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Autore: _Renegade_    04/01/2013    2 recensioni
Questa storia parla della 11° edizione degli Hunger Games, e di come la protagonista affronti la difficile situazione dei distretti nei primi anni dopo i Giorni Bui e la "novità" di questi giochi. Ha le idee chiare su cosa fare del suo futuro. Ma non sempre le cose vanno come previsto...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono senza fiato, non riesco a muovere un muscolo. Il mio cervello lavora freneticamente per trovare un modo di raggiungere il coltello nel cassetto.
Il mio aguzzino si sta muovendo ma non vedo cosa sta facendo se solo avessi il coltello! Finalmente capisco cosa sta facendo, sta tentando di girarsi in modo da finire sopra di me e bloccarmi con il suo peso. 
Quando finalmente ci riesce non riesco ancora a vederlo in volto, ma intravedo il suo profilo e sono certa che sia l'avox. 
Mi tiene ancora la mano premuta sulla bocca e mi è impossibile emettere alcun suono. Ha le ginocchia appoggiate sulle mie braccia e come previsto sono bloccata; si sta muovendo quando finalmente riesce ad accendere una luce. Si è l'avox, con i suoi occhi grigi così familiari... 
Per un momento nessuno dei due si muove, ci studiamo a vicenda; poi con la mano libera mi fa segno di fare silenzio e poi un cenno con la testa che interpreto come una domanda. Annuisco per quel che mi è possibile e sento la pressione del palmo della sua mano sulla mia bocca diminuire fino a lasciarmi libera. Sempre facendomi segno di restare in silenzio mi si toglie di dosso e scende dal letto. 
Appena sono libera mi girò di lato ed afferro il coltello dal cassetto. Lo vedo indietreggiare con le mani alzate sopra la testa in segno di resa. Non mi avvicino, potrebbe essere armato anche lui. Ma perché non mi ha uccisa? Avrebbe potuto benissimo. E invece mi ha liberata. Significa che vuole qualcosa da me. Ma cosa posso dargli io? Oppure magari vuole chiedermi qualcosa per quando sarò  incoronata vincitrice. Magari mi ha vista all'addestramento e vuole aiutarmi in cambio di qualche ricompensa per quando tornerò. Tutti questi pensieri mi ronzano ancora per la testa quando lui si muove. Fa un passo in avanti e io indietreggio sempre con il coltello puntato avanti. - Che vuoi da me...? - sibilo per fare meno rumore possibile. Mi indica la porta del bagno. Vuole farsi una doccia? Ma che razza di domanda è? Non li fanno lavare? Sembra rendersi conto che non ho capito e con una mano si mette a gesticolare. Sta.... scrivendo in aria. Ma certo! che stupida che sono! Non può parlare perché gli hanno tagliato la lingua e allora vuole scrivere!
- D'accordo - sussurro - Ma facciamo in fretta, mi stai facendo perdere dei minuti di sonno prezioso - Annuisce e mi fa strada nel grande bagno. Apre tutti i rubinetti sull'acqua calda e aspetta che il vapore si attacchi alle pareti della doccia, ai muri e allo specchio. Poi comincia a scrivere. 
"Leaf non mi riconosci?"
- Non ho idea di chi tu sia, come fai a sapere come mi chiamo? - gli sussurro nel silenzio, il suo sguardo è addolorato ed ha una cicatrice sulla fronte che prima d'ora non avevo notato. Con il suo sguardo triste continua:
"Sono io. Jan. Tuo fratello!"
 
- Jan....? - è tutto quello che riesco a dire. 
Sono sconvolta, demoralizzata, lui osserva il mare di emozioni che mi attraversa il viso:  gioia per averlo ritrovato, frustrazione, perché ho fatto tanto lavoro per nulla visto che è vivo e sta bene, paura perché la mia presenza non aiuterà nessuno e mi condurrà ad una possibile morte.
Dopo qualche minuto di nulla assoluto gli butto le braccia al collo e resto li, è la mia ancora di salvezza, ho la sensazione che se lo lascerò andare non lo rivedrò più. Le lacrime cominciano a rigarmi il viso come un fiume riga la pianura. Non riesco a trattenermi e il mio aggrapparsi a lui si fa ansioso. Non posso lasciarlo andare. Non posso. Tutto il resto, gli Hunger Games, la morte di Snow, il segreto di Joseph e i favoriti non esistono più perché se c'è lui a proteggermi non ne ho bisogno. 
E' lui a sciogliere l'abbraccio. Mi guarda con occhi preoccupati, poi si volta e scrive.
"Perché l'hai fatto Leaf? Non ne avevi motivo, avevi tutto quello che una ragazza potesse desiderare!"
- Non avevo te - dico tre le lacrime. - Volevo vendicarti e salvare Panem - non mi sono accorta di parlare ad alta voce e lui mi fa segno di fare silenzio. abbasso la voce e continuo - L'ho fatto solo per te e per Panem capisci? Ma ora che so che sei vivo non posso tornare indietro. Devo vincere per forza. E se riuscirò ucciderò Snow. Ma ora il problema è come farti tornare a casa con me. - vorrei continuare a parlargli a fargli domande e pianificare la sua fuga ma mi tappa la bocca con una mano, a quel punto sento la maniglia di una porta aprirsi, faccio segno a Jan di non muoversi, spengo la luce del bagno e vado verso la porta da che da sul corridoio ma mi ritrovo di fronte Jospeh.
- E tu che vuoi ora? - gli chiedo irritata.
- Ehm nulla, è solo che... da quando parli da sola? Stai facendo un sacco di casino! -
- Io posso parlare da sola quanto mi pare ma tu non hai il diritto di origliare! - gli urlo in faccia sperando che non si vedano i segni del pianto.
- Scusa ero solo venuto a dirti di star zitta, mi piacerebbe dormire! -  mi fa un'occhiolino e mi regale uno dei suoi sorrisi che in presenza degli stilisti si volatilizza sempre. Gli sbatto la porta in faccia e torno in bagno dove Jan mi attende, ha chiuso i rubinetti, evidentemente non ha più molto da dirmi. Scrive sullo specchio "Ora devo andare. Non penso che potremo rivederci più. Ti voglio bene sorellina." e mi abbraccia. 
- Ci rivedremo invece. Quando vincerò gli Hunger Games. - gli sussurro mentre ricambio l'abbraccio. Quando ci separiamo mi guarda con i suoi occhi grigi. Hanno qualcosa di strano, di diverso da come li ricordavo.
Lo accompagno alla porta e lo osservo mentre esce muovendosi di soppiatto per non farsi vedere.
E' vivo. Jan è vivo è mi vuole ancora bene.
Devo dormire per essere in forma domani. Ma come potrei mai dormire dopo una scoperta simile?
   
 
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