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Autore: emmevic    06/01/2013    7 recensioni
Seconda classificata al Drabble Contest, 100 parole per parola.
Sullo sfondo della Francia Ottocentesca di fine secolo ecco a voi una raccolta di drabble incentrata sulla figura di Rachelle, bambina di ceto benestante, e Geneviève, l'amata tata di famiglia.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ringraziamento ai giudici e complimenti a tutti quelli che hanno parteipato all'iniziativa. :)

Seconda classificata al
Drabble Contest, 100 parole per parola.



Note dell'Autore: Allora, questa è da considerarsi la mia prima originale; e sì, sono emozionata di ciò, come negarlo?

Ad ogni modo ciò che mi preme dire è che questa “sudatissima” raccolta mi è piaciuta da delineare, descrivere e immaginare. Mi sono infatti divertita a narrare determinati momenti della vita di Rachelle (la protagonista) e mi sono dilettata nel cercare di dare un senso al tutto, una certa continuità.
E' stato difficile cercare di affrontare la crescita e la maturazione della fanciulla solamente per mezzo di drabble, lo ammetto, ma è stato stimolante.
Quindi è con una certa soddisfazione che vi presento questa sorta di mini romanzo di formazione. :')
Detto ciò, cosa aggiungere? Beh, spero possa essere una lettura leggera e piacevole, che non risulti troppo vaga o tediosa.
Dunque non mi resta che augurarvi:

buona storia, ragazzi.


C'est la Vie
| Erba | Sonno | Controluce | Crepuscolo | Arancia | Morte |

I
| Erba |

In cielo le nuvole plumbee correvano instancabili e in terra il prato verde e i tulipani rossi odoravano di pioggia, il vento soffiava dolce.
In lontananza si udivano i piedini della piccola Rachelle scalpicciare veloci e la voce di Geneviève, la domestica, chiamare la bambina.
“Oh cara, torna in casa o ti prenderai un malanno” strillava trafelata la donna, inseguendo la protetta di corsa per poi fermarsi e portarsi le mani ai fianchi, fiacca.
Ma Rachelle, incurante, correva nell'erba morbida e con l'orlo dell'abito ormai sozzo e irrimediabilmente fradicio rientrava in casa.
Aveva sempre amato l'odore della pioggia.
[ 99 parole ]

II
| Sonno |

Nounou, raccontami una fiaba” aveva borbottato assonnata la bimba, mentre Geneviève chiudeva la finestra e tirava le tende porpora.
Era già sera inoltrata e il buio era sceso su tutta Chavagne.
Le Petit Poucet va bene?” aveva domandato la donna, carezzandole dolcemente i fini capelli biondi e rimboccandole le coperte.
Oui, nounou, va benissimo” aveva sussurrato la bambina, al caldo sotto le lenzuola color crema.
“ C'erano una volta un taglialegna e una taglialegna, che avevano...” narrava pacata la voce di Geneviève, interrompendo il tranquillo silenzio della campagna.
Rachelle intanto scivolava fra le dolci braccia di Morfeo.
[ 100 parole ]

Note:
[1] Nounou significa tata in francese.
[2] Le Petit Poucet è il nome francese della fiaba di Pollicino.
[3] Chavagne è una cittadina francese realmente esistente.

III
| Controluce |

Rachelle, veloce, muoveva la mano da destra a sinistra e da sinistra a destra, intenta a salutare nella maniera più affettuosa la cara Geneviève, a pochi metri da lei: a dividerle il treno.
Affacciandosi dallo stretto finestrino, la ragazzina era costretta a strizzare gli occhi per osservare adeguatamente la donna, che con il sole alle spalle era solamente un'indistinta sagoma nera in mezzo a mille altre; di lei distingueva con sicurezza solamente il fazzoletto.
E quello, scuro anch'esso, si agitava pieno di aspettative e, ilare, le augurava bon voyage et à bientôt.
Già contava i minuti che mancavano al ritorno.
[ 100 parole ]

Note:
[1] Bon voyage et à bientôt significa buon viaggio e a presto in francese.

VI
| Crepuscolo |

La vedeva, vedeva Chavagne.
Nella luce del crepuscolo riusciva a distinguerla, scorgeva il campanile, la piccola cappella, i campi ricoperti di neve che circondavano la cittadina e la via principale, che un poco sconnessa arrivava sino alla stazione.
E lei era lì, proprio accanto ai binari, con un esiguo bagaglio nella mano destra e una sciarpa attorno al collo.
Faceva freddo e l'aria era frizzante, ma non si curava del gelo, perché per qualche giorno le era stato permesso di lasciare il collegio, finalmente.
Rachelle osservò la strada e sorrise, quando il rumore di zoccoli preannunciò l'imminente arrivo di Geneviève e della carrozza.
[ 103 parole ]

V
| Arancia |
Il Gateau Breton di Geneviève era il migliore.
Era più dolce e saporito di quello preparato da Gustave, il cuoco dell'istituto, ed era più morbido di quello cucinato da Clélie, la nuova domestica di Chavagne.
Il Gateau Breton di Geneviève era il migliore e profumava incredibilmente di arancia. E quando Rachelle lo addentava, le si scioglieva in bocca.
Per questo la fanciulla non voleva mai servirsi il Gateau Breton del collegio, perché non reggeva il confronto.
Così lei non poteva sognare null'altro.
Perché solo la sua nounou riusciva a combinare perfettamente l'asprezza della scorza d'arancia con la dolcezza dello zucchero.
[ 100 parole ]

Note:
[1] Il Gateau Breton è un dolce tipico della Bretagna (regione settentrionale della Francia), la cui ricetta prevede l'utilizzo dell'aroma di arance.

VI
| Morte |
Con le gote arrossate dal freddo Rachelle si stringeva nel leggero cappotto nero e, silenziosa, osservava la pietra sepolcrale.
Una lacrima dispettosa, destinata a cadere ed asciugarsi nello scialle, le rigava la guancia.
Non doveva piangere, perché era quasi una donna, si era imposta precedentemente, quando ancora in casa – appena di ritorno dall'istituto – aveva appreso la notizia ed aveva deciso di recarsi al cimitero.
Una volta lì non aveva avuto però la forza di mantenere quell'austerità che tanto avevano cercato di insegnarle al Collège Saint-Helier di Rennes.
Il dolore era troppo grande: per Genèvieve avrebbe dovuto fare un'eccezione.
[ 100 parole ]


   
 
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