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Autore: BellatrixWolf    07/01/2013    4 recensioni
Il rapporto tra Emma Swan e Regina Mills non era dei più chiari. La maggior parte della gente credeva, anzi, era certa, che le due si odiassero a morte. Anche loro ne erano certe.
Solo da poco, Regina si era accorta di qualcosa di strano. Conosceva l'odio, lo conosceva fin troppo bene, ed iniziava a dubitare che ciò che provava per lo sceriffo Swan fosse effettivamente odio.
SwanQueen. potrebbe diventare Fluff, o smut. O entrambi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' passato un po' dall'ultimo aggiornamento, ma dovrei stare zitta, che ci sono fic che non aggiorno da mesi *coffcoff*WarlordFriendsForeverQuasiPerCaso*coffcoff*. Questo capitolo era quasi pronto da un sacco di tempo, ad essere sincera, ma non trovavo mai il tempo/la voglia/le idee per terminarlo. Dev'essere una costante, la mia, quella di terminare il capitolo proprio prima che le protagoniste si incontrino davanti alla porta :3 chi legge Friends Forever capirà ciò che c'è da capire.
E' stato un periodo un po' così, non sapevo che scrivere, o come, o... boh. Ma forse, se tutto va bene, quel periodaccio è finito. Vabbè, non vi tedierò ulteriormente con questo commento, sono ancora qui che fremo per la puntata The Cricket Game, sono le cinque del mattino di lunedì e mi aspetta una giornata a dir poco piena. ...Enjoy! And pray for me...



Arrivata a casa, la prima cosa che Regina fece fu avvisare Henry.
"Sono tornata!" Urlò alla tromba delle scale, più allegra di quanto non volesse.
"Ciao." Fu la piatta risposta che venne da dietro la porta della camera del bimbo.
Regina sospirò e roteò gli occhi. "Se vieni giù ho una sorpresa per te."
Allora la porta si aprì. Mentre la donna appendeva la giacca, Henry scese e rimase a guardarla in attesa.
"Avremo ospiti a cena."
Il ragazzino non fu particolarmente entusiasta. Insomma, non che gli dispiacesse essere con qualcuno oltre che con sua madre, ma aveva seriamente sperato in qualcosa di più... materiale. Era comunque insolito, quello era innegabile. "Chi?"
"Miss Swan." rispose lei, secca, come se fosse la cosa più naturale del mondo, nonostante sapesse bene quanto strano dovesse suonare.
Henry sgranò gli occhi. "Emma???" Chiese incredulo. Forse aveva capito male. Regina si limitò ad annuire, poi sorrise. "Felice?"
Henry annuì a sua volta, vigorosamente, un grosso sorriso stampato in faccia. Certo, era stupito dal fatto che sua madre avesse invitato Emma a cena, visti i rapporti tra le due, ma decise di non fare domande -lei avrebbe potuto ripensarci- e suppose semplicemente che fosse opera di Emma. Operation Cobra.
"Prepari le lasagne?" chiese il ragazzino, dondolandosi sui piedi.
"No, stasera no. Però faccio la torta."
Henry si strinse nelle spalle e con un "ok" tornò in camera.
Regina guardò l'orologio segnare le cinque e si diresse in cucina. Aveva in mente il menù perfetto: risotto allo zafferano, pollo al curry e torta di mele e cannella. Tema della serata: spezie.
Aprì il suo armadietto delle spezie, prendendo zafferano, curry in polvere e cannella, poi posò tutto sul tavolo. Armeggiò con i ricettari che aveva nella libreria della cucina, cercando le ricette migliori. Tutto doveva essere perfetto.
Un'ora e mezza dopo, la cena era quasi pronta -tranne i piccoli dettagli da aggiungere prima di servire. Chiamò Henry e gli ordinò di apparecchiare, poi salì le scale e si diresse verso la sua stanza. Scelse i vestiti che avrebbe indossato e li mise ordinatamente sul letto, poi entrò nel piccolo bagno adiacente alla camera, aprì l'acqua e si spogliò.
Entro breve la stanza fu piena di vapore. Regina inspirò a fondo e fece un passo sotto l'acqua tiepida, restando a bagnarsi per qualche secondo, poi si voltò e prese olio per la pelle, shampoo e balsamo per lavarsi. Pochi minuti dopo uscì dalla doccia seguita da profumi esotici; si avvolse nell'accappatoio e si pettinò ed asciugò velocemente, per poi tornare in camera.
Biancheria nera, camicia di seta blu, pantaloni aderenti di pelle -rigorosamente neri-, giacca, stivali ginocchio con 15 cm di tacco a spillo, trucco. Perché doveva essere impeccabile.
Dopo essersi sistemata scese, trovando Henry intento a guardare la televisione.
"Mamma, ci hai messo un'ora!" commentò senza alzare lo sguardo dallo schermo. Effettivamente, come Regina potè constatare guardando l'orologio, erano ormai le sette e mezza.
La donna andò nella sala da pranzo per controllare il lavoro di Henry. Il ragazzo si era sistemato a capotavola, ponendo le due donne l'una di fronte all'altra. Sul tavolo c'erano pane, acqua, piatti, posate ed un succo di frutta. Con un sospiro, la mora andò a prendere i tovaglioli, tre bicchieri, due calici da vino, vino rosso e sistemò tutto. Infine, apportò le ultime modifiche ai piatti.
Alle otto in punto, tutto era pronto e perfetto. Regina guardò l'orologio e roteò gli occhi: non sopportava i ritardi, ed era ancora meno propensa a chiudere un occhio con quella ritardataria patologica di Emma Swan. Ma contro ogni sua previsione, alle otto esatte il campanello suonò.

Dopo essersi asciugata velocemente, Emma si infilò la biancheria -per non girare nuda- ed iniziò a cercare nell'armadio. Aveva i suoi soliti vestiti, vestiti vecchi, vestiti eleganti... ma cosa scegliere?
Dopo qualche minuto sentì bussare alla porta della camera, e Mary Margaret cinguettò.
"Em, ho fatto il tè!"
"E' aperto." mugugnò la bionda, ancora immersa nel proprio armadio. Si sentì un leggero rumore di stoviglie e la mora entrò con un vassoio in mano, sorridente.
"Oh! Scusa, non pensavo ti stessi vestendo.." disse imbarazzata subito dopo, distogliendo lo sguardo; non era la prima volta che vedeva la compagna di stanza mezza nuda, ma ogni volta si sentiva in imbarazzo.
"Uh..? Ah, sì, no, scusa... uh..." rispose lei, comprendosi con l'accappatoio.
Si sedettero sul letto prendendo ognuna la propria tazza. Senza pensarci, Emma se la portò alle labbra.
"Em! No! Scot-" provò ad avvertitla Mary Margaret. Ma non fece in tempo.
"Ah!" Cercando di lenire il bruciore, la bionda si strofinò la lingua sul palato.
"Appunto." La mora si sforzò di non ridere. "Dove hai la testa?" Le lanciò uno sguardo quasi materno.
La bionda scosse la testa ed abbozzò un sorriso. "Sono un po' nervosa." ammise.
"Ti capisco. Regina mette i brividi." Mary Margaret si strinse nelle spalle. Emma avrebbe voluto rispondere che no, il problema non era affatto quello, ma che, anzi, semplicemente non sapeva come comportarsi con quella donna, perché non riusciva minimamente a capire che rapporti ci fossero tra loro; che talvolta avrebbe voluto tirare un pugno a Regina -uno non le era bastato-, mentre a volte restava semplicemente ammaliata da quella donna. Ma si limitò ad annuire.
"Già. Senti, tu la conosci meglio di me, no? Cosa potrei mettermi?"
"Ma... io..." cercò di protestare ma lo sguardo supplicante di Emma distrusse le sue difese. Sospirò. "Ok. Perché non il tuo solito outfit?"
Emma si strinse nelle spalle e soffiò sul tè. "Non so... Mi pare poco appropriato... Sai, per una cena a casa del /sindaco/."
"Capisco.." la maestra si alzò e si diresse verso l'armadio. Cercò per un po' e trovò un abito elegante, rosso, mostrandolo ad Emma. Lei fece una smorfia.
"E questo cos'ha che non va?"
La bionda bevve un sorso di tè senza staccare lo sguardo da Mary Margaret. "Mi sa di appuntamento..." mugugnò. Allo sguardo scettico di Mary Margaret alzò la testa. "Beh, ecco... è un vestito da cena fuori... da appuntamento..."
Mary Margaret scosse la testa, divertita, poi ripose il vestito. Frugò per un po', poi si voltò verso Emma, che intanto aveva finito di bere. Lei abbozzò un sorriso imbarazzato. Si alzò, superando Mary Margaret, e prese un paio di pantaloni neri ed una maglietta larga e morbida, decorata di catenine lungo la scollatura e con i polsi bordati d'argento. Si mise davanti allo specchio e sovrappose i vestiti al proprio corpo.
"Pensavo a questo, ma non..."
"Che meraviglia di maglia! Direi che è perfetta." La mora la guardò sorridendo. Lei le indirizzò uno sguardo dubbioso e lanciò tutto sul letto, mancando di un soffio le tazze. Si tolse l'accappatoio -e nuovamente Mary Margaret si voltò- ed iniziò a vestirsi, saltellando per infilarsi i pantaloni.
Quando ebbe indossato l'outfit prescelto si lasciò cadere a sedere sul letto -Mary Margaret fece appena in tempo a spostare il vassoio- e prese a guardarsi intorno in cerca degli stivali. Li trovò sotto al letto e se li infilò velocemente.
"Che ore sono?" Chiese rialzando di scatto la testa.
"Le..." Mary Margaret abbassò lo sguardo e guardò l'orologio "sette e mezza."
Emma balzò in piedi. "Di già? Devo andare!"
"Ma... manca mezz'ora..."
"Meglio così. Non voglio arrivare tardi." Uscì di corsa dalla stanza, lasciando la mora leggermente allibita. Lei la seguì dopo pochi secondi. Emma prese a cercare cellulare e chiavi e a mettersi tutto in tasca, poi afferrò la giacca, la indossò e si voltò verso Mary Margaret, rimasta ferma in mezzo alla stanza con il vassoio in mano.
"Beh... A dopo." Sorrise la maestra.
"A dopo! E grazie per il tè, era buonissimo." La bionda le lanciò un ultimo sorriso ed uscì.
Prese il maggiolino, dirigendosi a casa di Regina con calma -incredibile, solitamente doveva sempre superare i limiti per arrivare solo in leggero ritardo. Arrivata davanti alla grande casa parcheggiò e guardò l'orologio. Le otto meno cinque. Avrebbe aspettato qualche minuto, si disse, solo perché le pareva brutto arrivare in anticipo a casa di qualcuno. Lanciò un'occhiata alla finestra della camera di Henry, in cui le luci erano accese, e nuovamente si ritrovò a chiedersi cosa l'avesse spinta ad accettare quell'invito. Non ebbe tempo di pensarci a lungo, però, perché l'orologio segnò presto le otto.
La donna scese dalla macchina prendendo un profondo respiro, sentendosi come se dovesse andare al patibolo, ed a grandi passi percorse il vialetto, suonando finalmente alla casa del Sindaco.
  
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