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Autore: RoxyDowney    08/01/2013    3 recensioni
Kyra incontra Bob senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune. Gli eventi complicheranno la sua vita semplice e la porteranno a scoprire quanto il suo desiderio di vivere la sua vita possa essere forte
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Scese dall’auto e lei rimase seduta al suo posto fino a che non fece il giro dell’auto e le aprì lo sportello.
-Non vorrei che per colpa mia tu oggi salti il pranzo.
Sorrise, sapeva farci, era affabile e gentile senza risultare banale.
Si misero a sedere in un tavolo decentrato e ordinarono Kyra scelse un insalata con del pollo mentre lui una bistecca di manzo e patate.
Pranzando parlarono del più e del meno, dei negozi che frequentavano a Venice, della gente stramba che correva al mattino, risero spesso, entrambi erano curiosi e osservavano quei buffi personaggi.
A Kyra suonò il cellulare, rispose e guardò l’orologio appeso al muro si scusò al telefono e disse che entro 10 minuti sarebbe stata lì. Senza che ci fosse bisogno di dire nulla Bob si alzò e pagò il conto mentre lei era ancora al telefono. Appena tornò al tavolo bevve un sorso d’acqua e Kyra si alzò
-Perdonami, non hai nemmeno finito…
-Non preoccuparti, è colpa mia, ti sto facendo fare tardi…
Salirono in auto e Kyra stranamente aveva una parlantina fluente, Bob pensò fosse stato il vino, o forse la tensione per il ritardo, ma quella nuova parte di lei gli piaceva.
-Scusa ancora, oggi purtroppo avevo appuntamento con i fornitori e me ne ero dimenticata, se non ci vado subito mi lasciano senza rifornimenti per tutta la settimana. Guarda puoi lasciarmi lì? Grazie ancora!
-E la tua spesa?
-Oh cavolo la spesa!
Fece per prendere i sacchetti dall’auto per portarseli dietro pensando “lo sapevo che non era una buona idea andare a fare la spesa in quel centro commerciale, ora ho mille cose da portarmi dietro”
-Aspetta! Che fai! Non vorrai portare tutta questa roba? Ti aspetto qui.
-Ma no, figurati, non posso…
-Ehy stai facendo tardi!
-Ok ok, torno più in fretta che posso….
-Io sono in vacanza non mi insegue nessuno!
La vide sparire di corsa dietro l’angolo mentre si scioglieva i capelli oramai asciutti e mossi.
Restò così in auto in attesa del suo ritorno, fece un paio di telefonate e poi preparò i sacchetti della spesa di Kyra, e con una penna scrisse il suo numero sul cartone del latte “chiamare Bob” disegnando una faccina sorridente affianco al numero.
Rimise tutto a posto e rise da solo delle cose sceme che ogni tanto gli venivano in mente.
Quando Kyra arrivò all’auto vide Bob che giocava con la radio e se non stava giocandoci pigiava i bottoni a caso.
Si mise a sedere era davvero mortificata per averlo lasciato li ad aspettare per circa un ora.
-Allora, dove la porto madame?
-Mi sento già sufficientemente in colpa per averti fatto aspettare… non essere gentile con me!
Bob rise, e la guardò serio
-Almeno che tu non voglia che la spesa arrivi a casa tua camminando da sola credo che dovresti dirmi dove… qui c’è qualcuno che ha bisogno di un frigorifero!
Aveva ragione…
-Gira attorno all’isolato, e siamo arrivati…
Bob mise in moto l’auto e seguì le indicazioni
-Non posso entrare in questa via è vietato…
-Non se sei con me… io ci vivo ed ho il permesso!
Gli fece l’occhiolino e gli indicò il portone. Parcheggiò proprio lì a fianco, scese e le diede una mano a portare i suoi acquisti.
Abitava al secondo piano e il suo piccolo monolocale nonostante tutto era davvero ben arredato, confortevole, con una bella vista sull’oceano e si affacciava su quella via senza traffico.
Kyra si affrettò a sistemare la spesa, mentre lui girovagava per la stanza guardando i libri, i cd, infine le foto alle pareti e capitolò uscendo sul terrazzo per apprezzare il panorama. Da li notò una piccola scala che saliva dal terrazzo salì i primi quattro scalini per sbirciare cosa ci fosse la sopra, c’era un divano sotto ad un pergolato, fiori, piccole piante, lanterne fece per salire un altro scalino quando la voce di Kyra lo colse di sorpresa
-Hai scoperto il mio angolo di paradiso…
-Mi hai spaventato! Tu hai fatto questo?
-Sì… che ne pensi?
-E’… wow… davvero… lascia senza parole!
Rise di lui era davvero stupito…
-Ti meriti un caffè dopo tutto! Sali ti raggiungo subito.
Non se lo fece ripetere due volte… Mentre l’aspettava si guardò attorno e vide che nonostante fosse tra altri appartamenti nessuna di quelle terrazze toglieva privacy agli altri condomini, l’unico lato aperto da cui poteva esser visto era stato sapientemente riparato da una fila di alberi di agrumi l’unico che riconosceva con certezza era quello di limoni… Dietro al divano era stato sistemato un tavolo con delle sedie e a fianco ad esso in un angolo un mobile con un piccolo frigorifero all’interno e nella parte più alta erano sistemati dei piatti e bicchieri. Si mise a sedere sul divano, il sole iniziava a tramontare l’aria stava rinfrescando, notò che da li seduto vedeva un bellissimo angolo di costa, con i colori del tramonto doveva essere spettacolare… Kyra lo raggiunse e appoggiò il vassoio con le tazze di caffè su un tavolino basso posto vicino al divano.
-Si sta bene qui eh?
Chiese mentre da un contenitore prese un bastoncino lungo che accese con un accendino, fece il giro delle lanterne e le accese tutte, finendo al braciere che si trovava al centro della terrazza. Con grande stupore di Bob sentì il calore del fuoco raggiungerlo
-Davvero perfetto. Ma come ti è venuta questa idea?
-La casa è molto piccola, mi serviva più spazio… aria…
-Direi che ci sei riuscita. Devo farti i miei complimenti!
Kyra lo ringraziò e porse una tazza di caffè, solo in quell’istante si accorse che si era tolto sia il berretto che gli occhiali. Lui la guardò divertito, vederla fissarlo in quel modo…
-Qualcosa non va?
-Oddio! Scusami non volevo fissarti! È che è la prima volta che vedo il tuo viso per intero…
Bob si aspettava tutt’altra risposta… ma non ne fu deluso, anzi… a dirla tutta si sentiva felice! Era se stesso senza maschere con Kyra.
Restarono li a chiacchierare finché non si fece buio, il tempo passò in fretta tra chiacchiere e risa… Il telefono di Bob suonò insistentemente tanto da distrarli dalle loro chiacchiere, e lui si imbarazzò leggermente guardando il numero prima di rispondere
-Scusa devo proprio rispondere…
-Non preoccuparti, io porto queste in cucina…
Kyra scese le scale e lavò le tazze, fu un pomeriggio tanto piacevole quanto inaspettato. Forse non tutti erano da tenere a distanza pensò… Non voleva disturbare quella telefonata così, mentre attendeva pensò di iniziare a preparare la cena, erano mesi che non cucinava qualcosa di buono e oggi ne aveva proprio voglia.
Prese gli ingredienti freschi e quando lui la raggiunse stava sminuzzando sedano carote e cipolle
-Scusa… non potevo non rispondere…
-Figurati… non preoccuparti.
-Cosa cucini?
Le chiese sedendosi su uno sgabello sul lato opposto della penisola guardandola curioso.
-Spaghetti. Questa sera non lavoro, è l’unica sera della settimana in cui posso cenare con calma…Vuoi farmi compagnia?
Versò anche a lui un bicchiere di vino rosso che si era servita poco prima. Lui la guardò con un piccolo sorriso appena accennato…
-Che c’è??? Dovrai pur cenare…
Disse guardandolo imitando le sue espressioni di quella mattina…
-Ne sarei davvero felice.
-Bene! allora il bagno è la, lavati le mani e vieni a darmi una mano.

   
 
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