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Autore: Leyton_Nenny    07/01/2013    1 recensioni
Lily Roi è una cantante, non ha mai desiderato altra vita. Ma alle volte i sogni cambiano.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Autore:Leyton_Nenny
Pacchetto:3
Titolo: Il ragazzo col papillon – tra bicchieri di birra e note di una canzone
Genere: Romantico
Avvertimenti: Het
Rating: verde
Introduzione: Sempre in quella via, lontana da tutto e da tutti, dove c'è solo il piccolo pub dove, ogni notte, smetto di essere Lilian James, la cameriera, e divento Lily Roi, la cantante.
Devo ammettere che è stato difficile, iniziare a lavorare qui.
Se ci ripenso, adesso mi viene ancora da ridere.

 

Storia scritta per il contest "Live is Better", chiusosi per mancanza di partecipanti

 

 

 

 

 


2# Piacere, Matt Taylor
 

 

 

 

 

 

 

 
L'esibizione è appena finita, io e il ragazzo con il papillon ci siamo fissati per tutta la durata dello spettacolo. E, a dirla tutta, questo non ha fatto altro che aumentare la mia curiosità, e la mia voglia di conoscerlo.
Così non indugio oltre, scendendo le scalette laterali.
Lui mi guarda con tanto d'occhi, controllando se per caso c'è qualcuno alle sue spalle. Ma, ovviamente, non c'è nessuno. Chi pensa che venga in un locale sperduto come questo? Ci sono a malapena i venti clienti abituali.
“Ciao – lo saluto con un sorriso – è libero questo posto?” chiedo indicando il posto davanti al suo. Lui annuisce, completamente incapace di proferir parola.
“Com'è questa birra?” chiedo indicando il suo boccale. Lui sorride e afferra il bicchiere.
“Buona”
Io non riesco a fare a meno di trattenere una risata: ovviamente lui non sa che io so che lui non la beve mai. Sicuramente non sa nemmeno che sapore ha.
“Tom, mi porti una birra?” chiedo al mio migliore amico alzando la mano per catturare la sua attenzione e aumentando leggermente il volume così che lui possa sentirmi.
“Oh, che maleducata – aggiungo poi tornando a rivolgere attenzione al mio interlocutore – non mi sono nemmeno presentata. Piacere, mi chiamo Lilian, Lily sul lavoro e per gli amici”
Lui annuisce, bevendo finalmente un sorso dal boccale “Piacere, Matt Taylor” e non aggiunge altro.
Tom ci raggiunge con la mia birra, rompendo il silenzio che si è creato tra me e il ragazzo col papillon.
“Ecco la tua birra”
“Grazie. Tra quanto stacchi?” gli chiedo togliendo lo sguardo da Matt.
“Verso mezzanotte, come sempre”
“Torniamo insieme, ti va?”
“Uhm, okay” risponde lui scoccando un'occhiata intimidatoria al ragazzo.
“Dunque, Matt - riprendo tornando a dedicargli la mia attenzione - Cosa ti porta da queste parti ogni sera?”
Lui sorride, e ignora la domanda “Stai col barista? Credevo fosse gay. Sai, la prima volta che l'ho incontrato, mi è sembrato ci provasse con me”
Io rido “Io e Tom non stiamo insieme, dividiamo solo l'appartamento. E, beh. Sì, è gay. Se sei interessato tranquillo, forse posso combinarvi qualcosa”
Lui sorride avvicinandosi a me. È così dannatamente vicino che potrei tranquillamente fingere di essere scivolata sul tavolo per baciarlo. Solo un centimetro. Dio, questo ragazzo è proprio folle, non dovrebbe starmi così vicino. E non è solo folle, è anche dannatamente provocante.
“Non è lui, quello che mi interessa” dice dopo qualche istante.
E pensare che credevo di essere perfettamente padrona della situazione. Sono proprio una stupida, una povera illusa. Ma ha detto “quello”, magari è interessato a qualcun altro uomo. Ma allora perché continua a fissarmi?
“Oh beh, se mi dici chi è, forse posso aiutarti”
Lui ride. Dio, ha una risata fantastica.
E io sono una scema, perché quello che chiamano “amore a prima vista” è solo una gran cazzata, una cosa buona solo per scrivere musica. Come l'amore, detto più in generale.
Non esistono cupidi o cazzate varie, ecco.
“Ci sto parlando” beve un altro sorso di birra e si alza, lasciandomi come l'idiota che sono, a fissare la sedia dove sedeva e a darmi della stupida per non averlo trattenuto.
Tom arriva poco dopo e mi lascia un foglietto “Matt Taylor – 07477” seguito da altre cifre.
Io deglutisco, il mio migliore amico mi guarda e ride, afferrando il bigliettino e compone il numero sul suo cellulare
“Ciao, sono Tom. Quello del pub, hai presente? Sì, il barista amico di Lily” io gli strappo il telefono strabuzzando gli occhi e sillabo un “tu sei tutto matto”.
“Ciao, sono Lily. Scusa, il mio amico non sa farsi i cazzi propri”
Lui ride “Devo ringraziarlo, allora. Se non fosse stato per lui, probabilmente non mi avresti mai chiamato”
Io arrossisco “Probabile”
“Lo sai che sei proprio carina quando arrossisci?”
“Scusa?”
In tutta risposta sento un “tu, tu” e, alzando lo sguardo, vedo comparire il suo sorriso. Il sorriso di Matt.
Tom ride e sparisce, lasciandomi con la strana sensazione che mi sia stata appena tesa un'imboscata.
“Sai, mi hanno detto spesso di buttarmi, cose del tipo “chi non rischia non vive” o cose del genere, tutto in pieno stile film. La prima volta che sono venuto qui, è stato dopo uno spettacolo. Lo so, sembra assurdo, ma io sono un attore del teatro che si trova qui vicino. Comunque, ero disperato perché avevo appena fallito: non mi avevano preso per un ruolo. Ero arrivato qui perché volevo ubriacarmi senza essere infastidito. E invece sei apparsa tu” sussurra tornando a sedersi davanti a me.



  
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