidire. Mi avvicino titubante e faccio in modo di non guardare in quegli occhi.

-Volete ordinare?- domando a bassa voce, ma con sicurezza.

-Sì. Per me una bistecca al sangue con contorno di patate al forno.- mi dice la donna che ha un naso all’insù e piccoli occhi neri, -Tu cosa vuoi, Draco?- chiede poi riferita all’uomo davanti a lei.

-Lo stesso.- risponde lui guardandomi poi in faccia, -Ma tu…

-Io.- rispondo solamente con un sorriso leggero.

-Chi è questa donna?- domanda la mora osservandomi dai tacchi neri fino alla punta dei capelli rossi tenuti compostamente in alto da un mollettone nero che ho messo pochi minuti fa.

-Una mia ex-alunna.- risponde Draco fissandomi, -Ginevra Weasley.

-Lei è Ginevra?- domanda la donna con un sorriso, poi si volta verso di me e mi porge la mano, -Piacere di conoscerti, io sono Jennifer, sua cugina.- si presenta mentre stringo la sua mano.

-Piacere di conoscerti.- aggrotto le sopraciglia rosse, -Tu mi conosci?- domando confusa.

-Ovvio. Sei uscita con i voti più alti da Howgarts. Dopo di te non ci è riuscito nessuno.- mi spiega Jennifer con un sorriso ancora più ampio, -Pensavo che una ragazza con la tua intelligenza avrebbe aspirato a qualcosa più in alto di una cameriera.

-Io non sono una cameriera.- mi affretto a precisare, -Sono la proprietaria del ristorante. L’ho aperto da pochi mesi, ma prima lavoravo al Ministero della Magia.- mi volto verso Draco, -Aspetta. Draco Malfoy che viene nella Londra Babbana?- chiedo sbalordita e divertita al contempo, -Chi se lo sarebbe mai aspettato.

-Non farmici pensare. È stata lei a costringermi.- dice accennando alla cugina.

-Quante storie che fai.- sbotta annoiata Jennifer.

-Scusate, ma ora devo andare a prendere le mie ordinazioni. Mi ha fatto piacere conoscerti Jennifer.- mi volto verso Draco, -Vi auguro buona serata.- dopo di ché mi dileguo dalla loro vista.

Eh, no. No, non potete farmi questo. Cioè, sono passati sei anni, ora ho 23 anni e mi fate rivedere Draco Malfoy?? Il mio ex-insegnante di Pozioni e l’ex-serpeverde incallito che mi lanciava ogni tipo di battuta sarcastica prima che Voldemort venisse sconfitto?? Ma siamo pazzi?? Accidenti, non è cambiato nemmeno un po’. Ha sempre gli stessi occhi grigi, profondi e freddi al contempo. Sempre gli stessi capelli biondi, chiari come solo lui li può avere. Sempre lo stesso fascino…

°*°*°*°*°

-Ginny cara, sono così contenta di rivederti!- mia madre avanza dalla cucina con un grembiule intorno alla vita e con le braccia spalancate.

Immediatamente le sue braccia mi stringono e dopo una decina di minuti si decide finalmente a farmi respirare.

-Non ti fai mai vedere.- mi rimprovera mentre torna in cucina, dove stanno alcune figure seduta al tavolo di legno.

-Buongiorno.- saluto tutti, che altri non sono che Ron, Hermione e Luna, -Harry?- domando anche se posso intuire bene la risposta.

Lo sguardo di Ron si rabbuia e mi indica il piano superiore. Mi tolgo il cappotto nero e lo appendo all’attaccapanni in salotto, per poi salire velocemente le scale scricchiolanti della Tana. Busso ad una porta e non appena sento un segno di assenso la apro lentamente e me la chiudo alle spalle. La stanza è quella di Percy. Ma se quando c’era mio fratello la stanza era sempre luminosa e piena di libri, con la presenza di Harry Potter è calata nel buio. Tutte le tende sono chiuse, la scrivania è sgombra, le valige che ha usato un anno fa per trasferirsi alla Tana stanno in un angolo della stanza. Sul letto è sdraiato Harry, gli occhiali che gli pendono sul naso e i capelli neri sempre scompigliati. Mi avvicino cautamente e mi siedo sul letto accanto a lui.

-Ciao, Harry. Come stai?- lo saluto con un sorriso.

-Bene, Ginny.- mi sorride lui a sua volta alzandosi a sedere.

-Non sarebbe meglio aprire le tende? È un po’ buio.- lo esorto io, ma lui scuote la testa in senso negativo.

-No, devo rimanere nel buio. Non so perché, ma sento che è così.

-Harry… Ti ricordi qualcosa?- gli chiedo con gentilezza, -Non so, qualche avvenimento passato…- lo esorto con un gesto della mano.

-Niente.- scuote ancora il capo lui, -Assolutamente niente.

Sospiro silenziosamente. Vorrei fare di più per lui, per il ragazzo a cui voglio un bene dell’anima nonostante prima l’amassi. È una di quelle persone che rimarranno sempre nel mio cuore, ma quello che gli è successo non riesco a perdonarmelo. La memoria. Ha perso la memoria. Non ricorda niente. Niente dei suoi genitori, niente di Howgarts, niente dei suoi amici, niente di me. Quando ha sconfitto Voldemort si è ritrovato senza ricordi, come se avesse voluto cancellare ogni singolo attimo del suo passato e partire per un futuro nuovo. Ma anche se sa i nostri nomi, se parla con noi, lui non potrà mai ricordare come siamo in realtà. Ma io adesso sono stanca. Mi alzo di scatto e tiro le lunghe tende lasciando che il sole faccia capolino nella stanza.

-Ginny, chiudi!- mi dice lui mettendosi una mano sugli occhi.

-No.- rispondo semplicemente io, ma con determinazione, -Devi guardare fuori da questa finestra.- dico mentre mi avvicino a lui.

Lo prendo per un polso e lo trascino davanti alla finestra, nonostante lui faccia resistenza. Miracolosamente riesco a togliere le sue mani dagli occhi e lo costringo a guardare la luce e i campi fuori dalla Tana.

-Guarda!- ordino quasi con rabbia, -Guarda! Tu non devi rimanere chiuso nel buio, la tua vita è lì fuori e non in una stanza. Hai perso la memoria? Bene! Faremo di tutto perché ti torni, ma non possiamo se tu rimani dentro questa stanza e ti rifiuti di osservare il sole.- prendo un giubbotto di jeans e glielo lancio, -Mettitelo.

-Perché?- domanda Harry i cui occhi verdi si stanno abituando alla luce.

-Usciamo.- dico io per poi prenderlo per un polso e trascinarlo giù dalle scale.

Arriviamo in cucina e gli porgo una tazza di caffé, sotto gli occhi sbalorditi dei presenti.

-Ginny… come… come hai…?- Hermione è sul punto di piangere, come darle torto: Harry non è mai uscito da quella stanza se non per andare in bagno.

-Noi usciamo. Andiamo al ristorante.- dico con fermezza prendendo la bacchetta che ho incastrato dietro alla schiena nella cinta della gonna nera a tubo che indossavo ieri sera, -Ci vediamo stasera alla sfilata.- li saluto per poi prendere una mano di Harry e smaterializzare me e lui fino al ristorante.

Appariamo nel retro del ristorante e faccio entrare Harry dalla porta di servizio. Immediatamente ci ritroviamo nella cucina super-affollata per la preparazione del pranzo. Katrine mi viene incontro con un’espressione disperata in volto.

-Manca la pasta! Manca la pasta!- continua a ripetere portandosi le mani tra i capelli e sgridando ogni cuoco che gli capita davanti, -Manca la pasta!

Harry si avvicina al mio orecchio con il volto corrucciato e mi sussurra, -Volevi farmi conoscere questa cuoca in preda al panico?

Lo ignoro e prendo tra le mie mani quelle di Katrine, -Ehi, fai un bel respiro. Ecco, così. Che pasta manca?

-Gli spaghetti.- mormora lei ancora nel panico più totale.

-Ok, mando Harry a prenderli.- sorrido io, -E’ il nostro nuovo cameriere.

-Cosa??- mi domanda scioccato lui, -Io sono che cosa??

-Un nuovo cameriere del mio ristorante. Il supermercato è dietro all’angolo, sbrigati!- gli metto tra le mani dei soldi babbani e lui esce dalla cucina stranito.

Sorrido titubante. Chissà se sa dov’è il supermercato!

°*°*°*°*°

-Accidenti, quanta gente che c’è stasera!- dice Luna sbirciando da dietro le tende perlate che ci separano dal palco.

-Cosa ti aspettavi, Luna?- la rimbecco io ridendo, -Fleur è la stilista più in voga del momento, è ovvio che ci sia così tanta gente.

-A questo proposito credo sia meglio che voi vi andiate a preparare.

Io e Luna ci voltiamo verso tale voce e ci ritroviamo davanti una Hermione assolutamente stupenda. Ha i capelli lisci (miracolo!) raccolti in una coda che ricade sulla spalla destra, il trucco è dei colori della terra. Il vestito che indossa, e con cui dovrà sfilare per prima, è di un arancione opaco, senza spalline e lungo fino alle ginocchia. Infine ha un scialle bianco che le contorna le spalle.

-Beh, vi siete impalate?- ci chiede scocciata, -Muovetevi!

-Agli ordini!- esclamo io in tono militare, per poi avviarmi verso i camerini con Luna al seguito.

Saluto alcune mie ex-compagne di scuola, anche quelle degli altri anni, e mi sorprendo di come Hermione sia riuscita a contattarle tutte e a convincerle a partecipare. Sto chiacchierando tranquillamente con Annah Abbott mentre mi do un ultimo ritocco al trucco, quando dalla porta del camerino entra Fleur con un sorriso.

-Allora, i ragazzi sono pronti.- esclama entusiasta torturandosi le mani, -Dico a vous quello che ho detto a leur poco fa nel loro camerino: la sfilata inizierà tra due minuti esactlé. Avete tre minuti di tempo ogni volta che tornate dietro alle quinte per cambiarvi et prepararvi per la vostra prossima sfilata. In bocca al lupo!

Ok, se voleva risultare incoraggiante non ci è riuscita. Anzi, ci ha fatto entrare nel panico! Mi alzo dalla sedia e seguo le ragazze formando una fila. Dall’altra parte vedo i ragazzi fare lo stesso e scorgo in mezzo al gruppo Ron in smoking. Qua ci serviva una macchina fotografica! Una musica ritmata e senza parole mi fa destare da questi pensieri. Mi liscio nervosamente il mio abito azzurro con la gonna a balze, per poi uscire dalle tende subito dopo Angelina Jhonson. La gente, seduta a dei tavoli circolari bianchi, mi guarda mentre sfilo. Sorrido spontaneamente ad un giornalista che mi fa una foto e poi ritorno sui miei passi proprio nel momento in cui Luna esce con un abito lungo bianco e giallo. Appena sparisco dietro alle tende perlate corro verso i camerini ed Hermione, già vestita per la sua prossima comparsa, mi aiuta ad allacciarmi la cerniera del vestito blu senza spalline che cade svasato. Prendo una fascia perlata e me la lego in vita con un piccolo fiocco e nello stesso momento infilo i tacchi, mentre Lavanda Brown (Hermione è appena andata a sfilare) mi aiuta a scogliere i capelli e farli ricadere con dei boccoli. Mi volto e aiuto Lavanda a farsi una treccia, poi la lascio proprio mentre tornano Annah e Luna.

Ripetiamo questo meccanismo per circa mezz’ora, senza imprevisti o errori di alcun genere. Proprio quando sto per uscire dai camerini mi viene incontro Cho Chang.

-Ginny, devi assolutamente ritardare il tutto!- esclama correndo verso di me mentre si lega i capelli in una coda alta, -C’è Fleur nel panico perché Angelina si è fatta male una caviglia. Dobbiamo indossare anche i suoi vestiti e Fleur li sta adattando alle nostre forme.

-E io cosa dovrei fare? Non posso mica interrompere la sfilata!- le faccio notare con ironia e preoccupazione nella voce, -Ok, dai. Vai ad aiutare Annah in camerino, Cho, aveva un problema con un vestito, io intanto cerco di rallentare il tutto.

Sospiro esasperata ed esco sul palco. La musica diventa più dolce e rilassante, deve essere stato qualcuno dello staff, e io cammino lentamente. Faccio ondeggiare la gonna bianca. Cerco di sorridere mentre un altro giornalista mi fa una foto, arrivo al fondo della passerella e faccio un giro su me stessa. Incontro lo sguardo di Hermione, che mi indica con le mani il numero tre. Tre minuti, ma bene! E io come faccio a stare tre minuti su questo palco??

Appena faccio un altro giro su me stessa incontro due occhi grigi. Spalanco gli occhi inebetita, mentre vedo Draco Malfoy farmi un sorriso e salutarmi con un cenno della mano. E’ vestito con un elegante vestito nero, proprio accanto a Jennifer. Aspetta un secondo…

Mi volto e sorrido, mentre mi fermo a metà rampa. Scruto un attimo Jennifer e non appena vedo Annah comparire dalle tende mi affretto velocemente verso Cho, che si sta infilando un corpetto verde speranza con tante pailettes.

-Cho, vai a dire a Fleur che non c’è bisogno di riadattare i vestiti!- le dico facendola voltare verso di me.

-Hai trovato una soluzione a questo casino?- mi domanda Luna apparendo dietro di me preoccupata, -Perché se è così ti adorerò a vita!

-Allora incomincia a preparare un altare in mio onore, perché ho trovato la soluzione.- mi volto di nuovo verso la cinesina, -Cho, sbrigati!- lei annuisce e corre verso il camerino di Fleur.

Scendo velocemente gli scalini e compaio sotto il palco. Rapidamente devio per i tavoli e raggiungo quello di Draco e Jennifer.

-Ciao, Ginevra.- mi saluta Draco con il mento appoggiato su un pugno stretto, -Stai bene vestita così.

Arrossisco di botto, ma appena vedo Dean e Seamus sfilare accanto ad una Luna preoccupata mi affretto a riprendere il mio colorito normale.

-Hai mai fatto la modella, Jennifer?- chiedo evitando giri di parole.

-Beh… una volta ho sfilato in un concorso di bellezza…- confessa imbarazzata, -Perché me lo chiedi?

-Sei disposta a sfilare? C’è una nostra amica che si è fatta male alla caviglia e siamo in preda al panico. Dovreste avere la stessa taglia.- le dico mentre congiungo le mani, -Ti scongiuro! Salvaci!

-Ecco perché state sfilando così piano.- commenta Jennifer scrutando Luna che sta abbracciando Dean per guadagnare tempo, -Ok, ci sto.- si alza dal suo posto velocemente e si affianca a me.

-Grazie, sei la nostra salvezza!- rido rassicurata, -Draco, se vuoi sfilare c’è posto anche per te.

-No, lascio questo compito a voi. Sono pur sempre un insegnante.

Io e Jennifer ridiamo e ci affrettiamo verso il dietro le quinte della sfilata. Fleur mi raggiunge disperata.

-Hai trovato une soluzione?- mi domanda con un barlume di speranza.

-Fleur, ti presento Jennifer. La tua soluzione.- le si illuminano gli occhi non appena vede che la cugina di Draco è perfetta per indossare i vestiti di Angelina.

La serata passa così. Frenetica e, per fortuna, senza altri imprevisti. Quando la sfilata finisce Fleur comunica che ci sarà un piccolo party nella saletta dell’edificio di fronte e la gente si accalca immediatamente per raggiungerla.

Lascio che i capelli ricadono a boccoli, la mia testa scoppia se devo raccoglierli per la centesima volta, e calzo i tacchi alla schiava rossi. Mi liscio, molto più tranquilla, il vestito nero che indosso. Ha la gonna che arriva a metà coscia e il bustino è senza spalline e pieno di brillantini. La vita è stretta da una fascia rossa. Seguo Jennifer, Hermione e Luna verso l’edificio e per la centesima volta ringrazio la prima per averci salvato.

-Vado da Draco.- sorride Jennifer dopo che l’ho presentata alla mia famiglia.

-Fallo venire qui, se ci riesci. Non dovete mica stare da soli per tutta la serata.- le faccio notare, -Vi annoiereste a morte.

-Provo a convincerlo.- annuisce lei mentre scompare in mezzo alla folla.

-Ehi, sorellina!

Mi volto e sorrido felice mentre abbraccio George, -Ce l’hai fatta a venire!- esclamo stringendolo a me.

-Certo, non mi sarei perso questa sfilata per tutto l’oro del mondo.- si stacca e mi osserva da capo a piedi, -Se qui ci fosse Fred avremmo già elevato un coro in onore alla tua bellezza!- ride mentre io mi rabbuio, se ne accorge immediatamente, -Scusa, non volevo…

-Tranquillo, mi mancherà sempre.- sorrido io, poi alzo il polso ed indico un elastico, -E poi lui alla sfilata c’era.- rido leggermente mentre George mi stringe in un altro abbraccio, questa volta consolatore.

Già, perché questa sfilata era dedicata a lui in qualche modo. Al mio fratello pazzoide di nome Fred!

Quando ormai sono le undici di sera mi avvio verso l’uscita della saletta, sedendomi stancamente su una panca. Alzo lo sguardo e mi accorgo di quante stelle macchino il manto notturno. Sorrido sperando che una di quelle stelle sia Fred.

-Ehi, sei l’eroina della serata.

Mi volto e sorrido imbarazzata a Draco, -In un certo senso… Non volevo sorbirmi gli attacchi di isterismo di Fleur.

Draco si siede accanto a me e si accende una sigaretta, -So solo tre cose su di te: hai un ristorante, partecipi alle sfilate di beneficenza e aiuti sempre tutti.

-Mmmm… meglio che tu non conosca il resto.- ragiono lanciandoli un’occhiata, -Io invece so solo una cosa di te.

-Quale?

-Che mangi nei ristoranti babbani.- rido mentre Draco lascia una boccata di fumo, -Non sai che fumare fa male?

-E tu non sai che ho una voglia matta di baciarti?- mi chiede con un sorriso così affascinante che mi imporpora le guance.

-Salta i preliminari, professor Malfoy?- domando mentre lo vedo lanciare la sigaretta più in là e avvicinarsi pericolosamente al mio viso.

-Sono passati sei anni da quando ci siamo visti l’ultima volta.- il suo fiato è sul mio, -Non credi sia meglio saltarli, signorina Weasley?

Annuisco leggermente, i nostri nasi si sfiorano. Le nostre labbra si cercano, fino a congiungersi in un bacio che mi provoca un brivido. Le nostre lingue si incontrano, sento una sua mano che mi fascia le spalle e l’altra che mi accarezza la schiena. Io di rimando stringo le mani contro la sua camicia bianca, slacciata nei primi due bottoni. La sua mano scivola lentamente dalla schiena alla gamba, risalendo pian piano sotto la gonna.

-Draco…- sospiro, sento un vuoto allo stomaco, -Draco!- lo scanso fortemente e lui mi guarda accigliato.

-C’è qualcosa che non va?- mi domanda fissandomi perplesso.

-Non è il posto giusto per fare certe cose.- sibilo imbarazzata da morire e indicando con un cenno della mano la porta che da sulla saletta, -E poi non è questo quello che voglio da te.

-Cosa vorresti dire?

-Voglio dire che a me tu piaci da tantissimo tempo, ma non voglio assolutamente passare a quella… fase, ecco.- mormoro a bassa voce.

Lui mi alza il viso con un dito, -Sono andato troppo oltre?

-Decisamente.- annuisco io rilasciando l’aria che ho trattenuto.

Mi porge una mano e io la stringo mentre ci alziamo in piedi dalla panca.

-Torniamo dentro, signorina Weasley?- mi fa con voce sensuale e professionale al contempo.

-Con molto piacere, professor Malfoy.- sorrido io mentre ci avviamo mano nella mano al party.

Luna mi raggiunge mentre Draco è andato a prendere da bere.

-A quanto pare avevi ragione.- mi scuote una spalla, -Quella non era la tua ultima possibilità.

-Ciao, Ginny.- un ragazzo moro appoggia un braccio sulle spalle della mia migliore amica, -Sei stata bravissima alla sfilata.

-Grazie, Blaise. Anche tu hai sfilato benissimo.- sorrido io mentre Draco torna con due bicchieri di quello che sembra champagne, -Sei venuto per lui?- domando mentre mi pone un bicchiere.

-In effetti sì. Ha invitato me e Jennifer alla sfilata.- spiega Draco, -A quando il matrimonio?

-Tra un mese.- sospira sognante Luna, -Ovviamente Ginny ci farà da damigella d’onore e si occuperà del catering.

-E’ il minimo che posso fare per la mia migliore amica.- sorrido mentre Draco stringe la mia mano destra nella sua sinistra.

-Allora, avevi ragione.- commenta Luna con un sorriso furbetto, -Quella non era la tua ultima possibilità.

-Di cosa state parlando?- domandano in coro Blaise e Draco.

-Spiacente, non lo saprete mai.- ridiamo io e Luna.

Ci scambiamo uno sguardo e so che ha capito di aver avuto torto. Quella non era la mia ultima possibilità.

*°*°*°*°*°*

Ooook. Questo era il seguito di “Ultima possibilità”! Sinceramente non so com’è venuto, però so per certo che me piasa un sacco (come si dice a casa mia XD).

Posto il seguito solo perché alcune persone che hanno recensito me l’hanno chiesto e io ho voluto accontentarle. Lo dedico alla cara zia Rowl che ha finalmente pubblicato HP 7! Non vedo l’ora di leggerlo!

Mi aspetto tante recensioni! ^^

Baci

Titty90 ^^

  
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