Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: bowaxel212    07/01/2013    1 recensioni
Il protagonista di questa storia è Mason Parker, ragazzo appena trasferitosi a Beacon Hills.
Qui scoprirà un mondo dove le leggende sone reali, un mondo a lui sconosciuto ma al quale è appartenuto inconsapevolmente sin dalla nascita.
DISCLAIMER: i personaggi appartengono ai legittimi proprietari!
Genere: Azione, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ECCOVI UN NUOVO CAPITOLO
RECENSITE, RECENSITE…
 
La mattina dopo Stiles si svegliò verso le dieci, quel giorno i ragazzi avevano un giorno libero dalla scuola, per gentile concessione dei genitori.
La notte precedente era rientrato all’alba, quando ormai la luna aveva esaurito il suo influsso, Sharon aveva ripreso la forma umana ma non il sorriso.
La ragazza era letargica, apatica, come se fosse caduta nella più profonda depressione.
Stiles stesso la aveva riaccompagnata a casa, aveva persino dovuto aiutarla a mettersi a letto, la grave perdita unita alla prima trasformazione le avevano tolto ogni energia.
Stiles scese dal letto e si vestì in fretta, quella mattina aveva in programma di vedersi con Scott e gli altri, non aveva voglia di restare solo, la solitudine ti spinge a pensare.
Suo padre era già andato al lavoro, la casa era estremamente silenziosa.
Afferrò le chiavi della jeep e si recò verso il vialetto, una volta fuori di casa si accorse che qualcosa di luccicante giaceva sul selciato accanto alla vettura.
Stiles si avvicinò e notò che erano vetri, qualcuno gli aveva frantumato un finestrino < ma figlio di… > imprecò a denti stretti.
Guardò meglio il finestrino per controllare che non ci fossero danni, quando con grande sorpresa vide che sul sedile posteriore era steso qualcuno.
Il ragazzo scattò all’indietro per la paura, per poco non rischiò di cadere col sedere sul vialetto.
Riprese il controllo di se e si avvicinò di nuovo alla jeep, chiunque fosse era tremendamente sporco, aveva una camicia bianca lacera e macchiata  di terra, i pantaloni che dovevano far parte di un completo erano anch’essi sporchi e coperti di graffi.
Stiles non poté vederlo in viso, aveva la testa coperta da un braccio, era in posizione fetale, ma di una cosa era sicuro, stava solo dormendo, sentiva il respiro pesante di quel tipo.
Leggermente impaurito allungò una mano verso il giovane addormentato, gli toccò una spalla per poi ritrarre il braccio come se si fosse scottato.
Il ragazzo addormentato non accennava a svegliarsi, così Stiles lo toccò di nuovo e di nuovo, ormai più irritato che spaventato prese a scuoterlo < ehi, sveglia > gli urlò per poi dargli uno scossone.
Il ragazzo nella jeep trasse un profondo respiro e iniziò ad alzarsi < finalmen… >fece per dire Stiles ma la parola gli morì in bocca.
Ancora Seduto nella jeep Mason si stiracchiò come se si fosse svegliato dal più piacevole dei sogni, a quel punto Stiles iniziò a urlare.
Mason spaventato incominciò a urlare a sua volta, i due continuarono fin quando non finirono il fiato.
 
Il dottor Deaton stava trascorrendo una piacevole mattinata, nessun caso grave, gli animali erano calmi nelle loro gabbie senza dare problemi e il sole riscaldava piacevolmente l’ambiente.
Lo considerò un giorno troppo bello per quello che era appena accaduto, era venuto a conoscenza della storia di quel ragazzo, la cosa lo rattristava non poco.
Quando sentì la porta di ingresso aprirsi vide Scott accompagnato da sua madre entrare in tutta fretta < allora che succede? > chiese Melissa preoccupata < non so di che parla > le rispose Deaton confuso < ma come? > fece Scott < Stiles mi ha chiamato e mi ha detto di correre qui e di portare mia madre >, nel sentirlo il dottore fece spallucce non sapendo di cosa stessero parlando.
La risposta entrò dalla porta pochi secondi dopo, Stiles con l’espressione più sconvolta del mondo stava aiutando Mason ad entrare nella clinica.
I presenti guardarono la scena paralizzati dalla sorpresa < ma che… > fece Melissa impossibilitata dal continuare per lo stupore < Stiles quello è… ? > fece per chiedere Scott subito interrotto dall’amico < si è lui, datemi una mano inizia a diventare pesante. >
Deaton corse incontro ai due e afferrò Mason per un fianco, il ragazzo fissava il vuoto, quasi catatonico < dove lo hai trovato? > chiese il dottore a Stiles < nella mia jeep, non chiedetemi come ci è finito, so solo che ha rotto un vetro per entrare >
< ma lui era morto > disse Malissa ancora sorpresa per quello che stava vedendo < così pare > fece Stiles < ma adesso deve aiutarlo, l’ho fatta venire perché lo visitasse >
< visitare cosa… > tentò di dire Melissa, bloccata prontamente dal gesto di Stiles che le mostrò le mani del giovane ricoperte di sangue secco.
L’infermiera che era dentro Melissa si risvegliò di colpo < oh dio, procuratemi della garza sterile e del disinfettante >, senza esitazione Scott scattò a prendere quello che la madre aveva chiesto.
Il Dottore teneva Mason per una spalla mentre Melissa gli controllava una mano, la donna aveva quasi il timore di toccarla.
Quando gli esaminò i palmi, la donna afferrò con la punta delle dita qualcosa che era rimasto incollato alla pelle del ragazzo, con orrore i presenti capirono che quella era un’unghia.
Per un attimo Stiles fu sul punto di vomitare, ma riuscì a trattenersi, Melissa intanto con l’ausilio di un po’ di ovatta aveva iniziato a medicare le ferite del giovane.
Deaton notò che la donna aveva un’espressione strana mentre ripuliva le mani del giovane < che c’è Melissa? > le chiese preoccupato, la donna alzò lo sguardo verso di lui, aveva gli occhi sgranati < sulla mano non ha nessuna ferita >
< non è possibile > fece il dottore per poi esaminare la pelle del giovane a sua volta, nessun taglio, nessuna ferita, tutte le unghie erano al loro posto.
Nemmeno l’altra mano presentava, ferite, così come altre parti del corpo del giovane, il Dottore seguendo un’intuizione aveva esaminato la schiena del ragazzo, la ferita mortale era sparita.
I quattro fecero stendere Mason su uno dei lettini, la situazione era troppo strana < come ha fatto a resuscitare? > chiese Stiles gesticolando come un pazzo < non ne ho idea > fece il Dottore, in mente aveva mille interrogativi.
Il ragazzo era sicuramente morto, ma qualcosa lo aveva riportato in vita, dal sangue che aveva sulle mani, capirono che doveva aver rotto il legno della cassa, per poi scavare una buca verso la libertà.
Dio solo sapeva se si sarebbe mai ripreso, un simile trauma avrebbe potuto cambiarlo per sempre.
Scott afferrò il cellulare e compose un numero < chi chiami? > chiese Stiles < gli altri, dobbiamo capire cosa fare >
< io festeggerei > fece Stiles < non capita tutti i giorni che un amico ritorni dall’aldilà. >
 
Quando il resto del gruppo entrò nella clinica nessuno disse una parola, tutti guardavano Mason con gli occhi spalancati.
Nessuno di loro mosse un passo verso di lui che intanto se ne stava immobile con lo sguardo fisso, quasi svuotato < non ci credo > disse Peter per poi far affiorare un sorrisetto sulle labbra.
Dietro al gruppo che ormai fissava il giovane come un fenomeno da baraccone si udì una voce < che succede li dentro? > nel sentirla Mason rizzò la testa di colpo.
Tutti scattarono per quel gesto così improvviso mentre Sharon si face largo tra Allison e Isacc per vedere cosa attirasse la loro attenzione.
Quando la neo licantropa posò lo sguardo sul ragazzo rimase immobile per lo stupore, Mason intanto iniziò a scuotere la testa, come se avesse ripreso coscienza di se.
Il giovane guardò d’avanti a se e vide la ragazza, senza dire nulla scese dal lettino e a passo spedito le andò incontro, una vasta gamma di emozioni colse Sharon impreparata, paura, tristezza e desiderio le si riversarono nella mente.
Scott fece per bloccare Mason per timore di quello che avrebbe potuto fare, ma il ragazzo lo spintonò via facendogli fare un bel volo, per poi continuare per la sua strada.
Quando fu di fronte alla ragazza, senza esitazione le prese il viso tra le mani e la baciò con foga, tutti fissarono la scena e tirarono un sospiro di sollievo.
Il bacio durò per quasi un minuto, poi i due si staccarono e si guardarono negli occhi, lei stava piangendo < oh dio, mi dispiace per tutto > disse lei < non importa > fu la risposta di Mason che subito le ricatturò le labbra in un bacio appassionato.
Quando i due finirono quelle esagerate effusioni videro che gli altri li guardavano un po’ in imbarazzo.
Mason osservò ciò che aveva intorno un po’ intontito, poi si guardò le braccia e il resto del corpo, indossava ancora i vestiti con cui era stato sepolto.
Improvvisamente si strappo la cravatta e la gettò a terra con rabbia, poi passò alla camicia, le mani gli tremavano troppo, non riusciva ad aprire i bottoni, così iniziò a lacerarla.
Intento in quel gesto disperato, quasi non avvertì le mani di Erica chiudersi intorno ai suoi polsi < Mason basta, che fai? >
< questi vestiti > disse lui senza fiato < devo toglierli, adesso… > continuò disperato.
Derek andò verso il ragazzo e lo afferrò per un braccio, lo tirò con se nella stanza adiacente < ha dei vestiti? > chiese al dottore < si, dei pantaloni di una tuta, ma nessuna felpa > rispose lui.
Derek prese i pantaloni e si tolse la giacca di pelle < tieni > disse al ragazzo per poi spingerlo nell’altra stanza.
I ragazzi sentirono Mason strappare la stoffa della camicia e dei pantaloni del completo, uscì pochi minuti dopo, indossava i pantaloni e la giacca di pelle, ai piedi non portava nulla < grazie > disse rivolto all’Alpha < sei stato sepolto con quei vestiti, non mi sorprende che li odiassi > rispose lui.
Derek si avviò verso la porta della clinica < dove vai? > chiese Stiles < devo controllare una cosa > rispose semplicemente lui.
Sapendo che non avrebbe ottenuto nulla decise di seguirlo, gli altri andarono con lui, in un attino furono tutti fuori.
Uscendo Mason avvertì la mano di Melissa sulla sua spalla < forse dovresti riposare > disse la donna preoccupata < sto benissimo > rispose lui raggiante < e sono vivo > disse per poi stringere Sharon per la vita.
 
Il gruppo si ritrovò di fronte a quella che era la tomba di Mason, un buco alla base della lapide indicava il punto da cui il giovane era uscito < oh dio > sussurrò Lydia afferrando un pezzo della bara, la scheggia di legno era macchiata di sangue.
Mason passò una mano sul marmo della lapide < come è possibile? > chiese tra se e se, < non ricordi nulla? > gli chiese Sharon preoccupata < nulla, vuoto assoluto > rispose lui scuotendo la testa.
Il punto più importante era sapere come avesse fatto quel ragazzo a tornare in vita, nessuno sapeva spiegarselo < sei umano, questo è sicuro > disse Derek < tanto umano non è > disse Stiles < è guarito da tutte le ferite >
< questo non vuol dire nulla > disse Peter andando verso il ragazzo e senza preavviso estrasse gli artigli graffiandogli il braccio < ahia, brutto figlio di… > imprecò lui per poi colpirlo al viso.
Per Mason fu come picchiare un tronco d’albero, saltellando scuoteva il pugno mentre con l’altra mano stringeva il braccio ferito < visto > disse Peter al gruppo < qualunque cosa fosse è sparita >
< forse si attiva con la luna piena > intuì Lydia < potrebbe essere > convenne Derek < per ora dobbiamo tenerlo d’occhio, al prossimo plenilunio lo incateneremo per sicurezza >
< per me va bene > disse Mason, ma adesso voglio solo tornare a casa.
Il giovane fece per allontanarsi, Ma Stiles lo fermò bloccandogli la strada < cosa credi che dirà tua madre vedendoti? >
< ne sarà felice > rispose candidamente lui, < oppure penserà che a Beacon sono arrivati gli zombi > disse Isacc che subito venne zittito da un pugno al braccio da parte di Allison.
 
Mezz’ora dopo Mason si ritrovò sulla soglia di casa sua < sei sicuro di quello che fai? > gli chiese Stiles al suo fianco < sicurissimo > ripose lui sorridendo.
Il ragazzo suonò il campanello, pochi secondi dopo Diana aprì la porta di ingresso, quando vide chi c’era sulla soglia sbiancò di colpo per poi svenire < bella mossa > disse Boys sghignazzando.
Mason si affrettò a soccorrere la madre < mamma sono io, Mason > le urlò tenendola tra le braccia, le palpebre della donna iniziarono a tremolare, poi riaprì gli occhi.
Diana iniziò a boccheggiare, poi cinse il collo di suo figlio < oh dio… > riuscì a dire per poi scoppiare  a piangere, neanche il figlio riuscì a trattenersi.
Diana venne a conoscenza di quanto accaduto, ascoltò la storia senza capire ancora se stesse sognando o meno, era felicissima di aver ritrovato suo figlio.
Le cose non sarebbero potute andare meglio, l’atmosfera era allegra, tutti erano felici dell’amico ritrovato,  gli unici punti oscuri erano le vicende riguardanti il nuovo Alpha e su quanto fosse successo a Mason, ma ci sarebbe stato tempo per le ricerche.
L’atmosfera allegra fu spazzata via da Mason che si alzò e prese la parola < dobbiamo fare in modo che nessuno sappia cosa è successo >
< questo è ovvio > disse Erica < già > convenne Mason < ma rimane il fatto che non ho più una ferita > nella stanza tutti si guardarono insospettiti, mentre il giovane si toglieva la giacca prestata da Derek < allora, chi fa gli onori di casa > disse mostrando la schiena.
Scott si alzò di scatto < aspetta, vuoi che ti colpiamo > disse sbalordito < non a morte > precisò il giovane < ma qualcuno deve ricreare delle ferite simili a quelle che avevo quando il medico legale mi ha esaminato >
< mi sembra giusto > convenne Peter < no è folle > protestò Stiles.
Diana e Sharon andarono verso il ragazzo < Mason non è necessario > disse la madre < purtroppo si invece > rispose lui < ma sei vivo per miracolo… > tentò di dire Sharon fermata da un bacio del giovane.
Il silenzio calò sulla stanza, mentre Derek andò verso il ragazzo < se sei sicuro lo faccio io >
< bene > disse lui per poi dare la schiena al licantropo.
Diana e Sharon afferrarono ognuna una mano del ragazzo, gli altri si prepararono a vedere la scena un po’ spaventati, solo Peter chiese a Diana di prendere bende e cerotti per il dopo.
Mason di sedette e aspettò, avvertì gli artigli di Derek sulla pelle e quando questi affondarono non resistette e urlò.
Tornare in vita aveva un suo costo, nel giorno in cui era rimasto sotto terra le cose non erano cambiate, c’era sempre un prezzo da pagare.
 
TRA BREVE MOLTI MISTERI VERRANO SVELATI, CONTINUATE A SEGUIRMI
AL PROSSIMO CAPITOLO E RICORDATE: RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: bowaxel212