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Autore: Dear M    09/01/2013    5 recensioni
“ Viviamo finchè siamo giovani.” ecco cosa mi ha insegnato la vita.
Ciao a tutti, io mi chiamo Alexis, ma tutti mi chiamano Alex. Ho compiuto da poco 18 anni e da poco sono uscita da un istituto per ragazzi orfani, insieme al mio migliore amico Zayn, che, sfortunatamente, è in carrozzina, a causa di un'incidente stradale , che ha avuto anni fa con la madre.
Lui ha perso la madre in quell'incidente e del padre non si hanno tracce da quasi 5 anni. Invece per quanto riguarda i miei genitori, beh mio padre è un tossico dipendente, mentre mia madre è morta quando io ero piccola.
Appena siamo usciti da quell'istituto, abbiamo deciso di realizzare il nostro più grande sogno : aprire il nostro Atelier che vende abiti da sposa.
Adesso siamo qui. Io. Lui. E questo bellissimo negozio da gestire nel bel mezzo del centro di Londra.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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30.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=R8Oky177PeM

 

 

#ALEXIS#

 

Era passato quasi un mese dalla morte di Liam, il mio rapporto con Harry era sempre il solito, quello con Louis stava migliorando. Io e Zayn eravamo tornati migliori amici-fratelli, invece per quanto riguarda Niall, tra poco sarebbe stato il suo compleanno e avrebbe fatto una gran festa.

Era il 13 settembre, e quella mattina raggruppò me e le altre ragazze del pub per una prova generale e un balletto che ci sarebbe stato al suo compleanno. Quindi tutti avrebbero scoperto chi ero veramente e che cosa avevo fatto per tutti quegli anni.

 

Dopo diverse ore a provare moltissime varietà di costumi per la serata, Niall scelse alle ragazze un semplicissimo top nero con un pantaloncino a coulotte attillato con i lati rosa glitterati, mentre per me, la star della serata, la donna della notte, scelse una brasiliana argentata con un brillantino argentato sui ogni capezzolo. Mi rifiutai di indossarla, ma Niall non voleva sentire ne se, ne ma, aveva deciso.

 

-No. Non posso indossare questa roba!- dissi alterata scuotendo la brasiliana.

-Vorresti dire che non l'hai mai indossata?- disse Niall ironicamente. Io non risposi.

-Ragazze potete andare! Ci vediamo stasera.- disse facendo segno di uscire alle altre ragazze. Poi si incamminò verso il suo studio.

-Dobbiamo risolvere questa situazione!- dissi seguendolo.

-Non c'è niente da risolvere!- disse mettendosi a sedere sulla poltroncina di pelle.

- A questa festa ci saranno tutti. I miei genitori, i tuoi...- dissi mordendomi il labbro.

-Hai paura?- disse Niall ridendo. Io non risposi un'altra volta.

-Mi servi vestita così alla festa Alexis.- dissi aprendo un'agenda.

-Perchè?- dissi alzando la voce.

-Perchè dovrai far sognare i miei ospiti. E poi ho promesso che la mia regina sarà vestita hot.- disse indicandomi.

-Bene la tua regina non verrà.- dissi alzandomi.

-Ferma.- mi urlò con tono rigido. Io mi fermai davanti alla porta e sentì Niall avvicinarsi a me.

-Dove pensi di andare?- disse facendomi passare ripetutamente un coltellino da viaggio sul collo.

-Mettiti seduta!- disse accompagnandomi alla sedia.

-Mi fai schifo!- dissi piangendo.

-Non dicevi così quando ho salvato il tuo amico. Com'è che si chiamava? Za... Zayn?- io a questa domanda accennai senza dire niente.

-Perchè non possono ballare le altre ragazze al posto mio?- dissi asciugandomi una lacrima.

-Stesso carattere di tua madre! Sei proprio uguale.- disse fissandomi.

-Mia madre?- dissi confusa.

-Tua madre sì. Lizzy Edwards. Che bella e brava donna eh!- disse iniziando a ridere.

-Cosa c'entra mia madre?- dissi asciugandomi il volto.

-Tua madre lavorava per mio padre. Fantastico no?- disse facendo piccole smorfie.

-Non capisco.- dissi sconvolta.

-Non c'è niente da capire. Tua madre era una spogliarellista. Brava, bella, talentuosa, che portava molti soldi al pub.- disse dandosi delle arie per quello che faceva.

-La spogliarellista?- dissi ancora scioccata.

-Dovevo completare il lavoro di mio padre.- disse scrocchiando le dita.

-Che lavoro?- dissi guardandolo.

-Vedi Alexis, tua madre ha fatto una cosa che non avrebbe dovuto fare! No, no, no, no.- disse muovendo l'indice davanti ai miei occhi. - Ha chiamato la polizia. La polizia ha rintracciato mio padre e l'hanno arrestato. Non ha fatto una cosa buona per nessuno. Ne per noi, ne per lei, ne per te.- disse guardandomi.

-Per me?- chiesi stranita

-Vedi io e te facciamo degli accordi qualche volta?- mi chiese.

-Si chiamano ricatti a casa mia.- dissi sfidandolo.

-Mi contraddici?- disse guardandomi. - Anche questo è molto, molto sbagliato. Comunque, mio padre si metteva d'accordo con tua madre. E uno di questi accordi era che lei avrebbe dovuto partecipare al compleanno di mio padre con lo stesso completino che ho dato a te.- disse prendendo in mano il completino.

-Lei si è rifiutata come me e lui ha iniziato a picchiarla?- chiesi sfottendolo.

-No. Lei si è rifiutata, ma mio padre non ha alzato le mani. L'ha messa davanti ad una scelta. Ed è quello che farò anche io.- disse facendo scorrere un quadro che aveva nel suo studio.

-O te, o loro.- e appena finì di dire 'loro', vidi moltissime foto attaccate ad un muro. Era la mia famiglia.

Stavo guardando la parete con le lacrime agli occhi.

 

-Allora?- mi chiese Niall all'improvviso.

-Stavi seguendo la mia famiglia!- esclamai sconvolta.

-Vedi ha iniziato il padre di mio padre e adesso tocca a me continuare il lavoro.- mi spiegò.

-Perchè alcuni hanno le x? Cosa vuoi fargli?- chiesi piangendo.

-Vedi quelli con le x sono le persone della tua famiglia fuori gioco. Quelli senza segno sono quelli ancora in gioco e quelli con il punto esclamativo ... Beh lo scoprirai molto presto.- disse coprendo la parete. Mio papà e Zayn avevano il punto esclamativo. E non sapevo se preoccuparmi o meno.

 

-Però non hai risposto ad una mia domanda!- esclamai alzando la voce.

-Cosa voglio fargli? Beh dipende tutto da te. Ballerai alla mia festa così?- mi chiese mostrandomi di nuovo il completino.

-No.- risposi fissandolo negli occhi.

-D'accordo. Proteggi la tua famiglia Alexis. Puoi andare!- allora mi alzai, ma prima di uscire ripensai all'ultima cosa che mi disse 'Proteggi la tua famiglia Alexis.'

Non volevo succedesse qualcosa di brutto a qualcun' altro di loro, così mi girai di scatto verso Niall ,afferrai il completino e dopo aver fatto una smorfia senza dire una parola uscì.

 

Appena tornata a casa andai in camera mia senza salutare nessuno, anche perchè erano tutti occupati. Mamma correva di qua e di la per organizzare questa festa. Papà la seguiva in tutto quello che faceva. Louis e Harry stavano preparando la musica e Zayn stava facendo delle telefonate per accettarsi che fosse tutto pronto per la festa.

 

Quindi entrai in camera mia e provai quel maledettissimo completino. Appena mi avvicinai allo specchio e mi vidi, iniziai a piangere. Piangevo per paura, per delusione, per dispiacere... Sapevo che quella sera tutti avrebbero scoperto chi fossi, sapevo che avevo deluso Liam, ma non avevo altra scelta.

 

 

#HARRY#

 

Vidi entrare Alexis in casa, ma non la salutai perchè ero troppo impegnato a fare un lavoro con Louis, ma con la coda dell'occhio la vidi salire di corsa e non sembrava troppo felice, così decisi di andare a vedere cosa aveva.

 

Appena salì, notai che aveva lasciato la porta socchiusa, quindi mi affacciai un pochino e la vidi piangere davanti allo specchio. Stava indossando solamente un slip poco coprente, quindi non guardai, anche se la voglia era tanta.

Poi decisi di bussare.

 

-Sì?- disse lei da dentro.

-Posso? Sono Harry.- dissi affacciandomi.

-Aspetta un secondo.- e dopo poco disse. - Vieni!-

-Ciao.- dissi. Era in accappatoio.

-Ciao.-

-Va tutto bene?- chiesi preoccupato.

-Quasi.- disse lei facendo un finto sorriso.

-Sicura?-

-No.- disse abbracciandomi e cominciando a piangere.

-Ehi. Ehi.- dissi abbracciandola.

-Perchè a me? Perchè?- cominciò a dire.

-Sediamoci.- dissi appoggiandola sul letto. Decisi di farla sfogar un po' e poi gli chiesi : - Sei felice?- fu la prima domanda che mi venne in mente.

-Non sono felice ma sto cercando di stare bene.- disse asciugandosi il viso.

-Vuoi dirmi cosa è successo?- chiesi cercando di aiutarla.

-No.- disse fissandomi.

-D'accordo.- dissi abbassando la testa.

-Eri l'unica persona che non volevo diventasse uno sconosciuto nella mia vita, e adesso sembra che più passano i giorni più diventiamo sconosciuti.-

In quel momento cominciai a fissarla, volevo abbracciarla e baciarla fino a farci mancare il respiro, ma la sua frase mi scioccò.

-Voglio andarmene. Ho deciso che dopo la festa di Niall parto. Lontano da qui. Lontano da Zayn, da Louis, da mio padre, da Niall , da Liam e da te.- disse con le lacrime agli occhi.

-Come te ne vai? Dove?- chiesi confuso e preoccupato.

-Non lo so dove. Ma via da qui. E vi prego non mi cercate. Non mi cercate! Ho bisogno di staccare.- disse mordendosi il labbro.

In quel momento cominciai a piangere. Non potevo pensare che non l'avrei più rivista, ne sentita. Non potevo pensare che non l'avrei più vista piangere e sorridere. Non potevo pensare che non l'avrei più vista dormire e che non avrei più potuto abbracciarla e baciarla. Non volevo pensarlo.

 

-Perchè piangi?- disse accarezzandomi il viso

-Io non ti dimenticherò mai e mi mancherai Alex.- dissi guardandola.

-Riuscirai a dimenticarmi.- disse cercando di farmi un sorriso.

-Non posso dimenticare una persona che è riuscita a farti piangere. Ogni volta che ti vedrò proverò sempre la stessa cosa. Sempre.- dissi fissandola dritta negli occhi lucidi.

-Harry io... - ma non finì la frase perchè iniziò di nuovo a piangere. Così io per tranquillizzarla le strinsi la mano.

-Perché mi hai dato la mano?- mi chiese lei guardando le nostre mani intrecciate l'una nell'altra.
-Perché mi hanno insegnato che alle cose belle ci si aggrappa.- dissi alzandole il viso.

-A tavolaaaaaa ragazziiii!- sentì mia madre urlare dal corridoio. E senza pensarci due volte, Alexis, si alzò e scese di corsa, mentre io restai un altro pochino lì in stanza a pensare a lei, ma soprattutto a pensare a cosa avrei fatto senza di lei.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

   
 
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