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Autore: weasleywalrus93    03/01/2013    1 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So, Ev'ry day we'll be happy, I know,
Now I know that you won't leave me no more.
 
It won't be long yeah, yeah, yeah
It won't be long yeah, yeah, yeah
It won't be long yeah
'Til I belong to you.
{It won't be long}

 
Liverpool, 14 novembre 1958.
 
Qualcosa mi pizzicava gli occhi. Era la luce del sole. Dovetti mettermi una mano sugli occhi per ripararli. Qualcosa di caldo mi avvolgeva la schiena e mi stringeva i fianchi. Girai appena la testa per vederlo mentre dormiva. Quanto rimpiangevo non avere con me la mia macchina fotografica.
 
-Ben svegliato...-
 
Mi guardava da sopra la spalla. Mi avvicinai e la baciai. Cominciò a ridere.
 
-Non perdi proprio tempo vero?-
 
-Ne abbiamo perso anche troppo-
 
Mi baciò nuovamente. Le sue mani cominciarono a muoversi esperte sul mio corpo. Per un attimo cedetti alla tentazione di lasciarmi sopraffare nuovamente da lui. Una mano si intrecciò con una delle mie, mentre l'altra prese ad accarezzarmi l'interno della gamba.
 
Ero completamente dipendente da lei, da tutto ciò che faceva, diceva, pensava. Anche se restava ferma senza dire una parola mi assuefaceva completamente. Era come farsi una canna. Solo che non ti restava la puzza nell'alito e nei vestiti.
 
Mi costrinse a rigirarmi appena tra le lenzuola. Con la mano libera gli accarezzavo il corpo. La sua mano si muoveva su e giù lungo la mia coscia. Si fermò e l'afferrò saldamente. Il bacio divenne più intenso, mentre le nostre mani si stringevano sempre di più.
 
Mi era costata fatica separarmi da lei, ma se volevo continuare a viverla era meglio separarsi. Rideva come una bambina a cui hanno ridato la sua bambola preferita.
 
-Ti è piaciuto ieri sera?-
 
-Si. Solo che...-
 
-Cosa?-
 
-Ecco. Non so se ero...-
 
Scoppiò a ridere. Sentii il viso andare a fuoco per l'imbarazzo.
 
-Se eri all'altezza? Lasciati dire che sei stata fantastica-
 
Era tesa come una corda di violino. La baciai nuovamente. Era come se ogni volta si assaporasse qualcosa di diverso dalle sue labbra: panna montata, cioccolato, patatine fritte, hamburger, fragole... Succose fragole rosse. Di solito con le ragazze era una botta e via. Con lei mi sarei rotolato su quel letto per il resto della vita. Per un momento non avevo più in mente nemmeno il rock'n'roll. Mi misi in gioco pure io.
 
-E di me invece cosa mi dici?-
 
-Cosa dovrei dirti?-
 
-Non sono forse il migliore?-
 
-E chi lo sa!-
 
-Come sarebbe a dire "e chi lo sa"? Non dirmi che...-
 
Lasciò la frase a metà. L'imbarazzo ebbe di nuovo il sopravvento. Cominciai a mordermi le labbra mentre lui ci pensava su.
 
-Era la pr...-
 
-Prima volta? Si. Primissima-
 
Mi spiazzò del tutto. Per un attimo mi vergognai di me stesso.
 
-Si. Allora... T'è piaciuta come prima volta? Non è stata troppo improvvisata? Non...-
 
-Si. Mi è piaciuta. No. Non è stata troppo improvvisata. Se ben ricordi, l'ho voluto io-
 
-Già. Non ti ho fatto male... Vero?-
 
Per la prima volta lessi preoccupazione nei suoi occhi. Era inutile mentire. Sapeva bene quando mentivo e quando ero sincera.
 
-All'inizio un po’ però dopo è passato tutto. Credo sia stata... Non saprei... Forse la felicità di aver fatto qualcosa che la razionalità mi impediva di fare da mesi-
 
-Da quando se possibile?-
 
-Dalla prima volta che ci siamo quasi baciati sotto un bancone di dischi-
 
Ripensai a quel momento. Era strano perché entrambi stavamo per baciare l'altro ma eravamo impegnati e ci trattenemmo.
 
-Chissà cosa sarebbe successo se ci fossimo baciati allora...-
 
-Il mio senso di colpa si farebbe sentire ancora-
 
-Per chi poi? Per uno stronzo patentato-
 
-Ma allora ancora non lo sapevo. Si, avevo dei prosciutti al posto degli occhi però ancora mi fidavo di lui...-
 
-E di me? Ti fidavi?-
 
-All'epoca forse no...-
 
-E ora?-
 
Non risposi. Lo accarezzai con una mano. Lo baciai. La sua mano lasciò la sua presa e si nascose tra i miei capelli. Mi costrinse ad appoggiare la schiena sul materasso freddo, mentre le nostre mani restavano intrecciate.
 
Un rumore sordo arrivò da fuori. Mi separai da lei, mettendomi sulla difensiva.
 
-Che c'è?-
 
-Non hai sentito?-
 
-Cosa?-
 
-Un rumore.-
 
-Dobbiamo andarcene?-
 
-Toh. Non hai perso il tuo ultimo neurone-
 
Gli strinsi la mano con l'intento di stritolargliela. Non batté ciglio. Mi baciò nuovamente. Mi sovrastò per la seconda volta nel giro di 12 ore e si posizionò sopra di me.
 
-Credevo dovessimo squagliarcela zitti zitti come l'A-team...-
 
-Si mangiano?-
 
-Naaah. Lascia perdere uomo di Neanderthal-
 
Mi lasciò la mano e mi spinse con forza di lato. Si coprì con il lenzuolo.
 
-Cioè... Abbiamo fatto sesso, abbiamo dormito nudi su un letto di perfetti sconosciuti... E ancora ti vergogni di me?-
 
-Sai... Per te è facile parlare, hai ben poco da nascondere...-
 
Avevo appena riacciuffato la mia biancheria intima, quando il cuscino mi arrivò dritto in testa. Lo riafferrai e lo tirai contro di lui, ma lo mancai.
 
Mi fermai a guardarla mentre si rivestiva con la coda dell'occhio, di sfuggita da sopra la spalla. Mi concentrai sul suo sedere, poco prima che sparisse dentro i suoi jeans. Cominciò a infilare i vestiti sparsi per la stanza. Vestiti che odiavo profondamente, in quanto erano capaci, l'uno dopo l'altro, di nascondere sempre di più quel corpo di cui mi ero drogato.
 
Ripresi il mio elastico, che giaceva miseramente sul pavimento, e lo misi in bocca. Tornai vicino al letto con l'intento di mettere le scarpe, mentre con le mani cercavo di rifare una coda alta alla meno peggio. Mi incantai a guardarlo mentre si rivestiva, non solo per ciò che faceva, non mi piaceva più granché il suo corpo coperto, ma il modo in cui faceva le cose. La sua espressione concentrata mentre cerca di ricordare dove siano finiti i suoi vestiti e le smorfie che faceva dopo aver infilato la canottiera congelata. Si sedette accanto a me, sempre con l'intento di mettere le scarpe. Mise una mano sul fianco e mi baciò sotto l'orecchio.
 
-Andiamo. Ancora?-
 
-Si. Non è mai abbastanza-
 
Scoppiò a ridere prima di baciarmi ancora. Un tonfo venne dal piano di sotto.
 
-Cos'è stato?-
 
-Non lo so... Ma è meglio se ce la battiamo alla svelta-
 
Infilò la scarpa in fretta, mi prese per un polso e mi trascinò fuori, facendomi segno di fare in silenzio.
 
Scendendo le scale si facevano sempre più chiare delle voci. Merda. Nella sala da tè c'erano i proprietari con tutti i loro lecchini al seguito.
 
-INTRUSI!-
 
Una delle donne di servizio ci individuò e cominciò a urlare stridulamente come una sirena impazzita.
 
Fummo costretti a uscire correndo come pazzi dalla villa. Mentre correvamo sul vialetto di ghiaia, dei pallettoni preannunciati da colpi di fucile atterrarono davanti a noi. Si fermò all'improvviso.
 
-Sei pazza?-
 
-Devo fare una cosa-
 
-E non puoi farla dopo?-
 
-John non credo che nella mia vita sia possibile prevedere un dopo-
 
Mi voltai verso quel custode che nel futuro mi avrebbe minacciato di chiudermi in una cantina con i topi e le lucertole se mi avesse beccato ancora a cercare di scavalcare la ringhiera. Aprii le braccia e sorrisi. Mi guardò storto e curioso.
 
-Tutto ciò di cui hai bisogno è amore!-
 
Ricominciò a correre seguendo me. La prima volta doveva averla fatta impazzire di brutto. Non immaginavo di essere così bravo.
 
-Amore?-
 
-Amore!-
 
-Ma se tu non ci credevi!-
 
-Può essere che ho cambiato idea-
 
Nel frattempo il numero di pallettoni che cercava di colpirci era aumentato esponenzialmente.
 
 
 
 
Spazio autrice.
Tadaaaaa rieccomi con il seguito! Non vi libererete tanto facilmente di me! *tanto ora scomparirai tu per l’università” molto gentile lennon! *figurati cara!* non potevi restartene alle Bahamas una buona volta? *e lasciare a macca il mio posto? Davvero quanto bevi tu ogni giorno?* *io me lo merito il tuo posto. Non tu che fai il ruffiano* oh no ora si ci mette pure macca a complicare le cose -.- *dai dai allora io e george che ci stiamo a fare?* grazie ringo. *ringo?? Dove sono i miei biscotti??* george a cuccia! No seriamente. Intanto scusate per il ritardo ma tra capodanno e studio m’è sfuggito d’aggiornare (OPS!).  spero che il capitolo precedente vi sia piaciuto e non vi abbia scoraggiata a leggere il finale di questa storia, che ormai è sempre più vicino. Questione di pochi capitoli ^_^ che altro dirvi oltre che questo è il mio primo aggiornamento dell’anno nuovo?? *che non frega a nessuno!!* ringo, visto che sei il signore degli anelli, DISINTEGRA LENNON!  Detto ciò… ringrazio come sempre tutti :) davvero certi complimenti sento di non meritarmeli XD e ci vediamo al prossimo aggiornamento :) se va tutto bene domenica prossima :) buona fine di vacanze gente!
  
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