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Autore: Ella_x    08/01/2013    3 recensioni
Ricordo che preferivo indossare le camicie enormi di mio padre,piuttosto che top e canotte microscopiche.
Era forse per questo che non mi aveva mai notata...
..Ora ero al quinto anno,e finalmente grazie a quella santa di Becky avevo una chance,la mia chance...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                              My Chance.

Ricordo che non avevo mai amato molto le barbie da piccola,preferivo giocare con il fango assieme a mio fratello Niall.

Ricordo che odiavo con tutta me stessa quando la mamma mi metteva gonne e fiocchetti nei capelli.

Ricordo che mi piaceva fare gare su chi mangiava di più in mensa con gli amici di mio fratello.

Ricordo che avevo una cotta per un ragazzo.

Ricordo che preferivo indossare le camicie enormi di mio padre,piuttosto che top e canotte microscopiche.

Era forse per questo che non mi aveva mai notata.

Ricordo che quando scoprii che stava con Emily non mi chiusi in camera a piangere,ma corsi in palestra per dare pugni al sacco.

Ricordo che ormai sapevo di non avere più nessuna occasione con lui.

Ricordo che la cotta per quel ragazzo non mi passò al secondo anno,né al terzo,né al quarto.

Ma quando Becky quella mattina mi aveva detto che il suo migliore amico voleva voltare pagina perché era stufo dei continui tradimenti che riceveva, e che lei mi aveva organizzato un appuntamento con lui mi sentii la ragazza più fortunata dell’universo.

Era un sogno o era la realtà?Dio,non riuscivo ancora a credere che sarei uscita con Harry Styles.

Quell’Harry Styles.

Ricordo quando lo vidi per la prima volta nell’ora di educazione fisica che avevamo in comune.

Erano tutti concentrati sulla partita di pallavolo, la quale a malincuore ero stata costretta a giocare dal professor Simons per non prendere un bel tre al primo trimestre del mio primo anno,nonostante lo avessi avvertito delle mie scarse potenzialità verso tutto ciò che non implichi restare con il sedere su una superficie pianeggiante.

Fingevo di essere interessata al match alzando di tanto in tanto le mani in aria,cercando di colpire con scarsi risultati quell’affare tondeggiante.

All’improvviso sentii lo scricchiolio stridulo del portoncino della palestra,e per distrarre gli occhi che seguivano la direzione della palla, spostai lo sguardo all’entrata per vedere chi stesse entrando.

Strabuzzai gli occhi quando notai dei bicipiti scoperti da una canotta bianca,alcuni ricci svolazzanti e alcuni attaccati ad una fronte imperlata di sudore,due fossette appena accennate e due fari verde acceso.

Stavo per sbavare sul pavimento quando quel maledetto affare gommoso mi colpì lo stomaco e mi fece piegare in due dal dolore,causandomi un gemito rumoroso.

Mi inginocchiai a terra,portandomi le mani alla pancia.

Le mie orecchie udivano alcune risate,alcuni ‘stai bene?’ con tono preoccupato e la voce del professore che urlava ‘Styles,portala in infermeria!’.

Oltre al fatto che io odiassi fare sport c’era anche il fatto che io odiassi gli ospedali e tutto ciò che li ricorda vagamente.

Styles,che non avevo ancora degnato di uno sguardo,troppo impegnata a pensare ad una mossa di difesa contro l’infermiera, mi aiutò ad alzarmi e mi accompagnò verso l’infermeria.

-Harry- una voce roca mi arrivò alle orecchie ed una mano gigante mi si posizionò sotto il naso.

Alzai lo sguardo prima sulla mano e poi sul possessore.

Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva nel vedere chi fosse Mister  mano enorme.

Era il ragazzo sexy che mi aveva fatto prendere la pallonata,brutto stronzo.

I miei istinti omicidi si placarono all’istante quando le sue fossette comparvero nuovamente sul suo volto.

-Holly- sussurrai continuando ad osservarlo con sguardo sognante e un leggero strato di bava alla bocca.

-Beh Holly lo sport non è il tuo forte- ridacchio osservandomi -sarà meglio che tu entri,non mi sembra che tu stia molto bene - constatò in fine poggiando la mano sulla maniglia della porta dell’infermeria.

-In realtà lo odio- borbottai ancora paralizzata mordendomi il labbro inferiore.

Ma appena realizzai dove mi trovassi,mi ricomposi.

-No,no,no,no, no! Io sto benissimo..che scherzi?-  dissi allontanandomi di un paio di passi da quella porta.

-Sei sicura?A me non sembra- insistette grattandosi la nuca in modo confuso.

-Sicurissima,io li dentro non ci entro..Ho paura!-  urlai scappando dal corridoio e inciampando rovinosamente a terra.

Udii la risata del riccio alle mie spalle,così mi alzai rossa in viso e scappai in bagno,sperando che un infermiera mannara non uscisse dal water.

Il giorno dopo,Emily mise in giro la voce che io ero ‘cotta’ di Styles urlandoglielo perfino in faccia,mentre io entravo in mensa.

-Allora Holly..perchè  non lo ammetti?Tutti hanno visto come lo guardavi incantata ieri!- mi urlò la ragazza ridendo –Se proprio vuoi essere calcolata da lui,mia cara,comincia a vestirti come una ragazza e non come un camionista e magari comincia a leggere qualche pagina di galateo-continuò fissandomi con i suoi occhi neri e ricchi di cattiveria.

Scappai dalla mensa con la consapevolezza che tutto ciò che aveva detto era vero.

Ora ero al quinto anno,e finalmente grazie a quella santa di Becky avevo una chance,la mia chance.

Sapevo per certa che non si ricordava di me,la cerebrolesa che scappò per non andare in infermeria e che aveva una cotta per lui.

 

Quei ricordi non mi rendevano molto felice in realtà,ma ero stufa di rovistare a cima e a fondo nell’armadio in cerca di un vestito decente.

Beh oltre allo sport e gli ospedali odiavo abbastanza anche i vesti.

Al termine della mia ennesima ‘perlustrazione’ trovai solo un vestito rosso e microscopico stile ‘Moira Orfei’ e un vestito bianco stile ‘Vestaglia della nonna’.

Optai per la vestaglia,aggiungendo dei tacchi neri (per fortuna quelli non li odiavo).

Slegai i miei capelli lunghi e liscissimi e uscii di casa,per recarmi a casa di Becky.

 

Dopo avermi accolto in casa con uno dei suoi sorrisi dolci,Becky andò in camera per vestirsi.

Mi lanciai sul suo divano di pelle enorme lanciando i tacchi da qualche parte.

E se si fosse ricordato di me?

E se pensasse ‘oddio che cessa’?

E se mi trovasse un po’ stramba?

E se avessi fatto una delle mie figuracce?

E se mi trovasse un maschiaccio con i capelli un po’ troppo lunghi?

Cominciai a mordicchiarmi le unghie.

Qualcosa per distrarmi,mi serviva qualcosa che non mi facesse pensare troppo.

Mi alzai dal divano,aprendo i mobili del salotto di Becky.

Non ero maleducata,ero soltanto intraprendente.

Cd,Dvd,riviste,liquori..cioccolatini!

Era quello che mi serviva,un po’ di cioccolato mi avrebbe fatto calmare di sicuro.

Presi la scatola a forma di cuore e mi rilanciai sul divano.

Ne presi uno,lanciandolo in bocca e cominciando a muovere i piedi che pendevano dal divano ritmicamente.

-Fatto!- disse Becky riapparendo in salone più bella che mai.

Quella ragazza era uno spreco per Josh.

Un vero spreco,e dire che il professore Tomlinson se la mangiava con gli occhi..peccato.

-Ho rubafo qualche cioccolafino- le farfugliai a bocca piena.

Venni interrotta dal suono del campanello.

Presa alla sprovvista rovesciai la scatola di cioccolatini sul divano.

Merda,non poteva essere già qui..mi serviva altro tempo per meditare sulla questione.

Becky mi rassicurò e mi aiutò a raccogliere tutto,prima di andare ad aprire la porta.

Corsi verso il mobile con lo specchio e controllai se fossi sporca di cioccolato.

Somigliavo ad un dugongo con le mestruazioni ma almeno ero pulita.

Sentii delle voci e dei passi avvicinarsi.

Misi alla svelta i tacchi,rischiando di inciampare anche ma mi aggrappai al bracciolo del divano.

Mi raddrizzai giusto in tempo,quando Becky,Josh e Styles apparvero sulla porta.

-Lei  è la mia amica Holly- disse Becky indicandomi.

Due paia di occhi si posizionarono su di me.

-Piacere- sussurrai imbarazzata,sorridendo appena.

Avvertii lo sguardo di Styles percorrermi tutto il corpo,così come fece un brivido.

Mi si avvicinò sorridendo e mi strinse piano in un abbraccio sussurrandomi all’orecchio –Il piacere è tutto mio- con la stessa voce roca che aveva quattro anni fa.

Non morire Holly,non morire..continuavo a darmi forza,cercando di non accasciarmi sul pavimento.

-Bene,vogliamo andare?- chiese Josh.

Uscimmo di casa mentre la manona di Harry era poggiata sulla mia schiena.

Non morire Holly,non morire.

-Se non ti dispiace Holly,tu dovresti andare in macchina con Harry visto che io sono in moto- disse Josh sorridendomi.

-Se per lui non è un problema- risposi scoppiando di gioia all’interno.

-Figurati- mi sorrise il diretto interessato aprendomi la portiera della sua auto.

-Mi dispiace non averti conosciuto prima,sembri simpatica ma ho l’impressione di averti già parlato qualche volta- mi disse Harry mettendo in moto l’auto.

Ops..Holly hai un piccolo,grande problema.

-Forse mi avrai visto per i corridoi,qualche volta..io non ricordo di averti mai parlato- risposi,sorridendo in modo nervoso.

Infondo sono solo quattro anni che ti sbavo dietro peggio di una bavosa con gli spasmi muscolari,che sarà mai.

Lo vidi annuire e sorridere ancora una volta,prima di non spiccare più parola per tutto il breve e imbarazzante tragitto.

-Eccoci arrivati- disse Harry parcheggiando l’auto.

Scese e mi riaprì la portiera,porgendomi la mano.

Non morire Holly,non morire.

-Abbiamo pensato a qualcosa di poco sofisticato,se non vi dispiace- annunciò Josh mentre scendeva dall’auto e ci raggiungeva assieme a  Becky.

Perfetto,pensai visto che,si,odiavo anche i ristoranti a cinque stelle in cui avere un comportamento impeccabile e seguire tutte le regole del Bon ton.

Mi guardai intorno notando solo uno squallido bar con le luci dell’insegna fulminate e una pizzeria.

-Non è mica quel bar?Io lì dentro non ci entro- dissi indicando l’edificio.

-Tranquilla,non è quello il posto- mi rassicurò il riccio ridendo appena.

Ci dirigemmo al nostro tavolo prenotato all’interno di una pizzeria abbastanza accogliente,e mi sedetti di fronte ad Harry.

Ogni volta che sorrideva mi mandava in iperventilazione,ogni volta che incrociavo il suo sguardo rischiavo di morire per arteriosclerosi.

Parlava senza sosta,di quando era piccolo,delle cose che amava,di quelle che odiava..e non smetteva mai di ridere o fare battute.

Mi chiedevo Emily come facesse a tradirlo visto che non esisteva ragazzo più bello,divertente e gentile di lui.

-Parlami un po’ di te Holly- disse all’improvviso mentre giocava con i resti della sua pizza.

Mi girai ad osservare Becky in cerca di qualcosa da dire,ma la vidi intenta a parlare con Josh…traditrice!

-Io?- chiesi,sperando che mi rispondesse che no,in realtà ce l’aveva con la cameriera che aveva il mio stesso nome.

Ma lui annuì semplicemente,regalandomi un altro dei suoi bellissimi sorrisi.

-Non..non c’è molto da dire..non sono tanto interessante- ammisi posando lo sguardo sul mio piatto.

-Avanti..ad esempio..ti piace lo sport?- mi chiese con tono incoraggiante.

-In realtà lo odio- ammisi mordendomi il labbro inferiore.

A quel gesto e quella affermazione lo vidi strabuzzare gli occhi e tossire leggermente.

Prese un sorso d’acqua e aprì la bocca per dire qualcosa.

-Harry!Andiamo a pagare su- lo interruppe Josh alzandosi dal tavolo.

Il riccio sbuffando si alzò,continuando ad osservarmi in modo strano.

Non si è ricordato,certo che no,forse gli è entrato un moscerino nell’occhio per questo li ha strabuzzati…si,sarà andata proprio così.

I due ragazzi tornarono al tavolo e uscimmo dal locale mentre io osservavo con tanta attenzione le mie unghia mangiucchiate al costo di non incontrare lo sguardo di Harry.

La leggera nebbia che c’era quella sera si posò sulle mie spalle,causandomi un piccolo brivido di freddo.

Istintivamente mi portai le mani sulle braccia,cercando di coprirle al meglio.

Quando sentii un tessuto morbido e profumato mi guardai le spalle,notando la giacca grigia di Harry.

Alzai gli occhi su di lui,di fianco a me che mi sorrideva.

Ricambiai il sorriso,stringendomi meglio in quel capo che emanava un forte profumo di pino.

Dopo aver salutato Becky e Josh rientrammo nella sua macchina, mi avrebbe riportato lui a casa.

Harry mise in moto l’auto partendo.

Silenzio,un imbarazzante silenzio.

Mi appoggiai con la fronte sul finestrino,mentre osservavo le luci della città formare uno spettacolo mozzafiato.

-Ho capito chi sei!- sbottò all’improvviso il riccio increspando le labbra in un sorriso malandrino,mentre continuava a guardare la strada.

-Come?- chiesi confusa,girandomi verso di lui e osservandolo con le sopracciglia aggrottate e gli occhi socchiusi.

-Si,tu sei quella che aveva paura dell’infermeria!- continuò lanciandomi un’occhiata  divertita.

La mia bocca prese la forma perfetta di una ‘o’.

-Come..come fai a ricordarti?- chiesi sorridendo in modo nervoso.

-Beh all’inizio non lo ricordavo per niente,ma quando hai detto ‘Io lì dentro non ci entro’ indicando quel bar con la tua voce preoccupata mi si è accesa una scintilla..e quando hai detto di odiare lo sport ho realizzato chi fossi- spiegò assumendo l’aria di un perfetto detective.

-E va bene,così hai scoperto che sono la cretina che ha paura dell’infermeria che inciampò rovinosamente d’avanti ai tuoi occhi…ma ero piccola!- ammisi piagnucolando sperando che non ricordasse almeno il resto.

-In realtà ho ancora paura degli ospedali,e spesso mi capita ancora di inciampare..-confessai abbassando lo sguardo.

Udii la risata di Harry.

Bene Holly,complimenti..ora che sa chi sei,ovvero una cretina con fobie strane  ti sei giocata la tua unica chance.

-Se non sbaglio avevi una cotta per me- disse all’improvviso lanciandomi un’altra occhiata.

Questa è davvero la fine per te,Holly cara.

Annuii diventando completamente rossa in viso.

-Ma..ma ora non più..-balbettai mordendomi il labbro inferiore.

Lui annuì trattenendo un sorriso.

L’abitacolo ricadde nel silenzio totale,interrotto soltanto dal suono del motore.

-Svolta a destra- dissi quando arrivammo finalmente nel mio quartiere.

Non ne potevo più di quel silenzio imbarazzante.

-Ecco è lei- dissi indicando una villetta con le pareti verniciate di bianco.

Harry accostò di fronte al cancelletto,spegnendo l’auto.

-Ti accompagno- disse solamente scendendo dalla vettura e aprendomi la portiera.

Ci fermammo sul portico,era tutto completamente buio..solo la lanterna posta sotto al soffitto di legno emanava un leggero bagliore soffuso.

-Allora vado- disse infilando le mani nelle tasche dei jeans ma non muovendosi di un passo.

Annuii mordendomi il labbro.

-Ah..la giacca- dissi sfilandomi l’indumento dalle spalle e respirandone il profumo un ultima volta prima di porgerla.

Le mie dita affusolate sfiorarono per un secondo i suoi palmi morbidi e una scossa mi fece raddrizzare la schiena.

Rimise la giacca,sorridendomi.

-Ehm..posso salutarti?- mi chiese titubante,dondolandosi da un piede all’altro.

Annuii semplicemente.

Goffamente allargò le braccia e mi strinse i fianchi in una morsa leggera.

-E’ stata una bella serata- mi sussurrò all’orecchio,sfiorando il mio lobo con la punta del naso e permettendo ad un'altra scossa di percorrermi il corpo.

-Già- sospirai dandogli un colpetto sulla schiena.

-Allora ciao- mi disse staccandosi da me.

Per un breve ma stupendo istante, posò le labbra  sulla mia guancia,prima di sorridermi un ultima volta e allontanarsi,per poi salire in macchina ed andare via.

Rientrai in casa.

Cercando di fare silenzio,passai le dita sulla scia umida che ancora era conservata sulla mia guancia prima di sorridere come un ebete,lanciare i tacchi in un angolo indefinito e fare un salto agitando il pugno all’aria.

Finalmente avevo avuto la mia chance.

 

 

Oh san cetriolo vergine innamorato di una pannocchia sterile…

Allora ce l’ho fatta a scriverla,o è un miraggio?

Non immaginate cosa mi ci è voluto per scrivere questa OS e poi

è davvero lunghissima..e diciamolo fa anche abbastanza cagare,ma lo avevo promesso.

L’ho cancellata e riscritta almeno un centinaio di volte..forse esagero,ma è per dare un idea lol.

Ah ho dimenticato di avvertire che questa Os in realtà è un missing moment della mia long ‘Science can be just what is, not what it could be.

So che probabilmente adesso tutti coloro che sono

arrivati fino alla fine di questo supplizio vorranno mangiare

il mio cervello ‘feel like a zombie’ ma perdonatemi..

*occhi dolci*

Se invece vi và di annoiarvi ancora un po’ vi lascio il link

della long su Louis,su cui è basata questa Os

(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1377936&i=1)

E questo è il link  di un’altra mia long su Liam

(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176389&i=1)

Mi scuso ancora,

lasciatemi una piccola recensione se vi va..

Anto Xx

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