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Autore: Simply96    07/01/2013    9 recensioni
[SPOILER] 4x09 Damon "libera" Elena dicendole di andare via e lei, obbligata dall'asservimento, torna a Mystic Falls con Bonnie. Quello che vi propongo è un'ipotetico dialogo fra le due, smorzato dalle impressioni e sensazioni di Elena e da ciò che sente per Damon e di come siano cambiate radicalmente le emozioni per Stefan. Enjoy :)
- Che cosa provi, adesso?. – domandò d’un tratto Bonnie.
Io storsi la bocca.
Ero confusa, non sapevo cosa farne della mia vita, se così poteva essere ancora chiamata.
Perché un Vampiro non ha una vita, ma solo un’esistenza.
- Voglio solo tornare indietro e stare con Jeremy, aiutarlo. E voglio parlare con Damon, fargli capire che ciò che provo è vero. – mormorai,
credendo pienamente alle mie parole.
Bonnie non seppe che rispondere e io lasciai che si andasse a creare un silenzio fra di noi.
La mia mente continuava a mandarmi in una direzione, il mio corpo mi obbligava a cambiarla.
Ciò che contava, però, era il desiderio del mio cuore, che voleva Damon.
- L’asservimento condiziona le azioni ma non ciò che si prova. – mormorò Bonnie, scrutandomi amorevolmente.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo scrivo quì perchè non ho voglia di allungare l'angolo autore com'è mio solito x3 Come ho già scritto nell'introduzione, questa Shot parte dalla fine della 4x09. Elena e Bonnie stanno tornando a Mystic Falls. Sarà un momento di confronto per le due amiche che ne hanno passate davvero tante. Elena è in cerca di certezze, di capire i suoi sentimenti per Damon che ha deciso di "liberarla".
Dedico questa Shot a MissElenaGilbert :) 
Per chi amasse il Nian quanto lo amo io, ho una storia in corso su questi due y.y dategli un'occhiata se vi va :) Quando nasce un amore

Potrò amarti liberamente.
 

 


Vattene a casa. Resterò qui con Jeremy.
Lo aiuterò a completare il marchio, gli insegnerò a cacciare.
Lo proteggerò ed uccideremo vampiri.
Senza di te. Sei libera, Elena. Questo è ciò che voglio.
Questo mi renderà felice.


Ero pronta ad oppormi, ma tutto d’un tratto il mio corpo mi stava dicendo che dovevo salire in macchina ed andarmene di lì, lasciando alla Casa del Lago Jeremy, Shane e… Damon.

Non appena lui aveva chiuso la portiera della macchina avevo continuato a seguire la sua figura con lo sguardo fino a quando l'auto non aveva svoltato l’angolo del vialetto.

Addosso avevo ancora il profumo delle lenzuola di Damon.
Me n’ero andata e non sapevo quando l’avrei rivisto.

Affianco a me Bonnie guidava tranquilla, lanciandomi alcune occhiate preoccupate.

- Stai bene?. – mormorò poco dopo.

Non risposi subito, ma non perché non l’avessi sentita. Le lacrime offuscavano i miei occhi e non riuscivo ad oppormi, non dopo esser diventata un vampiro.
Odiavo la condizione in cui mi trovavo. Volevo fare qualcosa ma non mi era concesso!

Vattene a casa.

Ecco quello che mi aveva detto di fare e lo stavo facendo, ribellandomi continuamente con il pensiero.

- No, non sto bene. – cercai di dirlo nella maniera più tattile possibile ma il nervosismo che portavo appresso si stava facendo sentire.

Era strano come un tempo avrei risposto “si, tranquilla, tutto ok”, e come ora invece sputassi verità a chi la richiedeva.

Bonnie mi lanciò uno sguardo confortante.

Lei e Damon sembravano gli unici ad essermi rimasti dopo il mio cambiamento. Jeremy voleva uccidermi.

Stefan tentava di aggiustarmi.

Caroline odiava ciò che ero.

Per questo avevo bisogno di Damon. Volevo averlo accanto e non lasciarlo, non dopo che finalmente avevo accettato i miei sentimenti per lui, non dopo che ci eravamo ritrovati.

Sospirai, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

- Damon ha “sciolto” l’asservimento. – dissi poco dopo, voltandomi verso il finestrino e dando più attenzione al paesaggio.

Sentii Bonnie sorridere.

- No Elena … questo tipo di soggiogamento non può essere sciolto a meno che Damon non… -

- Non mi dica di andarmene. – finii la frase cercando il suo sguardo fra le foglie degli alberi.

Sei libera, Elena.

Ti sbagli, Damon. Sei tu che ti stai liberando di me. Io non voglio lasciarti andare!.

Ora Bonnie sembrava veramente sorpresa.

- Damon ha fatto questo? – mormorò allibita soffermandosi puntigliosa sul nome.

Già, altrimenti perché credi che io sia qui?

Non lo avrei mai lasciato solo con Jeremy che avrebbe potuto farsi sovrastare dalla sua mania omicida ed ucciderlo. Ma Damon non si sarebbe fatto fregare da mio fratello, ne ero convinta.

- Gli altri danno la colpa del mio cambiamento a questo stupido asservimento. – cambiai discorso, fissandola.

Credevano che Damon mi avesse manipolato per stare con lui, per amarlo.

Ma i fatti e le parole di Tyler smentivano ciò.

- Che cosa provi, adesso?. – domandò d’un tratto Bonnie.

Io storsi la bocca.

Ero confusa, non sapevo cosa farne della mia vita, se così poteva essere ancora chiamata.

Perché un vampiro non ha una vita, ma solo un’esistenza.

- Voglio solo tornare indietro e stare con Jeremy, aiutarlo. E voglio parlare con Damon, fargli capire che ciò che provo è... vero. – mormorai, credendo pienamente alle mie parole.

Bonnie non seppe cosa rispondere e io lasciai che si andasse a creare un silenzio fra noi.

La mia mente continuava a mandarmi in una direzione, il mio corpo mi obbligava a cambiarla.

Ciò che contava, però, era il desiderio del mio cuore, che voleva Damon.

- L’asservimento condiziona le azioni ma non ciò che si prova. – mormorò Bonnie, scrutandomi amorevolmente.

Sentirmelo dire da qualcun altro era confortante e rendeva la situazione più vera ed accettabile.

Perché io avevo lasciato Stefan, sì, ma Damon non centrava nulla in tutto questo.

L’avevo fatto perché era cambiato ciò che provavo per lui e avrei dovuto farlo molto tempo prima.

Io ero innamorata di Damon già da molti mesi, ma non mi ero mai permessa di ammetterlo.

Subito dopo che avevo perso i miei genitori una parte di me era morta con loro.

Ero triste, fragile e avevo avuto bisogno di qualcuno a cui aggrapparmi.

Avevo avuto bisogno di riempire la mia vita con l’ amore.

Avevo avuto bisogno di Stefan.

Non sarei mai riuscita a gestire un uomo come Damon, perché... non ero abbastanza forte.

Perché Damon era ed’è tuttora imprevedibile e a me serviva qualcuno di stabile e deciso.

Ma ora è diverso e quello che sento è vero.

Si, perché ricordo il sapore del sangue di Damon nella mia bocca.

Ricordo la sensazione di calore e quella dannata voglia di averlo, finalmente con me, placata.

 La voglia di Damon e la voglia di sangue in un unico sorso.

Perché ricordo di quando avevo lasciato morire solo Damon con il cadavere di Alarick-vampiro.

Avevo scelto Stefan ed ero tornata con Matt a passare gli ultimi istanti di vita del Salvatore sbagliato.

Perché ricordo di quando Damon mi ha buttata nel lago affinché io non morissi bruciata.

Perché ricordo di quando mi ha detto per la prima volta ti amo e poi cancellato la memoria.

Ricordo tutto e il mio amore per lui era già nato, ma poi sbocciato dopo la mia morte.

Scossi la testa poiché le lacrime stavano tornando.

Senza Damon accanto cosa avrei fatto una volta tornata a Mystic Falls? Dove sarei andata?

Non potevo tornare nella mia vera casa perché uno ad uno avevo perso tutti coloro che ci avevano abitato.

Non potevo tornare nella casa di Damon perché vi avrei trovato anche Stefan.

Sapevo di dovergli parlare, ma non ora.

Non nello stato in cui mi trovavo.

- Sai, Damon non è il mostro che tutti voi credete sia. – pensai ad alta voce prima ancora di potermene rendere conto.

Bonnie mi lanciò un’occhiata perplessa. Sapevo che anche lei mi andava contro ma, a differenza di Caroline, non tentava di farmi cambiare idea.

Mi accettava così com’ ero diventata.

- Elena… sai perfettamente che ha tolto molte vite innocenti, che sente il gusto di bere sangue… – provò a dire la sua.

Quelle parole mi fecero male, non tanto perché erano riferite a Damon, ma perché quella era la strada che stavo intraprendendo.

Avevo già ucciso e il pentimento che si era andato a creare mi aveva tormentata.

Ma un istante prima che spezzassi il collo a quell’ uomo avevo provato il desiderio di porre fine alla vita di colui che aveva fatto del male ai miei amici e a Jeremy.

Per un istante, mi era piaciuto.

- Bere sangue è nella nostra natura, Bonnie. Non puoi attribuirne una colpa…. – mormorai talmente piano che forse non mi aveva sentita.

Ma la mia amica aveva fatto sì con il capo, segno che il messaggio le era arrivato.

- Damon è molto più di un sorriso sghembo e di una corazza d’acciaio. – continuai poi a voce più alta.

Parlare di lui mi faceva stare bene.

Parlare di lui me lo faceva sentire vicino.

Sei libera, Elena. Questo è  ciò che voglio. Questo mi renderà felice.

- Mi ha lasciata andare, Bonnie, sai quanto gli è costato? E’ andato contro il suo volere, contro il mio. E tutto questo non perché pensa di fare la cosa giusta solo per me. E’ una scelta che ha fatto anche per suo fratello. E’ una scelta che ha fatto per Stefan. – finii stringendo i pugni.

Damon era tutto ciò di cui avevo bisogno e, per quanto si autodefinisse meschino, crudele ed egoista, era l’uomo che mi era stato più vicino.

Anche dopo averlo tradito per l’ennesima volta e scelto suo fratello.

Bonnie accostò davanti Casa Salvatore.
- Perché siamo qui?. – domandai di scatto, sentendo la presenza di due vampiri nelle vicinanze.

- Stefan e Caroline ti stanno aspettando… - disse Bonnie corrucciando le labbra, sentendosi colpevole per non avermelo fatto sapere prima.

Oh, quindi avrei dovuto confrontarmi con loro proprio in quel momento.

- Qualunque cosa ti dicano, Elena, cerca di non agitarti. Loro non sanno quello che hai passato oggi prima con Jer e poi con Damon. Entrerò con te e ricorda… io sto dalla tua parte. – continuò abbracciandomi.

Sentivo il calore del suo sangue sotto la pelle ma, nemmeno per un istante, mi venne voglia di assaggiarlo. Bonnie era la mia unica amica rimasta. Non avrei mai e poi mai potuto farle del male.

Fra non molto avrei dovuto discutere con Stefan e... mi preparai a farlo, per questo lo dissi.

- Non voglio essere asservita a Damon. –  affermai uscendo dalla macchina.

Con il mio udito capii che Stefan e Caroline avevano percepito la mia presenza ed’erano intenti ad ascoltare ciò che stavo riferendo a Bonnie, nonostante si trovassero dentro la Casa.
Avevano smesso di muoversi e non li sentivo più parlare.
Ed’era ciò che volevo.

Bonnie mi guardò stupefatta alzando le braccia.

- Cosa? Ma… hai detto tu stessa che non ha niente a che fare con ciò che provi per lui!. – disse confusa.

Un sorrisetto scappò dalle mie labbra.

Mi voltai verso l’ingresso di casa Salvatore. Dalla parte opposta sapevo che Stefan stava immobile in mezzo alla sala, assorto nelle mie parole e cercatore di uno spiraglio di luce in esse.

- Sì, ma voglio spezzare comunque questo legame. – continuai decisa, mantenendo lo sguardo fisso verso l’entrata della casa.

Chiusi gli occhi ed immaginai di avere Damon accanto a me. Cercai il suo profumo e lo trovai sul mio maglioncino che accarezzai lentamente con il palmo della mano.

- Perché allora vuoi spezzare questo... legame?. – domandò mormorando Bonnie, con lo sguardo perplesso e più confuso che mai.

Non lo dissi perché Stefan e Caroline mi stavano ascoltando.
Non lo dissi perché Bonnie mi guardava allibita.

Non lo dissi perché uno stupido asservimento mi teneva legata a Damon.

Lo dissi perché era ciò in cui credevo. 
Era ciò che contava e mi sarei battuta, fino allo stremo, per me e per lui.

Riaprii gli occhi, sorridendo e voltandomi verso di lei.

- Perché così sarò libera di amarlo. –
  
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