Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: ItsNaike    04/01/2013    4 recensioni
La BAU indaga su un serial killer che uccide ispirandosi ai Tarocchi. Ventuno figure, ventuno possibili vittime. I Trionfi marsigliesi diventano scenari di misteriosi delitti, e qualcosa sembra legare l'S.I. ai membri del team. Chi vincerà la partita? La caccia è aperta.
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Rossi, Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
L’appeso.
 
 
 
   È tutta una questione di fortuna, Josh.
 
   Una carta, due, tre. Gira, copri, volta. Gira. Non sai cosa svela, non lo sai finché non lo vedi. Lei ha le mani lunghe, lunghe e con tanti anelli. Ha tanti anelli, tanti bracciali, tanti bracciali luccicanti. E la sua gonna luccica, e il suo sguardo luccica.
 
   La fortuna è con te. La fortuna può cambiare il tuo destino. Basta voltare la carta giusta.
 
   La carta giusta. L’avrebbe voltata per lui. Lo sapeva, lo sapeva che lo avrebbe fatto. Lo aveva sempre protetto. Lei lo conosceva come nessun altro. Aveva bisogno di lei.
E allora perché aveva smesso di aiutarlo?
 
   Puoi essere tu l’artefice del tuo destino.
 
   Luccica, luccica, luccica.
   Uscire di casa, scendere le scale. Occhi bassi. Aprire il portone.
   Luccica, luccica.
   Correre prima di incrociare un maledetto cane. Prima che il maledetto cane ululi.
   Luccica.
   Colazione nel solito bar. Cosa ordina? Un caffè. Con cosa? Solo un caffè. Ne è sicuro? Sì. Ogni volta deve ripeterlo, la cameriera non capisce mai. Non capisce mai che vuole solo un dannatissimo caffè.
   È tutta una questione di fortuna. Girare la carta giusta.
   Ora glielo porto, dice.
   La cameriera fa un passo indietro. Urta la bottiglia dell’olio. L’olio si rovescia  a terra. Tutto a terra, tutto a terra.
   Luccica, luccica, luccica. O dio, o cristo santo. Tutto quell’olio.
   Deve uscire. Deve assolutamente uscire. Scatta in piedi e si lancia fuori. La mano in tasca. Cerca la moneta. Fredda. Talismano di Marte. Difende dalle infermità, rende invulnerabili.
   Stupida, maledetta cameriera.
   Tutto quell’olio.
   Aveva bisogno di qualcosa di più potente. Di una protezione. Aveva bisogno di lei, ma lei lo aveva abbandonato.
 
   Volta la carta giusta, Josh.
   Lo aveva detto lei. Se il destino non ti sorride, costringilo almeno a guardarti in faccia.
 
 
 
 
   - Chi ti scrive, ragazzo?
   Morgan aveva un sorriso insinuante. Reid decise di ignorarlo. Stringeva in  mano una busta sottile indirizzata a lui, recapitatagli quella mattina all’ingresso nell’ufficio. Nessun mittente.
   - La tua bella ti manda lettere d’amore, eh, Reid?
   Se solo il collega avesse dato un’occhiata più approfondita avrebbe notato subito che non c’era abbastanza spessore per una lettera. Doveva essere un cartoncino, forse un biglietto da visita. Se ne intravedevano i contorni in trasparenza. La tastò mentre si avvicinava alla sua scrivania.
   - Chi è che manda lettere a chi? – intervenne JJ immettendosi nell’open space con il sorriso mattutino che solo lei sapeva imbastire.
   Morgan si finse immerso in qualche scartoffia, tossicchiando divertito. Lei si avvicinò, scaricando una pila di fascicoli sulla scrivania di Reid.
   - Tutto a posto, Spence?
   - Sì, è solo che…
   Aveva aperto la busta bianca.
   - Non capisco questa.
   - Che diavolo è? – domandò Morgan, alzando la testa.
   - Un Trionfo marsigliese, - sussurrò Reid. Aveva in mano una spessa carta dai bordi dorati, che raffigurava con estrema perizia un uomo agganciato per una gamba ad un palo di legno.
   - Un cosa?
   - Un Trionfo marsigliese, una varietà di tarocchi molto diffusa. Comprende ventuno figure più il Matto, rappresentato senza numero, che può essere inserito alla fine come all’inizio del mazzo, - recitò lui rapidamente.
   - E questa che figura sarebbe? – domandò JJ, vagamente perplessa.
   - La dodicesima, che corrisponde all’Appeso, - rispose Reid, senza alzare lo sguardo, - È interessante, - snocciolò, - Il soggetto è raffigurato a testa in giù, appeso per una gamba, con l’arto libero piegato verso l’interno. Questo tipo di pittura, che viene definita ‘infamante’, era solitamente affidata a mestieranti, ma a volte ad artisti di rilievo, come Sandro Botticelli e Andrea del Sarto.
   - Allora bisogna chiedere a Rossi, - disse Morgan, alzando un sopracciglio, - Non è lui l’esperto d’arte…?
   - Del quattordicesimo secolo, sì, - concluse Reid al suo posto.
   - E perché qualcuno dovrebbe volerti mandare una carta dei tarocchi? – domandò il collega, - Qualche compagno di college non si è ancora stancato degli scherzi? – ridacchiò.
   - Non lo so.
   - Spence, sei sicuro che non sia una cosa di cui preoccuparsi? – chiese JJ.
   - Non lo so.
   - Dovremmo parlarne con Hotch.
   - Io non… Ha già abbastanza da fare.
   Si alzò in piedi, infilando in fretta la carta nella borsa di pelle.
   - Non siamo in ritardo per la riunione? – domandò nervosamente, prima di dirigersi in fretta verso le scale.
 
 
 
 
Tutti, tutti, tutti. Non ce l’avrebbero fatta. Lui aveva il potere, lui li controllava tutti.
   Scrisse con estrema calma l’indirizzo, in caratteri maiuscoli. Poi staccò l’adesivo che chiudeva la busta, controllò per l’ultima volta il contenuto e premette, facendo attenzione che in ogni punto aderisse per bene.
 
 
 
 
   - Ci chiamano dall’Illinois. Pare che a Chicago stiano avendo qualche problema con un duplice omicidio, - illustrò JJ, accendendo lo schermo nella sala delle riunioni.
   - Come mai richiedono già la nostra consulenza? – domandò Rossi.
   - Per questo, - rispose lei, proiettando tre immagini. Erano tutte raffigurazioni dello stesso cadavere da diverse angolature.
   - David Martin, trentadue anni, assassinato la notte del trenta dicembre. La causa del decesso è il dissanguamento. La polizia teme che si tratti di un omicidio satanico, - proseguì JJ, - Come potete vedere, gli sono stati cuciti al petto due seni di donna. Appartenevano a Allie Jones, una prostituta ritrovata in un cassonetto a pochi isolati dalla scena del crimine. E quella che vedete qui, - disse, premendo un pulsante che ingrandì una quarta foto, - È una capra.  L’S.I. l’ha sgozzata e l’ha lasciata accanto al cadavere di Martin.
   - Non esistono omicidi satanici, - mormorò Hotchner, con gli occhi fissi sugli incartamenti, - Violenze, atti di vandalismo, ma non omicidi.
   - Questo non impedisce alla gente di avere paura, - disse Blake.
   - Quindi abbiamo due cadaveri, - proseguì Rossi, - Quello di Martin è stato preparato con perizia, mentre Allie Jones è stata abbandonata per strada. Questo dimostra che l’S.I. non aveva alcun interesse per lei, e che se ne è servito solo per i suoi scopi.
   - Che senso ha cucire dei seni addosso ad un uomo? – domandò Morgan, la fronte corrugata, - Simboleggia la perdita della virilità?
   - In realtà, - intervenne Reid, - L’essere con genitali maschili e seni femminili accompagnato da una capra è una rappresentazione del Diavolo piuttosto comune a partire dal Medioevo. Se si pensa che…
   Il rumore della porta che si apriva lo interruppe. Una figura comparve e fece qualche passo avanti. Appena il tempo sufficiente per lanciare un’occhiata allo schermo.
   - Oh mio Dio, oh mio Dio…  Cos’è quella roba? No, aspettate, non voglio saperlo!
   - Cosa c’è, Garcia? – domandò Hotchner.
   - Mi scusi, signore… JJ, puoi togliere quella cosa? È il vostro mestiere, e io mi sento così sperduta fuori dal mio regno da nerd, nel quale sono la sovrana indiscussa della tecnologia superiore…
   - Garcia.
   - Scusi, scusi. Non posso farne a meno.
   Penelope Garcia poggiò sul tavolo alcune cartelle.
  - Vi ho portato il materiale sul caso. Tutto quello che ho trovato sulle vittime, e anche tutti i possibili collegamenti che, per ora, e sottolineo per ora, sembrano limitarsi alla città di residenza. Ma se qualcosa esiste nell’infinita rete del web, la vostra Penelope lo scoverà.
   Morgan soffocò una risata.
   - Passate a prendere le valigie. Il jet ci aspetta tra un’ora, - disse Hotchner. Era il suo congedo.
 
 
 
 
Casa. Non che la vedesse molto.
   Non che gli dispiacesse.
   David Rossi prese la valigia già pronta, che teneva nell’armadio. Camicie piegate, giacche, pantaloni, cravatte. Tutto in perfetto ordine. Come un commesso viaggiatore. La valigia, come sempre, era piccola. Riteneva lecito sperare che il suo soggiorno non si sarebbe prolungato. Più tempo voleva dire più vittime.
   Passando nell’ingresso la sua stessa faccia gli sorrise dalle copertine dei suoi libri. Rossi non si fermò a contemplarli. Sul tavolo giaceva un mucchietto di posta non letta. Scorse rapidamente i fogli, giudicandoli non interessanti. Potevano aspettare il suo ritorno.
   O forse no.
   Una busta bianca, senza mittente, con l’indirizzo scritto a penna. Non spessa abbastanza da contenere una lettera. Rossi posò la valigia a terra e, lentamente, passò il dito sotto l’apertura.
   Conteneva due fogli.
   Una carta dei tarocchi, raffigurante il Diavolo sghignazzante, con ali di pipistrello e seni femminili.
   E un biglietto scritto a mano.
 
   «Parla col dottore. Il dottore non ha capito»
 
 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: ItsNaike