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Autore: _Cassandra    04/01/2013    2 recensioni
-Cassandra nasce sotto un regime soffocante e autoritario dettato da una madre ossessionata dall'eleganza e dal decoro.
- Rose Weasley è la sua antagonista, tra le due vi è una vera e propria competizione!
- Dentro alla testolina rossa di Lily Luna Potter, sta nascendo un pensiero che la porterà all'ossessione più tremenda.
- James Sirius Potter e Freddie Weasley si ritroveranno "fregati" da due avvenenti Serpeverde
- Albus Severus Potter scoprirà che l'amore è nascosto dietro alle cose più semplici.
- Una nuova minaccia incombe sul mondo magico e babbano...
- E molto altro ancora....
Genere: Avventura, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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. Prologo – Fredda come l’inverno.
 
 
 

12 Dicembre 2014

 
Desdemona sedeva elegantemente nella poltrona di velluto al centro della stanza, lo sguardo assente, le mani poggiate su braccioli e le labbra strette in una linea dura da cui sarebbe stato difficile far passare uno spillo.

 
Cosa aveva fatto di male?

 
Nella sua vita si era sempre prodigata a favore dei più deboli, era stata una valorosa Auror, aveva combattuto la guerra contro il signore oscuro e…e adesso? Perché doveva sopportare questo disonore?

 
Si alzò lentamente, nell’aria risuonava solo il morbido fruscio del suo lungo vestito di seta, cucito appositamente per lei dalle abili mani di qualche sarta famosa. Si avvicinò alla grande finestra e scostò appena le pesanti tende bordeax così da poter osservare ciò che in quel momento stava accadendo nel cortile di villa Cranthorpe: un consistente gruppo di bambini giocava felice sull’erba fresca, controllato dai pomposi genitori che sedevano qualche metrò più in là, le signore radunate intorno ad un lezioso tavolo da thè e i signori in piedi, tutti con le mani dietro la schiena, che si scambiavano, pacatamente, opinioni sull’ultima partita di quidditch.

 
<< Davvero credete che gli Appleby Arrows vinceranno il campionato, signor Weasley? >>

 
<< Non lo credo! LO SO! Quel loro nuovo portiere è un portento, mi ricorda tanto i miei anni a Hogwarts nella squadra di Grifondoro…vincemmo il campionato! >>

 
Tornando al gruppo di pargoli, vestivano tutti abiti sgargianti, fiocchi stretti fino al soffocamento, pizzi e merletti impomatati e ridicoli cappellini nelle tonalità pastello più disparate. Se ne stavano rigidi a passarsi una palla sgonfia o a cedersi educatamente il turno per andare sullo scivolo come se stessero in fila per pagare le bollette.
 

Tutti con il solito sorriso inebetito stampato in faccia.
 

Tutti con il solito tono di voce.

 
Tutti con i soliti movimenti accorti e lenti.

 
Ancora un po’ più in là, in disparte da tutto questo, una bambina sedeva a terra godendosi l’erba bagnata e fangosa che le aveva appena imbrattato lo zuccheroso vestitino rosa pallido con le trine bianche che sua madre le aveva infilato con la forza.
La bimba in questione era la festeggiata, la piccola rampolla di casa Cranthorpe che quel giorno compiva i suoi 8 anni, festeggiati da amici e parenti in un colossale giardino decorato con palloncini e festoni rosso-oro, proprio in stile Grifondoro.
 
Grifondoro…
 
La bimba si alzò dopo aver afferrato una consistente manciata di fango e averne fatto una polpetta gigante, con tanto di ciuffi d’erba che spuntavano qua e là. Con aria angelica, incorniciata dai suoi eterei capelli biondi, si avvicinò al gruppo dei suoi coetanei, puntando una matassa informe di capelli rossi.
 
<<  MAMMAAAAA!! >>

La povera Rose Weasley corse via in lacrime, in cerca del conforto amorevole di Hermione che impallidì vedendo arrivare la figlia in quello stato: sporca e disperata.
 
Desdemona si materializzò alle spalle della pestifera figlia che intanto se la rideva di gusto nascondendo il volto nelle manine sporche che subito nascose quando si accorse della minacciosa presenza dietro di lei. << Questo è veramente troppo, Cassandra. >> Desdemona non si scomponeva mai e anche stavolta pronunciò quel rimprovero con estrema freddezza, quasi con indifferenza, consapevole però di aver ottenuto l’effetto desiderato.
Cassandra abbassò la testa, gli occhioni color ghiaccio fissi sulle proprie scarpine bianche ormai ingiallite dal fango, sapeva che quelle parole non avrebbero portato nulla di buono.
<< Giuro su Godric che arriverai ad Hogwarts con il contegno e l’educazione degni dei Grifondoro>>
Gli invitati furono congedati poco dopo, i palloncini esplosero uno ad uno e lo scivolo svanì nel nulla insieme al tavolo da thè e al buffet pieno zeppo di dolci. Cassandra osservò svanire quel breve momento di allegria che i suoi 8 anni le avevano regalato, adesso davanti a lei si estendeva un enorme giardino vuoto e triste, colorato solo dai preziosi fiori bianchi che Desdemona seminava in tutta la casa. Sospirò con un broncio roseo ben in vista sul suo faccino e, richiamata dalla madre, si diresse verso l’interno dell’enorme villa, ovviamente bianca, che per lei rappresentava una prigione, una gabbia dorata da cui evadere sarebbe stato molto, molto difficile.
 
 
 
 

*

 
 
 
 
 
1 Settembre 2017
 
I vagoni dell’espresso per Hogwarts pullulavano di ragazzi euforici, per la maggior parte primini entusiasti per il loro avvento tra le mura del fantomatico castello:
 
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<< Mmmh… Nah. Probabilmente ti darà in pasto ai Serpeverde, ahahahah! >>
 
Il dialogo tra due ragazzini smilzi, dall’aria innocente, le balzò alle orecchie facendola leggermente sorridere- Serpeverde, wow, sua madre ne morirebbe- e il pensiero la fece sorridere, crudelmente, ancora di più. Se ne stava seduta composta, rigida come un pezzo di marmo, avvolta nella sua divisa impeccabile, ancora priva dei colori della casata che l’accoglierà per i prossimi 7 anni. Teneva lo sguardo fisso nel vuoto, freddo e assente come in quel corpo così longilineo mancasse la vita, che invece fluiva a fiotti potenti dentro le sue vene che ribollivano.
 
Ma nulla trapelava.
 
<< Qui! Ehiiii! Ho detto qui! Qui c’è posto! >>
 
Un’eccessivamente agitato Albus Potter si dimenava fuori dal suo scompartimento, cercando di richiamare la mandria di parenti ( e al tempo erano in pochi) che si portava appresso.
Strinse i pugni e un impercettibile contrazione delle labbra la fece somigliare per un momento alla madre. Si voltò con estenuante lentezza ed osservò tutti i perfettissimi, specialissimi, bellissimi e insopportabilissimi  cugini Potter/Weasley che, senza neanche chiedere, occuparono i posti rimanenti vicino a lei che si era appositamente scelta un vagone deserto. Per ultima, ma non per antipatia, Rose Weasley, già al secondo anno, fece il suo ingresso con la sua solita faccia da schiaffi.
 
<< Ma guarda un po’… Cassandra Cranthorpe! Quest’anno ci allieti con la tua presenza? Scommetto che la cara Desdemona ti ha già caricata dei gadget di Grifondoro…eh… che delusione avrà, povera donna. >> I glaciali occhi di Cassandra presero istantaneamente vita, non riusciva a non cedere alle provocazioni: << Cosa stai insinuando Weasley? >> Domandò con pacatezza ed educazione che però non nascondevano la rabbia che ardeva in lei.
 
<< Sei una Serpe in seno mia cara, lo sanno tutti. E di certo questo piccolo particolare non sfuggirà al Cappello Parlante.>>
 
<< Beh, sempre meglio dei Corvonero. Vedere la tua brutta faccia da troll tutte le mattine potrebbe crearmi non pochi problemi…>>
 
<< Brutta stupida, scostumat…>>
 
<< Rose! Ora basta! >>
 
James Sirius Potter raggiunse gli altri all’interno dello scompartimento, giusto in tempo per assistere al battibecco tra le due ragazze. << Lascia stare la nostra amica, del resto è il suo primo giorno e sarà sicuramente sotto pressione. >> Afferrò la cugina per un braccio e la mise bruscamente a sedere accanto ad Albus, mentre Victoire Weasley ridacchiava vistosamente. << Non sono vostra amica, non lo sono mai stata e decisamente mai lo sarò. >> La brusca risposta della bionda non tardò ad arrivare insieme ad una veloce fuga dallo scompartimento ( sempre con incredibile eleganza) che lasciò tutti a bocca aperta, tranne Rose che sfoggiò uno dei suoi sorrisi più soddisfatti senza sapere che le sue parole appena pronunciate furono incredibilmente, tragicamente, profetiche.
 
 
Si ricompose guardano il suo riflesso nel finestrino del treno, lunghe ciocche bionde si erano liberate a causa di tutto quel movimento. Portò le mani alla testa e raccolse nuovamente i capelli in uno chignon ordinato sulla nuca, nulla era fuori posto, tutto era perfetto. E lei era fredda.
 
Fredda come l’inverno.
 















SALVE A TUTTI! Questa è la mia prima, primissima storia...quindi siate magnanimi e vi prometto che mi impegnerò a migliorare sempre di più! In questo prologo vi ho appena ( e dico appena perchè ha una personalità sconfinata) presentato Cassandra...ecco, lei è un personaggio a cui tengo veramente tanto e vi assicuro che vi sorprenderà molto, non lasciatevi ingannare dalla sua rigidità e dal suo faccino angelico! Vi posto qui la sua foto, almeno vi fate un'idea! 
Grazie a tutti! 

Cassie.

 


Cassandra
   
 
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