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Autore: Miss Black Eyes    07/01/2013    1 recensioni
La mia mente volò tra le nuvole e iniziai a fantasticare su di lui... volevo a tutti i costi rivederlo e non sapevo come fare...
Ero disperata, io volevo e dovevo rincontralo, avevo bisogno di lui per stare bene, era la mia unica fonte di felicità e dovevo riaverlo, a qualunque costo!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passai il viaggia migliore della mia vita.

Ma ecco il problema: mi ero maledettamente dimenticata di chiedergli il numero e volevo assolutamente rintracciarlo, insomma era stato il primo che era riuscito a rendermi felice; ma oramai era troppo tardi, purtroppo.

La serata dai miei zii fu noiosa, come tutte le serate con i miei parenti, facevano sempre le stesse domande: << Come sta? Ti sei ripresa? Com’è andata la scuola? Vedrai che qui rincontrerai i tuoi vecchi amici! >> gli amici che non avevo mai avuto, ma quel giorno era speciale e al posto di rispondere con il mio solito sguardo, uno sguardo semplice e preciso che diceva: << So’ che non vi importa nulla di me quindi finitela di parlare! >> risposi con un sorriso e dissi che andava tutto meglio e che sapevo che mi sarei trovata bene.

Loro rimasero scioccati e sorrisero tutti, forse non era vero che a nessuno importava di me, forse a qualcuno si, e questo migliorava ancora di più quella splendida giornata.

Finalmente in camera! Adoravo la camera dell’Inghilterra, per precisione mi trovavo in una via dal nome impronunciabile a Gloucester, questa camera mi rappresentava, c’era uno splendido letto matrimoniale con rifiniture semplici in ferro, i muri erano bianchi tranne uno che era dipinto con un dolce motivo a fiori in stile country, in quel muro c’era un armadio e una scrivania, ma la cosa che più di tutte mi piaceva erano le luci, tutte intorno agli angoli del tetto, tipo quelle natalizie, le avevo sempre desiderate nella mia camera in Italia ma alla fine non le ho mai chieste.

Dormivo e sognavo, sognavo Nathan e la sua voce, il suo splendido sorriso, il suo cappellino rosso, mi piaceva tutto di lui dall'aspette esteriore alla sua solarità!
I sogni erano il mio altro rifugio, quando sognavo vedo i miei genitori, il mio ex ragazzo e immaginavo le cose belle successe in tutta la mia vita; il problema dei sogni? Finiscono. Finiscono sempre.

Finalmente mattina, mi sentivo piena di gioia e corsi in cucina.

<< Zia Elen… Sai… devo dirti una cosa molto importante! >> mia zia era l’unica parente che mi capiva anche quando non parlavo lei sapeva cosa volevo dire e mi rispondeva anche con un solo gesto.

<< Dimmi amore mio! >> disse lei impiantando i pancake, i miei preferito con la cioccolata calda che decorava quel meraviglioso miscuglio di zuccheri calorici.

<< Sono felice. >> dissi con un sorriso a 32 denti.

Mi abbracciò e disse: << Cos’è successo? Io scommetto che è un ragazzo! >> gli sorrisi di nuovo!

<< Si! >> e i miei occhi divennero lucidi.

<< Chi è? Come si chiama? Quanti anni ha? Dove l’hai conosciuto? State già insieme? Allora rispondi ti prego… Mi mancava la tua voce! >> Incominciai a ridere.

<< Mi sta venendo voglia di non parlare più di nuovo! >> risi a crepa pelle
<< Allora l’ho conosciuto l’altro giorno sull’aereo e si chiama Nathan, abbiamo parlato tutto il tempo e lui mi ha detto che fa parte di una band molto famosa… si chiamano… ah sì: The Wanted… li conosci? >> chiesi speranzosa.

<< Se li conosco? Ne ho la testa piena! Qui tutti parlano di loro, è strano che tu non li conosca… >>

La mia mente volò tra le nuvole e iniziai a fantasticare su Nathan…
volevo a tutti i costi revederlo e non sapevo come fare... Speravo di cercarlo su internet ma il wi-fi era rotto e i tecnici ci avrebbero messo giorni per venire e riparalo... ero disperata, io volevo e dovevo rincontralo, avevo bisogno di lui per stare bene, era la mia unica fonte di felicità e dovevo riaverlo, a qualunque costo!

sai caro diario io da piccola ero molto viziata, non che io chiedessi tante cose però qualunque cosa io volessi, in qualunque modo io riuscivo ad ottenerla! 

Finii la colazione e mia zia Elen mi chiese di andare a chiedere le uova ai vicini, lei non li aveva mai visti e si vergognava ad andare lì quindi andai io, le uova servivano per fare una torta, la torta era per me, perché ero felice e zia Elen voleva farlo sapere a tutta la famiglia.

Fuori faceva molto freddo e anche con il mio mega maglione di lana e i miei leggings e i miei ugg congelavo, dimenticavo il mio cappellino lo adoravo anche perché l’avevo pagato un sacco di soldi, ma ne valeva la pena!

Cammino per il vialetto in pietra che porta al marciapiede e poi attraverso la siepe e percorro il vialetto in sassolini della casa accanto. 

Suonai il campanello e ad aprirmi la porta c’era…


Forse non è il massimo però spero sia almeno ok... ahahahahahaha... recensite! ;)
baci An

  
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