Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Betelgeuse17    04/01/2013    12 recensioni
(2014!AU)
La speranza aveva ali di angelo e puzzava di rum.
[...]Una mano lo strattona mentre rimanda giù il vomito e la bile piegato su se stesso, la mano di un Castiel dal volto devastato e la barba lunga, colpa del pessimo assenzio, dell’LSD, delle anfetamine.[...]
Storia seconda classificata al contest Saving people, hunting things... the family business indetto da adamantina sul forum di Efp.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia seconda classificata al contest Saving people, hunting things... the family business  indetto da adamantina sul forum di Efp.
Storia quarta classificata al contest Opere Dimenticabili indetto da Lady_Nonsense sul forum di Efp.

Nota legale: Supernatural © 2005,  Eric Kripke. Titolo © How Many More Times, 1969, Led Zeppelin #ciaone
Il qui presente intreccio è da considerarsi proprietà esclusiva dell'autrice; pertanto, non può  essere riprodotto - totalmente o parzialmente - senza il consenso di quest'ultima.
Avvertimenti: slash, angst&fluff, droga, lemon, apocalissi varie, AU!2014verse
Note: Siamo nella 5x04, per intenderci.


How Many More Times?

Well they call me the hunter, that's my name
They call me the hunter, that's how I got my fame
Ain't no need to hide, Ain't no need to run
'Cause I've got you in the sights of my gun!


Dean si sveglia in una cabina che non è sua, su una brandina troppo piccola anche per una persona sola, sporca di saliva, sperma, sangue rappreso e lacrime, forse.
Si siede appoggiando la testa al muro, socchiudendo gli occhi e posandoli sul Dean più giovane seduto intorno al falò accanto a Chuck, che blatera a vanvera come negli ultimi quattro anni.
Lo guarda e si chiede come ha fatto a ridursi così, dove siano finiti la voglia di combattere, la determinazione, il coraggio di credere in qualcosa.
Cosa ne è stato della sicurezza, di quella cieca speranza nella possibilità di cambiare il mondo, alla faccia di angeli cazzoni.
Sbuffa e si alza, le gambe traballanti per via del troppo alcool.
Quando esce, un vento freddo gli sferza il viso e la notte è ormai scesa sul campo.
Nell'aria risuona il vociare sguainato degli ubriachi, risate grasse e artificiali che tentano di sostituirsi all’angoscia e alla preoccupazione, almeno per un po’, almeno fino al prossimo scontro, alle future morti.
Nel frastuono delle bottiglie rotte, e tra i flaconi di pillole vuoti, il cacciatore  si rende conto che ora tutto gli sfugge di mano come acqua sporca.
E lui stesso scivola via.
La sua pelle puzza, il suo alito puzza.
È stanco, di incazzarsi, di sistemare le cose, da fare l’eroe della situazione, di provare emozioni.
Domani ucciderà Sam, ma non prova rimpianto. È diventato freddo e reale come la Colt di John.
Un ragazzo del campo gli offre una birra e  accetta per smettere di pensare.
Castiel, probabilmente strafatto di eroina tagliata col borotalco, si è sistemato accanto ad una biondina, un’oca forse nemmeno maggiorenne ottima per partecipare ad un’orgia nella catapecchia new-age dell’angelo decaduto, o forse da scoparsi la sera stessa, pensa Dean, che è scappato lontano, tra i cassonetti lerci e rifugi di lamiera.
Una mano lo strattona mentre rimanda giù il vomito e la bile piegato su se stesso, la mano di un Castiel dal volto devastato e la barba lunga, colpa del pessimo assenzio, dell’LSD, delle anfetamine.
E poi accade qualcosa di inaspettato: il suo angelo lo bacia, fondendo i due aliti ferrosi. Dean sa che non è colpa sua, sono gli acidi a comandarlo, questi maledetti allucinogeni, ma al suo sguardo spaesato risponde quello duro e lucido dell’altro.
La Fenice risorge dalle ceneri.
Forse i miracoli esistono. Forse a qualcuno lassù inizia ad importare.
 «Mi sono ricordato com’eri» bisbiglia Cas, rivolgendo il capo in direzione del Winchester di cinque anni prima.
«Anche a me manca il vecchio moccioso» e la risata di risposta dell’uomo che ora lo sorregge appare davvero quella di una creatura celeste, sebbene ora sia incatenato alla mortalità.
«Ma anche da umano, sobrio non sei tanto male» aggiunge dopo un attimo di silenzio Dean, la tenda di perline anni ’70 dell’alloggio dell’ex fedele servo del Signore fruscia spostata.
Castiel si getta sul letto, guardando il cielo dietro la finestra,  con gli occhi grandi da bambino «Com’è cadere?» l’altro steso sul tappeto della casupola fa una domanda attesa da cinque anni.
Lo chiede perché glielo deve, l’angelo ha rinunciato alle sue ali per lui, ha voltato le spalle al Padre e ai fratelli, e ora più che mai Dean, con un Inferno da pagare, non vuole mettere a rischio anche l'amore del Paradiso.
Avvicinandosi sul tappeto, perché, nonostante il tempo, Castiel non ha compreso il concetto di spazio personale, descrive la perdita della Grazia come dolce nulla, notti senza fine e silenzi soffocanti, disegnando spirali in aria con le dita affusolate; «La parte più dura è stato dire addio ai miei fratelli, anche se la nostra famiglia era da tempo distrutta» e gli occhi di Dean pizzicano, mentre una serie di immagini gli affolla la mente.
«Questo mondo non è fatto per una persona bella come te» gli soffia tra le labbra, e gli schiocchi dei baci inondano il buio pieno di terrore, rischiarato da una nuova fiducia ritrovata.
Poche ore dopo i due uomini dovranno tentare di porre rimedio ad un altro bel casino dei tanti in cui sono stati coinvolti.
«Ricordi tutte le altre volte? Nessuno ti porterà mai via da me».



How Many More Times, barrelhouse all night long ?
How Many More Times, barrelhouse all night long?
I've got to get to you, baby, baby, please come home






  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Betelgeuse17