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Autore: drewsvoice_    07/01/2013    1 recensioni
‘Dove è andata?’ questa è la frase che mi rimbomba nella testa da circa un’ora, mi guardo intorno, non c’è, dove diavolo è finita?
Have a read and let me know what you think.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ togliersi il peso
 

‘Abbie?’ nessuna risposta. Sono solo nella casa di un vampiro immersa nel bosco alle nove del mattino, bene, cosa faccio?
Avrei bisogno di una doccia. Ma si, vada per la doccia, sempre se riesco a trovare il bagno.
Torno al piano di sopra e mi tolgo i vestiti restando in biancheria. Le mutande, me ne serviranno altre. le chiederò ad Abbie, sarà tornata per la fine della mia doccia. esco dalla stanza sperando di trovare un bagno, inizio a cercare, apro le porte ma tutto ciò che vedo sono camere da letto. Eccolo, ecco un bagno finalmente.
Entro nella doccia e mi libero dai pensieri. non mi dispiace stare qui in fondo. Insomma niente scuola, niente genitori. Niente niente.
Finita la mia doccia scendo al piano di sotto e cerco Abbie. Non c’è. Ancora non è tornata. Me le troverò da solo. Salgo ancora al piano superiore ed entro nella camera in cui ho dormito. Apro dei cassetti, maglie, pantaloni, se ci sono queste cose ci saranno delle mutande pulite.
‘che fai?’ sobbalzo dallo spavento, mi giro e vedo Abbie con un sorrisetto sulla porta che mi guarda con le braccia incrociate
‘cercavo delle mutande. Ho fatto la doccia, spero non ti dispiaccia’ gli dico ricordandomi di essere bagnato e con, solo, un asciugamano sulla vita
‘no, non ti preoccupare, non c’è problema. Te le prendo io’ dice avvicinandosi a me. Apre un cassetto da cui sbuca della biancheria da uomo, ne prende un paio e me le porge
‘perché hai dei vestiti da uomo?’ dico prendendo le mutande. Credevo che vivesse da sola
‘Justin questa casa è molto vecchia. mi portò qui l’uomo di cui ero innamorata quando facemmo la nostra ‘fuga d’amore’, vivemmo qui per qualche giorno….’
 
‘Elijah, mio amato, credevo che non sareste più venuto’
‘mai, non vi abbandonerei mai Abigail, io vi amo’
‘oh anche io vi amo Elijah’
‘venite, salite sulla carrozza, presto’
 
‘ecco, questa è la mia dimora, la nostra, da oggi’
‘è davvero bella’
‘ditemi, c’è qualcosa che vi turba’
‘no va tutto più che bene, ma mio padre quando lo scoprirà verrà a cercarvi e cercherà di uccidervi’
‘non vi preoccupate, andrà tutto per il verso giusto’
 
‘cosa? Non metterò la biancheria del tuo defunto ragazzo vampiro’
‘no, ma che dici? Sono di un mio amico, vivo e vegeto, mettili e sta zitto’
‘li metto davanti a te?’ non mi dispiacerebbe e posso scommettere che non dispiacerebbe neanche  a lei. Senza dire niente esce dalla stanza chiudendo la porta. Mi vesto mi sistemo e scendo.
‘allora, il pranzo?’ insomma è mezzogiorno, dov’è il cibo?
‘non è questa la cose bella del vivere senza genitori? Libertà, ragazze, amici… prendere confidenza con i fornelli. Inizia a farlo tesoro’
‘da quando sono qui non ho avuto niente di tutto questo, niente libertà, niente ragazzi e niente amici’
‘hai ragione, vuoi chiamare i tuoi amici, la tua ragazza o i tuoi genitori?’
‘non è questo che intendevo. Ho mandato un messaggio ai miei amici e gli ho detto che non ci sarei stato per qualche giorno, non ho una ragazza e i miei sono così abituati a non vedermi mai che non si accorgeranno della mia assenza’
‘allora ti resta solo una cosa… vai con i fornelli chef’
‘no, non cucinerò, lo farai tu’ è una donna, deve fare quello che fanno le donne
‘senti bello, io sto morendo di fame e se non ti muovi a darmi qualcosa da mangiare fermerò la mia fame con il tuo sangue’ di nuovo, sono sulla parete con la mano di Abbie sotto il collo, il suo sguardo da vampiro e i piedi a qualche centimetro da terra. Mi lascia a terra, e mi sorride
‘sei una stronza’ cucinerò qualcosa, non è così difficile
 
‘è pronto’ annuncio mettendo la carne a tavola dove trovo già Abbie seduta
‘cosa? Due tristi hamburger? È questo il tuo modo di fermare la mia fame?’
‘è già troppo che sia riuscito a prepararli senza ucciderti il gatto… o a quello ci hai già pensato tu?’
‘che spiritoso, sai il sangue umano è molto più buono di quello animale, potrei perforarti la giugulare, se riuscissi a prenderla nel modo giusto resteresti senza una goccia di sangue in uno o due minuti, e fidati il sangue caldo è molto più buono’
‘ma non lo faresti’
‘no..non lo farei’ wow, lo ha detto, allora è vero?
‘se lo facessi morirei’ cosa?
‘come?’
‘Justin, te l’ho detto. Il morso è un dono e si CEDE, quindi passa dal vampiro all’umano, lasciando morire il vampiro. È l’unico modo per uccidere un vampiro, oltre al paletto di legno nel cuore’
‘ma devi essere innamorato dell’umano’
‘non è una regola, ma a me piace vederla così’
‘hai mai avuto l’impulso o il desiderio di farlo, di cedere il dono?’
‘no.’
‘ e lo farai, prima o poi?’
‘spero di no’
‘perché?’
‘perché esserlo, essere un vampiro, è davvero una tortura. Più che fare un dono è togliersi il peso’
 
 
Spazio autrice.
Eccomi, non avevo nulla da fare e allora mi sono detta ‘facciamolo’.
Questo mi piace di più spero che piaccia anche a voi. Vi ricordo che la parte in corsivo è un flashback e gli spazi rappresentano un cambio di scena. Non ho altro da aggiungere.
Alla prossima.
  
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