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Autore: Betty    22/07/2004    1 recensioni
A 15 anni Zoe era convinta di aver trovato l'uomo della sua vita, ora dopo anni di distacco il suo cuore batterà ancora per Paul?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 19

CAPITOLO 19

Cerchi nuovamente di rintracciare Benji, il cellulare è staccato, imprechi, doveva andare al commissariato per avere notizie sulle ricerche, ormai erano quasi tre ore che non si faceva sentire.

"Sta succedendo qualcosa" dici a Patty.

"Magari ha solo la batteria scarica." Ti dice poco convinta la donna.

"Patty, non cercare di calmarmi, tanto non ci riesci. E' successo qualcosa di importante, lo sento." Dici mentre ti alzi dal letto.

"Dove vai?" ti chiede Patty.

"A vestirmi, tanto mi avrebbero dimesso tra poco, devo andare al commissariato a vedere cos'è successo."

"Vengo anch'io" ti dice Patty.

"E' meglio di no, devi stare calma" dici guardandola preoccupato, sembra pallidissima mentre si alza a fatica.

"Va al diavolo, pensi che stando a casa da sola, starò calma? Almeno venendo con te non sarò da sola."

"Non posso dire niente per farti cambiare idea?" le chiedi.

"No, adesso cambiati che andiamo" ti dice facendoti gesto con la mano di muoverti.

"Va bene, però dovrai assumerti tutte le responsabilità verso tuo marito. Non voglio che mi uccida perché non ho pensato al tuo benessere"

"Non ti preoccupare Benji la gestisco io, adesso muoviti non abbiamo tempo da perdere!"

 

Misuri ancora una volta la stanza, non riesci proprio a stare seduto, l'ansia ti sta consumando, Banks ti osserva ormai rassegnato.

"Price, vorrei ritrovarmi ancora il pavimento quando uscirà di qui." Ti dice ironico.

"Non riesco a stare seduto, i telefoni vanno? E le radio sono collegate?" chiedi.

"Certo, però non può pretendere che la trovino subito, sempre se è in quella zona."

"Diavolo, lo so ma come faccio a stare calmo?" chiedi.

Qualcuno che bussa alla porta vi distrae dal vostro discorso.

"Avanti" dice Banks e tu vedi entrare come un fulmine Paul e tua moglie.

"Cosa ci fate qui?" chiedi sorpreso.

"Visto che hai staccato il telefono, siamo venuti a vedere cosa sta succedendo" ti dice Patty.

"Tu dovresti riposare, ti rendi conto che sei quasi alla fine? Dovresti stare calma e tranquilla."

"Benji Price, come posso stare calma e tranquilla in tutta questa situazione? E poi sto benissimo, non sono malata, sono solo incinta!" ti dice Patty puntandoti un dito addosso.

"Signora Price, vorrebbe sedersi?" chiede Banks intromettendosi nella vostra discussione.

"Grazie, lei è davvero gentile" risponde Patty gentilmente.

"Comandante cosa sta succedendo?" chiede Paul.

"Non siamo sicuro ma in base ad una soffiata forse sappiamo dove possa essere Zoe Price."

"Quando avete saputo questa notizia?" chiede ancora Paul.

"Meno di un'ora fa" rispondi per Banks.

"Perché non mi hai chiamato?" Paul è abbastanza arrabbiato.

"Perché non volevo darvi false speranze, se non la trovassero? Non volevo farvi soffrire ancora." Dici sincero.

Vedi lo sguardo arrabbiato di Paul trasformarsi in comprensivo, "Avrei fatto così anch'io" ti dice.

Adesso non sei più l'unico che sta consumando il pavimento di quell'ufficio.

 

Ora stai leggermente meglio, hai ripreso lucidità, Jason non ti ha legato forse perché credeva che la dose ti avrebbe messo k.o. per un bel po’. Le braccia hanno ripreso a muoversi e riesci a slegarti anche le caviglie, non sai dove possa essere Jason in quel momento, ma devi rischiare. Quando appoggi i piedi per terra, le gambe sono senza sensibilità e non ti sostengono, cadi così in terra battendo il ginocchio destro contro il comodino.

"Cazzo!" esclami frustata, ti appoggi al letto e ti alzi con difficoltà, il ginocchio ti fa un male tremendo, alzi la gamba del pantalone e vidi che c'è un taglio abbastanza profondo. Imprechi nuovamente mentre zoppicando ti dirigi verso la porta, è chiusa dall'esterno, quell'albergo è talmente vecchio che non ha l'apertura con il pomello dall'interno.

Ti osservi intorno, vedi la finestra semiaperta, la raggiungi e aprendola del tutto vedi una vecchia scala antincendio. La osservi meglio è talmente vecchia che potrebbe spaccarsi da un momento all'altro, ma devi rischiare, il ginocchio dolorante di rende tutto più difficile oltre al fatto che sei fisicamente provata. Scavalchi la finestra e la scala ti accoglie con uno scricchiolio non molto rassicurante, respiri profondamente poi inizi a scendere i gradini, lentamente, osservi in basso e ti gira per un attimo la testa, sarai al decimo piano come minimo.

La tua mente riesce solo a dirti di muoverti, sia per scappare da Jason sia perché temi un'altra crisi, acceleri la discesa, all'improvviso un gradino cede e ti ritrovi penzoloni nel vuoto aggrappata solo con le mani a quella maledetta scala. Non sai come ma dopo qualche istante riesci ad appoggiare nuovamente i piedi sul gradino sottostante, fai un respiro di sollievo ma non ti fermi è questione di minuti, le scale sembrano non terminare mai, non senti più la gamba destra, non sai neanche come fai ad appoggiarla sul gradino giusto.

Decidi di guardare ancora verso il basso per vedere quanto ti manca, vedi la strada poco sotto di te, la scala si interrompe circa a due metri dal suolo, sarai costretta a saltare, guardi in alto Jason non ti sta seguendo; percorri gli ultimi gradini poi salti. L'impatto con il suolo è doloroso, sei atterrata sui piedi ma il contraccolpo al ginocchio destro ti fa urlare dal dolore.

Accasciata al suolo ci metti qualche minuto per riprenderti, ti rimetti in piedi faticosamente poi zoppicando cerchi di correre lontano da Jason.

 

"Allora piccola sgualdrina come stai?" dici entrando nella camera. "Purtroppo non ho trovato il tipo per la roba, mi sa che dovrai soffrire un po’."

Non sentendo nessun rumore ti giri e lei non c'è più, la corda che le legava le caviglie è sul letto.

"Maledizione!" esclami in collera. Rovesci il comodino accanto al letto e noti il sangue per terra.

"Puttana, ti sei ferita, chissà come hai fatto. Ma questa tua piccola scia mi sarà utile." Dice parlando a te stesso. Vedi le macchie di sangue andare verso la finestra, ti affacci e vedi la scala antincendio, scendi lentamente notando quanto sia pericolante. Noti numerose macchie di sangue lungo la scala, poi anche sul suolo, il salto deve essere stato doloroso, un sorriso di soddisfazione ti si disegna sul volto.

"Spero che avrai sentito molto male, perché appena ti riprenderò quello ti sembrerà niente" dici a bassa voce, seguendo le tracce di sangue lungo il vicolo.

Noti che il sangue non accenna a smettere e sei sicuro che presto avrà anche un'altra crisi, non ci metterai molto a raggiungerla.

 

Sei costretta a fermarti, il ginocchio continua a sanguinare anche se hai cercato di fermare il sangue legando il tessuto che hai strappato al pantalone, in modo che faccia da laccio antiemorragico. Ti gira la testa e hai ricominciato a sudare copiosamente, il respiro mozzato, lo sforzo che hai fatto ha accelerato il bisogno della droga, non devi fermarti, non puoi fermarti. All'improvviso cadi a terra sfinita, ti contorci per i crampi allo stomaco, devi nasconderti oppure lui ti troverà, ti trascini verso un cassonetto della spazzatura e ti nascondi dietro di esso, cerchi di regolare il respiro ma senza risultato, senti le tue pulsazioni al massimo.

"Cristo, mi verrà un infarto" pensi, ti viene quasi da ridere, come diavolo è successo tutto quello, a sì ricordi o forse sono solo allucinazioni, non riesci più a distinguere niente. Decidi di lasciarti andare ormai non importa niente, vuoi solo riposarti, chiudi gli occhi sfinita e ti lasci cullare dall'oscurità.

 

Lo senti è vicina, tra poco la troverai, pregusti già il momento in cui le metterai le mani addosso, non ti accorgi che c'è qualcuno alle tue spalle.

Ti abbassi a toccare una macchia di sangue, caldo è vicina, sì è vicina!

Alzi lo sguardo e vedi dei poliziotti che si stanno avvicinando, ti volti velocemente facendo finta di niente.

"Fermo!" ti dice una voce.

Ti giri con fare arrogante e domandi "Sta dicendo a me?"

"Metta la mani in alto!" dice uno dei due poliziotti sembra riconoscerti ma non è possibile ti sei rasato a zero e hai fatto crescere un po’ di barba

"Calmatevi, non ho fatto niente" dici.

"Dov'è la ragazza?"

"Non capisco di cosa state parlando" continui.

"Atkins piantala con questa sceneggiata, dov'è la ragazza?" chiede il poliziotto più grosso.

"Ripeto che non so di cosa state parlando, non mi chiamo Atkins."

Alle tua spalle arrivano altri poliziotti.

"Alza le mani!" dice un altro.

"Quante storie! Io non sono Jason Atkins." Dici

"No? Allora come fai a sapere come si chiama questo Atkins."

"Non sono scemo ho visto la tv in questi giorni." Dici cercando di sembrare convincente.

I poliziotti ti stanno circondando e ti stringono sempre di più, il panico ti sta assalendo, potresti prendere la pistola che hai nel giubbotto a sparare all'impazzata oppure cercare di fare quello che non sa niente, dopotutto tu non sai effettivamente dove sia Zoe. Alzi le mani in segno di resa, i poliziotti ti sono tutti addosso, ti sbattono per terra e iniziano a perquisirti, prendono la tua pistola

"Scommetto che questa è finita nel tuo giubbotto per caso!" dice uno ironico.

Ti rialzano da terra, sei ammanettato e sporco, ormai per te è finita speri solo che Zoe venga trovata quando sarà troppo tardi.

 

"Tenente Taylor, ci sono delle macchie di sangue" ti dice un collega.

"Atkins, cosa hai fatto alla ragazza, dove l'hai nascosta?" chiedi nuovamente all'uomo.

"Non so di cosa stia parlando" ripete per l'ennesima volta Atkins.

"Portatelo via!" dici poi rivolgi le tue attenzioni alle macchie di sangue, vedi un collega portare Black il vostro cane poliziotto più bravo, vedi l'animale annusare la macchia di sangue e seguire subito un traccia, dopo pochi minuti Black si ferma davanti ad un cassonetto della spazzatura ed inizia ad abbaiare.

"Sergente, speriamo che non sia dentro al cassonetto" dice il sergente Mitcell.

Il cane però abbaia insistentemente rivolto al retro del cassonetto, ti avvicini lentamente e la vedi, sporca, la gamba destra insanguinata, priva di sensi. Le provi il polso, è debole ma c'è.

"Presto ragazzi, chiamata un'ambulanza!" le osservi il braccio e pieno di buchi, quel bastardo l'ha drogata.

La sollevi tra le braccia e la sposti da dietro il cassonetto, in fondo alla strada senti Atkins urlare.

"E' morta, la puttana è morta!" la sua risata da pazzo, ti resterà in mente per un bel pezzo.

 

"Ottimo lavoro ragazzi!" la voce di Banks è soddisfatta.

"L'hanno trovata?" chiedi.

"La stanno portando in ospedale, sig. Diamond" risponde Banks.

"E' viva?" chiedi mentre l'angoscia ti assale.

"Sì ma è messa piuttosto male, Atkins l'ha drogata per tutti questi giorni, però dovreste parlare con i medici per saperne di più. Comunque vi farò accompagnare da una delle mie macchine."

"Grazie" gli dici poi seguito da Patty e Benji e scortati da due poliziotti vi dirigete verso l'ospedale.

Mentre siete in auto migliaia di paure ti assalgono, quel bastardo l'ha drogata, e chissà che altro, preghi che non muoia, altrimenti potresti anche arrivare ad uccidere Atkins.

Non aspetti che la macchina si fermi di catapulti fuori e corri dentro l'ospedale, ci sono dei poliziotti nell'atrio e chiedi subito a loro.

"Zoe Price, dove l'hanno portata?"

"Lei chi è?" domanda un uomo in borghese.

"Paul Diamond"

"Certo, venga l'accompagno, sono il tenete Taylor." Vi raggiungono anche Benji e Patty.

L'ascensore va troppo piano, i minuti ti sembrano ore, appena arrivate in reparto, chiedi alla prima infermiera dove devi andare.

"Le chiamo il medico, è meglio se parla prima con lui."

"Perché?" chiedi disperato.

"Non posso dirle niente, aspetti qui farò venire il medico"

Sono attimi di angoscia, appena vedi il medico uscire da una stanza con l'infermiera con cui hai parlato prima gli corri letteralmente incontro.

"Dottore, come sta Zoe?"

"Voi siete dei parenti chiede osservando prima te poi Benji e Patty."

"Io sono il fidanzato e loro sono i cugini"

"Sono il dottor Roberts, vedete la sig.ra Price è stata drogata con della cocaina per alcuni giorni, questo ha creato una dipendenza, quindi dovremo farle seguire un vero e proprio programma di disintossicazione. A questo vanno aggiunte le pessime condizioni fisiche, è stata picchiata, ma non ha subito violenze sessuali."

"Si riprenderà?" chiedi.

"Fisicamente credo di sì, sembra una ragazza molto forte, però psicologicamente questa storia potrebbe avere degli strascichi."

"Vorrei vederla" dici.

"La avverto che non è un bello spettacolo, l'abbiamo lavata ma i segni delle percosse sono evidenti." Dice il medico.

"Dottore devo vederla" insisti.

"Va bene, ma solo lei, attualmente è sotto sedativi, le concedo dieci minuti."

"Grazie"

"Infermiera, lo accompagni nella stanza della sig.ra Price."

Segui lentamente l'infermiera, che ti fa entrare in una stanza, eccola, ecco finalmente la tua Zoe.

 

 

 

 

 

 

 

  
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