RED PAIN
Gli uccelli volavano verso il sole che stava portando con sè il caldo e limpido giorno primaverile.
Su un ramo di un alto albero, sonnecchiava beatamente uno strano tipo in rosso. Aveva l’aria stanca di chi aveva lavorato in interrottamente giorno e notte senza sosta, ma quel sonnellino fu rovinato da uno strano boato. Fece volare tutti gli uccelli che risiedevano su quel albero e nei circostanti. Cadde di testa, cosa non proprio ovvia.
Si risvegliò subito, con le lacrime agli occhi e i denti stretti dal dolore. Si portò una mano sul capo e si massaggiò la parte che gli faceva male. 'Spero che nessuno mi veda in questa condizione' Pensò mentre continuava a massaggiarsi la testa con rabbia e dolore.
"Grell-chan."
Appena questa persona dalla voce familiare disse quel nome, Grell si girò di soprassalto e chiese ingenuamente "Chi sei?" Di fronte a lui c’era un bell'uomo, alto, formale e vestito di corvino. Gli uscì sangue dal naso alla visione di quell’essere maledettamente bello e cordiale.
"Seba…Sebastian-chan!!" Aveva gli occhi che gli brillavano, la bocca spalancata e due guance color rosa acceso che si potevano abbinare a un vestito di gala rosso con tanto di pizzi e merletti, fatta apposta per una Madam. "Sebastian-chan." Ripeté incredulo. Smise di sognare quando si accarezzò la testa dall’imbarazzo e si accorse che aveva un grande bernoccolo che gli faceva da compagnia. Sebastian accennò un sorriso.
"Non ti fare male, Grell-chan"
Grell fu sorpreso da quelle parole.
"Umh.. Ah! Sisignor!!" e di scatto si mise in piedi con la mano destra avanti la fronte.
"Bene." Sorrise e si incamminò verso di lui. 'Umh.. Sebastian sta venendo verso di me?' Si avventò verso di lui, a braccia aperte, con il naso sanguinante, gli occhi che brillavano, le guance rosa acceso e la bocca spalancata, gridando a squarciagola "Finalmente, è tutta la mia esistenza che aspetto questo momento indimenticabile! Vieni e fatti sedurre dalle mie labbra pezzo di uomo focoso che non sei altro." Sebastian si ricreò. 'È stata una pessima mossa 'pensò afflitto. Mise una mano sulla faccia afflitta e diede un pugno sulla povera testa, dove aveva quel gran bernoccolo. "AHI!!" Esclamò Grell. "Almeno ti regalo altre ore di sonnecchiare visto che i tuoi superiori non ti danno tregua." Disse Sebastian accennando un ironico sorriso. "Lo so che fa male, ma è ora di andare a dormire ed è ora per me di andare a raccogliere qualche erba per la cena del Bocchan." E continuò a camminare mentre il sole lasciava solo oscurità.