Anime & Manga > Vocaloid
Segui la storia  |       
Autore: Aegis    08/01/2013    0 recensioni
Iori Kurosawa è una ragazza misteriosa che porta con sé un violento e burrascoso passato. Ma è destinata ad incontrare una ragazza, Hatsune Miku, o Lyto come la soprannominano i fan, che cambierà per sempre il suo futuro. Con una buona dose di musica "un colpo sul cuore e un trucco meraviglioso".
Genere: Azione, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Len Kagamine, Luka Megurine, Miku Hatsune, Nuovo personaggio, Rin Kagamine
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Incontro

 

Non passò molto tempo perché il corpo di Iori guarisse del tutto dalle botte subite. Ci vollero meno di 3 giorni. Non era una cosa normale certo, la ferita allo stomaco la teneva ancora fasciata, ma sentiva particolare dolore, era già in grado di muoversi. Le ossa spezzate si erano rigenerate, la sua mente era tornata lucida. Un potere invidiabile.
Molti, nel quartiere, avevano cominciato a pensare che Iori Kurosawa fosse davvero un mostro. Non aveva punti deboli, quasi nessuno. Potevi colpirla, cadeva a terra, si faceva male, potevi ridurla a uno straccio a suon di pugni, potevi spezzarle ogni singolo osso del collo (era già successo) ma lei continuava a tornare dopo pochi giorni, sana come un pesce. Le bande rivali la temevano per questo. Era passata ormai quasi come una leggenda nella malavita dei bassifondi di Tokyo, quella della giovane ragazza immortale e del suo seguito di incredibilmente potenti amici. Molti sostenevano che prendessero delle droghe per essere così forti, e l’ipotesi non era poi così distante dalla realtà.
Erano passati due giorni dalla rissa, quella sera i compagni di Iori avevano deciso di uscire e festeggiare. Certo non era una vittoria di cui vantarsi la loro, in realtà non avevano fatto altro che annientarsi a vicenda con l’altra banda rivale. Ma per loro un qualunque motivo per festeggiare andava sempre bene. Seppur uscisse con loro fingendo di sforzarsi, Iori si divertiva con loro, le faceva piacere avere compagnia. In fondo, erano i suoi unici amici… Il loro legame era persino più forte di quello di una famiglia, ne erano tutti estremamente convinti. L’unica cosa che le dava fastidio era la loro “natura” maschile. Stando a contatto con loro, Iori si era convinta che gli uomini avessero un cervello più piccolo di quello di una gallina. Non perché i suoi amici fossero necessariamente stupidi, ma perché a Iori pareva che il mondo femminile e quello maschile appartenessero a due sfere completamente diverse. Due universi che non potevano né toccarsi né avvicinarsi. Per lei era sempre stato così, dato che nessun uomo l’aveva mai compresa e lei non era mai riuscita a comprendere i suoi bislacchi amici. Ma non le importava di questo, semplicemente a volte i loro comportamenti le stavano sui nervi.
Quella sera, la loro malsana idea era stata quella di andarsi a chiudere in uno dei nuovi locali di divertimenti serali aperti nei mesi più recenti in città. La trovata del locale in questione era quella di ospitare un gruppo di ragazzi e uno di ragazze, che fra loro non si conoscevano, per farli “socializzare” in un locale appositamente allestito, con varie stanze separate, camere da letto e salotti. Ovviamente questo era solo un pretesto.
Generalmente, i compagni di Iori non erano tipi che andavano a cercare avventure galanti con ragazze casuali; il loro obbiettivo era solo quello di divertirsi. Non gli importava se ne usciva un’avventura di letto o meno, pensavano solo a divertirsi e a conoscere gente nuova. A Iori non piaceva l’idea…era imbarazzante e soprattutto lei era l’unica ragazza del suo gruppo, quindi si stava già sentendo a disagio ancora prima di entrare nel locale. Appena entrati però, si sentì un po’ meglio: le ragazze che avrebbero dovuto far loro compagnia quella sera non erano delle sgualdrine. Erano in 7, esattamente quanti erano Iori e i suoi amici. Erano persone apposto, adorabili. Non si capiva bene cosa ci stessero a fare lì ragazze tanto per bene. Si limitarono a chiacchierare e a cercare di conoscere i partner.
“Allora voi, uhm… avete sui 20 anni?” chiese timidamente una di loro.
“Ragazza…avanti, ti sembriamo cosi giovani?” scherzò Argo, il vicecapo del gruppo. Era un dongiovanni, un bell’uomo dal fisico possente, ma non era un cascamorto. Aveva il suo fascino, per le ragazze “Siamo più vecchi di quel che tu creda.” E continuò a ridere assieme agli altri.
“Bè, non che gli adulti ci dispiacciano!” commentò un’altra ragazza, sollevando altre risate. La conversazione andava avanti così da più o meno 10 minuti, tra battutine idiote e frivoli doppi sensi.
Iori non si divertiva affatto, ma almeno l’attenzione non era puntata su di lei. Continuava a stringersi sul minuscolo divano dov’erano seduti praticamente in 5, tentando inutilmente di non urtare nessuno. Avrebbe voluto guardare le ragazze almeno, rifarsi gli occhi osservandone i tratti caratteriali e i lineamenti. Le piaceva farlo, come gioco, con qualunque persona le capitasse a tiro, quando si annoiava. Ma quella sera era impossibile: di fronte a lei sull’altro minuscolo divano, seduta esattamente al centro, davanti al suo sguardo, c’era una ragazza fuori dal comune. Occhi splendidi e profondi come il mare e uno sguardo che sembrava scrutare l’anima delle persone: anche l’imperscrutabile animo di Iori che si sentiva messo a nudo contro di lei. La ragazza sembrava fissarla quando lei non incrociava il suo sguardo, e ogni volta che Iori se ne accorgeva alzava le lanciava un’occhiata, e in quel momento l’altra ragazza distoglieva i suoi profondi occhi da lei. Era davvero bella…e attraente. Non aveva ancora parlato dall’inizio della conversazione e sembrava la più intelligente del gruppo, se non anche la più timida. Davvero, Iori voleva parlarle, le interessava. Era la prima volta che desiderava cosi tanto rivolgere la parola a qualcuno che non conosceva. Prese il coraggio fra le mani e provò a dire qualcosa in un momento di silenzio fra una risata e l’altra. “Come vi chiamate?”
Le ragazze parvero un po’ stupite dall’improvvisa domanda dell’unica che ancora non aveva riso a nessuna battuta dall’inizio della serata.
“Non si chiede il nome a una signora senza prima dire il proprio.” la buttò sul ridere la più scaltra del gruppo incrociando le braccia e sfidando con lo sguardo Iori. “Che razza di gentiluomo sei, sennò?”
Tutti i maschi scoppiarono in grosse risate. Non era la prima volta che Iori veniva scambiata per un uomo. Era tutto fuorché femminile.  E i suoi modi lo erano ancora meno.
“Mi dispiace belle! Ma il nostro capo non è un maschione carino come credete” Argo continuava a ridersela sotto i baffi. Le ragazze rimasero un po’ interdette e si scambiarono sguardi interrogativi. Iori abbassò lo sguardo, sconfitta dalla vergogna.
In quel momento lo sguardo dell’unica che ancora non aveva parlato si illuminò ed ella sobbalzò in un’esclamazione al limite dello stupore “Sei una ragazza?”
Iori alzò lo sguardo, per incrociare quello profondo della ragazza seduta di fronte a lei, che in un attimo arrossì e si strinse nelle spalle capendo di aver osato troppo. Ma la reazione di Iori non fu di vergogna o rabbia o qualunque altra cosa, anzi continuò a fissare negli occhi quella ragazza quasi ipnotizzata e alla fine decise di rispondere “Sì…perché? C’è qualche problema?”
“No, affatto…” rispose quella intimidita “E’ che ancora nessuno di noi l’aveva capito, tutto qui.” Abbassò lo sguardo.
“Mi chiamo Iori…” Iori squadrò torva tutte le altre ragazze “…se proprio volete che io dica il mio nome per prima.”
Quelle rimasero in silenzio non sapendo che pesci pigliare. “Miku!” la ragazza seduta al centro di nuovo sobbalzò come per prendere l’occasione al balzo “Mi chiamo Miku.”
Oh fantastico. In un modo o nell’altro Iori era riuscita a strapparle il nome. Ora le due non potevano smettere di fissarsi.
“Ehi, aspetta” saltò fuori Argo “Ma io ti ho già vista da qualche parte…forse in tv?”
“Esatto!” una delle sue amiche batté una mano sulla spalla a Miku, con orgoglio “Strano che tu non l’abbia riconosciuta: lei è la diva del momento! E’ Lyto! Quella che canta Freely Tomorrow! E’ su ogni canale ogni 10 minuti!”
“Aaaaah…” gli amici di Iori parvero capire e presero a fissarla incuriositi. Iori invece non se ne intendeva granché e continuò a non capire. “Freely Tomorrow?”
“Passa sempre per radio. E’ la hit del momento!” sorrise a trentadue denti  uno dei loro.
“E come fa?”
“Fattelo dire da lei no?” indicò con foga e decisamente troppa maleducazione Miku, ma nessuno si offese “Dai, canta! Vorremmo sentirti.”
La ragazza si sentì chiaramente in soggezione. Non voleva cantare, si vergognava, però non sapeva che pesci pigliare, in quel momento, e si guardò attorno sperduta. Incrociò lo sguardo di Iori in preda al panico, come un gattino impaurito. Accennò a un debole sorriso e tentò di dire qualcosa: “Ecco, io…”
D’un tratto, Iori riconobbe nel suo timbro vocale qualcosa di familiare di cui prima non si era accorta. Le fu tutto subito chiaro. Lei conosceva quella ragazza, ne era certa. Aveva sentito la sua voce alla radio. Di solito non ricordava i testi delle canzoni, ma quella, quella le era rimasta impressa…
“Se alziamo lo sguardo e sorridiamo, otterremmo una magia per riguadagnare tutti gli altri sorrisi.”
Tutti guardarono Iori con leggero stupore. Stava parlando da sola, ma… sì, si era ricordata il testo della canzone di Miku. La ragazza di fronte a lei si sentì in debito con Iori, l’aveva salvata. Ed era felice che la sua canzone le fosse rimasta impressa. Sfoggiò un meraviglioso sorriso alla ragazza che le stava di fronte.
“Con un colpo sul nostro cuore e un trucco meraviglioso, possiamo rinascere liberamente domani.” Canticchiò continuando a sorridere “Sì, è questa Freely Tomorrow.”
“Oh…” Iori cercò di allontanare il suo sguardo imbarazzata “Sì, l’ho sentita in giro.”
Argo si alzò di colpo, tirando per la maglia Iori e costringendola ad alzarsi, ignorando i suoi ripetuti lamenti.
“Che fai? Mollami!”
“Penso che ti abbiamo trovato la partner per questa sera” sorrise malizioso.
“Che?”
Il ragazzo prese dolcemente la mano di Miku e la invitò ad alzarsi. “Signorina, la nostra compagna avrebbe piacere di conoscerla in privato. Vuole concederle questo onore?”
“Cosa?? Nononono, ehi, non ascoltarlo…e tu mollami!”
“Oh, va bene.” sorrise leggermente arrossendo Miku. Il ragazzo portò di peso Iori e accompagnò Miku nella stanza accanto e poi le chiuse dentro a chiave.
“EHI!” Iori inveì contro la porta “Facci U S C I R E.”
“Quando ce ne andiamo noi, vi apro. Buon divertimento.”
Iori si arrese, mentre Argo se ne tornava sul divano con le chiavi. Non disse niente si limitò a guardare male la porta per un po’ di secondi, come se volesse spaccarla o ordinarle di aprirsi. Miku tentò di rompere il silenzio “Bè, a quanto pare non eravamo di buona compagnia e ci hanno levato di mezzo.” Mentre lo diceva sorrideva divertita.
“Cosa ridi?” Iori la guardò sospettosa.
“Mh? E’ divertente non mi sono mai trovata chiusa in una stanza contro la mia volontà. Ahah.”
“Non è divertente. Non dovrebbe capitare.” Iori ficcò seccata le mani in tasca e si voltò ad osservare la stanza. Era piccolina, c’era giusto un divano con la televisione e un tavolo. Iori si sedette sul divano, lasciandosi cadere di peso e continuando a tenere un’espressione imbronciata. Non le piaceva l’idea di restare da sola con una ragazza in una stanza. Soprattutto se quella ragazza era bella quanto un angelo. Iori continuava a distogliere lo sguardo da lei, quasi come stesse scacciando un insetto insistente, ma l’aveva vista bene: pelle candida e liscia, capelli setosi raccolti in due code, un corpo da modella, e due labbra che aspettavano solo di essere mangiate. Iori scacciò via anche quel pensiero dalla sua testa.
La ragazza le si avvicinò sorridendo e lentamente si sedette accanto a lei sul divano, cercando di guardare altrove. Ma la sua attenzione era come magnetizzata da Iori, che a sua volta era tutta impegnata a resistere all’impulso di voltarsi verso di lei. Miku guardò il grande orologio appeso alla parete: erano appena le 10. Avrebbero dovuto passare assieme ancora un po’ di ore, prima che gli altri avessero deciso di andarsene e “liberarle”. Miku sapeva, così come Iori, che sarebbe stato un lasso di tempo pressoché interminabile.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: Aegis