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Autore: AriiiC_    07/01/2013    10 recensioni
Siamo tutti in guerra.
In una guerra che non fa differenza, e distrugge tutti nel profondo.

[La dedica della mia shot è divisa in sette parti: a Kalore, a Cory, a Ila, a Marty, a Cristina, a Mito e ad Emma, perchè le voglio tutte ringraziare.]
[Basata sulla canzone "This is war" dei 30 Seconds to Mars]
Genere: Drammatico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Enobaria, Haymitch Abernathy, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 La dedica della mia shot è divisa in sette parti:
 a Kalore,
 a Cory,
 a Ila,
 a Marty,
 a Cristina, 
 a Mito
 e ad Emma,
 perchè le voglio tutte ringraziare.








We are all in war.
 
 
 
A warning to the people.

 

 The good.
 
 
 Rue le aveva detto di vincere, prima di chiudere gli occhi.
 Rue s’era trovata in un prato, a sorridere davanti ai suoi fratelli che la salutavano. Si era messa a correre, aveva provato a raggiungerli con tutte le sue forze. Ma aveva sbattuto contro un muro invisibile. Aveva visto i bimbi riccioli dissolversi e l’arena tornare viva per sparire di nuovo, lasciando il posto alla sua stanzetta. Non era solo sua, certo, ma era quello il posto in cui dormiva, quello in cui si sentiva davvero viva.
 Viva, come non era più.
 Avrebbe voluto urlare, ma tutto ciò che venne fuori fu una lacrima.
 
 Una come tante.

 
 
 

 The evil.
 
 
 Thread ci andava giù pesante. Una frustata, poi un’altra e un’altra ancora.
 Gale non gli aveva fatto niente, ma doveva sfogarsi. Riscattarsi, in qualche modo. Riscattarsi per una vita non sua, per un qualcosa che Dio gli aveva fatto e non aveva mai potuto cambiare.
 E colpiva, lo faceva ripetutamente. E di nuovo.
 Era fatto così: doveva fare del male agli altri per stare bene. Per vendicarsi del fatto che non fosse nel suo adorato Distretto 2, ma lì. Come se poi fosse colpa loro.
 Ma Romulus non ci pensava, e calava il pesante lazo sulla schiena di quell’innocente solo a metà. E rideva.
 E Gale urlava.
 
 E solo quando vedeva il dolore dipinto del suo viso, Thread sentiva di star facendo la cosa giusta.

 
 

 
 The soldier.
 
 
 Gale stava progettando le sue bombe. Gale non aveva mai avuto un amore incondizionato per la scienza, ma sapeva che doveva farlo.
 Per la guerra.
 Per la ribellione.
 Per la libertà.
 E anche per Katniss, la sua Catnip che sua non era mai stata.
 E allora muoveva il suo cacciavite, rapido, mescolando un elemento ad un altro e calcolando quanto sarebbe stata distruttiva la sua esplosione.
 Non voleva uccidere. Non voleva fare male a nessuno.
 Ma è questo che accade quando si combatte: la gente muore.
 E lui era una pedina.
 
 Una pedina che non sapeva che le sue invenzioni avrebbero ammazzato una bambina che amava.


 
 
 
 The civilian.
 
 
 Annie si toccava la pancia, pochi mesi prima gonfia e dura. Ora le ricordava il budino che aveva mangiato una volta in una cena di gala nella Capitale.
 La stessa che gli aveva tolto l’unico che contava, lasciandola sola con un bimbo indifeso tra le braccia.
 Lei non era mai stata forte e, quando c’era stato bisogno di esserlo, era impazzita.
 Eppure questo sembrava proprio il momento per diventarlo.
 Con il suo bimbo tra le braccia, decise che sarebbe stata il suo muro, la sua corazza, le sue gambe quando non sarebbe riuscito ad alzarsi.
 
 Annie sarebbe stata sua madre.

 
 

 
 The martyr.
 
 
 Sapeva che sarebbero arrivati: era questione di secondi.
 Lo avrebbero fatto per colpire lui e la sua Ragazza di Fuoco nello stesso momento. A Snow piaceva, questo genere di colpo gobbo, con il quale potevi fare del male a due persone uccidendone solo una. Poi Katniss sarebbe stata debole per le lacrime e lo sconforto, e i tributi nell’arena avrebbero fatto il resto.
 Ma Cinna non l’avrebbe lasciata andare sapendo che sarebbe potuta morire a causa sua.
 « Ricordati, Ragazza  in Fiamme: scommetto ancora su di te. »
 Il tempo stava per scadere quando lei entrò nel tubo.
 Per un secondo, l’uomo pensò che avessero altro in mente, che fossero entrambi salvi.
 
 Poi, il buio.

 

 
 
 The victim.
 
 
 Chaff era stato chiamato nell’arena. Un secondo giro di giostra.
 Chaff non sapeva davvero cosa pensare: era stato carnefice più di una volta, ma sarebbe stato diverso, allora. Avrebbe dovuto uccidere persone che conosceva, con cui aveva parlato e a cui voleva – a modo suo, certo – bene.
 E allora decise che non avrebbe combattuto, nel momento stesso in cui scese dalla pedana. Non lo avrebbe fatto, perché aveva un moncherino. E i moncherini portano brutti ricordi, ma non possono far male a nessuno.
 Così lui, che non avrebbe fatto loro del male.
 Quando la sera dei fuochi d’artificio, però, vide Brutus inginocchiato su un Peeta inerme, qualcosa scattò in lui. Gli si lanciò addosso, pronto a colpirlo forte con la sua mano destra.
 Ma Chaff se l’era scordato: lui non aveva alcuna mano destra.
 E la spada del favorito del 2 fu mesta e rapida, a conficcarsi nel suo petto e venire fuori.
 
 Lasciando Chaff morire da solo.


 
 
 
The prophet.
 
 
  La sua spilla era rimasta attaccata maglietta che aveva indosso, mentre lei veniva spogliata e vestita da sposa. In fine, posta in una tomba buia e nera. Maysilee non sentiva più, ma indossava quell’abito che le era destinato da quando era alta un metro e un cecio. Maysilee non poteva più vedere: i suoi occhi erano velati in un’espressione di beata tranquillità, come se stesse sognando. Aveva stretto la mano ad Haymitch, mentre moriva, e questo le era bastato. Gli aveva chiesto silenziosamente di vincere, di farcela per lei. E lui lo aveva fatto.
 La Ghiandaia era nata, era continuata e aveva trionfato.
 La Ghiandaia era conosciuta da tutti nella nazione come simbolo di libertà, di ribellione.
 
Pochi sapevano che, la prima Ghiandaia, era stata lei.
 

 

 
 The liar.
 
 
 Voleva vincere, pensava di potercela fare.  Era ancora sulla Cornucopia quando la freccia lo colpì, e si sforzò di tenere l’equilibrio. Quando le gambe gli cedettero, finì a terra sbattendo la schiena forte.
 « Non morirò. » si ripeteva.
 Bugia.
 « Sarò il vincitore. » diceva.
 Bugia di nuovo.
 E se ne rese conto solo quando vide l’ibrido piccolo e bruno che gli si curvava addosso, senza morderlo. Gli ci volle non più di un secondo per capire lei chi era.
 « Non la amo. » sussurrava.
 « Sono forte. » provò a imporsi.
 « Ce la posso fare. »
 Ma una vocina nella sua testa si fece sentire.
 
 Bugie, Cato. Sono tutte bugie.

 
 

 
 The honest.
 
 
A Darius non era mai piaciuto il suo lavoro.
Ma non era per questo che s’era schierato dalla parte dell’ex capo dei Pacificatori quando tutto era iniziato.
 Era perché conosceva Gale, perché erano stati complici nei momenti in cui tutto andava male.
 Era perché gli era stato insegnato che la lealtà era la prima virtù.
 E ora era lì, torturato con l’elettroshock. Se l’era cercata, da quando era diventato un senza-voce a quando aveva deciso di non dir loro nulla, di proteggere quei ragazzi a cui voleva bene e che aveva salvato più di una volta.
 
 Darius sarebbe morto per ciò che era.

 
 

 
 The leader.
 
 
Plutarch sedeva al tavolo con accanto un’Alma Coin più irritata del solito.
 « Non possiamo concederle ciò che vuole. » stava dicendo.
 « E perché no? – rispose l’uomo. – In fondo, è lei la Ghiandaia. Non tu. » sottolineò le ultime parole come fossero un’offesa.
 « E chi lo dice? » chiese la donna,  sarcastica e perbenista.
 Lui le si avvicinò.
 S’era davvero ridotto ad essere un suo subordinato? Aveva davvero deciso di dargliela vinta?
 Guardandola in cagnesco, sibilò qualcosa che solo lei fu in grado di udire.
 « Sono tutti loro, – e indicò lo schermo che mostrava il Distretto 8 in macerie. – a dirlo. »
 
 Perché è questo che fa un leader: da’ voce al suo popolo.

 
 

 
 The pariah.
 
 
 Da quando aveva vinto, nessuno guardava più Enobaria allo stesso modo.
 Prima era la figlia del sindaco, una ragazza nata per i Giochi. Per andare, uccidere un paio di tributi e tornare.
 Era l’animale impazzito, quel misto tra uno squalo e un coccodrillo che voleva solo sentire il sangue caldo delle sue vittime tra le labbra.
 Solo lei sapeva chi era davvero. Solo lei sapeva sul serio quanto tutto ciò le facesse male. E quindi quando i loro sguardi terrorizzati si posavano su di lei, Enobaria ringhiava mostrando gli affilati denti d’oro.
 Imparò a fregarsene, ad indossare una maschera in modo che niente e nessuno potesse farle provare qualcosa.
 
 Enobaria diventò sola.

 

 
 
 The victor.
 
 
 « Ed ecco a voi Haymitch Abernathy, il vincitore dei cinquantesimi Hunger Games! »
 L’uomo aprì gli occhi.
 Quanto tempo era passato?
 Quanti interminabili e invivibili anni lo separavano ancora, dalla fine?
 Quanti momenti aveva vissuto, senza neppure ricordarsi che era vivo?
 Era il vincitore,  per ben due volte: la prima, sopravvissuto a quarantasette suoi coetanei, e la seconda, pilastro della ribellione che aveva liberato tutti.
 Ma lui aveva perso, aveva perso tutto. Come quando rischi troppo una sera e finisci per non ricordarti nulla. Così lui, che aveva giocato sporco per salvarsi, buttando inconsapevolmente via tutto ciò per cui valeva la pena vivere.
 Haymitch era da sempre il vincitore conosciuto. Prima schifato, poi silenziosamente rispettato.
 
Ma a che prezzo?

 
 
 
 

 The messiah.
 
 
 Finnick si sentì il capo tirato indietro da uno di quegli ibridi.
 Finnick vide il buio del tunnel, e si chiese che fine avesse fatto. Come fosse arrivato lì. Perché non si capacitava del fatto che avrebbe lasciato sua moglie – gli suonava strano, ma poteva dirlo – da sola, senza lui che era la sua roccia, il suo salvagente in mezzo al maremoto.
 E poi si chiese perché lo stava facendo, quando un’altra immagine gli venne in mente.
 Quando era piccolo, sua madre gli aveva raccontato più volte che in un passato remotissimo ci fu un Messia, morto per salvare gli uomini.
 Forse, anche la sua morte avrebbe potuto rendere migliore la vita di qualcuno.
 Magari, anche si Annie.
 In quel momento un sorriso spezzò la smorfia di dolore che gli colorava il volto.
 
E poi arrivò il morso.






It's the moment of truth and the moment to lie.

The moment to live and the moment to die.

The moment to fight, the moment to fight, to fight, to fight, to fight.

To the right,

to the left:

we will fight to the death.

To the Edge of the Earth:

it's a brave new world from the last to the first.

 



























 

 Adolf's corner.

 L'idea è nata mentre leggevo "The many faces of the war", della mia adorata Emma. 
Le dediche ci sono. Se siete arrivati fin qua, vi ringrazio.
 Bao!
 Ariii, Jared, Shannon, Tomo e Marshall♥
  
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