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Autore: xhelloidols    08/01/2013    1 recensioni
'Il mio odio verso il mondo svanì nel momento in cui lui sorrise'.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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MADISON P.O.V.

Ero sconvolta. Avevo bisogno di staccare la spina. Così alzai il volto dal cuscino inondato di lacrime, mi levai gli ultimi residui di trucco ormai colati e scesi in garage per prendere la macchina.
Ero certa che guidare avrebbe azzerato i miei pensieri, mi avrebbe calmata e distratta dalla dura realtà. Diedi un ultimo sguardo triste alla casa di Harry,immersa nel silenzio come non mai, poi misi in moto. Avevo nella mente quegli occhi gelidi, quelle parole dette quasi sottovoce e quel viso che sembrava tutt'un tratto essere sconosciuto. Partii volando su quell'asfalto grigio con gli occhi appannati dalle lacrime e dai ricordi. Con Harry io mi sentivo rinascere: era diventato parte di me. I suoni dei suoi baci si ripercuotevano nella mia mente come schegge affilate accompagnati dal rumore delle sue parole sulla spiaggia di Bath. Cos'ero stata io per Harry Styles? Un passatempo. Forse voleva semplicemente provare il brivido di stare con una ragazzina qualsiasi, una fan in mezzo ad altre milioni. Non sapevo cosa fossi stata per lui, ma sapevo benissimo quello che lui era stato per me: un luogo sicuro dove nascondermi, dove poter rinascere sotto una luce più splendente. Io amavo Harry, Dio solo sa quanto lo amavo: questo fu l'ultimo pensiero prima di un tonfo fortissimo che mi catapultò nel buio più totale.

STACEY P.O.V
Tornai a casa convinta di trovare Madison ad aspettarmi: ma di lei non c'era traccia. Andai per sicurezza in camera sua ma trovai il letto completamente disfato e il cuscino umido. Poi, qualche secondo dopo, il telefono squillò. Corsi giù per le scale,poi risposi.
'Salve,parlo con Stacey Botton?'
'Si, sono io, con chi parlo?'
'Siamo la polizia stradale londinese: sua sorella Madison ha avuto un incidente stradale circa una mezz'ora fa: è stata appena trasportata al Saint Anne di Londra. Ci dispiace.'
Sentii il cuore perdere i battiti,per poi azzerarsi completamente. Madison aveva avuto un incidente e non avevo idea di come fosse successo e perché. Mi sentivo svenire, incapace di parlare. Così mi limitai ad abbassare la cornetta,senza dare segni di vita all'altro capo del filo. Mi appoggiai una mano sul cuore, tentando di trattenere le lacrime invano.
'Dio salvala. Non prenderla con te. Non anche lei. Non la mia sorellina.'
In quel momento capii che dovevo essere razionale, per quanto potesse essere difficile esserlo. Così mi precipitai fuori da casa, per poi bussare alla porta di Harry.
Il sesto senso di sorella gemella mi disse che la mia sorellina avrebbe avuto bisogno di lui.

HARRY P.O.V
Quante ore erano passate? Due? Forse tre? Anche il tempo aveva perso il suo valore, così come avevo perso Madison. Da quando se ne era andata via piangendo me ne ero rimasto lì, con la testa appoggiata all'armadietto di legno della cucina. Poi un 'cloc cloc' alla porta mi distolse da quei pensieri lancinanti.
Andai ad aprire, tentando di nascondere le numerose lacrime fuoriuscite dai miei occhi fino a pochi secondi prima.
Quando aprii la porta e vidi Stacey in lacrime esattamente di fronte a me, sentii il cuore frantumarsi.
'Che è successo Stacey?' gli chiesi sbarrando gli occhi.
'Madison..' disse tra le lacrime '..ha avuto un incidente stradale..l'hanno portata al Saint Anne..'
Fu in quel momento che la mia anima morì. Il mio corpo era rimasto di fronte a Stacey, immobile e incapace di muoversi, ma la mia anima era andata in pezzi,insieme al mio cuore.
Era salita in macchina sconvolta per causa mia: aveva avuto un incidente a causa mia. Sentii lo stomaco contorcersi in una morsa terribile.
Senza dire niente acchiappai le chiavi dell'auto per andare al Saint Anne con Stacey. Durante il tragitto mi venne voglia di scoppiare a piangere più volte, ma la barriera creata dal senso di colpa ebbe la meglio. Dovevo essere io vittima di tutto quel male che stava provando Madison, non lei che era solo stata vittima di un gioco sporco.
Arrivammo in ospedale, dove chiedemmo informazioni su Madison. Ci portarono al terzo piano, dove un medico ci venne incontro.
'Per favore, ci dica come sta Madison Botton.' dissi quasi tutto d'un fiato.
Avevo il terrore della risposta che quell'uomo mi avrebbe dato da lì a pochi secondi. Ero completamente terrorizzato.
'Madison ora è abbastanza stabile, ma fino a poco fa era in una fase molto critica. Ora è in coma farmacologico, un coma indotto che durerà fino a domani pomeriggio.'
'P-Possiamo vederla?' dissi con il cuore stretto in una morsa.
'Solo uno di voi, ma per pochi minuti.'
'Vai tu,Harry.' disse Stacey guardandomi con gli occhi umidi.
Mi feci condurre dal medico in una stanza bianca, dove Madison giaceva immobile su un letto d'ospedale, uguale ad altri mille.
Il medico ci lasciò da soli e il pianto che stavo trattenendo da un'ora esplose come una bomba ad orologeria.
Scoppiai a piangere, sedendomi sulla sedia verde di fianco al letto. Le presi la mano ed appoggiai il viso sulle lenzuola.
'Devi perdonarmi amore mio..è tutta colpa mia..io meritavo di stare in questo fottutissimo letto d'ospedale,non tu. Se solo sapessi quanto mi faccio schifo. Sono una marionetta,Madison: uno stupido pupazzetto mosso da dei grandi padroni. Se ho rinunciato al tuo amore è stato perché non volevo rovinarti la vita, ma ho combinato un disastro. Perdonami,Madison.'
  
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