Fogne, nervosismo e armi
improvvisate
Pikappa
fece una smorfia disgustata, scrollando quello che sperava essere fango dai
suoi adorati stivaletti gialli.
«
E questo sarebbe il vostro piano geniale? LE
FOGNE??? Ve lo potevo dire anche io di passare da qui senza perderci tutta
la giornata, in tutti i film di spionaggio gli eroi passano dalle fogne! »
Topolino
sospirò: « Non credevo fossi così schizzinoso! Col lavoro che fai non vorrai
farmi credere di non essere mai entrato nelle fogne! »
Paperinik
non rispose. La risposta, se detta ad alta voce, sarebbe stata probabilmente un
piccolo insulto sul fatto che se il suo amico amava tanto quei luoghi era
probabilmente perché era un topo. Ma non voleva litigare né offenderlo. Era
solo nervoso.
Se
le fogne non gli piacevano era proprio perché le aveva già visitate, in
particolare quella volta che dovette riacciuffare quel evaso pazzo di nome Rosto Gramash. Aveva avuto incubi
per un bel po’ dopo quella avventura, di cui i migliori riguardavano una
metropolitana che cercava d’investirlo, un’ondata di acqua e ammorbidente e
quel TUMB, TUMB… Angus
che batteva sul tubo per essere trovato, disperso in un dedalo infinito di
tunnel e tubi…
Sì,
nonostante avesse affrontato ben di peggio nella sua carriera, aveva ancora gli
incubi per quell’avventura. Non gli piaceva ripensarci. E Topolino non poteva
capire.
Il
detective alzò la testa: « Secondo la carta di Richard, il punto dovrebbe
essere questo… »
Pikappa
si ridestò dai suoi brutti ricordi: « Bene, lascia fare a me, allora! »
Il
papero mascherato impugnò l’Extransformer e mirò con attenzione.
Sì,
non doveva perdere la concentrazione. Il passato era passato, quella storia si
era conclusa da un pezzo e ora aveva altro a cui pensare. Non gli bastava un
terrestre implicato in qualche strana faccenda evroniana
e il suo amico Topolino pronto a indagare su di lui?
Dallo
scudo partì un colpo e un piccolo buco apparve sul soffitto del tunnel dove si
trovavano. Con nonchalance, il papero afferrò il detective e attraversò volando
il nuovo passaggio, ritrovandosi sommerso di giacche di varie forme e misure.
Erano all’interno di un ampio armadio di cui, quanto pareva, con l’ultima mossa
il supereroe ne aveva sfondato il fondo insieme al pavimento sottostante.
Il
papero ridacchiò: « Sei allergico alla naftalina? »
«
No. L’importante è essere entrati. Uscendo di qui dovremmo trovarci nella
prigione di Richard… riesci a disturbare le
telecamere di sorveglianza? »
Una
familiare voce artificiale s’udì dallo scudo: « Tranquilli, a quello penso io!
Voi fate attenzione! E siate discreti! »
Paperinik
sorrise: « Roger, capo! »
E
immediatamente aprì le ante dell’armadio con un calcio, atterrando sul
pavimento con un balzo felino.
Se
per i supereroi questa è la discrezione, non sono sicuro di voler sapere cosa
facciano quando vogliono farsi notare…
Topolino
uscì dall’armadio sospirando. Il detective si guardò intorno con attenzione.
Pikappa
sbraitò impaziente: « Allora? Allora? Dov’è il nostro alleato? »
«
Temo che sia stato scoperto… e di conseguenza forse
anche noi! »
Topolino,
chino a terra, mostrò all’amico i segni di lotta. Molti strani oggetti non
facilmente identificabili erano sparsi disordinatamente per la stanza, ma se di
primo acchito aveva pensato al classico disordine creativo degli inventori (a
quel che ricordava neanche il laboratorio di Archimede era il massimo
dell’ordine), alcuni piccoli indizi
gli avevano fatto intuire la verità.
Ehm… può essere disordinato quanto vuole, ma
dubito che metta abitualmente la tastiera del computer appesa al lampadario e
il mouse sotto al divano… senza contare lo schermo
bruciato!
Pikappa
annuì serio. Forse l’intera missione era a rischio.
«
Uno, cosa ne pensi? »
«
Tracce di bruciatura per tutta la stanza, procurate con uno strumento in grado
di produrre almeno 375 gradi centigradi… in più,
tracce recenti di utilizzo di una evrogun. »
Il
papero deglutì: « Il colpo è andato a segno? »
«
Potrei dirtelo se solo avessi le immagini della telecamera di sorveglianza che,
guarda caso, in quel momento
risultava spenta… a meno che fra i tuoi gadget non ci
sia anche una sfera di cristallo e io non ne sia al corrente! »
«
Molto spiritoso! »
Topolino
si sentiva sempre più inutile. Forse si era cacciato in qualcosa di più grande
di lui… forse senza di lui fra i piedi Pikappa
avrebbe potuto muoversi meglio…
Ma
che sto dicendo? Impulsivo com’è finirebbe subito per farsi catturare! No, non
capirò nulla di armi aliene e hacker informatici, ma qualcosa mi dice che è
meglio che rimanga qui lo stesso!
Topolino
fece segno di fare silenzio e sussurrò: « Ormai siamo qui, non possiamo
andarcene senza scoprire qualcosa, un’occasione come questa potrebbe non
ricapitarci più! »
Pikappa
annuì: « Giusto! »
Il
topo afferrò la manica dell’eroe: « Con attenzione,
però! Se hanno scoperto Richard, significa che saranno già in allerta… dobbiamo muoverci con prudenza! Prudenza! Lo conosci il significato di
questa parola o devo spiegartela? »
Il
papero strappò nervosamente la manica dalle mani di Topolino: « Non sono
stupido! So muovermi con discrezione se serve! »
Il
detective lo fissò con i suoi profondi occhi scuri: « Lo spero…
»
Uno
tossicchiò nervosamente: « Scusate, ma non mi pare proprio il momento di
mettersi a litigare! Ma che vi prende? »
Pikappa
scosse la testa: « Scusa, sono solo un po’ nervoso… »
Topolino
sorrise imbarazzato: « Anch’io… e, per la cronaca,
non mai pensato che tu sia stupido! »
Uno
sospirò: « Biologici… certe volte non vi capisco
proprio! »
Paperinik
aprì lentamente la porta e uscì, seguito a ruota da Topolino. Non sapeva
davvero cosa aspettarsi di trovare, anzi, non sapeva cosa sperare di trovare. Era meglio scontrarsi con il pelato di qualche
sera prima, con un gruppetto di evroniani o
direttamente con questo misterioso John Sharkfish?
Nonostante
l’agitazione, Paperino riuscì a prestare un minimo di attenzione ai dettagli
architettonici della casa. Era in un ambiente di stile molto austero, poco
colorato, con prevalenza di marmo grigio e di mobilia nera. Le tende scure
erano tirate e davano all’ambiente spoglio un aria ancora più cupa.
Un ambiente freddo.
Perfettamente adatto a un
alleato degli evroniani.
Entrarono
in cucina, perfettamente lucida e pulita. Anche troppo. Dava l’idea di non essere
mai stata usata. A Paperinik vennero i brividi.
Uno
sussurrò: « Socio, rilevo nuovamente il segnale evroniano…
»
«
Sai individuarne la fonte? »
«
Le cantine. »
Il
supereroe sospirò: « Speriamo stiano comunicando alla nave madre il grado di
stagionatura del formaggio… »
Uno
ridacchiò: « Certo, come no, la famosissima gorgonzola di paura xerbiana! »
Pikappa
non commentò. Uno non aveva in memoria un ricettario evroniano,
chissà, magari esisteva pure! In tutti i casi, non era disposto ad entrare nel
menù, né a farci entrare l’amico detective, praticamente indifeso nella tana
del lupo.
«
Ok… Topolino, torna nell’armadio e chiuditi dentro!
Qui è meglio che ci pensi io! »
«
Stai scherzando, vero? »
«
Neanche un po’. Non sei armato e voglio andare ad affrontare una cosa di cui tu
non credi neppure l’esistenza. »
Topolino
non rispose, ma non si mosse neppure.
Pikappa
lo incalzò: « Mi hai sentito? »
«
Perfettamente. Ma non ho intenzione di ubbidirti. »
Il
detective aprì le ante di un armadio, c’infilò la testa, indugiò qualche
secondo e ne riemerse con un sorrisetto risoluto brandendo un batticarne.
«
Bene, ora sono armato! E per quanto riguarda i tuoi fantomatici evroniani, prima di poterne totalmente escludere
l’esistenza devo avere delle prove… seguirti è il
metodo più veloce per ottenerle! »
Pikappa
si sbatté una mano sulla fronte, profondamente indeciso se tramortirlo o
ringraziarlo. E poi era lui l’impulsivo! E uno che si buttava in una battaglia contro
gli evroniani armato solo di batticarne come doveva
definirlo, incosciente?
No.
Semplicemente
un amico, lo sapeva benissimo.
Nonostante
le differenze di carattere e di vedute, erano amici da tanti anni ed era una
cosa che non si poteva cambiare. E fra amici ci si perdona anche le leggerezze.
Topolino
strinse con tutte le sue forze quel martello improvvisato. Non era molto sicuro
di quello che stava facendo, ma non aveva molta scelta. Seguì in silenzio
l’amico mascherato per i gradini di una grossa scalinata buia e anche un po’
scivolosa. Per appoggiarsi con entrambe le mani alle pareti infilò il suo
batticarne nella cintura dei pantaloni, imitando un po’ lo stile di quel
supereroe marveliano nordico di cui gli sfuggiva il
nome.
Più
cerco di capirci qualcosa e più mi confondo le idee…
e se questi due pazzi avessero ragione, con le loro strambe idee sugli alieni?
«
Bzzz…bzzz…
»
Pikappa
picchiettò il suo scudo: « Uno? Uno, mi senti? »
«
Lo scantin…bzz…
è scherm… bzzz… »
Paperinik
imprecò: « Accidenti, abbiamo perso il contatto con Uno! Questa non ci voleva… »
Topolino
annuì: « Senza il suo aiuto sarà molto più difficile orientarsi qua dentro… »
Pikappa
lo interruppe: « Aspetta, guarda! Laggiù c’è un porta chiusa a chiave! »
«
Se la sfondi commettiamo un altro reato, questa tecnicamente è già violazione
di domicilio… »
«
Appunto, siamo arrivati fino a qui, cerchiamo di arrivare fino in fondo! Le
cose o si fanno bene o non si fanno proprio… »
«
Hai ragione, credo sia deformazione professionale. »
O
forse l’inconscia paura che Clayton trovi altre scuse
per trattenermi ad Anderville più del previsto…
«
Pronto? »
«
Sì. »
Pikappa
impugnò il suo scudo con un sorrisone a tutto becco: « E allooora
andiamo! »
Il
papero sfondò la porta con l’aiuto dell’Extransformer, sollevando una quantità
di polvere molto superiore a quella che si sarebbe aspettato. Tossì un paio di
volte, aspettando che la visuale tornasse accettabile. Non sapeva se ad
accoglierlo ci sarebbe stato Sharkfish in persona,
suo fratello o l’uomo pelato della sera prima.
Quello
che invece vide lo stupì molto di più di quando aveva incontrato Topolino lì ad
Anderville la prima volta.
«
Ma cosa… »
Ciao a tutti! Scusate, volevo
pubblicare prima di Natale, ma ho avuto qualche imprevisto che non vi sto a raccontare…
Intanto ringrazio Jan Itor 19 e Crybaby per le
recensioni positive. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto…
perché per il prossimo vi aspetta davvero di tutto! Tutto quello che volevate
sapere e forse anche qualcosa in più… siamo quasi ai
capitoli finali!
Alla prossima!
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata 92