06/01/2013
3 recensioniPensieri e riflessioni durante il cammino
Andare lungo le viuzze della città in quelle gelide ore era una cosa che piaceva a Ran, lo si legge dal suo sguardo, sorridente e sereno, ma in quel momento la giovane era contenta per un'altra cosa.
I sentimenti rimbombavano ad ogni minuto che si avvicinava a quella villa che tante volte aveva ammirato insieme al suo amico d'infanzia, al suo amore, alla compagnia che gli mancava in quei silenzi che si metteva da parte e cominciava a piangere.
Lacrime, soltalto piccole gocce cristalline rieccheggiavano in quei giorni tristi, senza di lui, senza il suo calore, senza il suo respiro, senza il suo sguardo, soltanto il viso di un bambino uguale al ragazzo che ha perduto e che raramente si fa vivo, il quale vedendo la sua angoscia tenta di consolarla.
"Non piangere Ran, vedrai che presto lui ritornerà da te". Gli diceva sempre così.
Lei non capiva perchè ma da quelle parole sentiva il suo richiamo, la sua voglia di volerla contenta e ogni volta finiva con un abbraccio stretto e dolce al fratellino il quale sorrideva un po' ma che sapevi nascondeva un'espressione triste anche lui.
Perchè si sentiva in quello stato? Che cosa aveva tralasciato? Sono queste le domande a cui Ran rifletteva molto spesso su Conan e che cercava continuamente una risposta.
La verità è difficile da trovare e questo lo sapeva bene, ma sa anche bene che le cose devono avere tempo per trovare una soluzione.
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Poi guardando meglio dalla finestra notò che il dottore stava guardando la tv insieme ad una bambina, Ai pensò la ragazza.
Quella bambina quando la incrocia nota sempre uno sguardo assente e serio, come se avesse avuto un passato triste e gli faceva pena vederla isolata e qualche volta cercava di stabilire un contatto con lei.
Le voleva bene come al piccolo Conan ed era insicura a volte se abbracciarla per darle modo di capire che non sola. Per lei era come una sorella che non ha mai avuto.
Non immaginava minimamente che la stessa emozione era provata anche da lei, infatti Ai vedeva Ran come la sorella defunta Akemi, il suo modo di parlare e soltanto l’aspetto fisico le ricordava lei e alle volte Ai pensava di non averla mai perduta, ma doveva accettare la realtà, ormai lei non c’è più.
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Fece qualche passo, ma poi si fermò alla porta.
Come sarebbe entrata? Lei non aveva le chiavi di quella casa, per cui non poteva accedervi.
Dopo qualche attimo però squadrò un dettaglio importante. Stranamente la porta era socchiusa, come se qualcuno sapesse che lei sarebbe entrata lì.
Lei ci rimuginò sopra, poi risolse il mistero, probabilmente Shinichi sapeva che sarebbe venuta li e per facilitarle le cose le aveva dato modo di addentrarsi la dentro.
Prese in mano la maniglia e la aprì lentamente chiudendola appena fu dentrò.
Niente era diverso, tutto era come se lo ricordava, la cucina ordinata e pulita, le scale che portavano di sopra e la libreria in fondo.
Ran si levò le scarpe e cominciò a camminare, era molto emozionata, perché più faceva un passo in avanti, più sapeva che ad ogni indizio che trovava si avvicinava al suo amico detective.
Arrivò al fondo della casa e vide quell’immensa libreria, piena di libri di qui l’interno era una fonte di sapienza, di mistero e di investigazioni.
“Il suo libro preferito è il segno dei quattro e siccome è un giallo è quello il suo colore preferito” – Dando un’ipotesi all’enigma lasciato dall’amico.
Scandagliò a fondo la biblioteca, ma del librò non c’era traccia, osservò ogni angolo di quella stanza e alla fine vide qualcosa.
Nel violino che era appoggiato alla poltrona si vedeva qualcosa di colore giallo sotto di esso.
Lei andò a vedere e scoprì che era il libro che cercava.
“Il segno dei quattro, di Arthur Conan Doyle” Lesse la ragazza e aprì il libro alla prima pagina, trovò subito un biglietto dove c’era scritto qualcosa con la calligrafia di Shinichi.
“Vediamo un po’ che c’è scritto” Disse la ragazza iniziando a leggere.
“Sono contento che l’enigma hai trovato, ma ancora questo devi indovinare,
se vuoi trovarmi vieni in quel luogo dove cenammo,
in cui un omicidio ci ha interrotto,
il momento preciso lo decreta il detective londinese,
che aggiungendoci l’inizio dell’amore,
ti darà la giusta strada.”
S.K
“Vedo che il mio amico si è dato da fare eheh, ma tanto lo sa che io lo troverò, non ho preso a dedurre dal nulla caro il mio detective” Facendo una leggera risata e ritornando sui propri passi.
Notò che aveva perso un po’ di tempo in quella indagine e che erano già le 12, doveva preparare il pranzo ed andò a fare la spesa.
Ma una cosa sapeva benissimo, quel giorno l’indagine avrebbe risolto e la ricompensa avrebbe svelato in quella verità.
Continua…
Chappy Shin e ran amore:
Rieccomi qui,
Dopo un bel po’ di tempo (Chiedo umilmente scusa, ho avuto un gran da fare a casa, Gomen)
Mi rifaccio con questa secondo e penultimo capitolo,
eh si,
la verità sta per arrivare,
spero di non deludervi nel prossimo,
ringrazio tutti i miei lettori per aver letto il primo capitolo,
grazie infinite *.*,
alla prossima,
ciaoooooooooooo
shin e ran amore ^.^