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Autore: ItsNaike    15/02/2013    3 recensioni
La BAU indaga su un serial killer che uccide ispirandosi ai Tarocchi. Ventuno figure, ventuno possibili vittime. I Trionfi marsigliesi diventano scenari di misteriosi delitti, e qualcosa sembra legare l'S.I. ai membri del team. Chi vincerà la partita? La caccia è aperta.
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Rossi, Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’eremita.
 
 
 
Devi essere forte, Josh. Devi resistere. Ce la puoi fare.
 
   Ma loro non capiscono, non capiscono mai.
Loro non si sono accorti di nulla.
 
   Devi essere forte lo stesso. Le stelle sono dalla tua parte, e anche io.
 
   Uscire di casa. Comprare da mangiare. Tornare a casa. Lavoro. Lavoro. Lavoro. Finire il lavoro, bisogna finire il lavoro. È così che fa la gente. Mangia, dorme, lavora. Quella gente non sa nulla delle stelle, non sa nulla di lei.
   Ha bisogno di parlarle. Ha bisogno di sentirsi rassicurato.
   Fare la cosa giusta.
   Eppure loro non capiscono.
   Come hanno potuto? Dove ha sbagliato?
 
   L’errore non è tuo, Josh. È loro. Tu non puoi sbagliare. Non con me a guidarti.
 
   Sì, sì, avevano sbagliato. Loro avevano sbagliato, lui non c’entrava niente. Niente. Aveva tutto pronto per il prossimo passo. Avrebbe cambiato il suo destino, avrebbe scoperto tutte le carte favorevoli. Era pronto a guidare. Non come aveva sempre fatto, non come aveva sempre fatto…
   Non sarebbe più stato come allora. La mamma che diceva sempre di stare zitto. La sua vita era sua. Solo sua. Nessuno a dirgli di tacere.
   Lei non lo avrebbe zittito. Lei lo proteggeva.
   Silenzio, silenzio, silenzio…
  
   - Smettila! Ti ho detto di smetterla, stai zitto!
 
   Ma il vecchio continua a lamentarsi.
 
 
 
 
   - Dobbiamo parlare.
   Hotchner non sorrideva. Non sorrideva mai in quelle occasioni. Il jet era in volo da pochi minuti. Rossi tirò fuori la busta bianca dalla tasca.
   - Cos’è? – chiese Blake.
   - Credo che l’S.I. abbia voluto contattarci. Ho ricevuto questa.
   Rossi estrasse la figura XV, Il Diavolo, e la depositò sul tavolo. Gli sguardi di JJ e Morgan si fermarono su Reid.
   - Avrei dovuto dirvelo, - mormorò lui, - Ma non credevo riguardasse il caso… - tuffò le mani nella borsa e ne estrasse il tarocco dell’Appeso.
   - Avresti dovuto, - disse Rossi, trascinando le sillabe con lentezza, - Perché sembra che il killer provi un certo risentimento.
   Silenziosamente gli mostrò il biglietto.
   - ‘Il dottore non ha capito…’ - sussurrò Reid, - Cosa avrei dovuto capire?
   - Non lo sappiamo ancora.
   - Abbiamo due tarocchi e un solo omicidio… a meno che…
   - A meno che quello che dovevi capire era che esiste un omicidio precedente, - concluse Rossi.
   - Morgan, chiama Garcia, - ordinò Hotchner.
   Morgan compose il numero.
   - Parla, mio dolce cioccolatino palestrato. Ogni tuo desiderio è un ordine.
   - Bambolina, sei in vivavoce.
   - Oh… scusate.
   - Garcia, puoi cercare gli omicidi nella zona di Chicago negli ultimi tre mesi? – domandò Reid.
   - Eeee… fatto. Navigo in un mare di nomi, qui.
   - Qualche cadavere appeso a testa in giù?
   - Controllo… nulla.
   - Per essere sfuggito alla polizia deve essere stato scambiato per qualcos’altro, - considerò Blake.
   - Penelope, cerca i suicidi in cui la vittima si è impiccata, - disse Morgan.
   - Ho qui tre nomi.
   - Leggimeli lentamente.
   - Robert Holls, scapolo, cinquantasei anni. Jerome Ayes, vedovo di quarantadue. Harry Yates, sposato con due figli. Quarantacinque anni.
   - È lui, - disse Reid, alzando di scatto la testa, - Le statistiche dimostrano che gli uomini con una famiglia a carico raramente scelgono di togliersi la vita.
   - Grazie, Garcia.
   - Di nulla.
   Hotchner si passò una mano sul viso. – Dopo che ci saremo sistemati voglio Rossi e Morgan sulla scena dell’omicidio di Martin. Reid e Blake, chiedete di riesumare il corpo di Yates, poi andate a parlare con la famiglia. Dobbiamo scoprire se è stato davvero ucciso. JJ, con me all’obitorio.
   Rumore di scartoffie. Un silenzio per qualche istante.
   - Perché l’S.I. ci ha contattati?
   I volti di tutti si volsero verso Blake.
   - È una sfida o cosa? – proseguì Alex, - Vuole dimostrarci di avere accesso alle nostre informazioni personali? Vuole spaventarci?
   - È quello che dobbiamo scoprire, - sussurrò Hotchner.
 
 
 
 
   - O mio dio, o mio dio…
   - Mi dispiace, signora Yates.
   - No, non fa niente. Va tutto bene.
   Blake attese per un istante che la donna si ricomponesse e la lasciò frugare in un cassetto in cerca di un fazzolettino.
   - Sapete, in realtà l’ho sempre sospettato. Ero sicura che Harry non si fosse ucciso. Voglio dire, aveva due meravigliosi figli… Abbiamo due bambini, sapete? Maschi. Jack compirà sei anni a dicembre, e Lee ne ha solo quattro. Non ricorderà mai il volto di suo padre…
   Clara Yates fu di nuovo scossa da singhiozzi.
   Reid sbatté le ciglia, distogliendo lo sguardo da quello di lei e vagando per la stanza, soffermandosi sulle fotografie, sul mobilio.
   - Ne siete sicuri, quindi?
   - Lo sospettiamo. Ci serve il suo permesso per riesumare il corpo e fare degli accertamenti, - disse Alex con garbo.
   - Qualunque cosa, - rispose la signora Yates, - Qualunque cosa. Sapete, noi siamo credenti, e farei di tutto per dimostrare che mio marito non si è suicidato. Sarebbe un peccato mortale, capisce?
   Blake annuì senza aggiungere nulla, e il trillo del telefono di Reid interruppe il silenzio.
   - Morgan? Sì, arriviamo.
   Alex lo guardò interrogativa.
   - Ci vogliono sulla scena del crimine.
 
 
 
 
   - Il referto dice che non è stato ucciso qui. Chiaramente la perizia con cui l’S.I. ha preparato la scena indica premeditazione. Forse ha tenuto Martin da qualche parte, giusto il tempo di uccidere Allie Jones, - disse Hotch, camminando avanti e indietro nel vicolo.
   - Forse ha un furgone, - propose Rossi, - Ho visto che ci sono dei lavori a due isolati, un cantiere. Un camioncino non avrebbe destato sospetti.
   - Quindi l’S.I. ha neutralizzato Martin, lo ha chiuso nel furgone, ha adescato Allie Jones e ha portato dentro anche lei. Dopo essersene servito la ha scaricata altrove e ha preparato per Martin tutta questa messa in scena, - riassunse Morgan, le sopracciglia aggrottate.
   - Non per Martin, per noi, - interruppe Reid, attraversando i nastri che circondavano il perimetro della scena del crimine. – Rossi, posso vedere la tua carta?
   Dave mise una mano nella tasca ed estrasse il tarocco imbustato.
   - Esattamente la stessa scena, ricreata in ogni minimo dettaglio, - disse Reid, alzando e abbassando alternativamente lo sguardo, - Un messaggio per la squadra, un indizio per aiutarci a prenderlo.
   - È una caccia, - disse Alex, dubbiosa.
   - Una sfida. E il Soggetto è rimasto offeso quando ho sottovalutato il suo messaggio. Vuole giocare contro di noi, e vuole sapere che noi accettiamo. È una partita.
   - Non dobbiamo lasciarglielo fare, - mormorò Hotch, allontanandosi in silenzio.
 
 
 
 
   Oh, è un vecchio gioco, una vecchia scenetta. Vecchia, vecchia, vecchia. Vecchia come il vecchio. C’è bisogno di una sedia vecchia come il vecchio, per rendere vecchia la scena.
   Zitta, zitta, smettila di suonare quegli stupidi campanelli.
   Zitta.
   Zitta!
   Scusa.
   Non volevo, scusa, lo so che sei l’unica che mi vuole bene, a cui interessa qualcosa di me. Lo so, scusa.
   Ma io sono molto triste, ora, molto triste, e c’è solo una cosa che mi potrebbe rendere felice. E tu sai qual è. Lo sai, vero? Sì che lo sai, me l’hai suggerito tu.

   Il vecchio è morto, lo hai ucciso tu. E ora bisogna che loro lo sappiano, che capiscano cosa sai fare. Il vecchio eremita è morto, e tu vincerai il gioco.

   Josh, non comportarti da stupido, tu non sei stupido. Josh, tu sei intelligente. Sei il migliore, sei un uomo di successo. Puoi cambiare il tuo destino.
   E ora invia questa lettera.
 
           Aaron Hotchner,
           la partita comincia.
   
 
  
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