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Autore: shaolin7272    05/01/2013    1 recensioni
Già natale, pensò Barbier. Forse nel resto del mondo. Ma lì, in quel posto abbandonato da Dio, il 25 dicembre era solo una data sul calendario
“Lo so, ci sono posti migliori per festeggiare il Natale.” Disse il Sergente Maggiore, cercando di sollevare l'umore al suo sottoposto, che nonostante la chioma bianca, era ancora un ragazzo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
 
24 dicembre 2010
 
Parigi era sotto una tormenta di neve che durava da parecchie ore, ma all'ispettore Jacques Barbier non dispiaceva l'inusuale spettacolo delle strade prive di macchine alla vigilia di natale.
Aveva lasciato il 7^ distretto con parecchio anticipo ed era andato a piedi alla Gare du nord. Gli piaceva l'atmosfera della stazione, osservare il via vai delle persone e fantasticare.
Era talmente assorto che non si accorse del giovane che lo osservava da qualche metro.
Goran  invece l'aveva subito visto appena sceso dal treno. Per lui era sempre un emozione incontrare quell'uomo dai capelli bianchi e occhi viola che l'aveva strappato alla miseria. Aveva ancora vivido in mente Jacques soldato in quel giorno lontano con  il palmo della mano aperta ad offrirgli una stella di cioccolata. Forse uno dei più bei ricordi della sua infanzia.
A dire il vero era stato il suo primo ricordo.  Il suo  babbo natale.
“Jacques!”, lo chiamò agitando  la mano per farsi notare tra la folla.  Barbier si alzò di scatto con un sorriso che gli illuminò il volto avvistando il ragazzone biondo e in poche falcate lo raggiunse porgendogli la mano e poi abbracciandolo un po' rozzamente, imbarazzato. Non era molto bravo a esprimere i suoi sentimenti.
“Benvenuto Goran, Buon Natale” disse con voce un po' strozzata dall'emozione.
“Buon Natale a te.” Ricambiò il giovane con calore.
Anche Goran non era di molte parole e di questo si rammaricava perché avrebbe voluto dire migliaia di cose a quell'uomo. Ogni anno gli portava un regalo ma nulla poteva ripagare quello che aveva fatto Jacques per lui. Per avergli dato una vita migliore. Poi riflettendo si rese conto di non averlo mai ringraziato.
“Grazie” sussurrò al suo benefattore mentre uscivano dalla stazione sotto la neve. “Ti voglio bene.”
  
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