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Autore: _Frency_    03/01/2013    1 recensioni
Provate a immaginare una Elizabeth stanca di aspettare il suo amato, un capitan Jack Sparrow in cerca di avventure e una fonte che non aspetta altro che essere trovata. Aggiungete un Will Turner che vive da tempo in una tormentata conflittualità interiore. Immaginate un gioco di complicati equilibri, che si muovono a tempo con la marea. E se i loro destini si scontrassero una volta ancora? Ma si sa, il gioco è bello finché corto, quindi saranno in grado di mettere la parola “Fine” alla loro comune avventura?
Buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Will Turner
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazzi! Innanzi tutto, BUON 2013!
Eheh, megli tardi che mai, direte voi, e avete ragione! :)
Ad ogni modo, ringrazio tutti i miei lettori per la pazienza che hanno dimostrato, davvero, se non fosse per voi questa avventura forse non sarebbe mai iniziata, perciò grazie a tutti, a chi legge in silenzio e a chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Lo so che rompo, ma visto che è iniziato un nuovo anno, me lo lasciate un commentino? :) Io spero tanto di sì!
Buona lettura, spero di riuscire a postare il prossimo capitolo con più velocità!



Capitolo 13: La Fonte della Giovinezza

I volti di tutti i presenti erano rivolti verso l’alto, gli sguardi succubi di tale meraviglia. Uno strano silenzio carico d’attesa si era venuto a creare, rendendo nervosi parecchi uomini, il Lord compreso. Elizabeth, intanto, si fece largo tra il gruppetto di pirati e inglesi, sgomitando per arrivare più vicina a Jack ed esattamente sotto il centro della pozza d’acqua formatasi sulle loro teste.

“Deve essere quella la via.” Constatò emozionata, trattenendosi dal fregarsi le mani soddisfatta.

“Umm…bene, vista cotanta lungimiranza, siete anche in grado di dirci come attraversarla questa “via”, Miss Turner?” domandò beffardo Lord Seamus, per poi farsi subito più attento quando lei rispose, sicura:

“Dobbiamo solo attraversala.”

“Ma come?” intervenne Gibbs, che continuava a non capire, mentre continuava a tenersi ben salda tra le braccia la sirena.

A quella domanda la ragazza parve ragionarvi un attimo, per poi ritrovare la sua sicurezza.

“Jack, issami sulle tue spalle.” ordinò determinata al capitano, che le rivolse un’ occhiata stralunata, come se a parlare fosse stata una pazza.

“Tu sei impazzita! Cosa diavolo credi di fare?” bofonchiò lui, mettendo le mani avanti in segno di diniego.

“Oh, avanti, la vuoi questa maledetta vita eterna sì o no?” ribatté lei, avvicinandosigli. Il pirata sbuffò contrariato, per poi lasciare che la donna si avvicinasse.

“Pensi di reggermi?”

“Mi stai prendendo in giro, spero.” Ringhiò l’uomo di rimando, caricandosela agilmente sulle spalle, mentre lei si tendeva il più possibile, fino a sfiorare con la punta delle dita l’acqua. Era molto fredda, limpida e quasi impalpabile.

Nemmeno il tempo di formulare questi pensieri che la piratessa venne come risucchiata da quella strana pozza. Non ebbe neanche il tempo di sentirsi spaventata, poiché fu
una questione di pochi attimi, e il suo corpo già giaceva oltre la lastra d’acqua. Aprì gli occhi – che fino ad allora aveva tenuto strettamente serrati, reazione involontaria a

quello strano avvenimento – e rimase sbigottita da ciò che vide. 
Sembrava un altro mondo. Si presentava come una grotta di roccia scura, avente uno sbocco verso l’alto e facendo filtrare da questa grande spaccatura un ampio cono di 
luce argentea, quasi bianca. Lungo le pareti erano cresciute piante d’ogni sorta, da fitti rampicanti a splendidi fiori color rubino. Piccoli alberelli dal tronco esile e le chiome
spioventi circondavano quello che pareva un fiumiciattolo, che andava generandosi dalla medesima pozza d’acqua da dove la piratessa era sbucata fuori, e che arrivava a lambire le rocce circostanti. Alzò lo sguardo e, finalmente, la vide. La fonte di tanti sacrifici, di tante sofferenze e peripezie. Di tanta futura gioia. La Fonte della Giovinezza. Si ergeva in mezzo a quella specie di paradiso in rovina, circondata da quella luce irreale e abbagliante, esattamente al centro del fascio luminoso. Si presentava come un anello irregolare di roccia, posto in rialzo su alcuni altri massi coperti da un tappeto di muschio, da cui sgorgava un flebile fiotto d’acqua. La ragazza rimase incantata, come vittima di un sortilegio che le impediva di distogliere lo sguardo. Mosse appena qualche passo, prima di sentire un tonfo, seguito da alcune imprecazioni. Eppure, nemmeno allora si voltò. Aveva l’immortalità ad un passo…cosa importava tutto il resto? Ora l’idea di seguire Will non sembrava un concetto così astratto. Anzi. Era come un sogno vivido, reale.
Alle sue spalle Jack, Gibbs con Serena, Lord Seamus e il resto degli uomini sopravvissuti, pirati o inglesi che fossero, si trovavano ammassati accanto al passaggio che aveva permesso loro di giungere in quel luogo. Nessuno proferì parola per qualche minuto.
Poi accadde. Veloce, rapida come uno schiocco di una frusta, una spada era stata sguainata. Una lama inglese aveva trafitto un corpo pirata, e da lì in poi era stato il caos. Le lame avevano preso a cozzare nuovamente, in un continuo crepitio di ferri. Le urla si erano di nuovo alzate, più forti di prima nonostante l’inferiorità numerica di entrambi le parti. Il sangue presto aveva preso a sgorgare, macchiando di scarlatto l’acqua, le rocce e quei radi ciuffi d’erba. In tutto questo, però, una figura immobile, che a stento percepiva ciò che la circondava. Elizabeth, da quanto il suo sguardo si era posato sulla Fonte, non aveva capito letteralmente più nulla. Il suo cervello aveva smesso di connettere, sentiva le membra intorpidite e mille voci ronzarle in tesa, pronunciando parole sconnesse. Vide appena la figura di Jack che le correva in contro, una smorfia terrorizzata a increspare le sue labbra e gli occhi sbarrati. Si chiese il perché di quella frenesia.
Dopotutto, lì si stava così bene, sentiva la calma avvolgerla e il silenzio farsi strada nella sua mente, mettendo a tacere tutte quelle voci. Solo quando un lancinante dolore le pervase il petto, mozzandole il respiro e lasciandola in ginocchio, sbarrò gli occhi, andando a toccarsi il petto e ritraendo la mano poco dopo. Era macchiata di un rosso vivo, caldo e denso. Alzò lo sguardo, come in trance, incontrando quello di Jack. E poi tutto si fece buio. 
   
 
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