08/01/2013
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IN ANOTHER LIFE
“…e allora sono venuta qui, dovevo assolutamente parlartene” disse la donna dagli occhi blu guardando il presunto fratello, era ancora scosso, non poteva immaginare che quella donna, la donna che aveva accanto fosse sua sorella, non poteva crederci.
“Come hai scoperto della mia esistenza?” Castle era dubbioso, eppure voleva saperne di più, doveva saperlo.
“Lo scoprí due mesi fa, chiesi a mia madre di comprare un libro per mia figlia e si presentò con un tuo libro dicendomi ‘Questo scrittore assomiglia molto a tuo padre’ e feci delle ricerche su di te, fino a quando non scoprì che tua madre lavorava insieme a mia madre in teatro”
“Allora tua madre si ricorda di mia madre? Ma cosa più importante, ricorda il volto di mio, cioè nostro padre?”, voleva sapere, doveva sapere.
“Si, ma ha dei vaghi ricordi, ricorda solo il suo aspetto fisico, mi ha sempre detto che era sbronza quando mi ha concepito”
“Conosco questa storia…” disse l’uomo prendendo l’ennesimo sorso di vodka. La guardò, avevano delle vaghe ma inevitabili somiglianze, il loro sguardo si somigliava, il loro sguardo sembrava familiare.
“Sei sicura che siamo fratelli, cioè fratellastri, o come si dice?” Rick era curioso, doveva indagare, ma questo era il mistero più duro della sua vita.
“Si, tre settimane fa venni ad una tua presentazione e tu mi stringesti la mano, ch’era avvolta da un guanto, lo portai ad analizzare e il DNA coincide” la donna abbassò il capo e aprì la borsa, prese un foglio e glielo passò. Erano i risultati del test, ed è lì che ebbe la conferma che Sandra Patterson era sua sorella.
“A quanto pare si, siamo fratelli” Castle la guardò e per un attimo sorrise, aveva una sorella, ma era quasi sbronzo per accorgersene.
“Allora sorellina, sempre se ti posso chiamare così eh? Hai una famiglia? Cosa fai? Raccontami un po’ della tua vita”
“Bhe sono una giornalista di gossip, ho una figlia adolescente e non ho mai avuto un marito, mia figlia conosce suo padre, ma stare insieme è stato uno sbaglio che purtroppo è ricaduto su Ana. Abbiamo provato a stare insieme per lei, ma non eravamo fatti l’uno per l’altra. L’unica cosa che posso dire su di lui è che è presente per lei, e ne sono fiera.” La donna fece una pausa guardando il fratello. “e tu? Sposato? Non dirmi che hai figli..”
“Ebbene si, sono stato sposato, due volte e ho divorziato da entrambe. Con la mia prima moglie ho una figlia, Alexis e mia madre vive con noi, cioè con me, Alexis è al college” mentre parlava si rese conto che aveva dimenticato di menzionare Beckett “ah e ora sono fidanzato con la mia ‘musa’ la donna che mi ha ispirato per i miei libri, l’amo come non ho mai amato nessuno” gli brillavano gli occhi mentre parlava di lei, prese l’ultima goccia dal suo bicchiere ormai quasi voto e lo posò appoggiandosi allo schienale della sedia.
“L’ami davvero tanto, credimi, quando stavi parlando di lei i tuoi occhi si sono illuminati” disse sorridendo e quasi commossa “perché non la sposi?”.
A quella domanda egli non sapeva rispondere, ma nemmeno lui sapeva il perché, forse perché non voleva che ella fosse una delle tante, ma l’amava tanto, forse troppo per essere semplicemente fidanzati.
“In realtà non so Sandra, credimi, forse perché non voglio che lei sia una delle tante…” mentre stava per continuare a parlare vide l’orario dall’orologio del bar in cui si erano rifugiati. Era in ritardo all’appuntamento con Beckett.
“Senti Sandra, questo è il mio numero, domani mattina chiamami e ci rincontreremo, ci sarà anche la mia fidanzata con noi, è un detective, potrebbe aiutarci” le porse un bigliettino da visita e le sorrise.
“Ciao fratellone” disse prendendo il numero sorridendo. Lo vide allontanarsi, era davvero innamorato di quella donna, stava lasciando qualcuno che voleva saperne quanto lui su suo padre per vederla, per sentire il suo odore, per assaporare le sue labbra.
Erano le 20.58 e ‘Tiffany&Co’ era ancora aperto, Rick stava per fare una pazzia, ma Sandra gli ha aperto gli occhi, doveva sposarla, lei doveva diventare finalmente la donna della sua vita e lo doveva essere in eterno. Scese dalla macchina sospirando, quasi ansimando, si le stava andando a comprare un anello.
“Castle sei in ritardo!” disse Beckett aprendo la porta del suo appartamento e sistemandosi una ciocca di capelli. “allora, andiamo?”
“Kate..” disse Castle entrando a casa abbassando lo sguardo.
“Rick che succede? A che fare con il tuo ritardo?” disse la detective mettendo una mano sulla spalla dell’uomo e facendolo sedere.
“Bhe è uno dei motivi per cui ho tardato, ma ora ascoltami ti prego” disse alzandosi e accarezzandole la guancia bianca.
“Mi stai facendo impaurire, Castle cosa devi dirmi?”
L’uomo s’inginocchiò e la guardò prendendole la mano.
“Sta zitta per una volta nella vita e ascoltami!” lo scrittore sospirò “In questi cinque anni tu sei stata la cosa più bella che mi sia capitata, non posso ancora credimi che tu ora stia con me. In questo tempo ho imparato ad amarti, a desiderarti a volerti per davvero. Non voglio che tu sia una delle tante, ma voglio che tu sia il mio amore eterno, per questo, Katherine Beckett vuoi tu sposarmi?” Richard prese la scatolina di velluto blu dalla giacca e l’aprì ponendolo alla detective.
Lei rimase scioccata, rimase letteralmente a bocca aperta, le scese una lacrima, e rimase a fissare l’uomo che le aveva fatto la domanda più importante della sua vita.
ANGOLO MIO
Girlsssssss! Piaciuto? Rimaste scioccate per la proposta di Rick a Kate? Oppure dalle rivelazioni di Sandra? Grazie ancora per le recensioni e le visualizzazioni. Mi odierete nel prossimo capitolo…