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Autore: Allyn    05/01/2013    5 recensioni
Quando Yuki si risvegliò Zero dormiva ancora. Un braccio sotto il cuscino, l’altro abbandonato sul materasso spoglio, la mano aperta, in cerca di lei, anche nell’incoscienza del sonno...
Dal capitolo amore e sangue [...]Afferrò il viso di Zero con tutte e due le mani, baciandolo con foga, , per poi buttarlo con il suo peso a terra, leccargli piano il collo, e prendendosi ciò che ormai era suo di diritto.
Affondò i canini con molta meno gentilezza di quanto aveva fatto il ragazzo, bevendo avida, ancora assetata per quei mesi passati senza di lui.
“Sei diventata una vampira veramente brava, Yuki” Le mormorò il ragazzo osservandola, gli occhi chiusi, le labbra impegnate, il viso arrossato. Chiuse gli occhi anche lui, felice per quel gesto, per quel loro scambio d’amore, ma triste allo stesso tempo, nell’immaginarsi ancora umano, nellnell’immaginare lei, ancora umana. Cosa avrebbero fatto, insieme in quel bagno? Di certo la loro passione non sarebbe esplosa in un reciproco dissanguarsi, mordersi, bersi...si sarebbero consumati a vicenda in un altro modo, possedendosi nell’altro modo che conoscevano, l’unico che lo Zero umano avrebbe potuto condividere con la sua Yuki umana...
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaname Kuran, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Abbandono

Lei non c’era già più, l’aveva lasciato nel sonno.

Codarda

Sprofondò con la testa sul cuscino, inalando a pieni polmoni l’odore di una notte intera passata insieme.

Si erano amati con foga, si erano bevuti, consumati. Sorrise, toccandosi il collo, ma la sua effimera gioia scomparve in un istante. Lei non era sua, era dell’altro, era dello sporco e viscido purosangue. Avrebbe pianto, avrebbe urlato, avrebbe preso a pugni il muro fino a rompersi tutte le ossa della mano, fino a distruggere quella stanza vuota, se solo fosse servito a qualcosa, se solo avesse potuto cambiare gli eventi.

Kaname Kuran; aveva sempre vinto, lui e la sua razza, avevano sempre vinto, gli avevano rovinato la vita, i vampiri... e lei, la Yuki di cui aveva tanto bramato il sangue, un desiderio così osceno da risultare disgustoso, lei  doveva stare con quell’uomo che camminava sul suo stesso asse temporale.

Si sdraiò osservando il soffitto, ogni volta che chiudeva gli occhi poteva rivederla, il suo bel sorriso, gli occhi scuri, i capelli lunghi, lisci, quelle labbra piccole, ma carnose, la lingua morbida, avida del suo sangue. Un brivido di piacere e desiderio lo percorse come una scossa elettrica. Non era sua, ma lo era stata, in quelle ore che gli erano sembrate poche, frettolose, ore che avevano corso veloci come minuti, come una futile manciata di secondi.

Un nuovo giorno era ormai sorto, nuove nuvole oscuravano quel sole da poco alto nel cielo. Per Zero era il momento di andare, era il momento di trasformasi nell’Hunter senza cuore, il mietitore dal grilletto veloce. Si rivestì, e agganciando ogni bottone di quella camicia chiara, macchiata sul collo, non poté non ripensare a lei, non sentire la voragine nel petto allargarsi, fino a divorargli il cuore.

Infilò le compresse ematiche in una delle tasche interne del cappotto scuro, non gli sarebbero servite quel giorno, nelle vene gli scorreva un sangue potente, un sangue che non avrebbe mai dovuto circolare in un corpo destinato a diventare cenere, un corpo destinato agli spasmi della follia, il corpo di un ex-umano prossimo al livello E.

Cos’aveva da perdere? Niente.

Si avventurò per i vicoli della città, l’incarico assegnatogli dall’associazione Hunter non avrebbe dovuto essere poi così impegnativo. Un altro simile, un altro “poveraccio” caduto vittima di quel sangue sbagliato, del “germe malato”dei vampiri.

Lo trovò accartocciato sull’asfalto, gli occhi sbarrati, da folle. Di umano non aveva più niente, se non gli abiti, tutto il resto assomigliava più ad un mostro, ad un volto dentato, perché era quella la caratteristica predominante di quegli esseri, i denti. Aguzzi, macchiati di sangue ancora fresco, digrignati in una smorfia tanto orrenda da dare i brividi.

Mirò al cuore, e sparò. Un unico colpo, rapido, letale. Il corpo del livello E si trasformò in polvere, volando via con la prima folata di vento.

Zero chiuse gli occhi, ingoiando la saliva amara, cercando di mettere a tacere quel cuore troppo rumoroso...

Si sedette per terra, nel solito punto dove pochi istanti prima era esistito l’altro, la sua immagine riflessa in uno specchio futuro, se non fosse stato per lei...

“Dannazione!” Sbottò abbandonando la testa all’indietro. Non riusciva a togliersela dalla mente. Come avrebbe mai potuto? Era stata lei a spingerlo a combattere. L’aveva obbligato, l’aveva tenuto in vita, con il suo sangue, con la sua forza...e lui, lo aveva giurato, guardandola negli occhi, in quelle iridi color del cioccolato, le aveva promesso che avrebbe tentato, fino all’ultimo.

Ricordava ancora, quelle parole lontane, una Yuki più piccola, più dolce, più sua.

“..anche se mi odierai,continuerò, ancora e ancora..fino a sedare la belva che alberga dentro di te..la tua mente non ha ancora ceduto alla follia...Non ti lascerò morire! Odia pure i vampiri , Odia me..almeno significa che non ti dai per vinto!”. Gliele urlò quelle parole, gliele incise nel cuore. Come avrebbe mai potuto odiarla? Lei...la sua ragione di vita, solo per lei, era ancora vivo solo per lei.

 

Si alzò da terra quando le prime gocce di pioggia caddero da quel cielo ormai pesante di nubi nere, cupe. Fece finta di non aver pianto, fece finta che quelle gocce più salate non gli appartenessero.

“Perché Yuki...perchè tra noi, deve esser sempre così doloroso...” Sussurrò impugnando la Bloody Rose e scomparendo sotto la pioggia, con in testa un pensiero, un ricordo della notte passata, una carezza tra i capelli, nell’incoscienza del sonno, come quando era bambino, come quando con la sua voce rassicurante gli sussurrava che tutto sarebbe andato bene.

 

 

“Yuki, me lo avevi promesso...” Le mormorò gentilmente all’orecchio.

La ragazza sentì il suo respiro tiepido solleticarle la pelle, rabbrividì.

“Ti avrei dato tutto il mio sangue, tutto, fino all’ultima goccia, fino alla morte, se solo avessi voluto...” Continuò baciandole il collo, posando le labbra perfette sulla sua pelle umida.

“Yuki, noi ci apparteniamo, da sempre...” La voce sempre gentile, pacata.

La ragazza non lo guardò, teneva lo sguardo basso sull’acqua calma della vasca, gli occhi puntati su quella schiuma destinata a dissolversi, a sparire. Zero, doveva diventare per lei come quelle bolle di sapone, un qualcosa di incredibilmente bello, destinato a svanire con un rumore sordo, senza lasciar alcuna traccia della sua esistenza.

“Perché non mi guardi più? Un tempo mi osservavi da lontano, lo sguardo perso, dolce, adorante, le guance infuocate...perchè Yuki? Perché mi infliggi anche questo dolore? Perché mi neghi la vista dei tuoi bellissimi occhi?” Le prese il mento tra l’indice e il pollice, e delicatamente la obbligò a voltarsi.

Era bello, e forte. Il volto livido dalla disperazione.

“Yuki...io voglio farti felice” Pronunciò il suo nome lentamente, assaporando ogni lettera.

“Tu sei mia...hai giurato che non mi avresti mai lasciato solo, mai. Hai giurato che saresti sempre stata tra le mie braccia...” Quegli occhi tristi, antichi, la distruggevano.

Perché? Perché non faceva altro che creare dolore alle persone che amava, perché nessuno di loro capiva, che dietro ai suoi occhi tanto dolci, non c’era altro che un mostro, c’era solo l’anima egoista di un vampiro. Aveva ferito Zero, aveva ferito Kaname, aveva ferito se stessa.

Mostro.

“C’è soltanto un posto dove puoi e devi stare...ricordi?” Sospirò rimandandole alla mente tempi lontani.

“Avresti dovuto nutrirti del mio sangue, solo del mio sangue...quello era il nostro patto, ti avrei tenuta con me, per sempre, consapevole che una parte del tuo cuore gli apparteneva. Ti avrei perdonata, e accolta, avrei accolto tutto ciò che desideravi offrirmi, anche il male che mi procuravi. Quello era il prezzo che avresti dovuto pagare, un’eterna insoddisfazione, una sete che non avresti mai potuto appagare ed estinguere...quello era il prezzo che avevi deciso di pagare per stare con me” Disse tagliente come una lama.

“Vuoi lasciarmi Yuki? Vuoi infliggermi altro dolore?” Tornò al solito tono gentile, paziente. Sempre più vicino alle sue labbra.

A quelle parole la ragazza  si svegliò dallo stato di torpore in cui era caduta.

“No!” Quasi gridò in preda all’orrore. L’idea di ferirlo ancora, di ferire quel vampiro tanto bello a cui doveva la vita, la uccideva. Non poteva abbandonarlo, non poteva lasciare che i suoi occhi si intristissero ancora, che quell’amaranto si spegnesse in una maschera di sofferenza eterna.

“Nobile Fratello...io...io non voglio lasciarti” Gli prese il viso tra le mani, bagnandolo. Lui affondò nei suoi occhi caldi, colpevoli, inondati dalle lacrime.

“E allora spogliami Yuki...” Disse sottovoce, guidando le sue dita verso i bottoni della camicia.

Tremava.

Yuki esaudì il suo desiderio lentamente, ogni piccola asola lasciata sola, vuota, le provocava nella mente un dolore assordante, il ricordo di quei bottoni quasi strappati via, la pelle bianca di Zero sotto le sue dita, quella stessa notte, ormai così lontana.

Kaname, le baciò la fronte con tenerezza, per poi portare quel piccolo viso contro il suo petto.

“Batte per te...Yuki, il mio cuore da mostro” Gli confidò, per poi guidarla verso il suo collo.

“Mordimi...” Le ordinò, questa volta con poca gentilezza.

 

Angolo dell’autore

Mi sono impegnata, spero che ciò trapeli da questo secondo capitolo...ero molto indecisa su come si sarebbe svolta la storia, ma una malvagia e insana idea sta pian piano prendendo forma nella mia mente J Ho cercato di dedicarmi un po’ a tutti e tre i personaggi principali...bla bla bla insomma, basta con questi discorsi...LEGGETE E FATEMI SAPERE!! J SPERO DAVVERO CHE VI PIACCIA, commentate, esprimete...ditemi se vi ha regalato qualche emozione, insomma lasciatemi qualcosa che testimoni il vostro passaggio! hahaha

Un morsino affettuosissimo a chi ha la pazienza di leggere ( e anche un ringraziamento), ci vediamo al prossimo capitolo

Allyn

   
 
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