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Autore: hinata 92    08/01/2013    1 recensioni
Anderville. Le sue "tranquille" notti vengono sconvolte dall'arrivo di un papero mascherato in trasferta pronto a venire a capo di un mistero. Ma anche un famoso detective dalle grosse e tonde orecchie nere sta facendo lo stesso, anche se da un altro punto di vista...
L'uno all'insaputa dell'altro, Topolino e Pikappa dovranno vedersela con un misterioso personaggio e... con loro stessi.
Segreti non rivelati, forse intuiti, principi morali, testardaggini, una fiducia difficile da dare e ottenere in una città dove tutto ha un costo e una verità così complessa che stupirà anche chi credeva di aver capito tutto...
Tutto questo e ancor di più nel più pazzo crossover Disney mai creato: PKNA x MMMM!!!
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Paperino aka Paperinik, Sorpresa, Uno
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fogne, nervosismo e armi improvvisate

 

Pikappa fece una smorfia disgustata, scrollando quello che sperava essere fango dai suoi adorati stivaletti gialli.

« E questo sarebbe il vostro piano geniale? LE FOGNE??? Ve lo potevo dire anche io di passare da qui senza perderci tutta la giornata, in tutti i film di spionaggio gli eroi passano dalle fogne! »

Topolino sospirò: « Non credevo fossi così schizzinoso! Col lavoro che fai non vorrai farmi credere di non essere mai entrato nelle fogne! »

Paperinik non rispose. La risposta, se detta ad alta voce, sarebbe stata probabilmente un piccolo insulto sul fatto che se il suo amico amava tanto quei luoghi era probabilmente perché era un topo. Ma non voleva litigare né offenderlo. Era solo nervoso.

Se le fogne non gli piacevano era proprio perché le aveva già visitate, in particolare quella volta che dovette riacciuffare quel evaso pazzo di nome Rosto Gramash. Aveva avuto incubi per un bel po’ dopo quella avventura, di cui i migliori riguardavano una metropolitana che cercava d’investirlo, un’ondata di acqua e ammorbidente e quel TUMB, TUMB Angus che batteva sul tubo per essere trovato, disperso in un dedalo infinito di tunnel e tubi…

Sì, nonostante avesse affrontato ben di peggio nella sua carriera, aveva ancora gli incubi per quell’avventura. Non gli piaceva ripensarci. E Topolino non poteva capire.

Il detective alzò la testa: « Secondo la carta di Richard, il punto dovrebbe essere questo… »

Pikappa si ridestò dai suoi brutti ricordi: « Bene, lascia fare a me, allora! »

Il papero mascherato impugnò l’Extransformer e mirò con attenzione.

Sì, non doveva perdere la concentrazione. Il passato era passato, quella storia si era conclusa da un pezzo e ora aveva altro a cui pensare. Non gli bastava un terrestre implicato in qualche strana faccenda evroniana e il suo amico Topolino pronto a indagare su di lui?

Dallo scudo partì un colpo e un piccolo buco apparve sul soffitto del tunnel dove si trovavano. Con nonchalance, il papero afferrò il detective e attraversò volando il nuovo passaggio, ritrovandosi sommerso di giacche di varie forme e misure. Erano all’interno di un ampio armadio di cui, quanto pareva, con l’ultima mossa il supereroe ne aveva sfondato il fondo insieme al pavimento sottostante.

Il papero ridacchiò: « Sei allergico alla naftalina? »

« No. L’importante è essere entrati. Uscendo di qui dovremmo trovarci nella prigione di Richard… riesci a disturbare le telecamere di sorveglianza? »

Una familiare voce artificiale s’udì dallo scudo: « Tranquilli, a quello penso io! Voi fate attenzione! E siate discreti! »

Paperinik sorrise: « Roger, capo! »

E immediatamente aprì le ante dell’armadio con un calcio, atterrando sul pavimento con un balzo felino.

 

 

 

 

Se per i supereroi questa è la discrezione, non sono sicuro di voler sapere cosa facciano quando vogliono farsi notare…

 

Topolino uscì dall’armadio sospirando. Il detective si guardò intorno con attenzione.

Pikappa sbraitò impaziente: « Allora? Allora? Dov’è il nostro alleato? »

« Temo che sia stato scoperto… e di conseguenza forse anche noi! »

Topolino, chino a terra, mostrò all’amico i segni di lotta. Molti strani oggetti non facilmente identificabili erano sparsi disordinatamente per la stanza, ma se di primo acchito aveva pensato al classico disordine creativo degli inventori (a quel che ricordava neanche il laboratorio di Archimede era il massimo dell’ordine), alcuni piccoli indizi gli avevano fatto intuire la verità.

 

Ehm… può essere disordinato quanto vuole, ma dubito che metta abitualmente la tastiera del computer appesa al lampadario e il mouse sotto al divano… senza contare lo schermo bruciato!

 

Pikappa annuì serio. Forse l’intera missione era a rischio.

« Uno, cosa ne pensi? »

« Tracce di bruciatura per tutta la stanza, procurate con uno strumento in grado di produrre almeno 375 gradi centigradi… in più, tracce recenti di utilizzo di una evrogun. »

Il papero deglutì: « Il colpo è andato a segno? »

« Potrei dirtelo se solo avessi le immagini della telecamera di sorveglianza che, guarda caso, in quel momento risultava spenta… a meno che fra i tuoi gadget non ci sia anche una sfera di cristallo e io non ne sia al corrente! »

« Molto spiritoso! »

Topolino si sentiva sempre più inutile. Forse si era cacciato in qualcosa di più grande di lui… forse senza di lui fra i piedi Pikappa avrebbe potuto muoversi meglio…

 

Ma che sto dicendo? Impulsivo com’è finirebbe subito per farsi catturare! No, non capirò nulla di armi aliene e hacker informatici, ma qualcosa mi dice che è meglio che rimanga qui lo stesso!

 

Topolino fece segno di fare silenzio e sussurrò: « Ormai siamo qui, non possiamo andarcene senza scoprire qualcosa, un’occasione come questa potrebbe non ricapitarci più! »

Pikappa annuì: « Giusto! »

Il topo afferrò la manica dell’eroe: « Con attenzione, però! Se hanno scoperto Richard, significa che saranno già in allerta… dobbiamo muoverci con prudenza! Prudenza! Lo conosci il significato di questa parola o devo spiegartela? »

Il papero strappò nervosamente la manica dalle mani di Topolino: « Non sono stupido! So muovermi con discrezione se serve! »

Il detective lo fissò con i suoi profondi occhi scuri: « Lo spero… »

Uno tossicchiò nervosamente: « Scusate, ma non mi pare proprio il momento di mettersi a litigare! Ma che vi prende? »

Pikappa scosse la testa: « Scusa, sono solo un po’ nervoso… »

Topolino sorrise imbarazzato: « Anch’io… e, per la cronaca, non mai pensato che tu sia stupido! »

Uno sospirò: « Biologici… certe volte non vi capisco proprio! »

 

 

 

Paperinik aprì lentamente la porta e uscì, seguito a ruota da Topolino. Non sapeva davvero cosa aspettarsi di trovare, anzi, non sapeva cosa sperare di trovare. Era meglio scontrarsi con il pelato di qualche sera prima, con un gruppetto di evroniani o direttamente con questo misterioso John Sharkfish?

Nonostante l’agitazione, Paperino riuscì a prestare un minimo di attenzione ai dettagli architettonici della casa. Era in un ambiente di stile molto austero, poco colorato, con prevalenza di marmo grigio e di mobilia nera. Le tende scure erano tirate e davano all’ambiente spoglio un aria ancora più cupa.

Un ambiente freddo.

Perfettamente adatto a un alleato degli evroniani.

Entrarono in cucina, perfettamente lucida e pulita. Anche troppo. Dava l’idea di non essere mai stata usata. A Paperinik vennero i brividi.

Uno sussurrò: « Socio, rilevo nuovamente il segnale evroniano… »

« Sai individuarne la fonte? »

« Le cantine. »

Il supereroe sospirò: « Speriamo stiano comunicando alla nave madre il grado di stagionatura del formaggio… »

Uno ridacchiò: « Certo, come no, la famosissima gorgonzola di paura xerbiana! »

Pikappa non commentò. Uno non aveva in memoria un ricettario evroniano, chissà, magari esisteva pure! In tutti i casi, non era disposto ad entrare nel menù, né a farci entrare l’amico detective, praticamente indifeso nella tana del lupo.

« Ok… Topolino, torna nell’armadio e chiuditi dentro! Qui è meglio che ci pensi io! »

« Stai scherzando, vero? »

« Neanche un po’. Non sei armato e voglio andare ad affrontare una cosa di cui tu non credi neppure l’esistenza. »

Topolino non rispose, ma non si mosse neppure.

Pikappa lo incalzò: « Mi hai sentito? »

« Perfettamente. Ma non ho intenzione di ubbidirti. »

Il detective aprì le ante di un armadio, c’infilò la testa, indugiò qualche secondo e ne riemerse con un sorrisetto risoluto brandendo un batticarne.

« Bene, ora sono armato! E per quanto riguarda i tuoi fantomatici evroniani, prima di poterne totalmente escludere l’esistenza devo avere delle prove… seguirti è il metodo più veloce per ottenerle! »

Pikappa si sbatté una mano sulla fronte, profondamente indeciso se tramortirlo o ringraziarlo. E poi era lui l’impulsivo! E uno che si buttava in una battaglia contro gli evroniani armato solo di batticarne come doveva definirlo, incosciente?

 

No.

 

Semplicemente un amico, lo sapeva benissimo.

Nonostante le differenze di carattere e di vedute, erano amici da tanti anni ed era una cosa che non si poteva cambiare. E fra amici ci si perdona anche le leggerezze.

 

 

 

 

Topolino strinse con tutte le sue forze quel martello improvvisato. Non era molto sicuro di quello che stava facendo, ma non aveva molta scelta. Seguì in silenzio l’amico mascherato per i gradini di una grossa scalinata buia e anche un po’ scivolosa. Per appoggiarsi con entrambe le mani alle pareti infilò il suo batticarne nella cintura dei pantaloni, imitando un po’ lo stile di quel supereroe marveliano nordico di cui gli sfuggiva il nome.

 

Più cerco di capirci qualcosa e più mi confondo le idee… e se questi due pazzi avessero ragione, con le loro strambe idee sugli alieni?

 

« Bzzz…bzzz… »

Pikappa picchiettò il suo scudo: « Uno? Uno, mi senti? »

« Lo scantin…bzz… è scherm… bzzz… »

Paperinik imprecò: « Accidenti, abbiamo perso il contatto con Uno! Questa non ci voleva… »

Topolino annuì: « Senza il suo aiuto sarà molto più difficile orientarsi qua dentro… »

Pikappa lo interruppe: « Aspetta, guarda! Laggiù c’è un porta chiusa a chiave! »

« Se la sfondi commettiamo un altro reato, questa tecnicamente è già violazione di domicilio… »

« Appunto, siamo arrivati fino a qui, cerchiamo di arrivare fino in fondo! Le cose o si fanno bene o non si fanno proprio… »

« Hai ragione, credo sia deformazione professionale. »

 

O forse l’inconscia paura che Clayton trovi altre scuse per trattenermi ad Anderville più del previsto…

 

« Pronto? »

« Sì. »

Pikappa impugnò il suo scudo con un sorrisone a tutto becco: « E allooora andiamo! »

 

 

 

 

Il papero sfondò la porta con l’aiuto dell’Extransformer, sollevando una quantità di polvere molto superiore a quella che si sarebbe aspettato. Tossì un paio di volte, aspettando che la visuale tornasse accettabile. Non sapeva se ad accoglierlo ci sarebbe stato Sharkfish in persona, suo fratello o l’uomo pelato della sera prima.

Quello che invece vide lo stupì molto di più di quando aveva incontrato Topolino lì ad Anderville la prima volta.

« Ma cosa… »

 

 

Ciao a tutti! Scusate, volevo pubblicare prima di Natale, ma ho avuto qualche imprevisto che non vi sto a raccontare…

Intanto ringrazio Jan Itor 19 e Crybaby per le recensioni positive. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto… perché per il prossimo vi aspetta davvero di tutto! Tutto quello che volevate sapere e forse anche qualcosa in più… siamo quasi ai capitoli finali!

Alla prossima!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
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