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Autore: Cherry Berry    06/01/2013    1 recensioni
"-Posso sapere il tuo nome?
Il suo sguardo color iris cercò quello color nocciola dello sconosciuto. Vi lesse una pura curiosità, che la portò a rispondere senza pensare.
- Rukia. Il tuo?
Ma lei lo conosceva. Non sapeva come, mentre il ragazzo dai capelli rossicci pronunciava il suo nome, un attimo prima che lo dicesse ad alta voce, lei lo sapeva già. Fu una sensazione stravagante, che le fece sentire una stretta alla bocca dello stomaco, una scossa di elettricità sulla pelle. Fissò il ragazzo, sussurrando il suo nome nello stesso istante in cui esso uscì da quelle labbra pallide e tese in un sorriso amichevole.
- Ichigo."
Prima classificata + premio originalità al concorso "A whole new world" del »DEATH & STRAWBERRY forum.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Sosuke Aizen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 5

Che piacevole sorpresa
 scoprire alla fine che da soli
non siamo poi così soli.
 

 
Era riuscita a recuperare la sua memoria. Si ricordava tutto. Non aveva più intenzione di dimenticare. Sospirò, scuotendo la testa.
- Dobbiamo farla finita.
Lo sguardo di Ichigo passò dal terreno a lei in un attimo. Sul suo viso si poteva leggere la preoccupazione, la paura di perdere ancora una volta Rukia, di scordare. L’espressione sul volto della donna era invece sicura, forte. Voleva porre fino a tutto ciò una volta per tutte.
- Sì, dobbiamo farla finita.
I loro sguardi erano allacciati, mentre mille interrogativi passavano per le loro menti. Come avrebbero potuto sbarazzarsi di Aizen? Non volevano cadere ancora una volta in una stupida trappola, sarebbe stato da sciocchi.
- Dobbiamo costringerlo a spostarsi tra i mondi paralleli.
Lo sguardo di Rukia era sicuro. Sapeva di non aver altre scelte, sapeva di dover essere lei a porre fine a quelle crudeltà ripetitive. Ichigo annuì, mentre osservava la sua espressione determinata. Concordava con lei, dovevano porre fine a tutto quello. Costringere Aizen a muoversi tra gli universi generati dalle scelte era l’unica soluzione possibile, a quel punto. L’avrebbero intrappolato come egli aveva fatto con Urahara, che probabilmente ancora vagava, senza meta e senza potersi fermare né trovare la strada. Sì, non vi erano altre maniere per eliminare il problema. Per sconfiggere il cattivo, spesso bisogna soltanto dargli pan per focaccia, come si usa dire.
 
Rukia tornò a casa. Quando aprì la porta, un forte odore di fritto le colpì le narici. Sosuke stava preparando la cena. Attraversò il corridoio, dirigendosi in cucina.
- Ciao.- esclamò, mentre l’uomo la sentiva giungere e si voltava verso di lei.
- Oh, bentornata. Sto preparando da mangiare.
La ragazza abbozzò un sorrisetto, mentre si sedeva al tavolo e attendeva con pazienza.
- Dove sei stata?
- Oh, nel bosco. Ci sono tante cose interessanti, lì.
Nella sua voce era possibile sentire una nota piuttosto evidente di sarcasmo. Probabilmente anche Aizen la percepì, visto che si voltò, fissando i suoi occhi scuri in quelli color cobalto della donna.
- C’è qualcosa che non va?
- No, nulla.
Un sorriso piegò le sue labbra sottili, ma non proferì parola, mentre Aizen tornava a darle le spalle e cucinare. Doveva solo attendere, entro poco tutto sarebbe finito. Finalmente la pace sarebbe calata su quel posto. Pace. Rukia si incantò nel fissare la parete, mentre mille pensieri le scorrevano per la mente. Perché Aizen la voleva con sé? Quella domanda l’aveva sfiorata facendola rabbrividire. Fino ad allora non aveva fatto nulla di male. L’aveva solo tenuta con sé, trattandola bene, dandole affetto. Il viso della ragazza era una maschera inespressiva, il corpo inerte, lo sguardo perso nel vuoto. Forse non era poi così cattivo come si dimostrava. Forse necessitava di qualcuno da amare. Perché quella domanda non l’aveva mai sfiorata prima? Scosse la testa, riscuotendosi dai suoi pensieri. Sosuke le depositò dinanzi il piatto, mentre si accomodava per la cena. Osservò la sua espressione sconvolta ma non le domandò nulla. Fu Rukia a sussurrare, poco dopo:
- Perché mi trattieni qui con te?
Si era accorto del fatto che avesse di già recuperato i suoi ricordi, l’aveva capito quasi subito, guardandolo in viso. Egli sospirò, passandosi una mano tra i capelli scuri come l’ebano.
- Forse conosci già la risposta.
Non ne era così sicura. Lo sguardo dell’uomo indugiò sul tavolino, finché non si fissò negli occhi della donna. Un sorriso crudele piegò le labbra dell’uomo, mentre cominciava a parlare:
- Io aspetto. Ti tengo con me, drogandoti ed aspettando che tu dimentichi. Attendo che ogni memoria del tuo passato sia scomparsa da quella tua testolina, per sfruttare la tua abilità e diventare, finalmente, il padrone indiscusso di questo pianeta. Dalla tua espressione stupita immagino che tu pensassi a me come un uomo capace di amare. Che disdetta. Arrenditi mia cara, io sono il male.
Rukia prese fiato. Sì, aveva ragione. Lui era il male, il diavolo in persona. Doveva essere eliminato. Si alzò in piedi, con eleganza.
- Speravo di non dover fare tutto questo.- affermò, fissando l’uomo che le sedeva davanti. Era giunto il momento. Chiuse gli occhi, concentrandosi. Doveva semplicemente muoversi, spostarsi ed influenzare la sua scelta. Fare in modo che egli desiderasse finire a viaggiare nelle dimensioni. Prima di utilizzare il suo potere, aprì ancora una volta gli occhi, guardando Sosuke. La sua espressione annunciava tutto il suo dolore, mostrava ciò che non avrebbe voluto mostrare. Non era da lei essere debole, fare trapelare le sue emozioni così apertamente.
- Pensi forse che sarà così facile?
Lo sguardo duro che Aizen le rivolse fece tornare la sua faccia a una maschera di composta indifferenza. Sì, sarebbe stato facile, per lei. Sarebbe stata una passeggiata.
- Sì, lo sarà.
Gli occhi di Rukia ruotarono per la stanza. Desiderava imprimersi nella memoria i giorni passati tra quelle mura, nonostante tutti i piani malvagi e le menzogne che egli le aveva raccontato. Pensò alla casa, al percorso che faceva per andare presso la radura. Forse tutto quello in futuro le sarebbe mancato, almeno un poco. Sentì un tocco gentile sulla spalla. Si voltò, scorgendo il volto preoccupato di Ichigo. Era lì per sostenerla. Lui era sempre stato al suo fianco, l’aveva protetta, l’aveva amata. Era stato il suo guardiano, non per imposizione ma per scelta. Così come lei aveva scelto di diventare la custode dell’ Hougyoku, lui aveva scelto di diventare la sua metà, colui senza il quale sarebbe stato duro sopportare il peso di quella responsabilità. Lei era l’essere più potente su quel pianeta, era in grado di sovvertire le sorti del mondo, in grado di fare quasi qualsiasi cosa, o quasi. Sono sempre le scelte, ciò che di più importante esiste. Finché esisterà la libertà di scegliere il proprio destino, nessuno potrà imporre la propria volontà agli altri. Rukia osservò quell’uomo, mentre Ichigo, con quel tocco delicato, le infondeva coraggio. Senza di lui, non ce l’avrebbe mai fatta a crescere, a compiere il dovere affidatole da Urahara. Egli si era sacrificato affinché giungesse quel momento, affinché il male venisse sconfitto e, finalmente, la pace tornasse su quel mondo. Aizen dedicò giusto un’occhiata ad Ichigo, fissando i suoi occhi in quelli della ragazza che stava in piedi davanti a lui.
- Non sei in grado di farlo.
Per un attimo temette che fosse vero. La paura di fallire la pervase, ma percepì il calore delle mani di Ichigo sulle proprie spalle. Si sbagliava, ne era capace e l’avrebbe fatto senza remore alcuna.
Ciò che accadde di seguito fu confuso e difficile da narrare. Rukia si concentrò, focalizzando la sua energia affinché Aizen si perdesse nelle dimensioni. La sua mente era completamente risucchiata dallo sforzo, così concentrata che nemmeno si accorse del fatto che le mani di Ichigo non poggiavano più sulle sue spalle. Così concentrata da non percepire il pericolo.
 
Quando riaprì gli occhi, la casa era vuota. Era in mezzo a una stanza vuota, priva di mobilia, nessuna traccia umana. Aizen era sparito, probabilmente risucchiato dalla voracità dei mondi, dalla complessità e varietà delle scelte. Un sorriso, venato di leggera tristezza, si dipinse sulle sue labbra. Si voltò, per incontrare gli occhi di Ichigo. Ma egli non era più al suo fianco, di lui non v’era traccia nella stanza. Gli occhi della ragazza si spalancarono in una smorfia di stupore, mentre si guardava intorno con aria spaurita. Che fine aveva fatto? Un terribile presentimento la colse, stringendole la bocca dello stomaco. Non era possibile, non poteva assolutamente crederci. Era stato risucchiato dalle dimensioni assieme ad Aizen? Rukia aprì la bocca, per urlare il suo nome, sperando che fosse nei paraggi. Dalle sue labbra non uscì alcun suono. In cuor suo sapeva che non avrebbe mai potuto sentirla. Era stato portato via, le era stato sottratto, per sempre. Le ginocchia le cedettero, facendola crollare bocconi sul pavimento. Aveva forse fatto la scelta sbagliata? Era stata punita per qualche motivo? Sentì un groppo formarsi in gola, mentre cercava di capire dove aveva potuto sbagliare. Perché Ichigo era svanito? Era ingiusto. Ella si era impegnata così tanto per portare la pace a quel mondo, per vivere felicemente. Ora una delle poche ragioni per cui voleva la serenità su quel pianeta le era stata sottratta. Scosse la testa, mentre leggere lacrime le scivolavano lungo le guance, rigandole, lasciando solchi indelebili e rotolando giù, colpendo il pavimento con estrema dolcezza, svanendo come gocce di pioggia nell’oceano. Si sentiva scossa nel profondo, le doleva il petto. Si terse le lacrime con la mano, osservando il luccichio che emanavano sulla sua pelle diafana. Sospirò, restando carponi sul pavimento. Lei era Rukia. Non poteva piangere a quel modo, arrendersi ai fatti. Lei poteva scegliere, poteva usare il suo potere. E avrebbe scelto, cercando Ichigo, anche a costo di vivere solo per ritrovarlo. Avrebbe attraversato ogni dimensione, si sarebbe persa in esse. Avrebbe combattuto. Perché lei era fatta così.

***

Sono passati SECOLI da quando ho aggiornato questa storia l'ultima volta... Mi dispiaceva lasciarla in sospeso ma purtroppo ho avuto dei problemucci col pc. Ora eccoci, manca solo l'epilogo che pubblicherò in settimana. Grazie a chi ha letto e recensito, siete dei tesori!

  
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