Autore:Leyton_Nenny
Pacchetto:3
Titolo:
Il ragazzo col papillon – tra bicchieri di birra e note di
una
canzone
Genere: Romantico
Avvertimenti: Het
Rating:
verde
Introduzione: Sempre in quella via, lontana da tutto e da
tutti, dove c'è solo il piccolo pub dove, ogni notte, smetto
di
essere Lilian James, la cameriera, e divento Lily Roi, la cantante.
Devo ammettere che
è stato difficile,
iniziare a lavorare qui.
Se
ci ripenso,
adesso mi viene ancora da ridere.
Storia scritta per il contest "Live is Better", chiusosi per mancanza di partecipanti
2# Piacere, Matt Taylor
L'esibizione è
appena finita, io e il
ragazzo con il papillon ci siamo fissati per tutta la durata dello
spettacolo. E, a dirla tutta, questo non ha fatto altro che aumentare
la mia curiosità, e la mia voglia di conoscerlo.
Così non indugio
oltre, scendendo le
scalette laterali.
Lui mi guarda con tanto
d'occhi,
controllando se per caso c'è qualcuno alle sue spalle. Ma,
ovviamente, non c'è nessuno. Chi pensa che venga in un
locale
sperduto come questo? Ci sono a malapena i venti clienti abituali.
“Ciao –
lo saluto con un sorriso –
è libero questo posto?” chiedo indicando il posto
davanti al suo.
Lui annuisce, completamente incapace di proferir parola.
“Com'è
questa birra?” chiedo
indicando il suo boccale. Lui sorride e afferra il bicchiere.
“Buona”
Io non riesco a fare a meno
di
trattenere una risata: ovviamente lui non sa che io so che lui non la
beve mai. Sicuramente non sa nemmeno che sapore ha.
“Tom, mi porti
una birra?” chiedo
al mio migliore amico alzando la mano per catturare la sua attenzione
e aumentando leggermente il volume così che lui possa
sentirmi.
“Oh, che
maleducata – aggiungo poi
tornando a rivolgere attenzione al mio interlocutore – non mi
sono
nemmeno presentata. Piacere, mi chiamo Lilian, Lily sul lavoro e per
gli amici”
Lui annuisce, bevendo
finalmente un
sorso dal boccale “Piacere, Matt Taylor” e non
aggiunge altro.
Tom ci raggiunge con la mia
birra,
rompendo il silenzio che si è creato tra me e il ragazzo col
papillon.
“Ecco la tua
birra”
“Grazie. Tra
quanto stacchi?” gli
chiedo togliendo lo sguardo da Matt.
“Verso
mezzanotte, come sempre”
“Torniamo
insieme, ti va?”
“Uhm,
okay” risponde lui scoccando
un'occhiata intimidatoria al ragazzo.
“Dunque,
Matt - riprendo tornando a
dedicargli la mia attenzione - Cosa ti porta da
queste parti ogni
sera?”
Lui sorride, e ignora la
domanda “Stai
col barista? Credevo fosse gay. Sai, la prima volta che l'ho
incontrato, mi è sembrato ci provasse con me”
Io rido “Io e Tom
non stiamo insieme,
dividiamo solo l'appartamento. E, beh. Sì, è gay.
Se sei
interessato tranquillo, forse posso combinarvi qualcosa”
Lui sorride avvicinandosi a
me. È così
dannatamente vicino che potrei tranquillamente fingere di essere
scivolata sul tavolo per baciarlo. Solo un centimetro. Dio, questo
ragazzo è proprio folle, non dovrebbe starmi così
vicino. E non è
solo folle, è anche dannatamente provocante.
“Non è
lui, quello che mi interessa”
dice dopo qualche istante.
E pensare che credevo di
essere
perfettamente padrona della situazione. Sono proprio una stupida, una
povera illusa. Ma ha detto “quello”, magari
è interessato a
qualcun altro uomo. Ma allora perché continua a fissarmi?
“Oh beh, se mi
dici chi è, forse
posso aiutarti”
Lui ride. Dio, ha una
risata
fantastica.
E io sono una scema,
perché quello che
chiamano “amore a prima vista” è solo
una gran cazzata, una cosa
buona solo per scrivere musica. Come l'amore, detto più in
generale.
Non esistono cupidi o
cazzate varie,
ecco.
“Ci sto
parlando” beve un altro
sorso di birra e si alza, lasciandomi come l'idiota che sono, a
fissare la sedia dove sedeva e a darmi della stupida per non averlo
trattenuto.
Tom arriva poco dopo e mi
lascia un
foglietto “Matt Taylor – 07477” seguito
da altre cifre.
Io deglutisco, il mio
migliore amico mi
guarda e ride, afferrando il bigliettino e compone il numero sul suo
cellulare
“Ciao, sono Tom.
Quello del pub, hai
presente? Sì, il barista amico di Lily” io gli
strappo il telefono
strabuzzando gli occhi e sillabo un “tu sei tutto
matto”.
“Ciao, sono Lily.
Scusa, il mio amico
non sa farsi i cazzi propri”
Lui ride “Devo
ringraziarlo, allora.
Se non fosse stato per lui, probabilmente non mi avresti mai
chiamato”
Io arrossisco
“Probabile”
“Lo sai che sei
proprio carina quando
arrossisci?”
“Scusa?”
In tutta risposta sento un
“tu, tu”
e, alzando lo sguardo, vedo comparire il suo sorriso. Il sorriso di
Matt.
Tom ride e sparisce,
lasciandomi con la
strana sensazione che mi sia stata appena tesa un'imboscata.
“Sai, mi hanno
detto spesso di
buttarmi, cose del tipo “chi non rischia non vive”
o cose del
genere, tutto in pieno stile film. La prima volta che sono venuto
qui, è stato dopo uno spettacolo. Lo so, sembra assurdo, ma
io sono
un attore del teatro che si trova qui vicino. Comunque, ero disperato
perché avevo appena fallito: non mi avevano preso per un
ruolo. Ero
arrivato qui perché volevo ubriacarmi senza essere
infastidito. E
invece sei apparsa tu” sussurra tornando a sedersi davanti a
me.