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Autore: Rivoltella J    24/07/2007    11 recensioni
L'amore non ne può sapere di nascondigli e di ombre.
L'amore ha bisogno della luce del sole per vivere.
E quando questa gli viene negata per troppo tempo, l'amore non può far altro che liberarsi, e uscire allo scoperto, da solo.

Mia prima produzione su HP, perdonate l'obbrobrio ma l'ho scritta ripensando un po' a certe situazioni. ^^
Nata come one-shot e poi continuata, mi piaceva...
Spero vi piaccia... fatemi sapere, mi raccomando!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Caro Draco,
è inaspettata questa mia lettera, lo so ma non potevo più resistere. Troppo è il dolore che sento nel mio cuore, troppe le ferite nella mia anima, prima che io mi trasformi in cenere bruciata dal fuoco del mio amore per te è meglio che smetta di amarti, subito, all’istante.
Mi hai sempre detto tante volte di non scriverti in alcun modo perché qualcuno sicuramente l’avrebbe scoperto, ma non mi importa, o almeno, ora faccio di testa mia. Finalmente prendo io le redini di questo grande gioco di trappole ed inganni, finalmente sono io che libero la principessa dal cuore innamorato, non tu.
Si, ero la tua principessa, me lo dicevi sempre, ti piaceva soprattutto l’idea di salvare il mio cuore da “quel Potter”, come lo chiami tu.
Ci siamo innamorati, si, lo sentivo il calore dei tuoi baci, sentivo che tremavi quando mi abbracciavi ma soprattutto sentivo il tuo cuore battere all’unisono con il mio. Nascosti su quelle alte torri noi ci amavamo, amore vero, forte…
A volte mi chiedevo se l’avresti rivelato a qualcuno prima o poi, ma un tuffo al cuore mi riportava teneramente con i piedi per terra. Un giorno tu mi dissi: “Non potrei vivere senza te”. Ci credetti davvero. I tuoi occhi brillavano cupi ma sinceri pronunciando quelle parole, così nuove per te.
Eri lì, davanti a me, nudo nell’anima, i tuoi occhi erano il riflesso candido del tuo volere, perché ammettilo, tu mi volevi tutta per te. Sei arrivato perfino ad essere geloso di Ron! Come si fa, dico io!
Ma tu lo sapevi che non avevo occhi che per te, lo sapevi che incrociando il tuo “finto” sogghigno nei corridoi della scuola morivo dentro, lo sapevi che per te avrei dato tutto. E in effetti ti sei preso tutta me stessa, forse hai rubato una cosa che non mi restituirai mai, il mio cuore. Tienitelo come trofeo, Draco, potresti anche vantarti con gli altri dicendo che sei riuscito ad ingannare la “Saputella Mezzosangue”!
Ma solo io saprò la verità, solo io muovendo la bacchetta potrò rivedere i nostri momenti insieme, ma non nascondo la mia superbia nel dire che lo farai anche tu, sicuramente. Perché tu mi ami. Si, tu mi hai amata da sempre, facevi solo finta di odiarmi, ma solo, nella tua stanza, mi pensavi. Guardavi le stelle che ti ricordavano i miei occhi, e volevi prenderle, farle tue.
Tutto iniziò con un tuo biglietto passatomi mentre i tuoi amici non c’erano…Ti ricordi cosa avevi scritto? “Questa mezzanotte al campo di Quidditch, sola, non una parola. DM”. Inizialmente pensavo fosse uno scherzo e ti buttai il biglietto addosso girandomi per andarmene. Ma improvvisamente tu mi prendesti la mano per trattenermi, e incrociandosi i nostri sguardi si infuocarono. Odio e amore spesso capeggiano nel cuore di una persona, pensai. Ero curiosa. Morivo dalla voglia di scoprirti, di toglierti finalmente quella pesante maschera che ti portavi dietro da anni, ormai.
Io sapevo già d’amarti ma eri irraggiungibile, volavi alto con la tu  a scopa cercando emozioni senza pari, senza renderti conto che a terra qualcuno moriva per te.
Quella sera, a mezzanotte, mi presentai. Stupida, mi urlavo da sola, tre volte stupida perché sapevo che quello non era un tranello, stupida perché avevo capito che mi amavi ma che mi avresti nascosta al resto del mondo, sempre. Arrivata tu eri già là e sorridevi. Non il solito sogghigno di chi vuole smontarti e distruggerti in tre semplici mosse: sguardo, risata, ripudio. No.
Quelli erano gli occhi della passione, occhi dell’amore, ti avvicinasti e ci baciammo. Momenti interminabili, troppo nuovi per non averne paura, timidi, guidati dall’unico impulso che iniziavamo ad avere in comune. E così ogni notte, passavamo ore insieme, dormivamo poco, questo si, ma non ce ne importava niente. Un modo per andare avanti l’avremmo trovato, ma dividerci, no, quello no.
Non dimenticherò mai quella sera quando abbracciati sulla torre est scorgemmo una stella cadente e insieme dicemmo: “Esprimi un desiderio!”Risata. Ci guardammo intensamente per alcuni interminabili secondi, ci scavavamo dentro senza pudore, semplicemente, ci amavamo.
Il nostro desiderio? Uguale, stare insieme per sempre.
La realtà? Eccola, sputata nuda e cruda in queste silenziose righe.
Speravo che il tuo amore fosse più forte delle convenzioni, che l’affetto che provavi per me avesse potuto distruggere i pregiudizi degli altri.
Ma insolitamente mi sbagliavo. Tu ti vergogni troppo di me. Tu non hai mai avuto l’intenzione di amarmi completamente, allo scoperto, davanti agli occhi di tutti. Volevi tutto, la bella reputazione costruita con tanta fatica in questi anni e, me.
Sai cosa ti dico, amore, per l’ultima volta?
Ti amo.
Ti amo come non ho mai amato nessuno, ti ho amato da sempre inconsciamente e mai e poi mai smetterò di farlo, anche se saremo lontani anni luce l’uno dall’altra. Tu sei e resterai per sempre il mio primo amore che volava per me sulle vette più alte, sfidando tutte le difficoltà, superando ogni ostacolo, lo stesso che però mi nascondeva giù, tra la gente. Sei un codardo. Piangerai il mio addio, ne sono sicura.
Tu odi le persone che rivelano i loro sentimenti rigandosi il viso di semplici lacrime, ma finalmente capirai che ne vale la pena. Il fuoco ti brucerà dentro e vorrai strapparti il cuore dalla rabbia per avermi persa, per avermi trascurata per così tanto tempo senza renderti conto che io ero sempre qui nonostante tutto, perché non capivi abbastanza quanto brillassi.
Non metterti nella condizione di pentirti in futuro, non farlo… Tu mi nascondevi da tutto e da tutti, posta sotto una campana di vetro, non per salvarmi, ma per tarparmi le ali, per impedirmi di uscire allo scoperto e urlare al mondo che ti amavo.
Semplice vergogna forse? O c’era di più dietro a quei grandi occhi di bambino che sognava il mondo? Un cuore che palpitava per la persona sbagliata, sentimento innocente ma allo stesso tempo il peggior colpevole? Cosa avevo di sbagliato? Solo una cosa. Non ero come te. Una semplice Mezzosangue è nulla per chi è consapevole del suo essere, come te.
Ma per fortuna sono me stessa. Per fortuna sono in grado di smettere di soffrire, con queste poche righe infatti mi libero da questa interminabile prigionia. Non credevo fossi come tutti gli altri o forse mi sono coperta gli occhi per troppo tempo, rassegnata e nascosta dietro all’idea che averti per me era già tanto…
Ma chi sei tu per farmi questo? Chi sei per vergognarti di me e del sentimento più puro che provo? Basta, ora non ce la faccio più, voglio solo gridare, libera, me stessa, anche senza te…Voglio volare, infrangere quella stupida campana, slegarmi dalle manette dell’amore e prendere le stelle che per tanto tempo ho bramato da quaggiù. Stelle nemiche, che dovevamo raggiungere insieme, il cielo che toccavamo ogni notte con un dito, alto, infinito, come noi.
Grazie per tutto quello che mi hai dato. Nonostante tutto sei stato il mio primo grande amore.
Mi rammarico solo di una cosa… Se tu dovessi tornare da me rivolendomi tua, forse cederei. Come si fa ad abbandonare la propria strada maestra? Io per ora ci provo ma so già che non ce la farò mai perché resterai il più bello dei fantasmi del passato, perché resterai per sempre parte di me.
Addio, Draco.
 
Hermione
                                                                                                                                                               


Beta reader: Lucy Light                                                  
  
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