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Autore: HikaHika    09/01/2013    2 recensioni
La vita non può procedere nello stesso modo per sempre. Un giorno, quando meno te l'aspetti, qualcosa accadrà e stravolgerà l'interna esistenza.
Questo è il caso di Roderich Edelstein, un viaggiatore appena tornato a casa, a Vienna. Non si sarebbe mai aspettato di provare un sentimento così forte, puro nei confronti di una donna, Elizaveta. Lei lo catturava, lo travolgeva, respingeva.. e questo lo rendeva ogni giorno più innamorato di lei. Ma non può andare tutto come vogliamo. A fare in modo che sia così è Gilbert, un generale innamorato di Elizaveta. Roderich verrà trascinato nel mondo dello spettacolo di cui fa parte la donna amata, e il suo gruppo di artisti. Fra musica, balli e canti, sembra avvicinarsi sempre di più alla donna, che sembra invece avvicinarsi al generale, finanziatore degli spettacoli eseguiti dal gruppo, che ogni giorno cerca di farla cedere alla sua proposta. Roderich non riesce ad immaginare quale sia la relazione tra i due, ma a tormentarlo c'è anche la gelosia e il desiderio di averla per sè. Lo stesso vale per Gilbert, che impaziente, farà presto la sua mossa con Elizaveta, separandola dall'austriaco e da ciò che lo riguarda, compreso il suo stesso ricordo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai era passata una settimana dallo spettacolo. Roderich decise così di scrivere a sua madre.

 

Mia adorata madre. Non immagini quanto mi addolora l'averti lasciato così, ma sto bene.

E tu?

La scorsa settimana ho fatto il mio debutto nel mondo dello spettacolo. Chi lo avrebbe immaginato, vero?

Madre, ricordi la donna che ti ho menzionato prima di partire? E' così bella, dolce e meravigliosa da non trovare il modo adatto per descrivertela.

Ormai ne ho la certezza, me ne sono innamorato.

Ti prego di perdonarmi, e di comprendere ciò che mi ha spinto a iniziare questo viaggio.

Con affetto, Roderich.

Farle sapere che stava bene era la cosa più importante. Perdonarlo o no stava a lei, lui non avrebbe insistito.

"Roderich, posso entrare?"

La voce di Elizaveta fece sussultare l'uomo, che tornò alla realtà.

La donna entrò lentamente, dando all'austriaco il tempo di infilarsi la lettera in una tasca della giacca.

"Oh, ci sei. Non credo tu sia impegnato, quindi vuoi fare un giro in città?"

"Un giro? Certo! Cioè, va bene. Si."

"Ottimo! Vado a dirlo a Gil, non c'è guida migliore di lui."

disse Elizaveta ammiccando a Roderich, chiudendosi la porta alle spalle.

Non si prospetta esattamente una bella giornata

. Pensò l'uomo.

"E questo è tutto, o almeno quello che posso mostrarvi."

concluse ghignando Gilbert.

"Davvero bella questa città."

si azzardò a dire Roderich, ricevendo in risposta un'occhiataccia dal prussiano.

"Certo, non come la mia adorata Vienna."

continuò l'austriaco.

Non si sarebbe fatto intimorire da quegli agghiaccianti occhi rossi, che lo trafiggevano con lo sguardo.

Non poteva averle tutte vinte. Dopo tutto, anche Roderich aveva un orgoglio da difendere.

"Beh, se la tua adorata Vienna è così bella, perchè non ci torni? Lì il tuo talento sarebbe sicuramente più apprezzato."

"Ad essere sincero, adesso non è proprio mia intenzione. Sai, c'è qualcosa su cui ho messo gli occhi, e non credo di poterlo lasciare così facilmente."

"Sembra che abbiamo messo gli occhi sulla stessa cosa. Perchè non sparisci e basta? Non capisci anche da solo che non hai speranze?"

concluse Gilbert con un tono più aggressivo.

Aveva sicuramente fatto infuriare l'uomo, che sembrava ancora più inquietante in quel modo.

"Bene, ragazzi. Direi che è il caso di smetterla. Dio, non sapete proprio come intrattenere una donna. Me lo faccio da sola un giro!"

Elizaveta diede loro le spalle e se ne andò, con passo svelto.

Gilbert, -da bravo cane fedele- la seguì. Roderich si ritrovò da solo, abbandonato in una città sconosciuta.

Si stava facendo tardi, l'uomo decise di tornare al teatro.

Roderich imboccò un viale poco illuminato e deserto. Metteva i brividi.

All'improvviso sentì dei passi dietro di lui, sempre più vicini. Non fece in tempo ad uscire dalla stretta via, che venne aggredito e trascinato in uno stabilimento.

"Chi siete?!"

Chiese Roderich spaventato.

"Cosa volete da me?!"

"Occhi rossi come il sangue"

"Questo ti dice qualcosa?"


_______________

Salve a tutti! Sono tornata! Cioè, L'ISPIRAZIONE è tornata..
Mi scuso per il ritardo ma fra le feste, il traumatico ritorno a scuola, il sonno etc.. non trovavo nè il tempo nè la voglia di scrivere.
Auguro a tutti un buon anno, anche se in ritardo! Buona lettura, spero che questo capitolo vi piaccia.

-HikaHika








 

  
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